Introduciamo il BDSM

Uno degli argomenti più controversi, facilmente interpretabili con diffidenza, e meno conosciuti, è quello che riguarda la filosofia, e la pratica, del BDSM in SL. Molti ne parlano, diversi credono di sapere tutto sul tema, ma pochissimi sono in grado di spiegarci di cosa realmente si tratti. Abbiamo chiesto a Sacha Bowie, uno dei maggiori esperti sull’applicazione del tema in SL, di darci un contributo a chiarire l’argomento.

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Photo by Anais Sapphire

Introduciamo il BDSM partendo dal suo significato “letterario” e dal suo senso in RL per scoprire la sua applicazione, filosofia e “applicabilità” anche in un mondo virtuale quale Second Life.  Il significato dell’acronimo BDSM (qui faccio prima a citare le fonti di wikipedia che ben lo sintetizzano come concetto): Bondage & Disciplina (B&D); Dominazione & Sottomissione (D&S o DS); Sadismo & Masochismo (S&M o SM). Indica un complesso di pratiche relazionali e/o erotiche e/o preferenze sessuali. Queste pratiche, che considerate al di fuori di un contesto consensuale sono generalmente considerate spiacevoli e indesiderabili, sono nel BDSM fonte di soddisfazione reciproca, e strumento di costruzione di un rapporto interpersonale. Mi limito a questa parte della citazione di Wikipedia che, benchè limitativa visione di cosa in realtà significhi BDSM, è quanto di piu sintetico e tecnico si possa tradurre per uno spazio cosi ristretto quale quello di un articolo.

Il pianeta BDSM è composizione di figure, che ben riprendono i comportamenti sociali “normali”, ma enfatizzate nel senso e nell’applicazione. Le figure “portanti” sono i dommes, dominanti ed i sub, sottomessi. Tra questi due apparenti estremi vi sono alcune posizioni intermedie che pero riprendono sempre la dominante di uno o dell’altro estremo. -Sub e slaves (figure simili ma decisamente diverse nel concetto di appartenenza) – Dominanti detti generalmente Masters o Mistresses (Padroni e Padrone) – Switch, posizione relativa prevalentemente a pratiche sessuali e sessioni fisiche, in cui si assumono , a dipendenza del momento o dell ‘altro soggetto, a turno , entrambi i ruoli di dominante e sottomesso.  Il senso di questi ruoli è sempre stabilito dal tipo di BDSM dei praticanti. Il BDSM è un pianeta troppo vasto per poterlo catalogare in brevi categorie ed il suo concetto è pari solo all’applicazione e al senso della ricerca di ogni dominante e sottomesso. Il concetto comune è che  BDSM sia uguale a “famolo strano”, perchè la visione che arriva oltre la cortina delle comunità che lo praticano è quella di persone in latex intente a fare sesso su attrezzi strani con cinghie e catene. Anche qui, come in ogni aspetto di una relazione di coppia normale, bisogna portare l’attenzione su ciò che chi lo pratica vuole ottenere. BDSM può essere mera sessione fisica, accentrata sul gioco sadomaso, in tute di Latex, maschere ed attrezzi e bondage, in cui il “gioco consensuale” conduce le parti alla reciproca soddisfazione emotiva e sessuale. BDSM può essere invece una ricerca di una profonda relazione, che  tiene molto meno o quasi nulla,conto dello stile, del dresscode, e considera invece l’equilibrio dom/sub.

Questo secondo tipo di BDSM si ritrova quasi prevalentemente tra i dommes TPE (total power exchange) ovvero coloro che intraprendono un cammino concreto con il proprio sottomesso (in questo caso schiavo e non sub) 24/7, fatto molto meno di sessioni e molto più di quotidianità, in cui il dominante si prende cura, responsabilità ed uso del proprio/a schiavo/a e lo schiavo vive in funzione del proprio dominante, come scelta di trovare la propria libertà sotto un collare. Libertà di appartenere e di affidarsi e di crescere con il proprio dominante. In questo ambito il sesso diventa una possibile ma non obbligatoria conseguenza e non il fine. Di solito in RL i Masters TPE tengono molto alla bellezza del rapporto oltre che all’intensità dello stesso e molti sono coloro i quali si dedicano al bondage giapponese e all’arte dello shibari. E questo secondo senso del BDSM è il mio personale senso e filosofia di vita.   Alcune piccole premesse tecniche prima di passare al come avvicinarsi al BDSM in second life e perchè farlo:  la differenza tra sub e slave : il sub è colui che non rinuncia alla propria identità e si sottomette solo alle sessioni fisiche o di solito, all’interno di una coppia, in cui entrambi hanno potere decisionale nella quotidianità ma uno prevale sull’altro in ambito sessuale. Slave è colui che si affida completamente al dom e diventa sua proprietà. Abbandona per scelta la propria identità donandola al dom e non avrà diritto di scelta alcuna nemmeno nella quotidianità. Importante è sempre capire che il vero BDSM è sano, è sicuro e specialmente è consensuale. La mancanza di uno di questi tre presupposti ne stravolge il senso e lo fa divenire abuso.

Paradossalmente, Second Life rende chi si avvicina a questa esperienza molto più fragile ed indifeso rispetto alla Real Life, in assenza delle naturali difese dettate dai sensi usati in RL . SL è un mondo che “impatta” emotivamente,  dove il tocco non esiste e viene sopperito dallo stato mentale e da quello emotivo, che diventano l’aggancio alla dominazione e sottomissione. Possiamo sicuramente dire che SL non è esente da rischio di abuso da parte di dominanti inesperti, che vogliono provare il gusto della dominazione o di quelli più esperti che conoscono benissimo il meccanismo e la fragilità di un sub. Personalmente, Master sia in RL che in SL, ritengo che qui il BDSM sia un ottimo strumento di conoscenza di se. Conoscenza di quei meccanismi che fanno da sempre parte dell’uomo e con cui ci confrontiamo sin dalla nascita, dovendo sempre assumere posizione di dominante o sottomesso durante la nostra vita  (figlio/genitore-studente/insegnante- impiegato/capoufficio alcuni esempi pratici). Ma anche possibilità, per chi non possa in RL, di dare voce alla propria necessità di sperimentare ciò che sente dentro, in relativa sicurezza (a dipendenza di chi si trova sulla strada ovviamente) e con i dovuti accorgimenti e senza interferenze RL.

Molti in SL si avvicinano ad una sorta di BDSM, almeno concettuale, attraverso il gioco di ruolo, prendiamo GOR per esempio, dove peró la definizione di BDSM è veramente approsimativa e dovrebbe limitarsi a ciò che il termine indica ovvero “gioco di ruolo”, finito il quale tornare nella “normalità”. Altri si avvicinano alle numerose comunità BDSM presenti in SL che offrono la possibilità di trovare, a seconda dello scopo prefisso, ciò che si sceglie. Si spazia da quelle che mirano ad arrivare alla stessa relazione in RL e partono da SL usando voice, cam e quant’altro a quelle all’estremo opposto, tipo il MaS,la comunità BDSM che ho creato più di due anni fa in SL, in cui si sceglie volutamente di non mischiare RL con SL escludendo uso del voice, del rilascio di  dati personali o programmi tipo skype e cam . Questo permette una piu serena e immersiva esperienza che, oltretutto, esclude di etichettare il proprio sub o dom dal timbro della voce e regione di appartenenza. Ovviamente nel primo tipo di comunità si avrà tendenza a portare un BDSM più fisico e sessuale, attraverso l’uso di cam e voice e incontri RL mentre nella mia comunità la dominazione mentale e il senso di appartenenza emotivo sono il punto focale di tutta l ‘esperienza, in assenza voluta di tutti quegli strumenti che diano una certa simulazione di “fisicità”.  di solito chi sceglie questo secondo tipo di comunità, lo fa perchè usa già altri canali in RL e quindi ha parecchia esperienza o perchè non è interessato ad estendere in RL la stessa.

La scelta delle comunità in Sl è veramente vasta ed ampia ed io consiglio di prendere prima coscienza di cosa davvero si cerchi. In SL domina la tendenza ad un BDSM fisico o sessual-simulato, come è logico che sia, essendo un mondo virtuale in cui ognuno può decidere cosa essere, e quindi non è difficile incontrare il sub che si offra per uso sessuale a chiunque , senza regole e senza il senso di ciò che BDSM significa. Non è sbagliato ma è errato aspettarsi da questi sub il senso di appartenenza o la conoscenza del BDSM. Cosi come si vedono Masters alla ricerca di schiave che in realtà non abbiano la più pallida idea di cosa significhi BDSM e si sentono sbraitare ordini ai propri subs C’est la vie.  In sintesi queste le cose da ricordare a coloro vogliano provare l’esperienza BDSM in SL :

-Non esiste un dom senza un sub, ne un sub senza un dom. BDSM non è coercizione ma libera scelta sempre., cosi come lo è interrompere l’esperienza se non è quella cercata o non è sicura.  – Non basta un tag per definire un Master o un sub.

– RL è prioritaria sempre, nessun dommes vero e sensato imporrebbe mai di rinunciare ad essa per restare in SL ne vi chiederebbe mai di infrangere le barriere che avete eretto a difesa della vostra RL.

– Come in ogni tipo di esperienza in SL, non solo di BDSM, non rilasciate i vostri dati password o quant altro a nessuno, se è un dom è un vero dom non ve li chiederà mai.

Questa breve introduzione non ha assolutamente presunzione di dettagliare il mondo BDSM ma solo di fornire al lettore ignaro i primi approcci verso di esso

By Sacha Bowie

FASHION: espressione artistica e dintorni…

Da circa 3 anni mi imbatto in quesiti riguardanti un eventuale guadagno che l’avvio di un’attività inerente l’ambito della moda porterebbe su sl…  Dopo aver frequentato due scuole per modelle,  aver sfilato per tanto tempo e tenuto due corsi per aspiranti modelle, ho iniziato ad organizzare sfilate per la “Darna dream fashion”. Un anno di lavoro in quest’ambito seguendo tutti i dettagli, mi ha fatto toccare con mano dalle scalette, alle descrizioni abiti, dalle  presentazioni per lo speaker , alle prove ed organizzazione delle uscite delle modelle, dalla scelta della musica ai rapporti con gli stilisti e le stiliste. Pian piano è maturata in me la voglia di usare il pc per fare ciò che amo in rl: disegnare. Ho creato così il marchio SJ Fantasy. La curiosità mi ha spinto quindi ad intraprendere anche questa strada e   tra le tante cose con pazienza imparate, mi sono resa conto col tempo che ci sono dettagli che sfuggono ai più, proprio perché non si conosce il percorso attraverso il quale si creano abiti. Pasticciando con i programmi di grafica da perfetta analfabeta, da sempre ho considerato la creazione di capi un modo differente per esprimere se stessi attraverso Sl… In pratica questo mondo mi è servito più o meno come un foglio di carta ad un pittore o un quaderno con una penna ad uno scrittore…. Girovagando per atelier, fortunatamente non è difficile imbattersi in artisti che provano ancora il gusto per l’uso delle linee, la pignoleria maniacale per le ombre e la voglia di rendere le creazioni sempre più realistiche, in una perenne sfida con se stessi! Da subito appare chiaro come in questo tipo di approccio la previsione di un eventuale guadagno resti una condizione non necessaria o comunque secondaria rispetto all’espressione artistica di sè.  Di solito però la partenza e l’obiettivo ambito dai più, oltre ad una sfida con se stessi,  è quello del business. La logica è quella di produrre tanti capi sempre diversi, disperdendo la minor quantità di tempo ed energia, riciclando spesso le textures (stoffe digitali), o gli sculpties (tutto ciò che si attacca all’abito e che ha uno “spessore” utile a rendere un disegno molto più realistico) già posseduti, camuffandoli o variandoli il meno possibile.  Qualche mese fa parlando con un’amica critico d’arte e professoressa di pianoforte, mi si è delineato un quadro più preciso della situazione: chiamata a criticare un’opera moderna, che voleva rappresentare il vuoto di valori interno all’uomo, con una sedia di legno vuota all’interno di un vuoto spazio, la mia amica ha  definito, non senza provocazione, quella  creazione una sedia di legno!… Ha aggiunto poi che un artista deve saper dimostrare tecniche  di base talentuose e in continua evoluzione, su cui far poggiare poi i suoi lavori.  Perché vi ho annoiato con questo esempio?  Beh semplicemente per affermare che qualsiasi persona che un minimo si barcameni all’interno di un programma di grafica quale GIMP ad esempio (free scaricabile on line), può prendere una foto di una sfilata reale, tagliare tutto ciò che non c’entri con l’abito, adattare quell’immagine ai TEMPLATES (i modelli sui quali viene disegnato un abito perché possa essere importato su sl) e venderlo a cifre esorbitanti perché STRAORDINARIAMENTE realistico!!! Questa operazione richiede pochissimi minuti, sinceramente però non sono state messe in campo capacità espressive o artistiche o creative apprezzabili che giustifichino costi dai 1000 LINDEN in su. Altro discorso  è invece afferrare una penna grafica e disegnare su una texture rielaborata o addirittura creata dall’artista, un abito da zero, arricchendolo con dettagli, studiando le ombreggiature necessarie, pensando a come far combaciare il fronte col retro, a come fare eventuali strappi o applicazioni di differenti stoffe…. Questa operazione può richiedere ore, a volte è necessario lasciar “decantare” un abito perché non soddisfa e riprenderlo in mano giorni dopo, modificandolo di volta in volta, sulla strada della propria perfezione mentale mai raggiunta. In questo caso eventuali prezzi alti sarebbero maggiormente giustificati! La cosa strana però è che mi capita spesso di imbattermi in abiti DISEGNATI che costano molto meno rispetto ad abiti RITAGLIATI da capi reali!!! Pensate a Bare Rose che disegna tutte le sue creazioni che non costano tra l’altro mai più di 200 linden !! Ognuno ovviamente acquisterà secondo il gusto personale, ma trovo che sia corretto avere gli strumenti per poter scegliere ciò che si compra: da cosa riconosciamo un vestito preso da una foto real?  Importando una foto spesso i tagli di un corpino o di una camicia devono sottostare ai movimenti e piegature di un’eventuale modella che li indossa, perciò sono meno precisi. Per lo stesso motivo le plissettature frontali non continuano esattamente sulla parte posteriore dell’abito… Fondamentale la zona quindi sotto le braccia dell’avatar e quella del collo! Inoltre i contorni, le cuciture, sembrano sì più reali, ma vengono sfumate, un po’ “sgranate”. Nelle creazioni “A MANO” invece le linee sono meno “realistiche” ma definite, combaciano e non ci sono “tagli” strani nella stoffa…. Giocate ad allenarvi in questo riconoscimento… Chiunque importi qualcosa di suo su sl, ha diritto indubbiamente ad avere una dignità , ma chi compra deve avere gli strumenti per  scegliere ciò che mette in inventario e gli stilisti poco parlano di questi argomenti, ecco perché lo faccio io 😉

by SILVIAX JOHIN

TURISTA nel Metaverso – L’Italia

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Il mio approccio a SL è stato, all’inizio controvoglia, solo a scopo didattico. Mai avrei pensato di potermi sentire così pienamente coinvolta e immersa in questo mondo totalmente nuovo e magico. Ecco, se dovessi descrivere cos’è per me SL, direi pura magia. Una delle attività proposte durante i corsi online organizzati a Second Learning è stata la produzione di machinima. Io abito a Venezia e faccio la guida turistica. Per il mio primo documentario ho realizzato un brevissimo percorso su “Marco Polo e la Via della seta”. Trovare le lands è stata la mia scommessa!  Viaggiare nel metaverso può essere una delle cose più affascinanti di questo strano pianeta. In alcune land la ricostruzione dei luoghi famosi è a dir poco  incredibile. Pochi giorni fa, tornando a visitare Venezia, mi son ritrovata a girovagare nei pressi del ponte di Rialto e del mercato, con la netta sensazione di “essere” lì, essendo la riproduzione virtuale talmente realistica da permettere di distinguere non solo i palazzi e i monumenti, ma addirittura le calli. Nella stessa land viene ricostruito il Canal Grande, utilizzando però le fotografie delle facciate dei vari palazzi. So che per i puristi del building usare le foto è considerato quasi un sacrilegio. Ora qui non mi voglio inoltrare in dispute o critiche riguardo alla creazione e alla costruzione delle lands. Attraverso l’avatar, si può ammirare con i nostri occhi il fantastico scorrere della città, utilizzando, volendo, una bella gondola, su cui si può remare da provetti gondolieri. E tutto questo senza pagare una lira e conoscendo i prezzi “reali” della mia città, potersi permettere un giro in gondola, anche se virtuale, è una bella esperienza!

Altra città magica per eccellenza è Siena. In Second Life questa magia si moltiplica nelle perfette ricostruzioni dei monumenti più caratteristici della città: la Fonte Gaia e la conchiglia della Piazza del Campo, nota in tutto il mondo anche per la corsa del Palio, il Duomo dalla perfetta facciata, la spettacolare e realistica rappresentazione dell’interno del Duomo, con i mosaici del pavimento e le cappelle decorate dagli affreschi, compresa la Cappella Piccolomini con gli affreschi del Pinturicchio, la bicromia delle colonne, i pinnacoli dorati. La land ora non si dedica più solamente al gioco di ruolo, ma si sta trasformando, aprendo all’organizzazione di eventi culturali, serate danzanti e concerti che si svolgono sul tetto di Fonte Branda, la più antica sorgente di Siena. Restiamo in Italia e visitiamo una delle land più incredibili per la perfezione dei dettagli e per l’impostazione “turistica”: La Basilica di San Francesco di Assisi, creata da Golan Holder. Qui è anche possibile fare delle vere e proprie visite guidate, attraverso un HUD che, applicato allo schermo, offre al navigatore un’esperienza in cui ha un ruolo attivo e fornisce informazioni dettagliate in italiano ed inglese sui diversi ambienti della basilica e su tutte le opere in essa presenti. L’HUD è dotato di un localizzatore che riconosce la posizione dell’utente e fornisce l’immagine reale di quel luogo. In questo modo l’utente può confrontare ogni ambiente 3D che visita con quello reale. Per ammirare la bellezza della basilica dall’alto, sono state create delle mongolfiere che costituiscono i punti panoramici dell’isola.  Ognuna delle opere presenti all’interno della Basilica (quella Superiore dall’aspetto gotico, luminoso e slanciato, la Basilica Inferiore, bassa ed austera e di una cripta scavata nel 1818 in cui è posta la tomba di San Francesco) è stata rielaborata e trasferita nell’ambiente virtuale, dando la possibilità al visitatore di poter osservare più di 100 capolavori. Inoltre, se ci si avvicina agli affreschi, sarà possibile ricevere informazioni relative ad ognuno di essi con un semplice click. Per costruire la versione virtuale di tutta la chiesa sono stati necessari 5 mesi di lavoro ed un team di 5 tecnici esperti. E questo lavoro immenso si vede nella cura dei dettagli relativi alla resa della maestria pittorica di Cimabue, Giotto, Simone Martini e Pietro Lorenzetti. Tutti gli ambienti sono stati ricreati su scala partendo dalle planimetrie originali e da una vasta collezione di foto scattate direttamente nei luoghi. La città di Mantova è stata la prima ad essere riprodotta nel mondo virtuale tridimensionale e si rifà alla Mantova di oggi e comprende monumenti storici come Palazzo Tè, il Teatro Bibiena e la Basilica di S.Andrea, capolavoro di Leon Battista Alberti. E’ davvero ben fatta, imponente e ricca di particolari, sembra quasi di essere dentro a quella reale. Anche qui è disponibile la guida gratuita alla città prelevabile all’interno della chiesa.

Abbiamo parlato il mese scorso della bellezza e perfezione della land di Sardigna, ritengo opportuno citarla ancora, e stavolta dal punto di vista “turistico”, perché gli owner e in particolare Barisone Sirbu sono sempre disponibili a caricare gli avatar dei visitatori sui tappeti volanti o sulle pardule per sorvolare nuraghe, spiagge incantate, castelli, monumenti dando contemporaneamente una spiegazione dettagliata dei luoghi. Chiudo questa carrellata di riproduzioni del reale (che mi rendo conto non essere esauriente) con un luogo decisamente fuori serie, probabilmente perché quando io l’ho visitato ero in compagnia di un avatar che impersonificava Papa Ratzinger! C’è solo da stupirsi nel visitare la Perfetta Cappella Sistina accompagnati da un tal Cicerone! E’ uno dei luoghi pieni di sublime arte che tutto il mondo ci invidia. E se non siete mai andati o voleste tornarci, evitando le file interminabili fatte per poter ammirare la meravigliosa opera dalla mano di Michelangelo, questa è una vera occasione. Realizzata dal Vassar College con migliaia di piccole immagini non più grandi di 517 pixel ed una tecnica speciale di poligoni, la virtual Cappella Sistina permette di arrivare a un palmo di naso dalla volta della sala e scoprire da vicinissimo gli affreschi. Questo è un altro motivo che ci fa apprezzare questi lavori, eseguiti per pura passione, con un’abilità incredibile.

http://slurl.com/secondlife/Siena/5/247/25 siena

http://slurl.com/secondlife/vassar/165/91/24 cappella sistina

http://slurl.com/secondlife/Mitcom%20Experience/67/130/137 mantova Italy Venezia Venice Gondola Yac

Prada (189, 78, 21) venezia rialto Venezia Venice Passion gondola a,

Venice Passion (66, 75, 21) venezia S.marco

SARDIGNA, SARDEGNA, SARDINIA, Sardigna (112, 238, 21)

By Trilli Lacombe

Brunella Platania in “Mickael Jackson celebration”

Brunella Platania in “Michael Jackson Celebration”
Data:
lunedì 28 giugno 2010
Ora:
22.00 – 23.30
Luogo:     http://slurl.com/secondlife/XTREAM/209/197/49

Descrizione:
Trascorso un anno dal primo concerto dedicato al Re del POP con la nostra Brunella Platania in “Tribute to Michael Jackson”, siamo lieti di invitarvi ad un nuovo evento per omaggiarlo ancora.

Il 28 Giugno 2010 alle ore 22:00 vi aspettiamo tutti per ascoltare la meravigliosa interpretazione di Brunella Platania in:

MICHAEL JACKSON CELEBRATION

Concerto in diretta sul WEB e su Second Life.

Brunella Platania, una delle voci più belle del Musical internazionale ci porterà in un fantastico viaggio tra le canzoni più belle di Michael.

DIRETTA WEB su:

http://www.sensounicoalternato.it/

http://dietrolequinte.blogosfere.it/

Evento organizzato a favore dell’AVIS Comunale di Roma.

Organizzazione tecnica dei Senso Unico Alternato di Claudio Crocetti

Copertina di Alessia Colantoni.
Avatar di Brunella Platania creato e vestito da Fanny Douglas/Franca Olivieri
Avatar pilotato da Valentina Ferrari aka Saytona Chemistry.

Summer Pyramid 2010

Il Palazzo Esposizioni “La Piramide” di SecondLearning è lieta di invitarti  all’inaugurazione della mostra Summer Pyramid 2010

Domenica 27 Giugno 2010  dalle ore 22,30  CET
La mostra si protrarrà per 3 mesi

Note sulla mostra Summer Pyramid 2010

Numerose opere inedite  prodotte nel Meta Universo di Second Life:
Sculture
Quadri
e opere cinetiche

Sono presenti lavori del Gruppo Orion Tales con gli artisti:
Aloisio Congrejo
Daco Monday
Giovanna Cerise
Gleman Jun
Kicca Igaly
Lion Igaly
Maryva Mayo
nessuno Myoo
Nino Vichan
Peste Razor
shellina Winkler
Solkide Auer
Tani Thor

E’ possibile l’acquisto di gran parte delle opere esposte.

Per informazioni prego contattare l’organizzatore: Lion Igaly

——–ENGLISH

The Art Gallery Pyramid Expo Palace of SecondLearning cordially invite you to the vernissage of Summer Pyramid 2010

on June, 27 2010  at 10.30 p.m.  (CET) . (01.30pm  PDT)
The gallery will be open  for 3 months

Exhibition notes on Summer Pyramid 2010

New Artistic works directly produced in Second life Meta Universe:

Sculptures
Pictures
and kinetic artworks

There will be Works of  “Orion Tales” Group by the artists:
Aloisio Congrejo
Daco Monday
Giovanna Cerise
Gleman Jun
Kicca Igaly
Lion Igaly
Maryva Mayo
nessuno Myoo
Nino Vichan
Peste Razor
shellina Winkler
Solkide Auer
Tani Thor

It’s possible to purchase the most  of the exposed works.

For information please call the organizer: Lion Igaly

“L’Alieno che suona Paganini” (ovvero: sta arrivando il vero 3D su SecondLife) e altre novità tecnologiche

Il simbolo della tecnologia che verrà (almeno su SecondLife) pare racchiuso in alcuni video dimostrativi che sono stati resi pubblici nelle ultime settimane di cui quello più emblematico, anche nella sua “tristezza” è il seguente violinista alieno.

Sappiamo che la Linden sta passando un periodo gestionale e finanziario abbastanza turbolento (vedi i recenti licenziamenti del 30% dei dipendenti,  l’allontanamento del “capo” M Linden e l’abbassamento di valore del Linden $), ma tuttavia siate confidenti che le meraviglie tecnologiche che ci erano state promesse sono quasi al dunque: ad inizio giugno era stato infatti tentato l’adeguamento della grid con la versione 1.40 del server che avrebbe dovuto portare fra le altre cose la nuova fisica di Havok7, illustrata brillantemente dal video famoso in tutto il mondo fatto dal nostro OpenSource Obscure:

La novità di Havok7  starebbe in un aumento sensibile delle prestazioni che spianerebbe la strada alle versioni future di Havok, con una più naturale e realistica resa delle collisioni e dei movimenti in SecondLife, cosa che faciliterebbe la realizzazione di situazioni immersive più convincenti fra cui manifestazioni “sportive” (calcio ad esempio), simulazioni educative di fisica, insomma un bel passo in avanti (in teoria)  rispetto alla fisica attuale che pur essendo già interessante lagga molto la sim e non è molto realistica. Chi volesse testare Havok7 può collegarsi sulla grid di prova di SecondLife chiamata Aditi e tentare delle simulazioni come quelle di OpenSource.

Per chi cercasse di capire cosa si cela dietro questi video e quali siano realmente le nuove possibilità delle Meshes, rimando all’eccellente articolo sul blog di OpenSource. In sintesi comunque la novità che tutti i professionisti stanno aspettando da diverso tempo è la possibilità di importare in SecondLife dei modelli 3D costruiti con strumenti standard di modellazione tridimensionale, come Blender, Maya, Google Sketchup. Per intenderci, è un po’ come attualmente si fa con gli sculpted prim, ma con le seguenti fondamentali innovazioni:

  1. possibilità di estendere la resa realistica su oggetti molto grossi (cattedrali, macchinari, corpi, avatar), senza la complessa sequenza “spaziale” attualmente utilizzata ora di generare sculpted prim multipli concatenati malamente assieme.
  2. gestione delle collisioni adeguate alla forma dell’oggetto sculpted (attualmente gli oggetti sculpted non gestivano in modo sensato le collisioni, per intenderci su uno sculpted che rappresentava un vulcano non era possibile “camminare” sulla sua superfice. cfr. questo video http://www.youtube.com/watch?v=GeSu_4Taupk per vederne alcuni esempi.

L’unica ottima conclusione che possiamo trarne, nel momento in cui SecondLife avrà concretamente mesh, havok7 e perchè no, qualcosa di equivalente alla gestione “on the cloud” di BlueMars [1] (al momento solo annunciata), SecondLife sarà indiscutibilmente Leader del mercato e scelta obbligata per professionisti, aziende, Università ed enti che intendano utilizzare la piattaforma 3D. Speriamo che, tenendo conto delle difficoltà di gestione e finanziarie che stiamo intravvedendo in queste settimane, questo non si traduca nell’aumento dei prezzi per l’accesso alle terre Linden (che già ora non sono economicissime)..

Apparentemente le ultime dichiarazioni (citate ad inizio articolo) parrebbero ottimistiche: la Linden ha intenzione di occuparsi principalmente del settore “popolare” quello appunto che attualmente usufruisce domesticamente da casa delle applicazioni Internet lasciando un po’ in disparte il settore “enterprise” (e purtroppo anche quello “educational”). Personalmente spero invece che su quest’ultimo punto ci ripensino perchè una delle applicazioni ancora indiscutibilmente più vivide di SecondLife è proprio in quel campo.

E tornando nuovamente al nostro alieno ecco un video conclusivo:

[1] La gestione cosiddetta “on the cloud è la possibilità che la gestione grafica venga realizzata totalmente o in gran parte sui server del provider invece che sul nostro pc, in modo che l’unica attività “grafica” richiesta al PC sia di poter vedere in “streaming” una sorta di film come su youtube dove però la scena e quello che succede è determinato interattivamente dalle proprie azioni. In questo modo si aprirebbe la strada per l’accesso a SecondLife anche da smartphone dotati di poche capacità elaborative e da browser con computer e scheda grafica di basso livello (pensiamo all’iPad o altri tablet). Il salto “sulle nuvole” potrebbe veramente rivoluzionare (in meglio si spera) l’intero mondo 3D rendendolo accessibile a costo quasi nullo da utenti occasionali, un po’ come si accederebbe a Facebook o Wikipedia.

Il ritorno del guerriero (the warrior came back!)

Mentre pubblicavamo sul Magazine un resoconto degli annunci di ristrutturazione della Linden Lab, cercando di analizzarne le cause ed i possibili risvolti ), arrivava la notizia bomba: Mark Kingdon lascia l’Azienda (con tanti ringraziamenti per il lavoro fatto, ovviamente) e viene richiamato in campo Lui, il fondatore: Philip Rosedale.

Sulle prime, mi è sembrata la solita americanata, tanto per gettare fumo negli occhi e mascherare la pesante situazione aziendale. Tuttavia, qualcosa non mi tornava. Allora ho analizzato il post inserito dallo stesso Philip su secondlife.com (http://blogs.secondlife.com/  community/features/blog/2010/06/24/returning-to-the-lab), e, leggendo meglio e tra le righe, ne ho dedotto quanto segue:

  • insieme alla nomina a CEO di Philip Rosedale, viene annunciata la promozione a COO del CFO Bob Komin, il responsabile finanziario. Questo suona come un’amministrazione da stato d’emergenza, una sorta di commissariamento, gestito dal Finance, con l’utilizzo a fini di marketing dell’immagine del fondatore, da dare in pasto ai giornali e al mercato;
  • si dà atto a Mark Kingdon dei progressi tecnici compiuti in questi due anni, soprattutto sul fronte della stabilizzazione della piattaforma (almeno questo…);
  • la missione di Philip è di focalizzare la Linden Lab sui prodotti e la tecnologia, rendendo SL più facile da usare (una critica al viewer 2.0, esperienza abbastanza fallimentare) e concentrandone la crescita sulle esperienze “core” di Second Life (fuori uno!);
  • Philip si dice convinto di essere l’uomo giusto per attuare una svolta e ridare all’Azienda una forte leadership (e due!), lasciando trapelare motivazione e soddisfazione per essere richiamato in causa ad aiutare l’Azienda in un momento tanto difficile;
  • c’è un richiamo al valore della squadra (e tre!), alle grandi sfide che si hanno davanti e alla determinazione dell’Azienda nel perseguire la crescita.

Questo il succo dell’annuncio. Mi sembra una virata abbastanza evidente rispetto alla gestione aziendale degli ultimi due anni. Tuttavia, i numeri e i risultati economici sono spietati, e non immagino quindi un ripensamento della ristrutturazione e del taglio dei costi in atto, quanto, piuttosto, una rifocalizzazione dell’azienda sugli obiettivi iniziali e una forte propensione alla crescita e ai prodotti.

E’ presto per tirare conclusioni, non bisogna mai farlo in situazioni del genere finchè non si hanno a disposizione fatti concreti, ma il “Ritorno del Guerriero” ridà speranza a quanti credono nel futuro di Second Life, dei mondi virtuali e delle loro applicazioni.

Noi siamo tra questi.

AquilaDellaNotte Kondor

La crisi della Linden Lab ed il futuro di Second Life.

Lo scorso 9 giugno un comunicato della Linden Lab, a firma di M Linden (Mark Kingdon), ha annunciato al mondo la ristrutturazione della Linden Lab community/features/blog/2010/06/09/a-restructuring-for-linden-lab). Le sue parole resteranno nella storia di questa prima fase della vita di Second Life, quella legata alla novità e all’improvvisazione di pochi, entusiasti, creatori e dei primi adepti: “Though the Company remains in a solid financial position, it has became clear that we need to make some hard decisions in order tu bring current and future Residents, the kind of product and experience we feel they deserve”.

In tempi di crisi internazionale il termine Restructuring è usato spesso, in concomitanza con crisi e tagli di costi e di personale, ma l’annuncio della Linden Lab va oltre il comprensibile adeguamento alle necessità imposte dal mercato e dall’economia. Esso implica anche la presa d’atto, dichiarata dalla stessa azienda Californiana, della difficoltà incontrata sul mercato dal suo modello di business, e dalla necessità di un urgente riposizionamento. Tra le “vittime” eccellenti della ristrutturazione (circa 100 persone su 320) c’è anche T Linden, Tom Hale in real life, responsabile dello sviluppo prodotti fin dal settembre 2008, che abbandonando l’azienda ha dichiarato di credere sempre in questo tipo di business, nell’azienda, e nel futuro della forte comunità dei residenti di SL (http://alphavilleherald.com/2010/06/t-linden-visits-grave-in-second-life.html). Le foto delle tombe in SL dei dipendenti Linden che hanno abbandonato l’Azienda sono, a nostro parere, alquanto di cattivo gusto, considerando il fatto che si tratta di professionisti con uno skill pregiato e che la maggior parte di essi non avrà difficoltà insuperabili a ricollocarsi in un territorio, come la California del nord, dove le piccole e piccolissime aziende cominciano ormai a padroneggiare la tecnica della modellazione 3D e delle applicazioni virtuali. Purtroppo i tagli colpiranno anche personale amministrativo, oltre che i valenti tecnici, e per questi sarà più dura, dato che la crisi internazionale incide anche da quelle parti. Tuttavia non stiamo parlando di metalmeccanici o di operai tessili obsoleti, e non stiamo parlando dell’Italia, paese in cui tutto è statico e l’innovazione trova rari fautori: siamo in America, nel bene e nel male. A tutti loro va, in ogni caso, la nostra solidarietà ed il nostro augurio per nuovi successi professionali.

La ristrutturazione è presentata dalla Linden Lab come una semplificazione organizzativa, con conseguente miglioramento dell’efficienza, ed un’ottimizzazione dei costi che porterà a tagliare il 30% del personale e a chiudere le sedi al di fuori degli Stati Uniti (Singapore e Brighton, in GB).  Le divisioni Prodotti ed Engineering verranno accorpate, i team di sviluppo verranno concentrati negli USA ed il Customer Support sarà riconfigurato (ridotto). Inoltre, con un cambio di strategia evidente, si mirerà ad integrare SL con i browser web per renderne l’accesso molto più facile per una più ampia platea di utenti. E’ prevista anche una integrazione con i Social Network di maggiore successo.  A questo proposito è ritenuta strategica l’acquisizione, ormai completata, di Avatars United, l’azienda svedese che potrà servire da integratore tra SL e gli altri mondi virtuali, in attesa della tanto auspicata “interoperabilità”. A chiarimento di questa strategia, viene ribadito che l’accesso a SL attraverso i browser web sarà aggiuntivo, e non sostitutivo, dell’attuale software client di SL. Ulteriore innovazione riguarderà il rilascio delle apps di SL per il mobile, iPhone e iPad e altri palmari.

Questa profonda ristrutturazione e riposizionamento strategico della Linden Lab avviene in presenza di una struttura economica aziendale definita solida ed in crescita. La ristrutturazione non sarebbe quindi un sintomo di crisi ma, a detta dello stesso CEO della Linden Lab, un’adeguamento e una riorganizzazione per rispondere meglio alle esigenze degli utenti.

Alcune voci, già circolate in passato, su un presunto interesse da parte di grandi aziende all’acquisizione di Linden Lab, hanno ripreso vigore, interpretando la ristrutturazione come un tentativo per rendere l’Azienda più interessante per questi possibili acquirenti. Su queste voci, tuttavia, non scommetteremmo più di tanto, visto la poca appetibilità attuale, del business riguardante i mondi virtuali, per le grandi multinazionali. Tuttavia, il diminuito valore di mercato delle aziende, in questo periodo di crisi, favorisce oggettivamente quei gruppi che, disponendo di una notevole liquidità, possono permettersi di fare shopping societario approfittando del momento favorevole.

A verifica di questa nuova strategia dell’Azienda, e dei positivi risultati illustrati, esaminiamo innanzitutto i risultati relativi al primo trimestre del 2010:

  • Volume delle transazioni user to user 160 M$ (+30% y/y, anno su anno)
  • Nel 2009 erano state complessivamente 576 M$
  • Volume delle vendite su Xstreet-SL 2,3 M$ (+82% y/y)
  • Numero residenti attivi economicamente 517.349 (marzo)
  • Picco del numero utenti unici in marzo 826.214 (+13% y/y)
  • Ore permanenza in world 116 M (+3% su 4 qtr/2010 e -6% y/y) (qui si sconta, anno su anno, la limitazione nell’uso dei bot imposta a maggio 2009)
  • Picco user hits 81.156 (+5% sul 4 qtr/2010 e -8% y/y)
  • Totale minuti utilizzo voice 3,2 billion (+4% y/y)
  • Miglioramento tempi di downtime (crash) dovuto a instabilità del sistema 0,22%
  • acquisizione Avatars United
  • rilascio viewer 2.0
  • Successo dell’iniziativa relativa alle Linden Houses

Insieme a questi dati numerici è dichiarato un revenue in crescita record ed una ripresa dell’incremento del numero di nuovi residenti. In crescita risulta anche l’economia in-world, grazie ad azioni promozionali di vario genere, alla passata acquisizione di XStreet-SL, e, soprattutto, all’effetto di traino del film di Cameron, che ha imposto l’immagine, e la parola Avatar, all’attenzione di una grande massa di pubblico, riattivando l’interesse dei media per Second Life.

Alla luce di questi numeri positivi, e di una dichiarata necessità di un taglio consistente dei costi, c’è una sola conclusione possibile: il modello attuale di business non produce il profitto atteso, pur in presenza di una crescita del revenue (volume di affari) e del numero di residenti. Ne deriva che l’Azienda è in grave sofferenza finanziaria e si rende quindi inevitabile una massiccia riduzione dei costi. La ipotizzata quotazione dell’Azienda sul mercato azionario, ventilata in passato è, per il momento, accantonata.

Tale situazione risulta agli esperti abbastanza evidente, anche alla luce del mancato successo dell’offerta SL-Enterprise (http://work.secondlife.com/en-US/products/server/). Tale offerta, che rende disponibili delle sim basate su server privati protetti da firewall, si è rivelata completamente al di fuori di un contesto di sostenibilità (nelle sue componenti e nella politica dei prezzi), come chiunque sia stato interessato ad una sua valutazione in termini di business plan, ha potuto constatare. Inoltre, il lancio dell’offerta non è stato sostenuto da una campagna di Marketing efficace e, soprattutto, è quasi mancato un efficace front end commerciale verso la potenziale clientela business.

La mancanza di una politica concreta verso quest’ultima rappresenta infatti la più grave carenza dell’Azienda, per uscire dalla fase pionieristica e per diventare una compagine industriale matura che cominci a macinare profitti. Second Life continua ad essere percepito come un mondo di svago e divertimento, pur in presenza di esperienze didattiche, culturali ed artistiche di notevole successo.  Non rappresenta quindi un ambiente favorevole all’ingresso e alla permanenza di Aziende reali per sviluppare servizi e business. E, naturalmente, senza lo sviluppo di attività di business questo mondo non può attrarre investimenti consistenti che ne favoriscano lo sviluppo.

Abbiamo avuto l’impressione che l’offerta SL-Enterprise sia stato un tentativo, da parte dell’Azienda, di proporsi come un fornitore di servizi, ma senza fare il passo definitivo, quello cioè di convertirsi in Azienda fornitrice ed integratrice di prodotti, e non solo come amministratrice di una piattaforma proprietaria. Ne è scaturita una via di mezzo, ritenuta dal mercato ancora non efficace.

Che Second Life fosse una piattaforma non ancora adatta ad un utilizzo concreto, da parte della clientela business, è sempre stato evidente. Due sono i principali fattori che ostacolano un tale utilizzo: innanzitutto una difficoltà nell’accesso a SL da parte dei client aziendali, dovuta alla necessità di installare il viewer di SL, abbastanza pesante, anche per il ritardo di molte aziende nel dotarsi di un hardware adeguato; inoltre, i firewall aziendali richiedono una configurazione “non standard” per consentire l’accesso a SL e per aprire i canali di streaming.

In secondo luogo, e questo è il problema più grosso, nessuna azienda è disponibile ad installare i propri Data Base, e ad erogare i propri servizi, utilizzando dei server gestiti totalmente da un fornitore “esterno” senza avere solide garanzie, in termini di salvaguardia dei propri investimenti e di protezione dei dati.

Insomma, se un’azienda vuole sviluppare una sua piattaforma virtuale, perché mai dovrebbe installarla sulle macchine della Linden Lab? E se, come nel caso dell’offerta SL-Enterprise, gli viene offerta la possibilità di installarli su dei server propri, protetti da firewall, perché mai dovrebbe utilizzare il software della Linden Lab invece che prodotti open source, o alternativi, senza una proposta competitiva da parte della Linden Lab?

Queste questioni di fondo sono sempre state un’ostacolo alla diffusione di Second Life come piattaforma di business, e su tali problemi, non affrontati finora nel modo corretto, la Linden Lab vuole tentare di incidere con la sua nuova strategia.

Tuttavia, mentre l’integrazione nel web, con una conseguente maggiore facilità di utilizzo, mira ad allargare il bacino potenziale dell’utenza comune, questo non basterà sicuramente ad incentivare l’utilizzo di Second Life presso la clientela business. Ci sarà innanzitutto bisogno che nuovi modelli di servizio, che sfruttino adeguatamente gli ambienti virtuali, vengano proposti e sviluppati, creando un substrato di esperienze e di competenze esportabili. Occorrerà inventare, uscendo dall’improvvisazione attuale, esperienze di marketing avanzato che, utilizzando gli ambienti virtuali, favoriscano l’interesse concreto delle società di advertising.

Molta acqua passerà sotto i ponti prima che ciò avvenga, ma c’è una strada maestra che porta in quella direzione: lavorare su progetti concreti, che possano essere considerati dei case study da proporre a quelle aziende (poche per ora) che si renderanno disponibili a sperimentare, in questa direzione, soluzioni avanzate ed efficaci.

Su questa strada sono indirizzati diversi gruppi, e singoli professionisti che, pur nelle difficoltà del momento, e senza alcun appoggio finanziario, portano avanti le proprie esperienze, con impegno e costanza, sacrificando il proprio tempo libero.

Nel frattempo, le grandi aziende, dopo le deludenti esperienze degli anni passati, guardano da lontano a questa evoluzione, limitandosi a presidiare, per ora, gli sviluppi di questa tecnologia, sviluppando esperienze interne e non aperte al mercato.

A quei volenterosi operatori di SL è rivolta l’attenzione di questo Magazine, e del loro impegno, e della loro costanza, cercheremo sempre di dare conto riportandone le idee e le realizzazioni pratiche.

AquilaDellaNotte Kondor

Collaborazioni inaspettate

La manifestazione SL7B ha aperto i battenti! La celebrazione è iniziata lunedì 21 giugno, alle 10:00 SLT  con l’intervento del fondatore di Linden Lab , Philip Rosedale (aka Philip Linden ), il quale è intervenuto nuovamente mercoledi 23 giugno con un secondo intervento, sostituendo il CEO Mark Kingdon (aka M Linden ), assente a causa di un emergenza .

Il contenuto degli interventi potete trovarli qui http://wiki.secondlife.com/wiki/SL7B/Philip-speech . L’evento si è svolto in 21 sims, e ha impegnato con oltre 700 collaboratori e oltre 300 artisti. Il tema di quest’anno è “Collaborazioni inaspettate”, la collaborazione creativa tra utenti di Second Life . L’arte e la creatività emergono fortemente, riaffermando radici solide per lo svilippo di questo metaverso. Artisti come fotografi, scultori in 3D,  musicisti dal vivo e DJ, fino a comprendere il machinima , hanno trovato terreno fertile per dare spazio al proprio talento. Un esempio dei tanti, che hanno partecipato a questo importante evento, è rappresentato da due artisti italiani che ho incontrato in questa grande fiera di SL7B : Kicca Igaly e Nessuno Myoo. La loro interpretazione del tema di quest’anno di SL7B, “Le collaborazioni inaspettate”, rappresenta due residenti di SL che, vivendo in posti diversi del mondo reale, si incontrano, si conoscono, interagiscono, fino ad instaurare un rapporto quotidiano di amicizia e collaborazione professionale, che consente loro di realizzare progetti di interesse comune.

La struttura è composta da tre parti: le due laterali mostrano i due ambienti domestici in cui i protagonisti vivono, attraverso l’uso della rete, la possibilità di accedere alla loro seconda vita. La terza, quella centrale, non è altro che la dimensione immersiva (prodotta dalla Linden ) dove i due realizzano i loro sogni costruendo oggetti ed esprimendo così la loro creatività.

Il classico tool di costruzione, che tutti noi conosciamo, è il trait d’union grazie al quale chi guarda l’opera recepisce il messaggio in maniera più veloce e diretta. Obiettivo centrato direi!La manifestazione si concluderà il 27 giugno prossimo, le sims rimarranno comunque  aperte fino al 3 luglio per poter consentire la visita ad un concentrato di creatività e collaborazione tra residenti.

Per info riguardo all’evento visita il sito http://sl7b.wordpress.com oppure Scopri la Second Life Destination Guide http://secondlife.com/destinations/birthday.

By Flurry Fargis



22/6 Happening Fotografico – Scoperte ed emozioni visive degli artisti di SL

23 Fotografi di Second Life esporranno 3 loro fotografie durante un Happening Fotografico organizzato da ChrisTower Dae e dalla 2LifePhotos (associazione di fotografi di SL).

La manifestazione avrà luogo ad Itland Entertainment, nello spazio dove sorge la sede della associazione dei fotografi di SL, che vuole con l’occasione, riprendere la propria attività.

Le fotografie saranno visibili fino a Domenica 27 Giugno.

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23 Second Life photographers will each be showing three of their photographs in an event organized by Christower Dae and 2LifePhotos, (an SL group for photographers).

The show is on Tuesday 22 June 2010 at 10.30pm at Itland Entertainment. It will be held at the home base of the 2lifePhotos, to mark the relaunch of the group.

The photographs will be exhibited until Sunday 27 June.
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Alla serata parteciperanno diversi artisti del panorama di Second Life che daranno un riconoscimento alle foto artisticamente più nteressanti, offrendo una loro opera.

Gli artisti che daranno un loro riconoscimento :

Solkide Auer
Shellina Winkler
Aloisio Congrejo
Nessuno Myoo
Kicca Igaly
Zhora Maynard
Lion Igaly
Maryva Mayo (offre una sua opera a tutti i partecipanti)
ChrisTower Dae

Le Fotografie esposte saranno valutate da un gruppo di persone che sono parte attiva in SL. Questo gruppo sarà composto, oltre che dagli artisti sopracitati, anche da esponenti che si muovono intorno alla sfera dell’arte digitale.

Marinu Gausman
Roxelo Babenco
Simba Schumann
Lorys Lane
Mexi Lane
Alice Mastroianni
Thirza Ember
………
………
………

Questo riconoscimento non vuole creare classifiche, ne tantomeno creare vincitori e vinti, ma fare solo un tributo all’arte della fotografia, vista e “giudicata” dagli occhi di artisti che si esprimono in altre discipline

I fotografi che esporranno (in ordine casuale) :

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The following photographers will be participating
(in no particular order):
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La Baroque
Pallina60 Loon
Fiona Saiman
Cristian Rexie
Nimoe Constantine
Nakoto Exonar
Sabbi Babii
Domino Bristol
Calix Demina
Antony Rayna
Elle Ellsmere
Paola Mills
Kei Kojishi
Prajina Setan
Opensource Obscure
Antropo Mortlock
Cancer Bonetto
Tani Thor
Alii Vella
Millamilla Noel
Neve Laville
Nexuno Thespian
Redmoon Balut

Alcuni di questi fotografi sono esordienti, altri emergenti, altri già affermati. Ma era giusto condividere le loro fotografie senza distinzione.

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Some of the participants are beginners, some rising stars, some famous names.,but all their work deserves equal credit and attention.
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Susa bannata dalla Linden cap. 2

Grande manifestazione di solidarietà ieri sera a Two Fish per Rose Borchovski da parte di un nutrito gruppo di amanti dell’arte del Metaverso. La notizia dell’esclusione di “The kiss” dalle manifestazioni per l’anniversario della Linden è apparsa in questi due giorni in tutti i blog e le riviste che si occupano del Metaverso e messaggi di affetto e supporto sono continuati ad arrivare all’artista anche oggi da parte di artisti, appassionati, galleristi e non solo.

Josina Burgess e Velasquez Bonetto, artisti e owners della galleria CARP /Diabolus hanno inviato oggi una notice in cui sottolineano anche’essi l’assurdità della censura di Susa, ricordando come il nudo sia sempre stato accettato dall’arte greca e romana fino a Modigliani, sottolineando quanto nudo sia presente persino nel Vaticano… fino a spingersi a chiedere polemicamente che tutti i lavori artistici “indecenti” siano bannati dai musei americani e restituiti all’Europa. Il gruppo Art Gallery Owners (che raccoglie più di 900 iscritti, tutti owner di gallerie d’arte), che si riuniva ieri per fare il punto sull’arte in Second Life, ha discusso a lungo sulla vicenda, lamentando l’impossibilità di portare avanti l’espressione artistica in un clima di censura.

Di fronte a tanto supporto la stessa Rose ha sentito la necessità di tornare a fare sentire la sua voce, per ringraziare quanti le sono stati vicini e nello stesso tempo condividere con tutti alcune osservazioni e riflessioni cui è giunta a seguito della vicenda. Rose racconta come abbia fornito alla Linden tutte le informazioni possibili sull’istallazione che stava presentando e, nonostante questo, si sia ritrovata ieri nella cartella dei Lost and found, l’istallazione con un IM formale e lapidario. “Ho realizzato in quel momento qual’è la politica della Linden – racconta Rose nella nota che pubblichiamo di seguito interamente in inglese. – Io sono solo un cliente e non ho diritti. Qualsiasi cosa faccia in Second Life è monitorata e se non dovesse essere approvata posso essere buttata totalmente fuori senza ricevere spiegazione alcuna”. Questo secondo Rose deve farci riflettere. Non è più una cosa che riguarda solo lei o Susa ma ci riguarda tutti, tanto più che qualsiasi cosa noi creiamo nel Metaverso generalmente è fatta solo per passione e non per lucro. Credo che più o meno tutti stiamo meditando molto su questa vicenda. Second Life è arrivata al suo settimo anniversario e di certo 7 anni fa non immaginava che sarebbe diventata un mondo così popolato e articolato. In questi giorni SaveMe Oh, altra artista del Metaverso (vedi articolo del 24 aprile di questa rubrica), sta portando avanti con la solita ironia che la caratterizza, una campagna intitolata “Vote SaveMe Oh for President”. Certo non osiamo immaginare cosa accadrebbe con Second Life nelle mani dell’artista più folle del Metaverso… Ma forse la strada tracciata da SaveMe va presa in considerazione. In un mondo virtuale che cresce attraverso l’inventiva, la voglia di fare, il sostegno economico, ecc. di chi lo abita, non avrebbe senso che a dettare le regole non fosse semplicemente la Linden, ma venissimo in qualche modo coinvolti tutti?

Continuiamo ad attendere un’eventuale replica da parte della Linden, speriamo di potervi aggiornare al più presto.

ROSE SPAM

Hello , I feel I’m obliged to make a reply after all the dust I have raised:

When I did set up The Kiss it did not even cross my mind that I was violating any rules of the LL celebration. My Susa is a caricature , a cartoon, she is naked like Donald duck is naked, she has no genitals, and a flat chest . She is not real , I do not even try to make her look real, she is a little creature telling a story. The story is about the dark inner life of us all.

The rejection of my Susa Bubble story from the second life celebration has caused a lot of discussion; it brought people together but also polarized their opinions. I also notice a big difference in culture between the continents.

The biggest shock to me is that I suddenly realised what Linden Lab is standing for. Different parties lectured me that I’m just a client and that I have NO rights. Everything I do in Second life is monitored and when it is not approved off, I can be ejected totally without any reason given. A warning was given.

A moderator of the Second life group burning life explained to me, that there is NO freedom of speech in this group or any other group owned by LL and I was rejected from the chat.

I raised my voice because I love making my art in Second life. I love the animation; the imperfection of it and the fact the world is build by so many different cultures from all over the world. I do not financial gain from it, but the joy to create and to develop my story is giving me an enormous thrill and I’m proud to be part of the SL.

I raised my voice yesterday because I was upset and surprised being excluded from the SL7B. I feel I was part of that community and that my art deserved a spot at the celebration, to be celebrated as well.

I raised my voice because of the way it was handled. When I came online I found my installation in my lost and found folder with a formal message in IM from a Linden. A moderator of the SL7B GROUP saw the installation on my sim before it was put down at SL7B. Several Moderators helped me while I was setting up the installation. I had sent all the information about my Susa Bubble Story by forehand to Linden: video, LM of my sim and notecard with info. I admit, I was absolutely naïf about my Susas being naked, I do not see them as being naked anymore but as vulnerable and lost. I’m not insensitive about other peoples feelings, the SL7B was not opened yet for an audience, they could have asked me to come down and explain the problem before deleting me.

I raised my voice because the installation I did put down at SL7B was not about nudity; you see some naked upper bodies with flat chests. I would like to stress that it is a complete installation: a mixture of space, image, sound and text.

I raised my voice, not to be personally seen or drawn attention to my art in SL but to be heard in a much broader context. I suddenly realize my avatar and all it stands for, can be deleted totally by one push on the button of a Linden. I hope people realize that in the end this is not about Rose and her Susa Bubble story, they become insignificant, it has a much wider context. This is touching us all.

Thank you Rose)) I wish you an enjoyable and rich Second Life

Susa bannata dalla Linden

Una notice piena di sconcerto è stata spedita oggi dall’artista olandese Rose Borchovski. La linden le ha infatti rimandato indietro uno dei lavori dell’istallazione che aveva presentato per le cerimonie ufficiali organizzate nel Metaverso in occasione del 7mo compleanno di Second Life. Si tratta di “The kiss”, una delle foto dell’ultimo capitolo di Rose sulla Storia di Susa Bubble che da tempo l’artista mette in scena con grande successo in varie sim del Metaverso.

La motivazione comunicatale dalla Linden è stata che il regolamento delle land “General maturing raiting” non consente di esporre immagini di nudo, neppure a carattere artistico. Sembrerebbe dunque una pedissequa applicazione delle norme linden.

Pubblichiamo qui sotto la lettera di Rose Borchovski e, a seguire, quella di Peter Greenaway, noto regista inglese, amico e collaboratore di Rose in alcuni lavori teatrali real life dell’artista olandese, autore di film di grande valore artistico quali “Giochi nell’acqua”, “I racconti del cuscino”, “Rembrandt’s J’accuse”, “The Marriage”.

La rappresentante della Linden, da noi interpellata, non ha voluto dare ulteriori spiegazioni.

ROSE SPAM: Susa banned from celebration

Hello Secondlife art Lovers:

My Susa Bubble Installation : The Kiss has been returned to me from the SL7B sims where Linden is celebrating Secondlife. I quote “The images on your build are in violation of our general rating, to be clear: Nudity is not allowed at art events with a general maturity rating.”

I would like to point out and educate Linden Lab that most of classic and contemporary art is based upon nudity. Not because of Sex, but because of the beauty and the vulnerability of the human body, the human body we all share and look at in the bathroom mirror in the early morning.

The story of Susa is a sweet but savage story, told in image and text, sound and installation. It is about our dark inside, but also shows how vulnerable and lonely we all can be. My art shows a naked body, but it is not about nudity or sex.

Art being shown at a public art event of Linden means pretty pictures that bring aesthetic pleasure void of all critical thinking. Culture must be “safe” / sterile, no matter how free of content that makes it. As implemented by LL, “Community Standards” means content so content less that no viewer has even a remote chance of being caused to think about anything, to question any of their values or assumptions. Safe in SL means safe from thought.

When I protested against it in the group chat I was shut out .I was told not to discuss it in SL7B Group Chat “because this isn’t the place” — because NO place is the place to discuss it — because we don’t even want to think or let others think about the ideas we don’t want to think about

The worst part of censorship is not that which is censored, but the climate of self-censorship it imposes on all artists. Art is about having a voice. Art is about thinking differently and about thinking from fresh perspectives. When artists are not allowed to have a voice, culture is not allowed to progress.

When I hide my susas nakedness, I have stopped telling her story.

Nothing is more resistant to authoritarian control than a naked body. Control & conformity require uniforms. Nudity is too wild and uncontrolled. When you know my Susa Bubble story you can see it isn’t really even about “nudity” but that just suggests how powerful the forces for thinking-avoidance-at-all-costs are. Better to censor the world than risk allowing in a question that could topple the status quo. Authority does not like questions. Authority does not like creativity. Authority does not like art. Authority does not like nudity.

I did not bring my installation to the celebration to publicize myself, I make in art in SL because I want to share my Susa story and touch people

Greetings Rose Borchovski

SECOND LIFE NUDITY CENSORSHIP by Peter Greenaway

Dear Courtney Linden,

As a reaction to the rejection of Rose Borchovski ‘s art installation : The Kiss at the Celebration Sim, I would like you to read this.  It seems to me incredible that you are enforcing censorship concerning nudity in public forums on Second Life.

Traditions of nudity in Western Art have for centuries been legitimate, honourable and creditable. The cyperspaces of Second Life – and Second Life has so far proved itself to be among the very best of such events – are among todays’ cutting edge of visual languages – continuing an enviable tradition of new technologies in the visual arts now that the orthodox cinematic arts are proving themselves moribund and archaic, and enforcing new efforts to avoid artistic elitism and the encouragement of egalitarianism in artistic expression Any artist worth his or her salt, always must engage in contemporary technologies – it has been the very reputable tradition of the most worthwhile artists that has benefitted us all. Visual artists have always taught us to look. The man-made world owes them everything.

Just because you have eyes does not mean you can see. And the political and social emancipation of the naked and the nude by artists has been essential for humanist civilisation – it has given you and me great liberalities of thinking and self-respect.

Whatever else you think you may be doing with Second Life, you have created a very sophisticated tool that combines traditions of painting with cinema and the graphic arts in present tense terms that permits visual expression of language like never before. Do not underestimate what you have created – but to remain creditable you simply cannot enforce reactionary hypocritical standards that have been so discredited over the last five hundred years.

Like any self-respecting artist of course I am against gratuitous exploitation that demeans and insults intelligence and sensibilities but by your blanket censorship you are now doing both those things – insulting artistic intelligence and demeaning sensibility.

I suspect you are responding to pressure, to some form of mind-police, certainly to some form of political correctness that is related to money and the slow swing to the political right that is happening all over the world related to civilisation’s fear of financial insecurity. Don’t go that way. You are endangering a tool that is greater than you.

When the cultural histories of the early 21st century are written from hindsight, you will undoubtedly find the possibilities and successes of Second Life being eminently lauded and praised. Too many art forms in the 20th century have been stunted and deformed and deflected into ineffectuality and banality by small mindedness. If you really insist in so-called protection of innocence (and I really wonder what that really is – is it a synonym in fact for ignorance and intolerance?) then do so on a careful case by case basis with intelligence and foresight. This will be troublesome for you to do, if you want to do it well. But it will be very well worth your while,

Yours, hoping you will see sense, and not be influenced by short-term gain.

Peter Greenaway, film-maker.

Protesta NO Bavaglio. 9 giugno 2010

Si è svolta nella serata di mercoledì 9 giugno, all’interno di Second Life, la manifestazione di protesta contro la legge bavaglio che si sta approvando in questi giorni in Parlamento. Per un’ora tutte le attività delle quasi trenta land italiane, che hanno aderito alla manifestazione, sono state sospese.

La protesta è iniziata con un concerto di Sioux Nikolaidis nella  land “Albert Currlin Society (ACS)” e con una nutrita schiera di quasi 50 avatar che, esibendo bavagli e cartelli “No bavaglio”, hanno alimentato una kermesse, di impegno politico e sociale, che ha mostrato tutta la contrarietà del popolo di Second Life verso una politica oscurantista e coercitiva di tutte le forme di dibattito nella società italiana. Per una coincidenza non programmata, la televisione di stato trasmetteva, nella serata conclusiva di “Anno Zero”, una vibrata requisitoria del noto conduttore televisivo che descriveva lo stato comatoso in cui versa il dibattito politico e sociale sulle reti televisive italiane.

Il mondo della rete è sempre stato oggetto di tentativi di “normalizzazione”, fino ad arrivare a questa legge, che, nata con lo scopo di regolamentare il sistema delle intercettazioni telefoniche, ha gradualmente assunto i connotati di una “legge bavaglio”, in cui è anche confluito, inopinatamente, una norma sulla regolamentazione della pubblicazione (e delle smentite) delle notizie in rete. Una norma gravemente lesiva della libertà di espressione in rete.

La battaglia della sinistra, e di ampi settori dello stesso centrodestra, è servita solo a mitigare gli effetti dell’impostazione iniziale. Per quanto riguarda il comma sulla rete non è stata, fino ad ora, apportata alcuna modifica, ma l’annuncio della questione di fiducia che il Governo porrà in Parlamento non lascia ben sperare sugli esiti finali.

Crediamo che la protesta non debba cessare, poiché la battaglia sarà lunga e difficile, fino al possibile referendum abrogativo già annunciato da Di Pietro.

L’informazione in rete è uno degli ultimi baluardi per la libertà di informazione in Italia, non facciamola sparire.


NO TRAFFIC WEBCAM – Marco Cadioli aka Marco Manray

photoes by Flurry Fargis

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En français plus bas

NO-TRAFFIC WEBCAM
Marco Cadioli aka Marco Manray

Opening june 18th 2010 – 12h30 pm slt

Exibition  june 18th > july 18th 2010

slurl : http://slurl.com/secondlife/Ecologia%20Island/131/172/25

No-Traffic Webcam
A series of photographs shooted through webcams found online.
Traffic webcam that are placed somewhere with the purpose of monitoring the traffic, but there is no one. No-traffic webcam.

Colour Field Webcam
Every few minutes, the system analyses images coming from selected webcams and convert them into pure colours. The more frequents colours are randomly disposed on a grid to obtain a real time “color field painting”, a dynamic artwork that varies depending on time and atmospheric condition, seasons and day light.
(Thanks to Paolo Savoldi for the provided scripting)

Marco Cadioli (aka Marco Manray) –  2010

website : http://www.marcomanray.com/

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I met for the first time the work of Marco Cadioli aka Marco Manray accidentally, while I was visiting the exhibition of Comet Morigi in second Life’s gallery “Overfoto” in 2008. Walking in spaces around the gallery, I entered a workshop where were photos taken in the virtual universe Hipihi, wich is the Chinese copy of  Second Life. At this time, I all ready had investigated Hipihi, or roamed I should say, because the métaverse wasn’t really built and frequented, added to problems of compatibility of my computer which made the avatars look like black silhouettes without heads. Marco Manray made beautiful prints of it, reminding the notebooks of the first travelers, those who went through the world, a long time before the age of digital technology. But what stayed of this first meeting for me, is this strange impression, to look at a virtual universe through the prism of another one, being myself behind a screen .The impression to be caught by the emptiness, a dizziness provoked not by a lack of senses but by a multiplicity of interpretations which can be opposite.

Because what makes the strength and this uptake capacity of his work, is the beauty of its images, which we do not know any more, if it comes to strengthen a fascination or a criticism of these universes in pixels, of these avatars running nowhere, of these landscapes, or these deserted streets.

Marco Manray proposed, for No-Traffic Webcam, a new axis in his work, an observation of the reality from Internet. Images coming from security cameras of roads all around the world.Again, I feel this dizziness of the space which Marco pushes until the abstraction with his “Color Field Webcam”, in reference to the pictorial movement in the 50s and 60s, in the United States and in Canada, of which Mark Rothko and Barnett Newman are some representatives.

But beyond a reflection on the benefits or harms of our technological society, isn’t it rather, a more spiritual research that Marco Manray is doing, as it is suggested by the title of one of these previous exhibitions, borrowed from Leibniz ? ” Why is there something, rather than anything ? ” Will our numeric tools, be able to answer this question ?

This exhibition was possible due to Zazu Susa, photographer in Second Life and resident in “Aire Ville Spatiale”. She is the one who suggested me to invit Marco Manray. I am even more enthusiastic. The City is a project that everyone build and make live.

It is thus “accidentally” that this exhibition is happening at this moment. It joins perfectly in the continuity of the global sense, and the reflection of this project, which will continue with the next collective exhibition entitled “Synchronicity”.

Marc Blieux aka Marc Moana

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Marco Manray is an avatar, an avi on sl for Second Life user; aka Marco Cardioli in rl, real life.

One of those artist who give us relevant artwork on virtual worlds; but more, about the web, pixels world which lay down to us and transform our daily life.

No traffic is a showpiece in mirror, as a draughtsman who looks at his drawing in reflection so as to test the accuracy of the feature.

The aplenty of surveillance camera is the beginning.
Not those who scare us every day, “big brother is watching us“!
Those who are monitoring places worldwide, those that I can load on my pc and watch as window on unknown places.
It’s non place, view here from another non place, simulation 3D: Second Life.

Marco linked those images to different pictures in movement, in the vein of the American school painting called “color fields”. The changing colors are coming from live images resulting from surveillance camera. He twists those images so as to retain only the chromatic scale, the poetic of colors. From the emptiness toward the broad. No dogma, but open questions.

We never recognise the artwork of Marco Manray / Cardioli at the pictural result, but at the real look that ask question on virtuality.
He took us with a photo coverage on the Chinese second life, this other double of life, this exotic world in the west point of view of this third and strange dual world.
He as declined with accumulations of clones from basic male avatar of Second Life, a research on identity.
He as taken pictures of Second life landscape, lunar and endlessly… Berlin, from a virtual 3D copy to an other one: Goggle…
His approach brings into question our reality, advance or reduce?

I bring a cup of tea to my mouth, smell the aroma. With my fingers and my skin, I feel the warmth. I Damp my lips and drink this sweet liquid that moisturize me. It’s real!
For along?

ZaZu Susa, avatar on Second Life

website :
Facebook : http://www.facebook.com/home.php?#/pages/AIRE-Ville-Spatiale/150542736740
Twitter : http://twitter.com/AIREVS
Manege Tyler _Fallout76_Aire Mille Flux

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NO-TRAFFIC WEBCAM
Marco Cadioli aka Marco Manray

Vernissage le 18 juin à 21h30

Exposition du 18 juin au 18 juillet 2010

slurl : http://slurl.com/secondlife/Ecologia%20Island/131/172/25

No-Traffic Webcam
A series of photographs shooted through webcams found online.
Traffic webcam that are placed somewhere with the purpose of monitoring the traffic, but there is no one. No-traffic webcam.

Colour Field Webcam
Every few minutes, the system analyses images coming from selected webcams and convert them into pure colours. The more frequents colours are randomly disposed on a grid to obtain a real time “color field painting”, a dynamic artwork that varies depending on time and atmospheric condition, seasons and day light.
(Thanks to Paolo Savoldi for the provided scripting)

Marco Cadioli (aka Marco Manray) –  2010

website : http://www.marcomanray.com/

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J’ai rencontré pour la première fois le travail de Marco Cadioli aka Marco Manray par hasard alors que je visitais l’exposition de Comet Morigi dans la galerie Overfoto de Second Life en 2008. Me promenant dans les espaces autour de la galerie je suis entré dans un atelier où était disposé des photographies prises dans l’univers virtuel Hipihi, la copie chinoise de Second Life. J’avais moi même exploré Hipihi à ce moment là, ou plutôt erré car le métaverse était peu construit et fréquenté, ajouté à des problèmes de compatibilité de mon ordinateur qui me faisaient apparaître les avatars comme des silhouettes noires sans têtes. Marco Manray en a fait de belles estampes rappelant les carnets des premiers voyageurs, ceux qui parcouraient le monde bien avant l’ère du numérique. Mais ce qui m’est resté de cette première rencontre c’est cette étrange impression, de regarder un univers virtuel à travers le prisme d’un autre, étant moi même derrière un écran. L’impression d’être happé par le vide, un vertige provoqué non pas par une absence de sens mais par une multiplicité d’interprétations qui peuvent être contraires.

Car ce qui fait la force et cette capacité de captation de son travail, c’est la beauté de ses images dont on ne sait plus si elle vient renforcer une fascination ou une critique de ces univers en pixels, de ces avatars courant vers nulle part, de ces paysages ou ces rues désertées (1).

Marco Manray a proposé, pour No-Traffic Webcam, un nouvel axe dans son travail, une observation du réel depuis l’internet. Des images issues des caméras de surveillance de routes à travers le monde.

Une nouvelle fois, je ressens ce vertige du vide que Marco pousse jusqu’à l’abstraction avec ses Colour Field Webcam, en référence au mouvement pictural des années 50/60  aux États-Unis et au Canada, dont Mark Rothko et Barnett Newman en sont des représentants.

Mais au delà d’une réflexion sur les bienfaits ou les méfaits de notre société technologique, n’est-ce pas plutôt une recherche plus spirituel que mêne Marco Manray comme nous le suggère le titre d’une de ces précédentes expositions empruntées à Leibniz, ? « Pourquoi y a-t-il quelque chose, plutôt que rien ? » Nos outils numériques arriveront ils à répondre cette question?

Cette exposition a été possible grâce à Zazu Susa, photographe dans Second Life et résidente dans AIRE Ville Spatiale. C’est elle qui m’a proposé d’inviter Marco Manray. J’en suis doublement enthousiaste. La Ville est un projet que chacun peut construire et faire vivre.

C’est donc « par hasard » que cette exposition a lieu à ce moment là. Elle s’inscrit parfaitement dans la continuité du sens et de réflexion global de ce projet qui continuera avec la prochaine exposition collective intitulée Synchronicity.

Marc Blieux aka Marc Moana

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Marco Manray est un avatar, un avi pour les utilisateurs de sl, Second Life aka Marco Cardioli dans rl, le réel. Un des rares artistes qui nous offre un travail artistique pertinent sur les mondes virtuels ; mais au-delà, sur la toile, le monde de pixel qui s’impose à nous et se lie à nos vies.

No traffic est une œuvre en miroir, comme le dessinateur qui regarde le reflet de son dessin pour voir la justesse du trait. Le départ est la profusion de ces caméras de surveillance. Pas celles qui nous inquiète au quotidien, « big brother is watching us » !  Celles qui filment ces lieux de par le monde, celles que je peux charger sur mon pc et consulter comme des fenêtres sur des lieux que je ne connais pas. Des non lieux, ici, vues d’un autre non lieu, une simulation 3D : Second Life.

Ces images, Marco les a assujetties à des tableaux en mouvement, dans l’esprit de l’école américaine de peinture « color fields ». Les couleurs changeantes viennent d’images en direct, de vidéo surveillance. Il les détourne pour en retenir le champs chromatique ou poétique. Du vide, il nous donne un plein, sans dogmes, un questionnement ouvert.

Le travail de Marco Manray / Cardioli ne se reconnaît pas au résultat pictural, mais au regard réel qui questionne le virtuel.
Il nous a emmené sur le second life chinois avec un reportage photo sur cet autre double, ce monde autre vu par un œil occidental.
Il a décliné avec des accumulations de clones de l’avatar de bases de Second Life, une recherche sur l’identité. Il a photographié des paysages infinis et lunaires de Second Life… Berlin d’un double virtuel 3D à un autre Goggle…
Sa démarche est une mise en question de notre réalité augmentée, diminuée ?

Je porte à mes lèvres cette tasse de thé, respire le parfum, sent la chaleur avec mes doigts et ma peau, puis humecte et bois ce doux liquide qui m’hydrate. C’est réel !
Pour combien de temps ?

ZaZu Susa, avatar sur Second Life.

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Le forbici di Igor

Molto suggestiva la mostra inaugurata ieri sera a UTSA ArtSpace (http://slurl.com/secondlife/UTSA%20Roadrunner%20II/125/152/1997) da Igor Ballyhoo. Si tratta di una sorta di “inno alle forbici”, in una visione assolutamente positiva di questo strumento che nell’immaginario comune ha generalmente una valenza inquietante.

Per l’artista, come spiega lui stesso in una nota, le forbici sono il mezzo che taglia il cordone ombellicale inaugurando la vita, nei sogni significano spesso la necessità di tagliare o eliminare il non essenziale dalla nostra esistenza, cosa che accade quando la nostra psiche interviene per sopprimere emozioni, sentimenti, traumi che facciamo fatica a gestire, mentre linguisticamente la forbice indica la necessità di parlare in maniera chiara e diretta.

E così Igor ci ha immerso in una vera e propria foresta di forbici gigantesche, che ascendono verso l’alto anelando alla luce. La mostra non è del tutto inedita, un’istallazione più piccola sullo stesso tema è stata inaugurata già da qualche mese in una collettiva intitolata “Enter…” a New Carleon. Ma, presentata isolata da altri contesti, in una skybox all’interno della quale non si vedono che forbici, ci immerge in un’atmosfera ancora più straniante.

“A New Carleon sono 70 per 10 metri di grandi forbici” ci ha spiegato Igor. “Allora mi è venuto in mente di riproporre questa istallazione come l’avevo pensata. Qui siamo in un ambiente di 127 per 25 metri pieno di forbici gigantesche” e in effetti anche l’ascesa verso l’alto è molto più evidente e pregnante, così che la foresta (ben radicata sulla terra), che tende verso la luce rimanda anche all’altro significato che suggerisce Igor delle forbici come unione e cammino in simbiosi di materiale e spirituale… Insomma una mostra che vale la pena di andare a vedere, nonché un ennesima conferma per questo artista che appare fra i più interessanti del Metaverso.