Milano: Second Life in metropolitana

L’arte virtuale approda nel mondo reale. Dopo aver mille volte parlato di come situazioni, ambienti, creazioni reali siano finite sublimate in realtà virtuali, ecco che ora il virtuale si sta prendendo una piccola rivincita. A partire da oggi, infatti, in una delle principali stazioni della Metropolitana milanese, Porta Venezia, i pendolari della città potranno ammirare su uno schermo allestito per l’occasione, un video che presenta a rotazione una serie di foto artistiche provenienti da Second Life.

Una delle foto in rotazione nella metro milanese, firmata dall'artista di sl Prajna Seetan

Dietro questo insolito progetto c’è l’Accademia di Belle Arti di Brera (in collaborazione con il Comune di Milano, La Triennale di Milano e Adi – Associazione per il Disegno Industriale) che a fine aprile 2010 ha inaugurato un master di secondo livello denominato MIND (Milan Network for Design), sotto la direzione del prof. Ezio Cuoghi. Il Master con l’obiettivo di formare nuove figure professionali capaci di progettare interventi artistici, culturali e di servizio, negli ambiti e negli spazi relazionali di una città, coniugando le competenze sulle nuove tecnologie alla progettualità estetica e artistica dei nuovi linguaggi. Ecco dunque che l’Accademia di Belle Arti milanese ha dimostrato una non comune larghezza di vedute, grazie soprattutto all’apertura in questo senso del responsabile informatico Bruno Aliprandi, motore dell’iniziativa, che ha visto all’interno di Second Life nuove potenzialità e un mondo artistico ancora poco considerato dai media ma in realtà estremamente ricco e vivace. Dopo una serie di lezioni che hanno giudato gli studenti nel metaverso, ecco dunque i primi risultati. Sullo schermo della Metropolitana saranno visibili foto scattate all’interno del mondo virtuale e successivamente ritoccate con appositi programmi di grafica sia di corsisti Mind che di artisti virtuali “puri” molto noti nel mondo dell’arte di Second Life, in un confronto stimolante fra sensibilità artistiche. Ma è solo il primo step di un progetto molto più articolato. A settembre sarà coinvolta con un’iniziativa simile anche la stazione della metropolitana di Porta Garibaldi, mentre altre iniziative prenderanno la direzione dell’interattività e dell’immersività con ricadute sia nel mondo reale che nel mondo virtuale. Il referente del progetto all’interno di Second Life è Imparafacile Runo, formatore che utilizza da anni il Metaverso come piattaforma di e-learning. Sua è l’isola (Imparafacile Island) messa a disposizione degli allievi del Master. Accanto a lui il builder Merlino Mayo che sta lavorando all’ambientazione per gli incontri e per gli allestimenti e la galleria Arte Libera della sottoscritta per la consulenza sugli artisti virtuali.

Altra foto visibile in metropolitana, firmata dall'artista di sl Cristian Rexie

Con un po’ di ritardo rispetto ad alcune realtà estere più attente, possiamo dunque dire che finalmente anche in Italia l’arte virtuale comincia a destare qualche curiosità anche al di fuori degli ambienti in cui nasce. Dopo la mostra Michelangelo Architetto a Roma, che ha visto il Comune di Roma sponsorizzare una finestra nel Metaverso con un’istallazione dedicata ai disegni di Michelangelo, e il Viareggio Art Project, con la collaborazione del Museo del Metaverso con i Musei Civici di Villa Paolina Bonaparte a Viareggio, ecco dunque che anche Milano attraverso l’Accedemia di Brera si è accorta delle stimolanti possibilità di sperimentazione che offrono i nuovi media, che danno nuova linfa all’arte contemporanea.

Intervista a Rose Borchovski (italian and english version)

Ultimamente sotto i riflettori per la sua campagna contro la censura a seguito dell’esclusione di una sua opera dalle celebrazioni per il settimo anniversario di SL -SL7B- (vedi articoli “Susa bannata dalla Linden” e “Susa bannata dalla linden – chapter 2”), Rose Borchovski (aka Saskia Boddeke) è una grande artista rl e sl che usa il Metaverso per sperimentare nuove possibilità comunicative nella sua arte. Di lei è famosa la “Storia di Susa” un racconto che si snoda attraverso una serie di istallazioni, in cui la clonazione di un’adolescente (Susa appunto) diventa occasione per sondare i lati oscuri che si nascondono in ognuno di noi. L’abbiamo intervistata per entrare meglio nel suo mondo.

Rose and Susa

Come hai scoperto Second Life e che cosa ti ha attratto di questo mondo?

E’ stato un amico a suggerirmi di dare un’occhiata a Second Life e, dal momento che uso spesso i new media nel mio lavoro real life, mi è sorta immediatamente la curiosità di scoprirlo. All’inizio l’ho visitata viaggiando continuamente, ho esplorato le sim e chattato con la gente. In un primo momento sono stata affascinata soprattutto dal fatto che questo universo virtuale è stato creato da una comunità formata da gente di ogni parte del mondo. Poi ho pensato che sarebbe stato carino avere una casa in SL. Le mie prime esperienze in qualità di builder sono state impiegate nella creazione della casa dei miei sogni e poco dopo ho iniziato a capire e sperimentare meglio le possibilità offerte da questo mezzo e a immaginare come poterle usare all’interno del mio lavoro Real Life.

L’ultimo capitolo di questa storia è diventato particolarmente famoso a causa dell’assurda censura che ha ricevuto in occasione del SL7B. E’ incredibile che la nudità di Susa possa essere stata vista da qualcuno come qualcosa di scandaloso, potrebbe invece essere stato più facile che qualcuno si sia sentito urtato dai suoi riferimenti cattolici. Puoi raccontarci qualcosa di questa istallazione e dei suoi rimandi religiosi?

L’istallazione che è stata bannata dalle celebrazioni del SL7B è “The kiss”. E’ una parte della storia di Susa Bubble. Il bacio è la mia “Ultima cena di Susa”. Le precedenti Suse erano totalmente prive di equilibrio e a un certo punto, dal momento che vorrebbero riparare agli errori del passato, decidono di avere bisogno di una religione.

[Alla fine della versione inglese dell’articolo c’è il testo originale del capitolo in questione (ndr)].

Ma anche la religione alla fine non sembra riuscire a salvarle. Noi tutti abbiamo un traditore nascosto in qualche parte dentro di noi. A volte un tradimento nasce dalla necessità di sopravvivere, di scegliere se stessi quando ci si sente tagliati fuori. La domanda in “The kiss” è: chi sta tradendo chi?

Forse è Susa 2, perchè non vuole più essere una Susa e tradisce le altre diventando una persona per conto suo, attraverso un atto egoistico nato dalla gelosia e dall’avidità, avrebbe  forse dovuto sopprimere i suoi sentimenti solitari annullandoli in un obiettivo più alto che è la ricerca di equilibrio attraverso l’affidamento a un leader religioso?

O forse è Susa 1 a tradire Susa 2 con la sua autonoma decisione di essere un leader religioso, rinnegando al tempo stesso l’altra metà di sè (Susa 2). Susa 2 dunque si ritrova costretta a non avere una chance di diventare una persona lei stessa. Forse The kiss non è un’azione di tradimento ma un triste addio.

O sono forse tutte le Susa a tradirsi le une con le altre. Scegliendo e seguendo una Susa quale leader reigioso, esse rinnegano infatti le loro responsabilità e la loro stessa essenza di doppie personalità. Loro non possono amare i dispari e temono tutto ciò che è diverso o pensa diversamente.  La religione è un modo di lavare il sangue delle loro mani, sono convinte che niente possa mettere in pericolo il loro leader e il loro credo e che a causa di ciò saranno perdonate.

Si possono trovare diversi riferimenti cattolici in tutta la storia di Susa Bubble. Il prossimo capitolo sarà come Susa rinuncerà alla religione e proverà la democrazia.

Susa

In una delle ultime note che hai mandato in Second Life hai annunciato di essere stata bannata tu stessa dalle land che ospitavano il SL7B. Come ti ha motivato questo provvedimento la Linden?

Ho inviato a Courtney Linden una notecard con la richiesta di revocare il mio “divieto” come visitatore, o almeno di spiegarmi il motivo di ciò. Courtney non ha mai risposto.

Molti artisti, galleristi e molta gente in generale ti è stata accanto durante la tua battaglia contro la censura. Quali sono ora i tuoi progetti in tal senso? Hai scritto in una note che ti sei resa conto della nostra vulnerabilità come avatar in Second Life. Dobbiamo temere un trasferimento di Rose Borchovsky verso altri mondi virtuali?

Naturalmente questo pensiero mi ha sfiorato la mente. Perchè non trasferirmi in un altro metaverso? Ho quindi deciso di esplorare altre possibilità, ma vorrei anche restare in sl. Soprattutto perchè ho molti grandi, interessanti e stretti amici in sl. Non voglio lasciarli a causa del comportamento ostinato della Linden. Inoltre in questo mondo ho trovato una grande fonte di ispirazione, sono ancora un’entusiastica esploratrice e continuo a scoprire grandi opere d’arte in sl.

Tu sei una grande artista anche in rl. Hai in questo momento qualche progetto in cui arte rl e arte sl interagiscano?

Al momento sto lavorando ad una rappresentazione di video mapping che celebra l’apertura del Science Museum Kopernik a Varsavia. Il tema sarà il Big Bang. Stiamo progettando una parte della costruzione su una sponda del fiume con il pubblico ubicato sul ponte e sul fiume. Il filmato che stiamo progettando è un mix tra materiale RL, animazione, video mapping e materiale SL. Susa avrà un ruolo trainante. E’ davvero esaltante lavorare a questa rappresentazione che è quasi una sfida. Ho parlato con la Linden a proposito del progetto e sembra che si potrebbe trovare una qualche forma di collaborazione. Vivo nella speranza.

Negli ultimi mesi la tua land, Two Fish, ha ospitato molti eventi culturali interessanti. Quali sono i tuoi progetti in merito?

Four Yip at Two Fish

Mi piace invitare artisti nella mia sim con istallazioni d’arte complete. Sento molto vicini gli artisti che lavorano e si esprimono in un modo completamente diverso dal mio, ma con una vena poetica. Questi eventi sono stati molto apprezzati e io sono davvero felice che questi artisti abbiano avuto il tempo di creare lavori originali per Two Fish. Naturalmente poi ho SaveMe Oh che vive nella mia sim, si è accucciata in un angolo del cielo. In un certo senso la nostra relazione è come lo ying e lo yang, siamo due estremi opposti che cercano di mantenersi entrambi in equilibrio. A volte mi chiedo quando l’equilibrio si romperà, ma finora sembra che riusciamo a gestirlo, di certo non c’è mai un momento di noia con SaveMe.

E… io non sono un’altra SaveMe Oh, lei ha un altro avatar differente in rl…

Cosa ne pensi del mondo dell’arte in Second Life?

Penso che il Metaverso sia un posto formidabile, abitato da artisti straordinari. Second Life ha appena celebrato il suo settimo anniversario ma è ancora molto giovane e deve ancora svilupparsi come piattaforma per l’arte con la A maiuscola. Spero che il mondo dell’arte in SL diventi più critico e serio. Spero inoltre che la Linden abbracci i movimenti d’arte in sl e dia agli artisti professionisti un proprio spazio per creare ed esporre, anche se al momento non sembra che questa sia una sua priorità. Forse può suonare strano ma un bravo stilista di capelli è probabilmente più importante per i Linden di un movimento artistico. Ha infatti più clienti e i suoi clienti spendono molto di più per dei bei capelli o delle animazioni sexy che per un’opera artistica che ruoti.


Rose Borchovski’s interview

Rose Borchovski (aka Saskia Boddeke) is a great rl and sl artist. She uses the Metaverse for experimenting new ways of art communication. Very famous in Second Life is her “Susa’s tail”, the story of a teenager’s clonation (Susa) in which she explores the dark side which is inside each of us. Recently she has became famous for her battle against censorhip (see our “Susa bannata dalla Linden” and “Susa bannata dalla Linden – chapter 2″‘s article). In such an interview she tells us about her world, helping us to discover her wonderful universe of art.

Two Fish

How do you discovered Second Life, and what had attracted you in this world?

I was pointed out by a friend to have a look at SecondLife. Because I use new media in my rl work , I became curious. I first visited it as a traveller.I explored the sims and chatted with people. In the beginning I was primarily fascinated by the fact that the Secondlife universe was created by a community with mixed nationalities from all over the world. Then I felt it would be nice to have a home in SL .My first building experiences was building my dream house and slowly I started to understand and feel the possibilities of Secondlife and how to use it as a tool in my rl work.

The last chapter of this story is just now particularly famous for it’s absurde censorship from the SL7B. It is unbeleavable that Susa’s nakedness could be seen by anybody as something of scandalous. May be that somebody was bumped by its puritanism references. Can you tell us something more about this istallation and its links with religion?

The installation, which was banned from the SL7B celebration, was ”The Kiss”. It is part of the Susa Bubble story. The kiss is my: Last Susa Supper.

The last 13 Susas are totally out of balance and because they want to repair what is broken they decided they need a religion.

[The all text of this istallation is at the end of this article, ndr].

But also a religion in the end is not going to save them. We all have a betrayer somewhere hidden deep inside of us. We do not always betray out of vindictive actions.Sometimes a betrayal is because of surviving, choosing for yourself, when you feel you are left out. The question in “The Kiss” is : who is betraying who?Is it Susa 2 because she does not want to be a Susa anymore, and therefore betrays them by becoming a person of her own. Is it a selfish act out of jealousy or greed and should she have suppressed her lonely feelings because of a higher goal, which is: Finding back balance by following a religious leader.

Two Fish

Or is Susa 1 betraying Susa 2, Susa 1 decided to be the religious leader on her own and therefore denied her other half ( Susa 2). Susa 2 had no other choice then to become a person of her own, she was forced into this position. Maybe The Kiss is not an action of betrayal but a sad goodbye.

Or are all the Susas betraying each other, by choosing and following one Susa to be the religious leader, they deny their own responsibilities and also the essence of who they are: doubled personalities. They cannot cherish the odd, and are afraid of all that is and thinks differently. A religion helps them to exile and destroy what is frightening them in the name of the leader. They can wash the blood of their hands because nothing should bring in danger their leader and their believes and because of that they are forgiven.

You will find many Catholic references back in the Susa Bubble story.

The next Chapter is : that the susas will give up on religion and try democracy.

In one of your last notes you told us you were banned too from SL7B. How Linden did explain you this measure?

I have sent to Courtney Linden a notecard with the request to lift my “ban” as a visitor or at least take the effort to explain why. Courtney never replied.

More artists, gallerists and people in general were besides you in your battle against censorship. Which are your plains now about this campaign? You wrote in a note that you were worried about avatars’ vulnerability in SecondLife. Shall we be afraid for possible Rose Borchovsky moving towards other virtual worlds?

Of course that crossed to my mind. Why not moving to another grid? I have decided to explore the possibilities, but I also would like to stay in SL.Mainly because I have so many great ,interesting and challenging friends in sl.I do not want to give them up because of Lindens stubborn behaviour. I also find an enormous amount of inspiration in this world, I’m still an eager explorer and keep discovering great works of art in SL.

You are a great artist in rl too. Do you have at the present some plans in mixing sl and rl art?

At the moment we are working on a video/mapping show to celebrate the opening of the Science Museum Kopernik in Warsaw. The theme of the show is: The Big Bang.We project on the riverside part of the building, with the audience situated on the bridge and the river.The footage we project is a combination of RL material, animation, video mapping and SL material. Susa will be our leading role. It is very exiting to work on this show and quiet a challenge. I have spoken with Linden about this project and it looks like we ‘might’ find a short of collaboration on this project .I live in hope.

During last months your wonderful land, Two Fish, hosted a lot of interesting cultural events. What are your future plans about it?

Marmaduke and Kikas at Two Fish

I like to invite artists on my sim with complete art installations.Artists who work and express themselves in a completely different way then I do, but in a poetic way feel very close to me. It has worked out so well and I’m so grateful that they took time and effort to create an original work for Two Fish.

And of course I have SaveMe Oh living on my sim, she squatted a spot in the sky. In a weird way it fits, we are like ying and yang, complete opposites keeping each other in balance. Sometimes I wonder when we will crash, but we seem to manage, never a dull moment with Saveme.

And NO I’m not also Saveme OH, she has a different rl avatar.

What do you think about artistic world in sl?

I think it is a fascinating place, with some amazing artists.Secondlife just celebrated their 7th anniversary but it is still very young and still needs to develop as a platform for serious Art.  hope the Art world in SL will become more critical and serious. I hope Linden lab will embrace the Art movement in SL and give professional artists a proper space to create and expose, at the moment they do not give it priority.It might sounds weird but a good hair maker is probably more important for them then a bouncing art movement. They need more clients and these clients spent more money on handsome hair and sexy animations, then on a rotating prim art work.

The kiss

“We need a religion

Something to believe, a leader, wise and strong

Someone who can turn wrong into right

And right into left when it seems wrong

Among themselves they chose Susa one

The source from which they all sprung

Despite the fact she was the first to be double

One took the role of Leader on her own

Which of course was causing trouble

With a Supper they did try,

Drinking the wine,

Eating the fish

Breaking the bread

Sharing one dish

For a moment it felt good

All seemed to be at peace

but Susa Two kept sighing

not at all at ease

Two was jealous of the attention One got

And betrayed her with a single kiss

There was rumble in the sky

And the sun disappeared

One spoke soft: “why, oh why

Do you commit an act like this”

And that only because

of jealousy or greed

We were all friends

What more did you need ?

Two shrugged her shoulders

and turned all pale

I don’t feel like a Susa

I‘m person of my own.

My name is Judith now

leave me alone!

Who do you think you are?

They screamed out loud

You are not more than we are

Maybe even less than more

That should be enough to make you proud

They all knew it was the beginning of the end

Today’s enemy was yesterday’s friend

6 was irritated by the way 7 ate

4 did not like the time 9 went to bed

3 teased 4 with a freckle on her nose

7 convinced 6 there was something wrong with her toes

10 spat in the wine of 8 just to provoke

8 hit 10 in the face not charmed by the joke

9 annoyed 12 by just laughing out loud

and 2 just kept refusing to be one of the crowd

3 times the cockerel crowed

it became the period of denial

to be a Susa made nobody proud

and with out any shame

they made Judith to blame

and convicted her without trial

“It is not my fault”, Judith cried

“I’m not to blame

Blame her ! and her!”

And rather upset

She pointed around

We all make mistakes

You seem to forget”

Un Fiume in piena: Rosanna Zabelin

articolo di Viola Tatham

Immaginiamo una donna matura, realizzata pienamente nella famiglia e nel  lavoro, circondata dall’affetto di  amici  e sempre piena di impegni,  un caldo giorno d’estate,  un po’ per riempire l’attesa delle meritate vacanze  e un po’ per curiosità, sfida la sua poca competenza  nell’uso del  computer  ed entra in un gioco… si muove goffa dentro un mondo sconosciuto,  tra avatars bellissimi,  eccentrici, a volte inquietanti… legge una chat di discorsi vuoti,  parole “pesanti”,  risate sguaiate…  reagisce male e sta per abbandonare quel metaverso che, anche se attrae e stimola, le provoca disagio e quindi non fa per lei… ma accade l’incredibile, l’incontro con un paio di artisti, una pittrice e un quadro… risvegliano in lei la vena poetica sepolta ormai dai tempi dell’adolescenza e inizia a scrivere versi, belli, intensi, veri…

E’ a questo punto della sua “seconda vita” che ho conosciuto Rosanna Zabelin, quando un amico comune me la presentò come un “fiume in piena”,  un’inesauribile fonte di ispirazione… uno dei suoi incontri fortunati,  dice lei,  per me una delle prime amicizie con le quali condividere la passione per la poesia e tanti momenti indimenticabili.

Rosanna, affermato avvocato in rl, è riuscita a ritrovare in Second Life il suo lato romantico e sognante, quella fantasia che troppo spesso dimentichiamo in un angolo,  presi  dal comune senso pratico che la vita ci impone. Lei  vive Second Life con gioia e sincerità, pienamente consapevole che questo  mondo  può essere “Uno specchio, un pozzo, un baratro, un nido, una casa, un muro, una rete? Tutto questo ed altro ancora, tutto ciò che ci mettiamo noi, di buono e meno buono, una illusione di vita “altra”, virtuale, dove ritroviamo intatti i nostri problemi  e con l’aiuto degli altri cerchiamo una evasione che, come è accaduto a me, migliori la vita reale”.

VIRTUALE

Lo so, lo sento, noi ci apparteniamo,

forse perché ci unisce un sentimento

travalicante monti ed altipiani,

spontaneo ed intrigante, immaginato……

Pensa: noi due una sera, sogno strano,

tu sigaro toscano e limoncello,

io sul divano mirto e caramella,

scambio di occhiate tenendoci la mano.

Tesoro mio, quel sogno ci consola

di un quotidiano poco entusiasmante,

allevia una giornata faticosa,

la nostra vita troppo impegnativa.

Resta così sospesa e illuminata

una realtà virtuale sorprendente,

che lega due destini sconosciuti

e splende su di noi senza timori.

Non accadrà che lo dimentichiamo,

malinconie, sorrisi, nostalgia,

tutto nel sogno è giusto e accarezzante,

tutto rimane in cuore, a te, a me.

Tommaso Zimmermann è un pittore e ritrattista, che ogni tanto espone qualche sua opera in Second Life,  per poi sparire nuovamente nell’ombra… si sa poco della sua vita e della sua arte, ma si avverte facilmente che i suoi dipinti hanno il sapore della terra siciliana e rispecchiano i suoi abitanti e la sua storia. In questi giorni Tommaso Zimmermann espone a  l’Isola della Creatività (Emeral Resort 4, 87, 163, 22), insieme ad altri artisti.

E, qualche tempo fa,  ammirando questa notevole espressione d’arte decadente e malinconica,  l’ispirazione di Rosanna Zabelin è stata quasi immediata

LUCIA

Solleva adagio lo sguardo,

occhi, buccia di castagna,

ciglia, ombra azzurra su pelle d’alabastro.

Ha lungamente atteso il momento,

raccontando a se stessa ogni parola,

e in un abbraccio, in un soffio hai capito.

Ora l’inespresso vive sul suo volto,

pallida maschera sulla carne viva,

e passa dalla mente agli occhi, traslucente.

Nessuna lacrima, nessun addio, soltanto

il ricordo di te che l’hai amata

accompagna il cammino.

Rosanna Zabelin davanti al quadro “Lucia” (olio su tela, 50×60)

Mani

E’ immobile, scolpita nella pietra,

lo sguardo perso verso l’infinito,

viva solo una lacrima splendente,

testimone di un dolore senza nome.

Mani pervase da dolore muto,

per non aver saputo trattenere

l’urto dell’onda sorda e devastante,

che ha trascinato tutto nell’abisso.

E’ condannata a vivere ugualmente,

solo le mani ad affrontare il cielo,

negli occhi l’acqua grigia impietosa,

negli orecchi il tumulto spaventoso.

Mani giunte in preghiera silenziosa,

grido impotente, desolato, vano,

contro il mare impazzito di tsunami:

nessuno torna a raccontare il viaggio.

Mani (olio su tela)

Comunità di apprendimento in ambienti virtuali tridimensionali

Contributo di Marinu Gausman (aka Maria Guida), per lo spazio Imparafacile
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Lentamente anche nelle forme di istruzione più formali si fa strada la concezione che l’idea di insegnamento inteso come semplice trasmissione di informazioni è inadeguata e che l’apprendimento va visto come trasformazione che deriva dall’acquisizione di nuovi saperi costruiti in modo collaborativo attraverso un processo negoziale.

LE COMUNITA’ DI APPRENDIMENTO
Le comunità di apprendimento vanno in questa direzione. Esse hanno avuto negli ultimi anni un grande sviluppo spontaneo nella rete e uno dei motivi del loro successo va ricercato nel fatto che esse sono basate su relazioni paritarie, in cui l’unico tipo di autorevolezza deriva dalla reputazione e dalla competenza, e che tale struttura consente il riconoscimento dei bisogni formativi di ciascuno.

Nel mio lavoro di docente e di e-tutor trovo molto convincente il modello didattico della comunità di apprendimento: per questo ho creato una comunità di apprendimento di fotografi in Second Life, per osservare il valore aggiunto, in termini di senso di presenza, che i mondi virtuali possono dare all’esperienza ormai consolidata delle comunità di apprendimento in rete.

Second Life dà infatti agli utenti l’opportunità di incontrarsi in uno spazio comune, interagire tra loro e costruire il loro percorso formativo anche sulla base delle relazioni così definite. Per questo talvolta si parla di “emotional bandwidth” [Guida, 2008] cioè di banda emozionale.

La scelta della fotografia è spiegata dal fatto che l’esperienza della comunità rappresenta per me la naturale evoluzione di precedenti modalità di insegnamento in Second Life: una prima esperienza fatta con un corso di impianto piuttosto tradizionale e una seconda in cui ho sfruttato più a fondo le peculiarità dell’ambiente virtuale come ad esempio la possibilità, inesistente nel mondo biologico, di muoversi rapidamente nello spazio e nel tempo.

Insegnare fotografia, un hobby per me nel mondo fisico, qui si è dunque trasformata in un’occasione di studio delle potenzialità didattiche e formative dell’ambiente e sulle modalità di interagire e relazionarsi delle persone coinvolte.

L’ESPERIENZA DELLA CAMERA CHIARA

La comunità di apprendimento di fotografi in Second Life si chiamava “La Camera Chiara” , omaggio esplicito all’omonimo libro di Roland Barthes, [La chambre claire, Paris 1980] in cui la fotografia, è pensata come «medium bizzarro, nuova forma di allucinazione: falsa a livello della percezione, vera a livello del tempo».

La Camera Chiara ha suscitato un grande interesse e questo può essere spiegato, in parte, dalla nostra necessità di essere membri di gruppi composti da soggetti simili a noi, nel mio caso fotografi, persone che condividono un insieme di interessi, valori e credenze.
Questa comunità ha posto attenzione allo sviluppo di una cultura dell’apprendimento in cui la conoscenza e le abilità sono distribuite fra i membri. Individualmente, ciascuno ha contribuito alle attività del gruppo, permettendo al gruppo di realizzare di più di quello che i membri avrebbero potuto fare da soli, con il vantaggio che tutti hanno acquisito una più profonda comprensione sia del contenuto che dei processi. I problemi discussi hanno portato a soluzioni condivise [Schon, 1983].

Il gruppo de La Camera Chiara ha funzionato sia come comunità di apprendimento con un interesse nella condivisione e compartecipazione del processo collaborativo di apprendimento in un contesto sociale, sia come comunità di pratica [Wenger, 1998] in cui i membri sono stati attivamente impegnati a comprendere ciò che significa essere fotografi in Second Life attraverso un processo essenzialmente esperienziale e sociale, con la consapevolezza che la comunità rappresentava un mezzo sia per conoscere sia per esprimere se stessi.

LE ATTIVITA’ DEL GRUPPO

Nel concreto le attività del gruppo, che si è riunito per sei mesi ogni mercoledì, sono state molto varie ma sempre orientate a condividere problemi tecnici, esperienze, trucchi, metodologie.
Talvolta si affrontava un problema tutti assieme e ciascuno offriva la sua esperienza e la sua soluzione; talvolta si faceva una lezione tematica in cui i membri rivestivano a turno il ruolo di esperto e docente; talvolta si decideva un tema o un luogo e si andava a scattare tutti assieme.

Durante la settimana le foto venivano postate in un apposito gruppo di Flickr per condividerle e discuterne le caratteristiche tecniche e/o artistiche nel relativo forum.
A volte si sceglieva una particolare situazione da studiare, ad esempio come far foto a un matrimonio, sfruttando la possibilità di Second Life di ricreare completamente e facilmente il set, dalla chiesa, al paesaggio, agli abiti degli sposi, alle pose fotografiche.
Capitava talvolta di partecipare individualmente a dei concorsi fotografici e, se uno dei membri vinceva, il successo di uno veniva percepito come successo di tutti.

L’IMPORTANZA DELLA PRESENZA

Le attività che i membri hanno dimostrato di prediligere sono senz’altro quelle in presenza, in cui essi interagivano simultaneamente con l’uso della voce o con la chat testuale, probabilmente perché l’interazione personale gioca un ruolo significativo nell’apprendimento e nella definizione del sé mentre la partecipazione al forum, inizialmente intensa, diminuiva sempre più col passare del tempo e si limitava al postare link utili o indicazioni di luoghi.

L’esperienza conferma che la presenza simultanea in un ambiente virtuale dà un valore aggiunto alle comunità di apprendimento poiché consente di superare i limiti ben noti dell’interazione comunitaria in rete, caratterizzata da lunghi tempi di attesa e da mancanza di fattori extralinguistici di regolazione che portano a lentezza e/o scarsa efficienza nell’assunzione di decisioni e a discussioni interminabili nei forum.

E’ evidente che la collaborazione quasi mai è un dato di partenza. La collaborazione va costruita in termini di modalità, ruoli, lessico. Questo è stato uno dei punti di difficoltà e di sfida de La Camera Chiara come di qualunque altra comunità.

CONCLUSIONI

La Camera Chiara è stata vissuta come un “viaggio” nell’apprendimento, un viaggio che richiede la collaborazione, l’esplorazione, la dimensione aperta: non ci sono risultati di apprendimento specifici e predeterminati.
Se avete un argomento che vi appassiona provate a creare una comunità di pratica in un mondo virtuale: è un’esperienza che non vi deluderà.
Se poi vorrete condividere con me le vostre esperienze e riflessioni ne sarò felice.
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Note:


La Camera Chiara http://www.flickr.com/groups/lacamerachiara/

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Bibliografia
Brown A.L., & Campione J. C., Communities of learning and thinking: Or a context by any other
name, in Ligorio B., “Community of learners” in TD, Tecnologie didattiche, n. 4, 1994
Guida, M. “ Emotional bandwidth: un apprendimento ben situato” in “IR – Innovazione e ricerca” webzine dell’ANSAS (ex Indire) Ottobre 2008
Schon, D. A. The Reflective Practitioner: how professionals think in action. New York, Basic Books 1983.
Wenger, E. Communities of practice: learning, meaning and identity. Cambridge, Cambridge University Press. 1998.

..:: INVESTO SULLA STRADA: CONVERSAZIONE SULLA SICUREZZA STRADALE ::..

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Martedì 6 luglio alle 22.00 nell’Isola Imparafacile toccheremo un tema tanto delicato quanto importante, soprattutto in vista delle vacanze: LA SICUREZZA STRADALE.

Avremo il piacere di ospitare EVELINA PREEZ (aka Eva Ruggeri) consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, che in una conversazione con HELENITA ARRIAGA ci parlerà degli incidenti più frequenti, del rispetto del codice della strada e delle stragi del sabato sera, fornendo dati, informazioni e consigli utili per viaggiare sereni e goderci davvero i nostri viaggi

** Ospite della serata: EVELINA PREEZ (aka Eva Ruggeri) consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada

** A cura di: Helenita Arriaga

> Quando: martedì 6 luglio alle 22.00

> Dove: Isola Imparafacile, SLURL: http://slurl.com/secondlife/imparafacile/187/187/57/

> Diretta streaming su WEB:

Per info: Helenita Arriaga

Corrispondenza da Roma: la torre di Asian – di Azzurra Collas

Photo by Asian Lednev

La torre si stagliava come se fosse stata lì da sempre nell’impegnativo panorama romano. Impegnativo per una torre che arrivava dritta dritta da Second Life, attraverso percorsi imprevisti, ma prevedibili, in fondo. Il costruttore della torre, Asian (Asian Lednev aka Fabio Fornasari), e lei, l’ideatrice del romanzo, Azzurra (Azzurra Collas aka Lorenza Colicigno) si erano conosciuti nella grigia, anzi cupa, atmosfera di Post Utopia. L’ebrezza del volo lento e leggero dall’alto della torre, quasi abbandonati nel suo ventre, senza ansia, senza accelerazioni, il suo colore incolore, il suo spessore immateriale avevano generato la parola: lattigine. Parola generatrice, lattigine.

Photo by Susy Dacosta

Da essa si era generato un fiume di immagini, di parole, di storie. Second Life aveva accolto nel suo racconto il racconto di un gruppo di scrittori che ruotavano intorno ad un corso di scrittura creativa, il gruppo, intanto, raccontava Second Life, aggregando avatar e persone, MacEwan (William Nessuno aka Giuseppe Iannicelli), curatore insieme ad Azzurra Collas del romanzo, Susy Decosta, AtmaXenia Ghia, Sunrise Jefferson aka Albamarina Cervino, Margye Ryba aka Carmen Auletta, Piega Tuqiri aka  Piero Gatti, Aldous Writer aka Aldous Reader, sperimentava, intanto, i vuoti e i pieni delle lands, gli spigoli di paesaggio, di cielo, di città, di case, di negozi, saggiava la potenza e l’impotenza della sensorialità, della presenza, della precarietà.

Photo by Asian Lednev

Gli scrittori creativi-collettivi immersi nel loro mondo al confine tra reale e virtuale, viaggiatori per scelta, o forse per necessità, con il loro arrampicarsi per i versanti impervi dell’immaginazione, andavano a caccia di parole, per dire della torre quello che il suo profilo evocava, pur sempre ricondotti, per un imperativo radicato chissà dove, nel giorno stabilito in quel punto di Second Life che era forse più dentro la loro mente che nei prims della land. Un giorno la torre si scoprì, per geniale sintesi di Asian, rivestita di parole in filamenti avvolgenti, così si compì il suo destino di spazio abitato dal racconto abitato da lei.

Photo by Asian Lednev

Dal luogo in cui per la prima volta aveva scalato il cielo di Post Utopia, per la legge perenne del respingimento, migrò, un giorno, portandosi dietro i suoi narratori, sempre alla ricerca di nuove patrie, di nuove emozioni. La torre migrante non avrebbe più avuto un solo spazio, ma molte lands, molte storie in un intreccio fecondo tra spazi e parole. Un giorno il volo oltre Second Life divenne più naturale che necessario. Fu così che Bologna, Firenze, Roma conobbero il profilo della torre, e lasciarono che il paesaggio si rimodellasse in un nuovo skyline, ridefinendo e ridefinendosi in una prospettiva imprevista. Il viaggio della torre di Asian, iniziato sugli attracchi ferrosi di Post Utopia, ha toccato attracchi di ning in ning, di blog in blog, di rivista in rivista… La torre di Asian oggi parla ed è parlata. Racconta ed è raccontata. Scrive ed è scritta.

La torre, infine, proseguendo la sua avventura nel mondo reale, a Roma ha scandito il suo final countdown. Sarà un gioco, sarà un romanzo. Sarà, potrà essere, un luogo privilegiato della memoria del tempo e dello spazio contemporaneo.

by Azzurra Collas

Moda virtuale: c’è business?

Il primo giorno di Aliza Karu, maggio 2008

Il primo giorno di Aliza Karu, maggio 2008

Mi registro, entro in Second Life. Dopo il primo impatto, fortemente emozionale, dove ti rendi conto che puoi volare, teletrasportarti, visitare le magnificenze che non riusciresti a visitare altrimenti, mi rendo conto che il mio avatar non è un granchè, rispetto ad altri.
Superato il problema dei Linden (faccio qualche lavoretto o mi rassegno e li carico), mi fiondo nei negozi, skin, capelli, vestiti, scarpe, accessori, gioielli.. c’è di tutto.
Di certo noi non siamo di quelle persone che spendono tantissimo (forse…) ma chiedendo in giro, secondo una media italiana una donna in Second Life spende in media dai 30 ai 50 euro al mese soltanto per trucco e parrucco. Forse non una cifra spropositata, se si considera quanto spende l’italiano medio nella RL, ma pur sempre una cifra che moltiplicata per almeno la metà del numero degli accessi giornalieri diventa un bel numero.

In molti si sono chiesti, si chiedono e si continueranno a chiedere se è possibile guadagnare in Second Life nel campo della moda, molti profili di designer su Second Life recitano frasi del tipo “Sl è il mio lavoro RL” o “Non sono qui per giocare ma per lavorare”: la domanda è quindi lecita.

D’altronde realizzare vestiti su Second Life non è faticoso, basta imparare le basi di un programma di grafica e l’utilizzo dei prims, se poi si vuole proprio completare l’opera, anche la costruzione di sculpt e di script. E tutto è reso fattibile anche grazie a texture, sculpt, template già pronti e full perms, oggetti che non si esauriscono come nella vita vera e che, se proprio non ci sentiamo creativi, ci permettono un primo abbozzo di vita commerciale nel campo della moda.

Anche se, piccola parentesi, utilizzare materiali già pronti potrebbe far scenedere il valore commerciale del nostro prodotto, proprio perché non ha quell’aurea di estro e originalità che avrebbe se fosse ideato completamente da noi.

I prezzi in Second Life sono di certo più bassi che nella vita vera: se un vestito ha un costo ad esempio di 500 L$ spendo circa 2 dollari. E spendo decisamente meno rispetto ai vestiti, sempre virtuali, realizzati per The Sims o altri giochi 3D (che oltretutto non hanno una piattaforma on-line simile a Second Life): si viaggia dai 20 ai 60 dollari di media a vestito. È come dire che per un bell’abito da sposa completo in Second Life invece di spendere, che so, 2 mila L$ ne spendessi 15 mila. Per ogni vestito.
Tornando a Second Life, è possibile guadagnare uno stipendio nel campo della moda? È la domanda che abbiamo posto ad alcuni conosciuti brand italiani del mondo virtuale.

Ecco chi ci ha risposto, che ovviamente ringraziamo.

DD Style / Anubis Style

DD Style / Anubis Style

Dadina Dosei di DD style ci dice che «In base alla mia esperienza posso dire si, un’attività in SL può fruttare quanto un lavoro RL. Non perchè un negozio in SL può sostituire un negozio in RL ma perchè ci sono svariate attività “virtuali” che consentono buoni guadagni.
Tra le tante, sempre secondo la mia esperienza, ed essendo una stilista anche nella RL, posso dire che quello della “Moda” (intesa come vestiti, accessori e calzature e non di certo skin e capelli ) è il campo che più si avvicina al mondo reale.
Il problema fondamentale nell’intraprendere una attività in SL è che nessuno può sapere se Second life durerà a lungo e ammesso che duri se l’economia in esso continuerà su questa linea».

Viola Jolles di Lhuminal è un po’ meno ottimista «Non è il mestiere ideale per pensare di mantenersi… Diciamo che puoi toglierti qualche piccola soddisfazione ecco».

Anubis Hartunian di Anubis style impronta un discorso più articolato e approfondito per quanto riguarda l’idea di business in Second Life «Bisognerebbe fare questa domanda ai gruppi di lavoro chee hanno impiantato in SL un vero business. IO in RL nn sono nè stilista nè disegnatrice, anzi, neanche conoscevo photoshop quando ho iniziatonel 2007. Sono una piccola creativa, però in RL sono sempre stata a capo di un’azienda, quindi la parte manageriale (che è quella che meno mi piace) la conosco.Ho così messo insieme le mie conoscenze RL in campo manageriale e la cretività in SL ed è nata Anubis Style. Non guadagno sicuramente per vivere anche perché non sono costante con i nuovi prodotti, impiego parecchio tempo a realizzare un abito, dal disegno alla texture. E poi sono una persona precisa, ci perdo parecchio tempo, cosa controproducente per il business. A mio avviso solo chi ha alle spalle un team di lavoro, disegnatori fuori e creatori qui dentroe si dedica al business può guadagnare bene. Un singolo piccolo come me no, troppo lavoro e troppo poco guadagno».

Red passion / Lhuminal

Red passion / Lhuminal

Katiuscia Vollmar di Red Passion invece ci dice che «Personalmente utilizzo la moda in Second Life come divertimento, quindi non mi sono mai impegnata a conservare i linden guadagnati per convertirli in euro e portarli nella vita reale, ma conosco persone che hanno fatto di SL un lavoro RL fisso e guadagnano tranquillamente circa 2000 euro al mese. Per poter guadagnare cifre elevate in SL bisogna avere un capitale iniziale da investire per la pubblicità, di modo che il marchio venga conosciuto, perchè come in RL il nome di un prodotto conta e spesso si acquista più il nome che il prodotto stesso. Il guadagno nel campo della moda c’è, basta pensare che senza un’eccessiva pubblicità si può tranquillamente arrivare a guadagnare circa dai 100 ai 300 euro al mese, se ci si mette l’impegno a trasformarla in un’attività lavorativa vera e propria, quindi con pubblicità e francising, si direi che si può tranquillamente vivere con la moda in SL anche in RL. Il punto è: vale la pena chiudersi a creare e lavorare in un gioco? La risposta direi che è senza ombra di dubbio affermativa se si pensa al livello disoccupazionale nella RL e al fatto che molte persone non trovano lavoro o semplicemente sono in pensione e spesso con pensioni non esorbitanti. Personalmente rispondo in modo negativo perchè non è il campo in cui voglio sviluppare le mie qualità e perchè ritengo Second Life un gioco, un divertimento, uno svago nel tempo libero dalla mia RL».

In conclusione, un’altra piccola considerazione: se la moda vera e propria, intesa come realizzazione di vestiti, skin ecc.. può non portare uno stipendio reale se affrontato come hobby, forse però può portare soldini in maniera trasversale. Stavo giusto leggendo il costo dei banner sul famoso ning per la moda, Pixelook: un banner a lato della pagina costa 7 mila L$ per un mese (circa 28 dollari), di certo poco rispetto a quanto può costare un banner in un sito “normale” con questa tipologia specifica (la moda in SL) e quantità di visite (dichiarate sono “234.000 hits – 8500 unique visitors – 1870 subscribers subscribers”). Vedo che proprio in questa pagina, quella dell’advertising, ci sono ben 13 banner che per 7 mila L$ fanno al mese 91 mila L$. In home al centro ci sono 9 banner, quindi altri 63 mila L$, e di lato 2 che sono altri 10 mila per un totale al mese di 164 mila L$, circa 656 dollari, solo per i banner pubblicitari.

Buono. In attesa di diventare una stilista affermata, quasi quasi mi apro un ning.