Dalla mente allo spazio: intervista a Solkide Auer

Incontro Solkide Auer nella land di “Musei in Comune”, gestita da Mexi Lane (aka Marina Bellini) per conto di Zetema e del Comune di Roma, il cui assessorato alla cultura è da sempre interessato alle nuove forme di comunicazione in rete (http://slurl.com/secondlife/MiC/ 117/113/2103).

Conosco Solk da un paio di anni, e devo dire che ho sempre avuto una grande stima del suo lavoro e dell’impegno che egli mette nella realizzazione delle sue opere, nonostante io sia, personalmente,  pervaso da un grande scetticismo nei confronti degli innumerevoli “artisti” in SL.

Solkide, ma anche altri come lui ovviamente, a cominciare dalla sua collega e compagna di lavoro Shellina Winkler, si distingue nel panorama degli artisti che nascono in questo mondo virtuale. E’ uno di quelli che, avendo a disposizione nuovi strumenti, e la possibilità di usarli al meglio, ha scoperto la sua vena artistica e ha avuto modo di sviluppare qui la sua inventiva. E’ un esempio di quello che si può fare per l’arte a partire da un ambiente sintetico, aprendo nuovi filoni culturali e di sviluppo artistico prima inimmaginabili.

La costruzione da lui creata nella land “Musei in Comune”, una sfera nello spazio circondata da ammassi di stelle, è di una bellezza e di una profondità inusuali, anche rapportata ad un ambiente virtuale. Partiamo da questa struttura, e sentiamo come Solkide Auer narra la sua esperienza.

AquilaDellaNotte Kondor: Solk, cosa hai voluto rappresentare con questa installazione?

Solkide Auer: mi è venuta in mente la grande astronave di  2001 Odissea nello Spazio, anche se con essa c’entra poco. Rappresenta una struttura nello spazio che potrebbe essere abitabile, e tutta collegata nelle sue varie componenti, con una visione estremizzata del futuro.

Aquila: devo confessarti una cosa Solk.

Solkide: dimmi

Aquila: ho sempre guardato con un certo scetticismo all’arte in SL, a tutti questi artisti improvvisati, alla scarsa qualità delle produzioni, ma il tuo lavoro merita di uscire da SL. Avevo già visto il filmato su Youtube (http://www.youtube.com/watch?v=Ys29-584NgQ) e mi aveva molto incuriosito, per questo sono qui ad ammirare questa tua opera. Credo che questi spazi possano produrre arte, davvero.

Solkide: prova a metterti in mouselook per qualche secondo, fa un certo effetto, almeno a me.

Aquila: sai che in RL il mondo artistico è molto variegato, c’è quello ufficiale e quello commerciale, e sarebbe bello invitare qualcuno appartenente a quei mondi qui dentro.

Solkide: piu che altro a vedere di persona quello che si fa qui.

Aquila: per far incontrare finalmente la RL con l’arte di SL. Certo, potremmo uscirne malconci….

Solkide: in questo caso io risponderei loro: allora entrate qui dentro e vediamo cosa sapete fare.

Aquila: usare un ambiente 3D per realizzazioni artistiche è una cosa che molti non concepiscono, l’associano ai computer, non all’arte.

Solkide: Il computer e’ un mezzo, come il pennello, come lo scalpello.

Aquila: quelli lo usano per la posta, c’è una distanza abissale con le esperienze che si stanno qui realizzando, ma il contatto va tentato.

Solkide: io sono daccordo, come dici tu, ci sono tanti artisti improvvisati, ma i pittori sono tutti Van Gogh li fuori?

Aquila: certo che no… Poi ci sono gli accademici e i critici, e questo è un altro fronte.

Solkide: fanno il loro lavoro di dissacrare cio’ che non e’ canonico, ma non sanno che questo e’ il futuro.

Aquila: ma dimmi una cosa, qual’è il tuo progetto, cosa vuoi fare con il tuo lavoro in SL ?

Solkide: io qui ho avuto modo di sviluppare una passione, prima di SL non pensavo che potessi fare certe cose, ma a prescindere che piacciano o meno alle persone, esse comunque piacciono a me. Il mezzo lo permette ampiamente. Per il resto, di mio ci ho messo la voglia e la fantasia di creare. Prima di SL seguivo l’arte come turista, visitare musei mi e’ sempre piaciuto, l’ho fatto e continuo a farlo. Qui ho avuto modo, come dicevo prima, di poter sviluppare una parte di me stesso. Ho una mia espressione creativa, mi piace la geometria, la precisione della forma. Come dico spesso, cio’ che faccio e’ esattamente cio’ che vedi, magari non si sa cosa sia, ma ha un inizio e una fine, concretezza al massimo grado. Di sogni ne ho diversi, alcuni si sono materializzati ma e’ stata una cosa consequenziale rispetto a cio’ che ho fatto qui.

Aquila: hai fatto molte cose, anche all’estero.

Solkide: si, ho anche esposto in RL, all’estero, oltre che in Italia. Una esperienza diretta la vissi  a Nizza, dove una giornalista, oltre ad essere rimasta colpita dal fatto che esistessero i mondi virtuali, rimase colpita dal fatto stesso che gli abitanti potessero fare certe cose e che quindi esisteva questa forma di arte digitale, virtuale, chiamala come vuoi.

Aquila: quali esposizioni hai fatto in RL?

Solkide: a Firenze, al festival della creativita’ nel 2008, e poi a Roma, in occasione di Futuroma, al Tempio di Adriano a piazza di Pietra, una mostra di arte digitale ambientata in una struttura di 2000 anni, al centro di Roma con allestimenti e monitor  digitali (http://solkideauer.blogspot.com/2009/02/domenica-15-febbraio-2009-arena.html).

Solkide: a Nizza, in una piccola galleria, in cui con la collega Shellina Winkler fummo invitati a creare un lavoro in occasione del Virtual Looking Glass. Ci fu una grande cooperazione tra land di SL e gallerie in RL, dove esponemmo, con l’aiuto di un monitor, il nostro lavoro. Poi la comunita’ australiana di Caerleon: anch’essi esposero sia in RL che in SL. E ancora, in Olanda, con Diabolus, di Velasquez e Josina, in una piccola galleria, tutto in contemporanea.

Aquila: ma come sono stati accolti questi lavori da chi non conosce i mondi virtuali? Che reazioni hanno avuto di fronte a queste forme d’arte?

Solkide: io posso parlare per quanto ho visto, e mi hanno detto, i miei referenti a Nizza. La gente era molto colpita, attratta da questo genere di realizzazioni, per certi versi sconosciuto, almeno al grosso pubbblico.

Aquila: sono usciti servizi su qualche giornale?

Solkide: si, uscì un servizio su un giornale locale di Nizza, e fu la stessa giornalista che mi intervisto’, in collegamento SL/RL. Altra esperienza pochi mesi fa, in Olanda, in occasione del GOGBOT, un festival di arte digitale in cui sono stati proiettati su monitor le riprese di una galleria qui su SL, in cui c’erano anche le mie sculture

Aquila: che tipo di rapporto c’è tra i vari artisti di SL? C’è competizione, invidia?

Solkide: si creano rapporti di stima reciproca tra noi, magari anche invidia, forse, ma credo che, se  questa c’e’, viene celata.

Aquila: hai mai collaborato con qualcuno? a parte Shellina, ovviamente.

Solkide: io per carattere sono un solitario quando creo, ma ho avuto collaborazioni indirette, ad esempio Art Kahos, in cui un gruppo di artisti creò un lavoro collettivo con l’apporto di ognuno di noi, ma non ci fu collaborazione diretta.

Aquila: come nasce una tua idea? Fai un progetto su carta prima, degli schizzi, come fanno gli architetti?

Solkide: io ho due modi di lavorare: o capita il flash, in cui ho già in testa il lavoro finito, lo metabolizzo, me lo creo mentalmente, e poi qui lo butto giù lavorando sui prims, finche’ non assumono la forma desiderata nel complesso, che deve corrispondere a cio’ che avevo io in testa. Oppure parto da forme semplici, e man mano le elaboro, e mentre vedo che delle forme si creano,  lavorandole mi vengono nuove idee che modifico, rivedo e riformo. Quindi l’idea nasce in quel momento lì.

Aquila: non ti è mai capitato di partire con un’idea precisa, che poi tenti di realizzare?

Solkide: si, questa installazione, per esempio, dove siamo ora. Questa era tutta in testa.

Aquila: com’è nata questa idea allora?

Solkide: a volte spiegare come nasce una idea non e’ facile. Questa mi venne in mente in un giorno di lavoro. Andavo in giro in macchina ed ebbi questa immagine che si formò in testa, forse non esattamente cosi, ma per il 90 % era già cosi. Le altre cose le aggiunsi in fase di elaborazione.

Aquila: pensavi a qualcosa, a un film, ad un libro, in particolare?

Solkide: si, mi venne in mente l’astronave di 2001 Odissea nello Spazio, come struttura a se, nella galassia. Ma con essa, alla fine, c’entra poco, la cosa in comune e’ che questa costruzione costituisce una struttura a se, autosufficiente.

Aquila: capisco, è stata solo un’ispirazione quindi.

Solkide: qui è vista con una visione estrema di come si potrebbe vivere, una ispirazione. Volendola elaborare, immagina tutti i quadrati  come zone di vita, come una serie di stanze. Ripeto, e’ una visione estrema, di come pero’ potrebbe essere creata nello spazio, essendo in cielo, senza basi su cui poggiare, deve poggiare unicamente su se stessa, e quindi è tutta collegata.

Aquila: è una bella immagine, magari da questa realizzazione svilupperai altre idee.

Solkide: si o no, non lo so ancora. A volte da un’ idea ne nasce un’altra, a volte nasce da zero

Aquila: pare che l’arte sia così…

Solkide: pare di si.

Aquila: grazie Solk, sei stato gentilissimo. In bocca al lupo per nuovi successi. Continueremo a seguirti con attenzione, visto le emozioni che ci trasmetti con opere come questa. A presto.

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Pop Art Display

Il 23 novembre alle ore 22 ( at 1 pm sl)  vi sarà l’inaugurazione e l’apertura del Pop Art Display saremmo molti onorati della tua partecipazione.
Quello che abbiamo voluto ricreare non è una semplice esposizione di opere d’arte, ma proprio una loro “messa in scena”, una visione dell’arte insieme approfondita, godibile e divertente, convinti, che questo sia il modo più corretto per rendere fruibili gli oggetti d’arte in Sl.
La visita consente di incontrare e conoscere più di venti artisti Pop, da Andy Warhol a Tom Wesselmann, da Roy Lichtenstein a Jasper Johns e Richard Hamilton, solo per citare i più noti, oltre a mettere a disposizione  una raccolta di 176  opere, organizzate in un percorso che accompagna il pubblico lungo una linea ideale dell’evoluzione e delle sfaccettature della POP.
Di grande impatto le oltre quaranta ricostruzioni 3D che si presentano come veri e propri set con opere ricostruite in ogni singolo dettaglio, consentendo ad ogni avatar di divenire egli stesso protagonista ed entrare letteralmente all’interno dell’opera d’arte per assumere uno sguardo completamente nuovo dell’opera stessa.
Questo ed altro è confluito nella ricostruzione di alcuni ambienti immersivi tesi a rendere più diretta la partecipazione allo spirito delle rappresentazioni artistiche, così come i numerosi video che allargano gli orizzonti delle opere esposte.
Inoltre un notevole apparato informativo, composto dalle biografie degli artisti, dalle schede tecniche e dal commento delle opere consente di godere al meglio la visione, soddisfacendo le necessarie conoscenze e curiosità.
Per finire, Merlino Mayo ha ricostruito la Silver Factory, il mitico studio di Andy Warhol, che completa la struttura e fornisce un ambiente adatto sia al ritrovo che alla possibilità di manifestazioni artistiche e culturali  varie che si svolgono in sl.

Eros Boa: installazioni 3d, animazioni ed allestimento ambienti immersivi

Matteus Taurog: ideazione, selezione opere, apparati informativi

Zorro Hirvi: costruzione e allestimento

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2Lei: vari gruppi per un unico progetto

Dieci gruppi/gallerie italiane uniti nell’arte in un unico progetto di solidarietà. Il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Metaverso vedrà per la prima volta collaborare braccio a braccio diverse land, artisti e gruppi italiani sotto il patrocinio di Pangea, Associazione che lavora per la tutela dei diritti delle donne nei Paesi dove più ce n’è bisogno.


2Lei – La passione delle donne, questo il nome scelto per la manifestazione, è dunque un progetto nato per iniziativa di 2LifePhotos, Arte Libera, Merkaba Arts, PAD, SL Art, Tanalois, SaliMar,  WDT Planet, The Knot, CSW Island, che giovedi 25 novembre, attraverso un itinerario unico che offrirà dei veri e propri “ponti” da una land all’altra, presenteranno una serie di mostre (personali o collettive), performance, letture, ecc. quale omaggio comune alla figura della donna, vista nella sua totalità (madre, moglie, amante, amata o oltraggiata). All’interno di ogni land sarà possibile trovare informazioni su Pangea e ci sarà la possibilità di offrire donazioni alla Onlus. Molti gli artisti coinvolti nel progetto, nomi noti e meno noti del Metaverso che promettono tutti istallazioni di gran qualità, come ci si aspetta dalla levatura delle realtà promotrici.

Il progetto si avvarrà inoltre del sussidio, al di fuori del Metaverso, di un Blog dedicato (http://secondlife2lei.blogspot.com/), una sorta di diario di bordo in cui ciascuna delle persone coinvolte potrà lasciare le proprie riflessioni e la propria testimonianza sugli eventi organizzati.

Nel panorama di una Second Life italiana spesso chiusa e divisa da interessi e obiettivi diversi, siamo lieti di testimoniare come lavorare insieme per un obiettivo alto comune sia davvero possibile.

BOOKCROSSING

di Helenita Arriaga

Il Bookcrossing è, secondo la definizione del Concise Oxford English Dictionary « the practice of leaving a book in a public place to be picked up and read by others, who then do likewise. », ossia la pratica di rilasciare libri dovunque una persona preferisca, affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altri. L’idea iniziale di proporre un luogo virtuale in cui parlare di libri, mi è venuta qualche anno fa, all’interno di un forum di insegnanti sulla piattaforma di Indire (ora Agenzia Scuola) che frequentavo assiduamente per obbligo di formazione in servizio, come neoassunta nella scuola. Si trattava di un luogo non accessibile a tutti, frequentato da un gruppo abbastanza ristretto di persone, accomunate dalla stessa professione, ma molto eterogenee tra loro. Bookcrossing era il nome che assegnai ad un thread di discussione, con lo scopo di ‘abbandonare’ titoli di libri, affidandoli alla curiosità dei colleghi. Credo che SL possa rappresentare l’evoluzione di quell’esperimento, arricchita dalla tridimensionalità e dalla possibilità di aggiungere elementi nuovi quali la modularità tematica e la sistematicità degli incontri in presenza, con l’interazione sincrona dei partecipanti.

Il motivo per cui noi di Imparafacile crediamo possibile la realizzazione di una simile iniziativa, risiede nella convinzione che sia utile un luogo di confronto in cui si possano incontrare i lettori che apparentemente sembrerebbero una razza ad alto rischio estinzione. Tuttavia, a nostro parere, rappresentano ancora una buona fetta degli utenti della cultura, che è fatta oggi più che mai di immagini e di informazione che viaggia a velocità di bit, ma che non disdegna la ‘lentezza’ della lettura solitaria e non. Le occasioni di confronto, concretizzate in incontri in presenza nell’Isola Imparafacile ma anche altrove -ovunque vogliano ospitarci-, si configurano come semplici possibilità di scambiarsi, alla pari, delle opinioni sulle letture fatte, non al fine di condizionarsi vicendevolmente, né di orientarsi nella lettura, ma solo come opportunità di conoscenza. Il nostro pubblico ideale non esiste. Ci rivolgiamo ai lettori cosiddetti ‘forti’ e a quelli meno forti, ma interessati e magari destinati a diventare anche loro ‘forti’. Unico requisito indispensabile, la curiosità verso le novità editoriali, ma anche verso i classici di sempre, quelli da cui non si può prescindere, e il desiderio di sapere cosa si legge e perché.

Partecipare al Bookcrossing di Imparafacile è molto semplice: si fisseranno volta per volta temi e/o autori; nel corso del mese si raccoglieranno le adesioni per gli interventi del pubblico, che avrà modo di parlare del suo libro preferito durante l’appuntamento successivo a quello in cui si sarà fissato l’argomento. Basterà prenotarsi presso Helenita Arriaga o Imparafacile Runo, tramite IM o notecard, indicando il libro di cui si intende parlare e i motivi per cui quel libro è piaciuto. Nel corso dell’intervento, durante la serata per cui ci si è prenotati, sarà possibile anche dire perché si considera un titolo da consigliare. Durante gli incontri, chi presenta il libro avrà l’opportunità di leggerne in breve brano (o farlo leggere ad altri). L’intervento non necessariamente deve avvenire in voice, per quanto sia preferibile. Nel caso in cui si scelga di non utilizzare il voice, i partecipanti dovranno predisporre in anticipo il loro breve intervento scritto, in modo da copiarlo nella chat pubblica.

Appuntamento dunque a martedì 16 novembre alle 22, presso l’isola Imparafacile per il primo degli incontri, che si sperano numerosi, in compagnia delle nostre letture preferite.

 

IN MEMORY OF NASSIRIYA

Nel settimo anno dalla strage di Nassiriya, dove 19 italiani rimasero uccisi in un vile attentato terroristico alla base Maestrale di Nassiriya, in Iraq, in Second Life si vuole ricordare quei 19 Italiani e tutti i Caduti Italiani nelle missioni internazionali di peacekeeping. Due sobrie cerimonie si svolgeranno presso il memoriale dei Caduti di Nassiriya, ed il memoriale di tutti gli italiani Caduti nelle missioni internazionali di peacekeeping.

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Una storia di GDR: Siena

Mi è stato chiesto di raccontare come il GDR è arrivato a siena, per chi non sa cosa è il GDR , “GDR” vuole dire gioco di ruolo. Il gioco di ruolo è una forma di gioco, cioè giocare e vivere un personaggio diverso da quello che si vive in SL. Ad esempio, se una persona volesse ruolare come cavaliere medioevale, questo comporta avere la skin, la shape, i vestiti, le armature , spade cavallo e altro. Siena fu una delle prime SIM ad adottare il GDR. Ci vestivano e avevano spade ma il ruolo ancora non si giocava, non si sapeva bene cosa fosse un gioco di ruolo e così ci vedevano a Legenda come in altre SIM Medioevali, si facevano tornei di spada, ci si allenava ma non si ruolava. Io dopo Parioli (prima sim italiana di arrivo di sl) ero andata a Legenda e li mi incontrai con il primo vero gruppo di cavalieri i mitici ” FALCHI”.

La conchiglia (Il Campo) a Siena non era ancora finita così come la fonte Gaia. Io ero già generale dei Falchi e li portai a Siena come primo gruppo mediovale di cavalieri. Si allenavano nella piazza del campo intanto che quel povero di Lupo Hian la costruiva, sotto il rumore assordante delle frecce e della Laura (prima spada GDR). Allo stesso tempo iniziai a conoscere il GDR nelle sim tedesche, e altre straniere e cosi lo portai Siena. Nell’aprile/maggio 2007 ci fu l’ inaugurazione, c’erano i Falchi come gli Uthar che erano un gruppo tedesco che giocava da un anno il vero GDR così com’è conosciuto oggi. Ricordo che una volta ruolai con uno dei generali del gruppo Uthar, un ruolo di cattura in Siena e i senesi non sapendo cosa era il GDR, si spaventarono a vedermi legata in corde e trascinata per tutta la piazza del campo: ci fu uno scandalo. In quel periodo a Siena vivevano gruppi come i Fenice, i Crociati e i Teutonici che fecero la richiesta a Lupo Hian di portare il GDR a Siena. Lupo sapendo che io ero l’unica, insieme a PJ, in quel tempo a capire cosa era il gioco di ruolo, mi chiese di prendere questo compito, dal momento che PJ non si era reso disponibile.  Cominciarono i raduni con le sim stranire che ospitavano pochissimi italiani e li invitai a dare lezioni di GDR a Siena. Ci furono 4 maestri che si resero di disponibili a dare lezioni una volta alla settimana.

In quel tempo a Siena si preparava un evento grandioso e come prima Sim italiana coordinavo e organizzavo insieme al primo officer Matthia Burt, il torneo internazionale di spada nella arena che fu costruita apposta per i gruppi. Fu un grandioso successo per una settimana di tornei di spade con guerrieri stranieri e gruppi che vivevano a Siena come anche a legenda. Questo avvenne tutto nel 2007. Dopo quel successo, la voglia di GDR fu ancor più grande e mi misi in contatto con legenda che era la seconda sim italiana che provava di portare il GDR nelle sim italiane. Per una settimana mi toccò di andare ai raduni, che non erano pochi,. Per i mesi seguenti cominciarono i raduni per decidere le regole e il tipo di GDR a cui si voleva giocare. L’interesse fu per la Fantasy che io personalmente non condividevo per il semplice fatto che era già difficile ruolare l’umano, per la complessità che ne conseguiva.

Il fantasy portò molti problemi fin dall’inizio del GDR a Siena. Era una discussione ed una litigata continua per problemi di ruolo e di potere per le differenti razze coesistenti nel GDR. Il meter fece il resto, si cercò un meter adatto per Siena per cui si decise di farne uno ad hoc, ma questo lavoro si realizzò solo due anni dopo con la nascita, grazie ai creatori Elia Tenk e Neo Komparu, del meter Diabolo, che si rivelò un autentico successo nelle sim americane e straniere, utilizzato ancor oggi. Nel frattempo, prima del Diablo, a Siena si usava il DCS, che fin dall’inizio si rivelò una disfatta.. Dovete infatti sapere che il DCS è un meter facilmente manipolabile: c’era chi dava più potere a chi era amico, e venivano utilizzate armi proibite nel gioco di ruolo, ma a quel tempo nessuno le conosceva, e una volta scoperte a Siena si inizio a farci caso e nacque un altro problema tra i giocatori per poteri delle razze …. ognuno voleva essere il più forte il più sanguinoso e furbo.

Dopo molti tentativi di portare un buon GDR a Siena, conosciuta come una sim giusta e severa nelle regole (a mio avviso non lo erano affatto). Si giocava un pseudo GDR ma in fondo era solo un giocare insieme a uccidersi a spadate, a catturarsi e invadere i castelli: ci si divertiva tanto non lo si può negare ma era ben lontano dal vero gioco di ruolo. Verso la fine ormai c’erano molti personaggi che avevano fatto esperienza altrove e capivano cosa significava ruolare. Il confronto tra i giocatori nei combattimenti di spade, con quelli che sapevano realmente ruolare portò, come era prevedibile una serie di problemi. Il carattere pioneristico di Siena che si realizza nel cercare sempre il meglio e imparare dal meglio, non riuscì a frenare completamente questo GDR anomalo. Per cui Lupo Hian decise di riportare Siena alle sue origini, dopo due anni di tentativi, abbandonò l’idea del GDR. Siena tornò ai suoi scopi, quello di vivere pacificamente, realizzare eventi culturali, musicali, etnici e sociali, così come lo è tutt’ora. Non posso nascondere che sono sempre stata un personaggio critico e duro davanti al GDR che si voleva creare a Siena che in realtà GDR non era. Il fatto di avere sempre ripetuto che il gioco di ruolo in Siena era solo ospite e non aveva mai preso casa , a molti non è mai piaciuto.

Dopo aver visto nascere Siena in qualità di co-owner , accudita e amata, insieme all’owner Lupo Hian, non potevo vederla cosi immersa in litigate inutili, guidata da persone capaci di pensare solo ai propri interessi e a quelli dei loro amici. Oramai Siena difatti era 8 mesi ferma, nonostante si insisteva a sostenere che a siena si continuava a ruolare il gdr, con l’intenzione di portare l’urban (GDR moderno) pur nell’evidenza che Siena è città medioevale. Vedendo l’owner preoccupato, deluso dalle persone, iniziai a ribellarmi, assicurandomi così l’odio di tutti quelli che non volevano accettare che il GDR a Siena ormai era morto. Siamo in SL si provano le cose, si da del tempo e forza in quello che si crede, ma si deve anche capire quando i progetti non hanno più ragione e senso di esistere. I ricordi del gioco di ruolo a Siena sono belli avventurosi ma anche tristi e portatori di grandi delusioni.

Qui vorrei ringraziare tutti quanti che hanno vissuto quei tempi di GDR nel bene e nel male. Siena ha chiuso questo capitolo e come dice Lupo Hian: ” IL GDR A SIENA è BANNATO MAI PIU SARA’ OSPITE DI SIENA”

 

di Alejandra Balhaus

Apertura di una nuova land: il Club Pascià

Il Club Pascià nasce dalla mente e dalla genialità artistica di Seregon Breil, un builder d’eccezione in Second Life, che ha realizzato questa splendida land in soli 3 giorni mettendoci tutto il suo estro e la sua fantasia.
I nostri primi visitatori sono già rimasti a bocca aperta affascinati dalle architetture arabegianti e dagli spazi sconfinati di puro relax e di delizioso divertimento.
Come intuirete già dal nome è tutto un programma, un luogo di ritrovo dove scambiare idee, opinioni, gusti, dove fare amicizia e perchè no.. far nascere un amore in uno splendido scenario… e dove giocare maliziosamente fra passioni e fantasie
Il Cub Pascià, organizzerà presto sfilate, concerti, serate con Dj internazionali, e inoltre sarà tutti i giorni in diretta con la radio “amiciradio” con la possibilità di dediche che potrete sentire direttamente in streaming nella nostra Land… e per chi è in vena di acquisti potrà passaggiare comodamente visitando negozi sempre ben forniti in cui scegliere abbigliamento, accessori e outfit di tutti i generi.
Vi aspettiamo venerdì 12 novembre ore 22 per l’inizio del vostro sensuale sogno …

http://slurl.com/secondlife/La%20Liberte/62/13/23

AULA VIRTUALE, IL VANTAGGIO DELLA SEMPLICITÀ (seconda parte)

Il kit base per il docente virtuale

La lezione è pronta, il docente è preparato, l’argomento interessante e la gente è attenta.
Con queste 4 componenti ci sono già ottimi presupposti per ottenere un buon risultato.
Restano da decidere gli strumenti da utilizzare per stimolare e facilitare l’attenzione e l’interazione (che, lo ricordiamo, sono i punti forti della formazione in SL).
Ecco allora alcuni oggetti, che io chiamerei “gli indispensabili”, che ho scelto di elencare in base soprattutto all’utilità e alla semplicità d’utilizzo.

Il monitor (ma cercatelo con il nome viewer, che in sl se ne trovano di più)

Come in Real Life il monitor, con cui mostrare diapositive o immagini, è fra i primi strumenti a cui si deve provvedere.
Si sa che un’immagine vale di più di mille parole (se è scelta bene, aggiungo io…) e quindi le famose diapositive/slide di power point restano ancora un ausilio importante per ogni relatore.

Il più semplice dei monitor: pochi pulsanti per spostarsi fra le slide


I monitor migliori sono proprio i più semplici, come quello della foto, che si utilizza in poche mosse: si inseriscono le immagini nella scheda “contenuto” dell’oggetto e poi si mostrano cliccando sui comandi “avanti” “indietro”, come in ogni altro comunissimo visualizzatore di immagini.
Ma non fatevi ingannare dalla banalità dell’oggetto, perché, se ben usato, offre davvero molti vantaggi:
1) è semplice da usare e non richiede competenze tecniche né per il relatore, né per i partecipanti
2) se ne trovano moltissimi di gratuiti, sia in SL, che nel famoso marketplace https://www.xstreetsl.com/
3) funzionano con tutti i client, non hanno bisogno dei media prim e neanche di una connessione particolarmente potente
4) se il monitor è full perms potete regalarlo completo di diapositive direttamente ai partecipanti come materiale didattico

Mexi Lane mostra un video da Youtube, durante un evento al MIC


Dopo aver imparato ad usare al meglio i monitor più semplici potete sbizzarrirvi con strumenti più evoluti e sofisticati (ma anche complessi) che permettono con un unico oggetto di visualizzare immagini, mostrare video prendendoli dai più noti social network dedicati (youtube, livestream, ecc.), ascoltare radio in streaming ecc.
Girando per le diverse land mi pare che in questo periodo i più gettonati siano:
> Damani MediaViewer: che potete acquistare anche qui: https://marketplace.secondlife.com/p/Damani-MediaViewer-youtube-working-Dailymotion-XXX-ShoutCast-Videos-Music-Movies-Go/42726
> NHC MEDIA: che potete acquistare anche qui : https://marketplace.secondlife.com/p/NHC-MEDIA-Megavideo-Justin-Youtube-RedTube-Dailymotion-Ustream-Livestream-Radio/513331

E’ sufficiente dare un’occhiata alla loro descrizione per capire quali siano le potenzialità di questi strumenti. Sicuramente per poter essere utilizzati al meglio richiedono un po’ di tempo per la lettura delle istruzioni e la predisposizione di tutto ciò che serve, ma un tempo che poi viene ripagato dalle tantissime possibilità offerte.

I distributori di materiale didattico

Un’aula ben progettata deve mettere a disposizione del docente degli oggetti che gli permettano di fornire ai partecipanti il materiale didattico predisposto a sostegno della lezione.
Non dovrebbero mai mancare:
> un distributore di notecard (o biglietti, come si chiamano con la versione italiana del Viewer 2). Lo segnalo per primo perché le notecard, grazie alla loro flessibilità, posso contenere testi, ma possono anche incorporare qualsiasi altro tipo di oggetto presente nel vostro inventario: landmark utili, immagini e locandine, oggetti da rezzare ecc.
> un oggetto che attivi un link su web, perché l’integrazione fra Second Life e internet può davvero dare risultati straordinari in termini di efficacia. Basti pensare all’utilità di un forum in cui gli allievi possano fare domande o aiutarsi a vicenda in momenti diversi da quelli della lezione. Inoltre su web abbiamo a disposizione le tante possibilità offerte dal web 2.0 e dai social network: la possibilità di caricare la registrazione delle lezioni, mettere a disposizione materiali di ogni tipo nei social network dedicati (www.scribd.com per i documenti; www.slideshare.net per le dipositive, solo per citarne due fra i più conosciuti)
> un media prim, che visualizzi pagine web. Metto alla fine questa possibilità perché le sue potenzialità sono ancora tutte da scoprire. Ricordo che i media prim permettono di visualizzare direttamente nella facciata di un oggetto delle pagine web. Usando questa possibilità in combinazione con strumenti web di condivisione del desktop (ad esempio: www.teamviewer.com oppure www.dimdim.com) posso mostrare agli altri quello che io faccio nel mio computer. Una risorsa davvero interessante, soprattutto per chi insegna temi legati all’informatica, ma che presenta anche qualche limite, come la necessità di usare il Viewer 2, la necessità per il docente di saper usare anche le piattaforme web per la condivisione del desktop e il molto lag che questi prim creano in second life.

Prenotino: basta un clic per prenotarsi ad intervenire

Per chiudere questa rassegna di strumenti utili a chiunque voglia provare a tenere una lezione o a gestire un evento pubblico in Second Life cito il (magico) prenotino, un oggetto che permette alle persone presenti di prenotarsi per fare delle domande. Tanto semplice quanto utile, nel caso si voglia mettere ordine in un gruppo di persone piuttosto attivo e partecipe.
Ecco come funziona: quando qualcuno clicca sull’oggetto, il suo nome compare sopra l’oggetto stesso. Finito l’intervento la persona che si era prenotata può cancellare il proprio nome ricliccando sull’oggetto. Inoltre il proprietario dell’oggetto ha la possibilità in ogni momento di cancellare chiunque o di ripulire tutta la lista. Purtroppo non l’ho ancora visto in vendita in nessun posto. Il mio è un regalo di Magicflute Oh (gruppo Pyramid), poi riadattato dall’amico Alby Uggla, ma se me lo chiedete sarò contento di regalarvelo full perms.

Come dicevo nel titolo: il vantaggio della semplicità. Prendete confidenza con questi oggetti e dedicate un po’ di tempo a predisporre i materiali per sfruttarli al meglio. Ogni evento diventerà una passeggiata.

CIAO e buon divertimento a tutti.

Impa

Socialità virtuali e libertà individuali: gli Alt.

Chi frequenta i mondi virtuali conosce bene la differenza che passa tra l’accesso alla rete tramite il web e la partecipazione ad una comunità nata in un Mondo Virtuale in 3D. La simulazione in rete consente la partecipazione contemporanea, e immersiva, di individui e gruppi che, vivendo esperienze comuni e partecipando ad attività “sociali”, costruiscono un tessuto connettivo fatto di esperienze vere e non separate dalla propria vita quotidiana.

L’innovazione costituita dalla creazione dei Mondi Virtuali ha messo le basi per la costruzione di un ambiente, di un “posto”, dove la gente si incontra, discute, sviluppa iniziative e progetti, ed elabora esperienze di socialità mai prima sperimentate.

Le nuove socialità che si vanno sviluppando all’interno dei Mondi Virtuali si aggregano intorno a comuni esperienze, si creano gruppi, ci si aggrega intorno ad un posto “fisico” (virtuale), intorno ad un progetto, ad una storia, ad un personaggio carismatico, ad un gioco di ruolo. I nuclei costitutivi così creati ricordano le prime strutture sociali che si sono sviluppate nella nostra civiltà reale, per certi versi somigliano a delle “tribù”. E varie tribù si frequentano, si scambiano notizie, visite, manifestazioni, eventi. Una struttura connettiva va prendendo forma, verso esperienze sempre più avanzate. Quali saranno queste esperienze, e quale forma prenderanno, democratiche o centralistiche, è presto per dirlo, ma la sociologia dei mondi virtuali comincia a prendere forma, e si svilupperà nel tempo e col maturarsi delle conoscenze e delle esperienze.

In questi mondi portiamo sicuramente le nostre individualità, la nostra cultura, le nostre pulsioni. Troviamo un ambiente in cui ognuno si sente libero di sviluppare comportamenti e partecipazione sociale, spesso oltre i limiti che nel mondo “reale” ci vengono imposti. Nascono così nuove individualità e nuovi personaggi. Ci si crea un avatar che costruisce poco per volta la propria esperienza e la propria reputazione. Nascono artisti, giornalisti, architetti, imprenditori virtuali. Si utilizza il Mondo Virtuale come un enorme laboratorio di simulazione, in cui ognuno scambia esperienze e considerazioni con gente di ogni parte del mondo, percorrendo strade che il più delle volte ci sono impedite nel mondo reale. Si va così costruendo un ponte verso un futuro che la rete ci mette a disposizione, preparando un’estensione della propria vita reale ai Mondi Virtuali che ci danno ulteriori occasioni di incontro e di socialità e ci consentono di percorrere strade nuove e inesplorate. Si potrà discutere, e molto si è discusso, sulla prevalenza del “reale” rispetto al “virtuale”, ma le esperienze e la conoscenza che si vanno accumulando in una persona non dipendono dal luogo, fisico o virtuale che sia, ma dalla sua capacità di interazione con gli altri e dalla propensione a mettersi in discussione e a confrontarsi. Seguiamo quindi con grande interesse, così come molti new philosophers della rete (penso a Castronova o Ludlow), quanto avviene sotto questi cieli (virtuali) e ci incuriosisce molto vedere, e cercare di capire, il comportamento delle persone (avatar) su questo nuovo terreno di confronto.

Un tema che ci sta particolarmente a cuore, e che cerchiamo di delineare in questa nuova sociologia virtuale, è quello della libertà individuale, che qui assume forme, e capacità di espressione, del tutto peculiari. Un mondo come SL è, per definizione, un posto dove una persona può vivere la propria socialità in modo completamente aperto, senza vincoli e senza tema di essere condizionato. Ognuno dovrebbe vivere questa esperienza senza alcun condizionamento, che non sia quello, ovviamente, del rispetto delle regole di base poste dai creatori del sistema (ToS) e del rispetto per gli altri, che anche qui è essenziale.

Ma è proprio così? Nelle varie peregrinazioni nei Mondi Virtuali abbiamo assistito a manifestazioni sociali di ogni tipo: dal gioco di ruolo propriamente detto, alle interazioni commerciali, al sesso a pagamento, alle manifestazioni artistiche o culturali, alle esperienze di building, di scripting o di formazione, e abbiamo notato che ognuno tende a costruirsi un’immagine e una reputazione che tiene a salvaguardare in ogni circostanza. La reputazione è il patrimonio che ognuno si porta dietro, derivante da quanto si è fatto, dalle interazioni che ha avuto con gli altri, e da quanto è stato in grado di comunicare.

Questa doppia esigenza, libertà e reputazione, ha avuto come via di uscita un fenomeno a prima vista incomprensibile considerando che si è in un mondo virtuale: quello degli Alt. Per quei pochi che non lo sapessero, un Alt è un Avatar doppio, di riserva, usato per non farsi riconoscere o per scopi particolari. Questa possibilità, offerta dai mondi virtuali, ha dato luogo a complessi episodi di trasformismo, ambiguità e … udite udite … di spionaggio. Il fatto che ci si possa travestire per far perdere le proprie tracce ha avuto degli effetti singolari nell’ambito dei rapporti più intensi, come quelli di coppia o come la caccia a malfattori o griefer. E’ un po’ come il meccanismo delle guardie e ladri: c’è qualcuno che si traveste, si maschera, per non essere identificato, e c’è chi invece tenta di scoprire i travestimenti o le malefatte, vere o presunte, dell’altro. Esistono perfino agenzie investigative, molto riservate, che, dotate di fiuto e strumenti da Virtual Sherlock Holmes, seguono le tracce dei veri, o presunti, malfattori.  Tutto ciò potrà far sorridere, eppure sono meccanismi ben conosciuti nel mondo virtuale, in cui questi episodi sono presi molto sul serio. Un fenomeno a parte sono i cosiddetti Alt di “servizio”, usati per scopi di lavoro o di suddivisione di compiti tra lavoro inworld e vita virtuale privata.

Al di là delle proprie opinioni sugli Alt, o su quelli che tentano di smascherarli, o sulle persone che si avvalgono di essi, è qui messo in discussione un principio fondamentale del comportamento virtuale: è proprio vero che in un Mondo Virtuale si è liberi di fare ciò che ci pare, senza condizionamenti o preoccupazioni? L’esperienza, come abbiamo visto, dice di no: non è possibile. Anzi, all’interno dell’ambiente virtuale si tende a replicare meccanismi e comportamenti tipici del mondo reale. I Mondi Virtuali quindi (parliamo di quelli “sociali” ovviamente, poiché per quelli di GDR è altro discorso), vanno a configurarsi come una “estensione” del proprio ambiente di vita reale e non come un’alternativa. In fondo, possiamo andare a fare due passi al Pincio o a sentire un concerto in SL, farci una pizza al ristorante, o partecipare a un’asta benefica in SL: siamo sempre noi. Ovviamente, mettendo da parte i limiti di un ambiente virtuale, relativamente ai sensi e al contatto fisico, ma questa è un’altra storia.

In conclusione, in SL ci creiamo un personaggio e una reputazione, e viviamo con esso la nostra vita virtuale, ma per fare quello che ci pare, o per “evadere” dalla vita quotidiana virtuale, ci creiamo un’Alt che ci consente di non farci riconoscere. Conosco gente che ha due o tre vite virtuali diverse e indipendenti, magari con partner e attività rigidamente distinte, ma, in fondo, questo è un gioco nel gioco, ed è una forma di divertimento che solo un Mondo Virtuale può dare. E qui la sociologia c’entra poco. Quello che è interessante mettere in evidenza è quindi questa, per così dire, “assimilazione” dei comportamenti virtuali a quelli reali e la voglia di evasione che trova, anche qui, strade originali e fantasiose.

Sono convinto che la sociologia virtuale è appena ai primi passi, e molto c’è da studiare e da comprendere. E’ un campo di lavoro vasto e promettente perché, in fondo, è come esaminare la creazione di una nuova società in un laboratorio, avendo spirito di analisi e osservazione, ma anche capacità di sintesi e di interpretazione dei comportamenti umani.

 

Moda virtuale: c’è business? II parte

Continua la ricerca nel campo della moda, se non della “verità assoluta”, di un barlume di speranza per chi vorrebbe trarre un ragno dal buco dagli affari di Second life.
Nella prima parte dell’inchiesta, abbiamo sentito quattro stiliste (Dadina Dosei di DD style, Viola Jolles di Lhuminal, Anubis Hartunian di Anubis style e Katiuscia Vollmar di Red Passion), tutte italiane.. Eh si, continuano a non rispondermi per nulla le straniere.

Questo mese a raccontare la loro esperienza sono altri due grandi marchi, Ginevra Lancaster dell’omonimo marchio e Barbarella Cioc della B! Fashion.

Appare comunque evidente, per lo meno fino ad ora, che non sia possibile guadagnare con Second Life nel campo della moda, a meno che non si decida di fare un investimento iniziale consistente o a meno che non siano le grandi agenzie reali a buttarsi in questo campo, utilizzando SL come un vero e proprio lavoro.

 

Ginevra Lancaster

Ginevra Lancaster

Ginevra Lancaster presenta un’analisi di marketing e ci racconta: «Allora, nella mia esperienza, guadagno abbastanza da ripagarmi le spese di marketing e promozione, l’account premium  e tutti gli sfizi che mi va di togliermi in sl… ma finisce lì, e non ci vivo certo!
Ho conosciuto persone che sostengono che questo sia invece possibile se fai del mestiere di stilista SL il tuo primo lavoro – cosa che non è il mio caso. Mi hanno detto che dedicandoci 8-10 ore al giorno  (da suddiversi fra la creazione vera e propria e poi le tante attivita’ di PR, marketing, promozione) puoi riuscire a portare a casa   fra i 1000 e i 2000 euro… insomma di che pagarci l’affitto di casa… anche se non si diventa certo ricchi!
Ma questi ragionamenti non mi convincono. Perché il problema di fondo è che, per quanto uno stilista venda, i prezzi di vendita delle sue creazioni sono pochi euro. Diciamo per semplicità di calcolo che ogni vendita corrisponda a 2 euro, questo vuol dire che ogni mese per guadagnare  2000 euro  deve fare 1000 vendite. Ammettendo, sempre per semplicità di calcolo, che ogni vendita sia fatta ad un persona diversa e che il tasso di conversione sia 1/10 ( sono ottimista), per fare 1000 vendite dovrà aver portato davanti ai suoi vendor 10.000 persone. E sempre mantenendo lo stesso tasso di conversione 1/10, per portarne 10.000 davanti ai suoi vendor dovrà averne contattate 100.000…. mi sembra che i numeri non stiano in piedi!
Insomma, credo che il business non ci sia. C’è il gioco, che è la cosa bella. E anche guadagnare di che andare a pari con i tuoi investimenti fa parte del gioco. Niente di ripagherà invece delle ore dedicate, che però  sono – appunto – il gioco».

 

Barbarella Cioc

Barbarella Cioc

Sulla stessa linea l’idea e l’esperienza di Barbarella Cioc: «Dipende dai casi… Conosco diversi designers, sopratutto stranieri, che riescono a guadagnare con SL delle cifre che sono paragonabili  a guadagni lavorativi RL, ed in alcuni casi, anche cifre che in RL si riescono a guadagnare solo con lavori un certo livello.

Va anche detto che però sono in pochi, in percentuale, a riuscire a raggiungere queste cifre.
Personalmente ho sempre vissuto SL come uno svago, e la mia attività nel campo della moda è nata perchè ho subito trovato divertente e stimolante creare contenuti in SL, in particolare creare vestiti.
Sinceramente non ho mai avuto la pretesa di essere una stilista, io mi diverto a creare quello che mi viene in mente, ed ovviamente mi diverto a venderlo, perchè è molto gratificante sapere che qualcuno ha apprezzato quello che hai creato.
Il campo della moda in SL, però, è molto competitivo, quindi, per ottenere sempre maggiore gratificazione, mi sono anche divertita a “giocare” con un po’ di marketing e di strategia, e devo dire che, pian piano, sono riuscita ad ottenere anche dei discreti risultati economici.
Però, continuando a vedere SL come uno svago, non mi sono mai preoccupata del guadagno reale, ma ho spesso utilizzato i proventi della mia attività per raggiungere e mantenere altri obiettivi nella mia SL.
Forse, ad un certo punto della mia attività, se avessi fatto delle scelte diverse da quelle del “gioco”, e mi fossi impegnata come in un lavoro vero, avrei potuto ottenere dei discreti guadagni reali.
Non so però quanto questi guadagni sarebbero potuti durare, perchè ultimamente mi sembra che in SL molte cose stiano cambiando, e personalmente sono abbastanza pessimista sul futuro.
Infine, personalmente, sconsiglierei chiunque di lasciare un lavoro RL per far diventare SL la propria fonte di reddito, perchè non bisogna dimenticare che SL è una piattaforma di un’azienda privata, che non offre nessun tipo di garanzia, e che un bel giorno potrebbe decidere di vendere, o chiudere, o qualsiasi altra cosa… ».

La linea è quindi la stessa: se si considera SL un gioco o comunque uno svago, si può arrivare a coprire le spese e ad avere abbastanza linden per divertirsi e spendere, ma per guadagnarci davvero, dovrebbe essere considerato un vero e proprio lavoro.

Sul futuro economico della Liden, i nostri “capi” ci portano a conoscenza dell’economia di SL con un articolo del 28 ottobre scorso, dove si legge che “L’economia di Second life continua ad essere costante”, che la media di login mensile è scesa del 2,1% ma che è salita quella annuale del 5,3%.

C’è quindi crisi? O c’è crisi solo per alcuni?

Nel frattempo, un altro gruppo di italiani, sia nel campo della moda, ma anche di altri bussines, ha deciso di incontrarsi per scambiare le proprie esperienze, parlare della crisi economica di SL,  del nuovo Marketplace e di come sembra che la Linden Labs stia puntando al web piuttosto che al mondo virtuale vero e proprio.
Prossimamente ulteriori informazioni sul dibattito.

Gli Albi Professionali in Second Life

Il 14 ottobre scorso, nella sede dell’Istituto Pooley degli Albi Professionali (IPAP), ho illustrato i dati relativi all’indagine sociologica che ho condotto sulle competenze e le professioni in Second Life avviata il 25 febbraio con lo scopo di rilevare le  professionalità presenti o in corso di sviluppo in Second Life  sia con l’intento di sopperire ad una carenza di ricerche empiriche orientate in tal senso sia per  dimostrare le potenzialità di questa piattaforma molto poco valorizzata negli ambienti della formazione e della comunicazione nella Real Life.

Inoltre, con i dati raccolti ho potuto approfondire gli aspetti inerenti alle relazioni e le dinamiche sociali che si sviluppano attorno alle attività professionali che si svolgono inworld.

I dati raccolti hanno permesso di tracciare un quadro delle professioni presenti in Second Life e di poter costituire degli Albi Professionali che naturalmente non hanno nessuna valenza giuridica bensì solo lo scopo di valorizzare le professionalità acquisite in SL o traghettate da Rl verso Sl o viceversa.

L’indagine si è avvalsa di un questionario semi –strutturato articolato su 25 domande  e suddiviso in tre aree: Area Anagrafica, Area Competenze e Area Professionalità

I questionari compilati dai  residenti della Comunità italiana sono stati 156 somministrati nel periodo febbraio –luglio 2010.

Con i dati raccolti ho potuto innanzitutto classificare le quattro macro-aree all’interno delle quali ricadono le professionalità rilevate ed esse sono:

  • Manageriali
  • Intellettuali
  • Tecniche
  • Relazionali/Comunicazionali
  • Commerciali
  • Artistiche

La prima Macro-Area include le seguenti professioni: Manager, Art Director, Owner land, Owner disco, Social Provider, Content Creator, Cleaner, Staff

La seconda include: Docente /Tutor, Reporter, Researcher.

La terza include: Scripter, Operatore streaming, Machinima, Progettista, Builder, Tecnico luci, Architetto, Designer, Scultore, Animation builder.

La quarta include: Public Relation, Escort, Collaboratore tuttofare, Helper, Parroco, Organizzatore di eventi, Traduttore, Psicologo, Consulente legale.

La quinta include: Commerciante, Commesso, Immobiliarista land,Consulente finanziario, Promotore turistico Sl, Promotore turistico Rl, Intermediario finanziario.

La sesta ed ultima include: Artista, Poeta, Cantante, Attori teatro, Dancer, Modella, Scrittrice, Gallerista, Regista , Dj, Editore, Fotografo, Pittore, Stilista.

Sono stati così costituiti sei Albi Professionali in base alla classificazione delle sei Macro-aree, nei quali, chi vorrà, potrà iscriversi liberamente. E’ prevista infatti una scheda per l’iscrizione all’Albo agganciata ad una scheda per le professioni, anche eventualmente plurime, nel caso in cui fossero state sviluppate più professionalità.

Gli Albi inoltre, a mano a mano che saranno compilati, adempiranno ad una  funzione consultiva nel caso in cui si fosse alla ricerca  in Second Life di una specifica figura professionale.

Il  link per l’iscrizione all’Albo è reperibile sul mio blog:

http://babypooley.tumblr.com/

così come è possibile iscriversi presso la sede dell’Ipap dove sarà disponibile un chiosco interattivo  usufruibile per gli utenti del Viewer 2 mentre per gli altri utenti il chiosco è predisposto per la distribuzione delle notecard con i link per l’iscrizione on line.

Qui il link dell’Ipap :      http://slurl.com/secondlife/Porto%20Cervo/32/48/22.

L’indagine ha permesso di rilevare una serie di dati molto interessanti alcuni dei quali vi segnalo qui di seguito: il 18% dei residenti ritiene che Second Life serva per accrescere le competenze nella professione reale e il 22% ritiene che la professionalità della Real Life sia una componente diretta o indiretta del lavoro svolto nel metaverso. Per il 6% invece il lavoro svolto inworld non fa parte della Real Life ma cerca di farlo diventare una fonte di reddito reale. Anche il tempo dedicato alla professione in Second Life è un dato notevole in quanto rileva che il 10% degli utenti vi si dedica in modo esclusivo, il 13% invece ripartisce la propria permanenza nel metaverso tra attività ludica e quella professionale e per il 16% dei residenti l’attività ludica e quella professionale coincidono e sono indistinguibili. Per il 17% degli utenti la rete di contatti in Second Life e la conoscenza delle proprie capacità professionali inworld ha fatto scaturire delle opportunità di lavoro nel mondo reale che si sono tradotti in progetti, collaborazioni, partecipazione a convegni, notorietà e nuove opportunità di lavoro. Le proprie capacità professionali relative allo sviluppo di progetti per Second Life vengono pubblicizzate dai residenti in modi differenti: il 27% lo fa utilizzando il web (home page, forum, etc) o su social network online (linkedin, plaxo, facebook, etc.); il 22% lo fa direttamente in Second Life curandone il network; il 20% sfrutta il passaparola negli ambienti professionali mentre l’1% risponde ad annunci di lavoro. Ma il dato molto interessante è quello che emerge dalla domanda 23 del questionario in cui si chiede se si ritiene l’ambiente di Second Life interessante per sviluppare un’attività professionale nel mondo reale e il 53% risponde favorevolmente a fronte di un 19% che risponde negativamente e di un restante 29% che si astiene dal rispondere.

Questi dati e molti altri rilevati nel corso dell’indagine si possono consultare sulle slides pubblicate sul mio blog e presentate nel corso della serata del 14 scorso. I dati nel loro insieme verranno utilizzati anche per una pubblicazione pensata per  dare maggiore risalto alle potenzialità di Second Life e alle vostre professionalità.

Valorizziamole …..per la valorizzazione stessa di Second Life.

Grazie a quanti hanno partecipato all’indagine e a quanti aderiranno all’iniziativa!!

di Baby Pooley

Biblioteca segreta: le parole dell’erotismo

Serata all’insegna dell’erotismo quella del 28 ottobre scorso all’isola Imparafacile. Nata da un’idea di Helenita Arriaga, “BIBLIOTECA SEGRETA: LE PAROLE DELL’EROTISMO” si presentava come una serata difficile, in cui mescolare ingredienti diversi: letteratura, cinema e musica, secondo un format ormai collaudato negli eventi culturali della land. L’approccio poteva rivelarsi rischioso: l’argomento è quanto di più ‘scivoloso’ possa immaginarsi, quindi ogni scelta è stata più volte pensata e discussa, proprio per evitare cadute di stile.

Il punto di partenza è stato un volume curato da Giovanni Casalegno per Einaudi, “Nella tua carne”, uscito nel 2009: si tratta di un’antologia di racconti erotici (il curatore li chiama “gioielli indiscreti”), alcuni dei quali scritti da autori noti, o notissimi, per altro genere di scrittura (ad esempio D’Annunzio, Maupassant, Balzac), altri scritti da autori dichiaratamente dediti a scrittura di genere (De Sade o Sacher-Masoch). Dove per genere è anche difficile intendersi, dato il confine labilissimo tra letteratura erotica e pornografia. C’è chi pensa che la differenza stia nella presenza di un coinvolgimento sentimentale dei protagonisti: dove c’è, allora siamo di fronte a erotismo, altrimenti è pornografia. La distinzione forse più comune sta nel grado di esplicitezza: dove c’è ammiccamento c’è erotismo, dove c’è il primo piano, siamo alla pornografia. Ma da questo punto di partenza ci si è ben presto allontanati per rivolgersi a letture più specificamente erotiche e quindi ad una produzione editoriale di genere, che ha un mercato abbastanza consolidato. Tuttavia non si è tralasciato di considerare altro; infatti le letture scelte sono tratte da romanzi o racconti dichiaratamente erotici, ma anche no, segno chiaro che l’erotismo permea la letteratura pur senza essere ricercato. Così le voci di Maryhola McMillan, Lora Lowenstark, Viola Tatham e Daxim Fall si sono alternate alla lettura di brani tratti da “Seta” di Alessandro Baricco, “ Ogni mio desiderio. Autobiografia erotica” di Stella Black, “Per lettera” di Iselin C. Hermann, “I love porn. Racconti zozzi scritti da gente pulita” di autori vari, “Best erotica 2006. Il meglio della narrativa erotica dell’anno”, ancora di autori vari.

Insieme ai brani letterari, si sono succeduti sullo schermo della Virtual Room spezzoni di film come “Ultimo tango a Parigi” di Bernardo Bertolucci, “Histoire d’O” di Just Jaeckin e “Lezioni di piano” di Jane Campion, nonché i video delle canzoni “Ancora ancora ancora” di Mina, “Je t’aime moi non plus” di Serge Gainsbourg e Jane Birkin e “Etienne” di Guesch Patti.

La serata ha registrato un notevole afflusso di pubblico: gli avatar che sono passati sono stati 63 e si è mantenuta una presenza che non è scesa al di sotto delle 45 unità. Un buon successo, se consideriamo la concomitanza, nella stessa serata, di altri eventi notevoli in SL.

di Helenita Arriaga

Mentori in SL: Angeli o Demoni?

Il mentore: un avatar come tutti gli altri

.

Il mentore aiuta l'amico ad imparare meglio ad usare l'ambiente virtuale

 

La risposta è semplicissima, non sono nè l’uno nè l’altro, sono dei semplici volontari che dedicano parte del loro tempo ad aiutare chi ne abbia bisogno dando consigli, suggerimenti e cercando di passare l’esperienza di anni mesi o intuizioni e piccoli trucchi. In molte comunità virtuali (World of Warcraft) è fondamentale e vincente la presenza di persone sempre presenti nel “gioco” che diano ai nuovi giocatori le istruzioni sufficienti per poter usare al meglio il mondo virtuale. Non hanno nessun particolare potere, specialmente dopo che nell’inverno del 2009 [[ http://wiki.secondlife.com/wiki/Linden_Lab_Official:Second_Life_Mentor_Group_Closing_FAQ ]] la Linden ha di fatto cancellato il programma che pure stava dando un ottimo risultato.

Tempi di disordine e anarchia…

 

Disordine ed anarchia

Dopo quella data, nonostante l’istituzione del “registro rhn” [[ http://wiki.secondlife.com/wiki/Resident_Help_Network_Portal ]], il ruolo dei vari gruppi di Mentori è stato di fatto azzerato per cui a rigor di logica il mentoraggio è diventato di fatto una sorta di “fai da te”, il che ha comportato la creazione e diffusione di persone e di gruppi che usano il termine “Mentori” in modalità criticabili (ad esempio nel migliore dei casi cercando di fare una sorta di “polizia” di secondlife, e nel peggiore dei casi abusando del loro potere per creare paura, arricchirsi o comunque disturbare gli altri residenti. Sappiate che il massimo che può fare un mentore è di mandare un AR (Abuse Report) per “denunciare” persone che violino il TOS, il TAO o le Community Rules, ma tale attività è analoga a quella che può fare qualunque avatar in secondlife.

L’arroganza e i danni fatti da alcuni di questi sedicenti “mentor” ha generato in alcuni casi malumore e scontento per cui si è vista la creazione di gruppi “anti mentor” che cercano in ogni modo di contrastare l’attività di chiunque sia individuabile come “mentor”. Per cercare di chiarire queste cose volevo riassumere la situazione dei mentori italiani:

I gruppi Mentor Italiani

 

Aliceinwire la prima mentore italiana 🙂

Nell’ambito italiano i seguenti gruppi si richiamano direttamente alle intenzioni originali:

  • SecondLife Italian Mentor (gruppo localizzato in Italiano creato direttamente dalla Linden nel 2007, anche se poi si è dissociata in cui hanno partecipato), attuali owner Aliceinwire Bleac, Biancaluce Robbiani, Giovanna Delphin, Michel Lemmon, Salahzar Stenvaag attualmente di 67 membri, [[ ]]
  • Italian Mentor (fondato nel 2008, owners Devil Kuramoto e Meloni Freschi) attualmente composto da circa 20 membri.

essi si rifanno direttamente alle regole di SecondLife :

Le regole del "gioco"

  1. il TOS ),
  2. il TAO dei volontari (http://wiki.secondlife.com/wiki/Tao_of_Volunteers/it)
  3. e le Regole Comunitarie (http://secondlife.com/corporate/cs.php)

Gruppi Internazionali

Mentre a livello internazionale ci sono i gruppi registrati nel link RHN precedente, che possono avere membri italiani o che capiscono l’italiano.

Vuoi essere anche te Mentore?

Chi pensa di poter aiutare altri avatar attraverso assistenza, corsi e disponibilità e soprattutto con umiltà e senza arroganza può fare domanda di essere iscritto ai gruppi sopra indicati come “apprendisti” contattando gli owner dei rispettivi gruppi. Di solito ci sono alcune regole strette per poter essere accettati:

* avere almeno 6 mesi di anzianità SL
* non avere pendenze “legali” con la Linden per aver violato TOS, o CS (Community Standards)
* riconoscersi nel TAO

Una lettera

Lettera ricevuta

Includo una bella notecard di una avataressa mentore nota a molti che aiuta tutti da anni:

Second Life 13 ottobre 2010
Dopo 4 lunghi anni di vita nel Metaverso, mi piace ancora pensare che esiste ancora la figura del Mentor,come ad un Angelo luminoso.. intoccabile, ineguagliabile, indiscutibile.E’ anche vero che i Mentor non son preti, santi, ma bensì come definisce Wikipedia : “il termine Mentore significa oggi nel linguaggio comune consigliere fidato, guida saggia, punto di riferimento” pur rimanendo UMANO, questo lo aggiungo io.
Di Mentori ne ho conosciuti molti in tutto questo tempo, persone che senza aver bisogno di chiedere spontaneamente mi han accompagnato nella guida di Second Life, nella conoscenza di tante cose morali e fisiche, ma sopratutto mi han insegnato a spartire, e condividere.Rimpiango un pò il mentoraggio attraverso la Linden Lab, la vita quotidiana delle Orientation la solidarietà….ma si sa.. i bei tempi poi spariscono anche qui.. lasciando il posto ad altri ben accette situazioni.. Ma chi è questa figura di cui parlo?
Il Mentor Vero, è un utente qualsiasi che ha deciso di dedicare la sua seconda vita, all’aiuto di tutti i residenti..i nuovi.. i “vecchi”.. il Mentore non ha molta vita privata, non ha orari non ha pause, il Mentore almeno come ci han insegnato un tempo, la nostra seconda vita è una giostra di momenti passati tutti ad insegnare, accogliere, spartire, imparare, AIUTARE!! Tutti indistintamente.Il Mentore aiuta e insegna gratis!!
Ultimamente in Second Life sento sempre più spesso, Mentor a pagamento, Mentor “delinquenti” Mentor bannati dal Mondo SL per copybot…e molto altro… tutte cose da far sgranare gli occhi e farmi dire dentro: “ma dove sono andati a finire gli Angeli?”Eh si Angeli, pazienti, diplomatici, tolleranti, creativi, generosi, solari, e obbiettivi, certo non esenti da commettere errori.. ma mai errori così gravi.
Ultimamente sento anche parlare di minacce! E questo è grave, Minacciare “di conoscere un Mentor che ti fa crashare una sim” e ancora minacciare “ conosco mentori che ti fanno bannare da SL” e minacciare ancora “ i Mentor hanno le conoscenze della Linden Lab e quindi se glielo chiediamo NOI possono vendicarsi su di te” addirittura Mentor (donne) che seducono le persone per arrivare a cariche alte…Che cosa brutta, che vergogna!!
Non siamo così, o meglio gli SMENTOR (LOL) quelli sopra citati non siamo Noi altri.. Non ci vuole nulla a fare un gruppo fake mentor, non ci vuole nulla a mettersi una TAG sulla testa ed andare a spadroneggiare a destra e sinistra, super poteri che non abbiamo mai avuto. Non ci vuole molto a spacciarsi per chi non siamo…
Perché voglio dire questo? Perché dopo 4 anni mi son un po’ stancata di sentirmi.. parte di pirati smentor, ho sempre cercato di rispettare tutti, forse non son stata una dei meglio Mentor, non l’ho mai preteso, ma ci ho provato e ci provo ancora, e qualche volta capita anche che mi loggo pur non avendone voglia, aiuto pur sentendomi stanca dentro, depressa, tutto perché penso sempre ad una sola persona che potrebbe avere bisogno.. di me di noi… e non tanto a come mettersi una camicia o come fare un landmark, ma anche di una parola, un sorriso, perchè essere un Mentor è anche questo, donare un sorriso un momento di conforto a qualsiasi persona.. e non è di certo una scalata alla carriera più prestigiosa, ad avere vantaggi come spesso si sta sempre più pensando.Vi prego diffidate dalle imitazioni!! Sfatiamo sta  bufala …” Signori e Signore ..tadaaa… Il Mentor Superman, Mago Mentor  Silvan..non esiste!!”
Esistono solo persone che come possono e quando possono ( quasi sempre) ti aiutano in tutto quello che sanno fare e se non lo sanno fare attingono ad altri “pozzi di sapienza”
E vorrei anche esprimere un desiderio prima di concludere,vorrei anche che fra tutti  i Mentori  di ogni Gruppo e Nazionalità non esistesse rivalità “cattiveria”che fossimo tutti legati da collaborazione e sensibilità, e non una gara a chi ha più persone a chi lavora meglio, a chi sta dentro l’ RHN e chi no…perchè fare il Mentor ha un solo obbiettivo aiutare tutti, e aiutarsi fra di noi.Condividere fra noi non fa altro che arricchire il nostro sapere, e la nostra anima cercando di trasformare anche Second Life in un mondo migliore, perché ahimè assomiglia sempre di più alla brutta faccia della Real Life. Grazie per avermi letto e spero di non avervi annoiato, e per chi avesse la voglia di spartire un po’ della sua seconda vita dedicandola agli altri, non deve fare che farsi avanti, il posto c’è per tutti, ma non è un posto al sole, bisogna sudarselo..meritarselo!!
Firmato.. Fiona Saiman : Una Mentore senza conoscenze, super poteri  e reggicalze :0}