Provaci ancora Phil …

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E così, gradualmente, la nuova creatura di Philip Rosedale prende corpo. “High Fidelity” promette innovazione e nuove modalità di comunicazione con gli utenti, che i progressi tecnologici rendono oggi più alla nostra portata. In fondo, il vero handicap di Second Life, al di là delle insufficienze gestionali e di “vision”, del recente management, resta la ferraginosità dell’interfaccia, e la necessità di interagire con un software complesso e con server centralizzati. Tutte queste limitazioni potranno essere, parzialmente, superate da nuovo software (http://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/second-life-il-ritorno-ecco-high-fidelity/167038/165525), con architetture peer-to-peer e sensori di interfaccia molto più efficaci di mouse e tastiera. Non è per domani certo, ma forse i primi prototipi ci saranno presentati prima di quanto immaginiamo. Nell’intervista rilasciata a “La Repubblica” Philip illustra le caratteristiche della sua nuova creatura, a cui si è dedicato completamente dopo l’uscita, lo scorso anno, dal board di Linden Lab, dopo che aveva lasciato già la carica di CEO un paio d’anni prima. Interessante, nell’articolo, il giudizio sulla Linden Lab dato da un’ex collaboratrice. E, se è vero che degli ex bisogna sempre diffidare, è altrettanto vero che le cose che dice sono le stesse che andiamo ripetendo da un paio d’anni: al management attuale della Linden Lab manca una vision, una prospettiva per il futuro. Senza voler gettare alcuna croce su Second Life, è legittimo vedere il futuro dei Mondi Virtuali orientato verso altre direzioni e, forse, con gli stessi antichi inventori. In bocca al lupo Philip!

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Lui ha visto il futuro!

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by AquilaDellaNotte Kondor

Il lui è Enrico Franceschini, giornalista di Repubblica, invitato dalla Sony a provare il nuovo casco del “Progetto Morpheus” (http://video.repubblica.it/rubriche/rnews/rnews-franceschini-viaggio-nel-futuro-con-un-casco/165203/163691?ref=search), una delle realizzazioni più avanzate di Realtà Virtuale, che la casa giapponese sta mettendo a punto per lanciarla sul mercato nel prossimo anno. Questa notizia si aggiunge all’altra, di qualche giorno fa, sull’acquisto, da parte di Facebook (sic!), di Oculus Vr, per due miliardi di dollari (http://www.oculusvr.com/blog/oculus-joins-facebook/). E sono pronto a scommettere, per quanto non possa darvi alcuna conferma documentata, che le applicazioni militari hanno fatto passi avanti altrettanto rilevanti, se non di più.

Il futuro corre veloce, più della nostra immaginazione, e quello che pensavamo essere uno sviluppo avanzato di Mondo Virtuale fino a qualche anno fa, e parlo di Second Life, si avvia ad essere ricordato, come sostengo da tempo, un semplice prototipo, un punto di partenza, verso quel Metaverso immaginato da Stevenson, Gibson e Vince (a proposito, andatevi a leggere “Snow Crash”, “Negromante” e “Il Vero Nome”, dei tre autori suddetti, se non l’avete ancora fatto). Persino il mitico ponte ologrammi di Star Trek non sembra più essere un colpo di fantasia (https://www.youtube.com/watch?v=AhEEmXVtsDM), ma una prossima, possibile realizzazione tecnologica.

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Jeffah24: una voce dal Canada

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by Francesca Caeran

 

Aspettavo da un pò l’ispirazione per un nuovo articolo, e allora… eccola che è arrivata. Come si può fare a non essere ispirati da una voce che ho sentito, per la prima volta, qualche settimana fa? Ma, dico io, dove si nascondeva questo cantante prima? Lui è Jeffah24, Canadese che vive in Ontario, è in Second Life da poco più di un anno, e canta solo da pochi mesi nel nostro Metaverso. Ho avuto un vero colpo di fulmine per lui. E pensare che, quasi quasi, dubitavo delle sue capacità vocali quando la sua donna, che era diventata la mia amica e cantante, mi disse: “sai il mio ragazzo canta pure lui e ha una voce favolosa”. Ricordo che le risposi: “va bene cara, avrò modo di ascoltarlo, ma adesso non ho tempo”. Mi prenderei a schiaffi, eh! Giuro che la prossima volta che qualcuno mi dirà “ascolta questo ha una voce favolosa” correrò per sentirlo cantare! Allora, tutto iniziò quando stavo per preparare il mega concerto per la giornata contro l’omofobia. Cercavo dei cantanti internazionali che potessero partecipare, e così girai un pò di land, come ai vecchi tempi. Volevo dei cantanti non troppo conosciuti, ma dovevano essere bravi. E così capitai in una land, dove una certa Katiaportugal stava cantando. Mi è piaciuta subito Katia, simpatica, allegra, e canta stupendamente bene. Così, a fine serata, la immai, e la presi per il mio megaconcerto.

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