Antropologia Virtuale e il mito di Prometeo. Cosa c’entrano con i mondi virtuali?

Dilettanti ed artigiani nei mondi virtuali

Confesso la mia ignoranza. L’unica cosa che so veramente è di “non sapere“, come diceva un famosissimo filosofo (100L$ a chi lo indovina per primo nei commenti).  Come molti in SL mi sono improvvisato in mestieri che non esercito nella mia vita reale, e sono facilmente catalogabile come “dilettante” da chi di certe cose se ne intende (educatore, storico, giornalista, giurista, economista, e quant’altro).

L’unica cosa che so certamente è di non sapere nulla… (Socrate)

Nei mondi virtuali questa caratteristica è ampiamente condivisa. E’ vero che ci sono professionisti in SecondLife che riportano le loro rispettive competenze, ma ho osservato il fiorire di persone, comunità, ideologie e progetti che realizzano installazioni, edifici, sim o eventi di discreta qualità, senza utilizzare strumenti sofisticati ma manifestando quell’entusiasmo e quella dedizione riconosciuta agli artisti con la febbre della creatività che li divora non facendoli dormire la notte immaginando le proprie creazioni. Chi gira machinima, chi realizza sculture mesh incredibili, chi si appassiona nella ricostruzione di ambienti e di roleplay che riproducono fedelmente mondi fantastici o periodi storici. Abbiamo schiere di costruttori, di Fashion Makers che costruiscono makeup, abiti e shape. Improvvisati scripter ed artisti autodidatti che producono impianti con effetti impensabili (che siano per il gioco del calcio oppure per l’illuminazione di una discoteca, non importa), basta che ognuno possa esprimere la propria creatività. Ed in effetti la pubblicità di SecondLife che campeggia nella sua prima pagina suona più o meno così: “Il tuo mondo, la tua immaginazione”.

Ora questa particolare attitudine a “costruire”, modellare e forgiare le risorse — possibilmente in un regime di scarsità relativa come il dover fare i conti con il vincolo di prim o di mq  — e costruirne di nuove, sia a livello fattuale (building di oggetti e di costruzioni o di scenari o di terraforming di continenti), che concettuale (scripting, arte, musica) o comunitario (ritrovi, community, roleplaying), di relazioni con gli altri (matrimoni, sesso virtuale, affetti, amicizie, drammi di comunità), e perfino nelle accezioni più discutibili e perfino illegali (griefing, copie illegali), illustrano come moltissimi usano i mondi virtuali per scoprire ed affinare una dote che si chiama in inglese “craft” che è la sapienza dell’artigiano ma anche la conoscenza dell’esperto che riesce a modellare il mondo, gli uomini e gli strumenti per costruire e realizzare progetti.

La profonda soddisfazione nel creare artigianalmente qualcosa dalla materia informe

Non per nulla alcuni di questi mondi virtuali che stanno nascendo hanno spesso il suffisso -craft a partire da Minecraft, passando per World Of Warcraft, ed altri. La creatività artigianale può anche snodarsi sul cosiddetto “modding” cioè l’adeguamento di un oggetto unificato per tutti alle proprie esigenze individuali, con variazioni e migliorie magari anche solo estetiche, ma che rendono il mondo virtuale più ricco, personale e in ultima analisi proprio e immensamente autogratificante. C’è un po’ del divino, del voler giocare a fare gli dei  costruire il mondo dal nulla, come vedremo tra poco.

 

Coming of Age in SecondLife il libro

Recentemente mi sono molto occupato di “cultura virtuale”, a partire dalla storia di SL, alla sua geografia, le ferrovie, le autostrade, le rotte nautiche e molte delle cose costruite in SL oppure in OpenSim (o in altri mondi virtuali). Qualcuno, sentendo quello che facevo e che ricercavo (Virtual Christine autrice dell’interessante blog http://virtualchristine.com/ mentre mi stava intervistando per un suo post su Craft, mi ha fatto la domanda “ma sicuramente conosci i libri di Tom Boelstorff“? Se non li conosci dovresti leggerli perchè si occupa proprio di queste cose. Ammetto che a volte sono un po’ permaloso: quando qualcuno mi dice “Hai sicuramente letto X o Y”  mi sento un po’ punto nella mia suscettibilità di genuino autodidatta.  Ma questa volta il proposito non era quello di evidenziare le mie lacune ma bensì di offrirmi nuovi orizzonti (cosa che ho sempre apprezzato in tutto). Mi sono incuriosito ed ho letto in inglese (19 € per la versione elettronica) del libro “Coming of Age in SecondLife”, pubblicato nel 2007, mi sto procacciando anche il libro precedente (Gay Archipelago 27 € in versione cartacea) e  il nuovo libro che ha appena finito di scrivere “Etnografia dei Mondi Virtuali“, come vedete quando una cosa mi piace e mi interessa e ne vale la pena sono disposto anche a pagare fior di euro.

La copertina del libro di Tom Boelstorff

 

Ho anche contattato Tom, via email e anche in SecondLife (qui lo trovate come Tom Bukowsky), il quale mi ha risposto immediatamente in modo molto interessato e curioso del fatto che i suoi libri interessassero qualcuno al di fuori del circuito accademico dei soliti studiosi. Lui è un antropologo della facoltà della California a Irvine, esperto in antropologia della sessualità, della globalità e dei mondi virtuali http://faculty.sites.uci.edu/boellstorff/.

Il libro in inglese http://press.princeton.edu/titles/8647.html è stata un’autentica scoperta ed è talmente vasto da non poter essere riportato in questo breve articolo. Ma alcuni capitoli sono veramente belli ed esprimono in modo semplice ed efficate concetti per me nuovi ed originali. Per esempio quando descrive il mito di Prometeo e del perchè questo abbia così tanto a che fare con i mondi virtuali e con il concetto stesso di “umanità” nel senso più profondo ed antropologico ritengo che valga la pena di provare a divulgare. Oltretutto la storia di Prometeo è anche affascinante ed interessante ed è una “fiaba” che molti conoscono per sommi capi (vaghi ricordi scolastici), ma di cui nessuno conosce il vero significato, con l’interpretazione fuoco=techné attribuitole non solo da Tom ma da una folta schiera di “letterati” filosofi ed antropologi.

Prometeo che ruba il fuoco agli dei

Allora per dirla in breve (la versione in italiano completa la trovate qui http://it.wikipedia.org/wiki/Prometeo)  questo mito narra la storia dei due fratelli Prometeo ed Epimeteo (i cui nomi indicano rispettivamente colui che pensa prima  -pro- e colui che pensa dopo -epi-), come premio da Zeus per averlo appoggiato nella guerra contro i Titani, ricevettero l’incarico di forgiare rispettivamente l’uomo e le bestie, avendo un insieme di “doni” comuni da assegnare. Epimeteo non attende il fratello – agisce prima di pensare – e esaurisce tutte le “qualità” dandole agli animali, lasciando Prometeo privo di “doni” da dare all’uomo che rimane quindi “senza qualità”. Non avendo nulla, Prometeo si risolve a donare il “fuoco” agli umani dopo averlo rubato agli dei con l’astuzia.

Il fuoco come spesso accade è una metafora per indicare il dono della creazione, la technè, o in ultima analisi la famosa “craft” che abbiamo indicato prima.

Tecnica empirica vitale contro sapere statico assoluto

Notevole è che nello stesso libro Tom Boelstorff compara la Technè – intesa come capacità di creare e quindi come cosa incompiuta ed imperfetta che quindi conduce all’evoluzione e al progresso – con la Sapienza (episteme) – intesa come conoscenza totale statica. L’artigiano che possiede il dono del “craft” ha sì un talento proprio (quello appunto di saper creare), ma la sua capacità di creare è appunto il frutto di una incompletezza e tutto sommato di una ignoranza almeno iniziale. Insomma l’artigiano non nasce imparato, ma costruire la propria conoscenza attraverso le creazioni che fa, un passo dopo l’altro con un meccanismo di prova ed errore. E questo è il primo movens che lo spinge a non rimanere bruto e a distinguerlo quindi dalle “bestie” (in un’ottica ancora non religiosa).

Non notate in questo una notevole somiglianza con le generazioni di “nuovi artigiani”, persone comuni che si sono fatte da sè al di fuori dei canali di formazione istituzionale disprezzate da alcuni in quanto non professioniste,  che si sono evolute nel tempo con i mondi virtuali?

L’Uomo, animale Virtuale

Il fatto di progettare opere e sovrastrutture equivale all’essere veramente umano

Il mito di Prometeo illustra bene quella che secondo gli antichi era la principale qualità degli uomini, quella poter modificare la natura costruendo con il materiale a disposizione ancora informe manufatti sempre più articolati e complessi, dalle case ai gioielli, alle costruzioni sociali (religione, politica etc). I moderni antropologi pare che condividano questa definizione dell’uomo.

E Tom nel suo libro afferma che l’uomo proprio per questa caratteristica di “incompletezza” viene portato a esercitare la “technè” che lo porta a rendere –attuale– (cioè vera osservabile)  qualcosa che è solo in potenza nella natura. Questa separazione fra le risorse disponibili (in nuce) e quello che diventeranno quando verranno forgiate e modellate dall’uomo è la stessa definizione associata fra i due aggettivi “virtuale” e “attuale“. Virtuale è nella lingua inglese (ma anche in italiano) un aggettivo che indica qualcosa che non è ancora, assomiglia ad una idea ma deve essere modellata per diventare “attuale” con l’intervento diretto dell’uomo. Un pezzo di marmo è una scultura virtuale. Solo alcuni geni della scultura riuscivano ad esercitare la loro arte (craft) modellando il pezzo di marmo in modo da avere delle statue perfette e splendide.

Insomma il concetto stesso di virtuale è nella nostra mente ed è una facoltà innata dell’uomo porre i confini fra il virtuale e l’attuale. Virtuale non è sinonimo di non reale, e nemmeno definire gradi diversi di realtà. Vir-tuale deriva dalla parola latina vir che sapete essere associata all’essenza dell’uomo (come virtù, virile etc).

Altri significati di “virtualità” sono associati al fatto che sono somiglianti a quello che rappresentano. Una telefonata intercontinentale è perfettamente virtuale: la voce che sentiamo NON è emessa dalla persona con cui stiamo parlando, ma viene generata da un altoparlante che certo non equivale alla persona da noi amata con cui scambiamo una discussione amorosa. Nessuno confonderebbe la bocca della propria amata con la cornetta con cui sta parlando, eppure il grado di realtà di una telefonata o di una comunicazione skype per gli effetti che hanno sul nostro mondo sono ben percepiti. E’ interessante che il confine fra reale ed artificiale (o a seconda dei punti di vista, tecnologico) si muove costantemente. Consideriamo non-tecnologico e naturale tutto quello che esisteva durante la nostra infanzia, tecnologico ed artificiale quello che è stato sviluppato dopo. Ecco perchè a volte le varie generazioni hanno problemi a comprendersi. Per un anziano il telefono è un dato naturale della propria realtà, ma per un anziano di fine 1800 il telefono era un mostro strano.

La necessità della virtualità

Una delle tesi più interessanti di questo approccio è che l’uomo ha bisogno di virtualità, è predisposto alla virtualità e tutto quello che scatena la sua immaginazione e gli consente di far partire la sua creatività trasformando oggetti e creando strutture complesse lo attira in uno stato che forse è anche dipendenza, ma che costituisce forse l’essenza più vera dell’essere umani. Non è impensabile che molti si “droghino” di mondi virtuali in quanto si sentano realizzati in questi posti trovando quel grado di felicità e di possesso della propria vita che è spesso negata nella vita reale. Questo non vuol dire che i mondi virtuali siano solo palestre e giochi fini a sè stessi. Così come ora il telefono o la email sono parte integrante del nostro mondo, anche per chi ha scelto di vivere in una casetta in mezzo alla foresta, nel futuro è più che probabile che l’elemento 3D tipico di questi mondi diventerà una parte essenziale della vita di tutti (come ora il telefono o il cinema).

Discutere di culture virtuali

La discussione sui modi in cui la virtualità può esserci utile, così come collettivi sulla Geografia, sulla Storia e sessioni di viaggi condivisi sono nelle intenzioni di un ciclo di incontri che ho intenzione di far partire sia in SL che in OpenSim nei prossimi mesi. Se qualcuno è interessato, mi contatti anche via email salahzar@gmail.com.

Minecraft parte seconda. Con la nuova versione 1.3.1, più somiglianze che differenze con SecondLife (ma “socialmente” forse difetta)

Siete ormai abituati a ricevere da me le ultime novità su SecondLife. Ora invece vi sorbite questo ulteriore approfondimento su MineCraft anche se so che a molti di voi non piace. ho trovato la curiosità di interessarmene ancora per censire la nuova versione del programma introdotto nelle primissime ore di agosto.

La novità

Nella versione 1.3.1 ci sono infatti una nutrita quantità di innovazioni ) che fanno sempre più assomigliare Minecraft a SecondLife (oppure a WoW (World of Warcraft), a seconda dei punti di vista). La somiglianza con SecondLife non è tanto nel mondo virtuale che sappiamo essere svantaggioso (i cubi di MC difficilmente possono competere con la qualità degli avatar, dell’arte, delle community e dei building di SL), bensì sull’aspetto “OpenSim” potremmo dire. Con questa versione infatti è come se fosse consegnato un server opensim funzionante in rete locale con tutte le caratteristiche pregnanti di MC, cosa che non può non essere appetitosa per scuole ed enti educational. Rispetto a WoW invece è da sottolineare la possibilità di commercio con gli NPC (che sarebbero poi i villici abitanti dei villaggi creati). SL sembra che stia a sua volta inseguendo MC almeno nelle sue ancora un po’ goffe realizzazioni del pathfinding che altro non sono che dei tentativi di emulare i movimenti automatici dei mostri e degli animali tipici di WoW e di MC. Una piccola rivoluzione è arrivata con la possibilità di costruire dei VERI libri virtuali fino a 50 pagine in contrasto con i vecchi cartelli che contenevano una manciata di caratteri.

Gli Scettici

Rispetto all’articolo precedente di circa un mese  fa in cui avevo cominciato a riconoscere dei meriti didattici a MC, ho ricevuto commenti abbastanza infuocati dove persone che evidentemente hanno dedicato poco entusiasmo e mente un po’ chiusa nell’analisi del gioco, dicendomi che è un gioco stupido, noioso, brutto, dove si scava soltanto e dopo due giorni si vede tutto ciò che c’è da sapere e quindi da abbandonarsi alle spalle con un senso di “orrore per la stupidità umana”.

Non è l’unico commento così detrattivo, ad esempio in un forum ho incontrato un post di un “padre di famiglia” che dopo avere visto per 10 minuti MC aveva deciso di vietarne l’uso al figlio per evitare di comprometterne le capacità cerebrali. (!) Evidentemente il padre in questione aveva forse confuso MC con Tetris, gioco di 30 anni fa che conduceva alla progressiva annichilazione del cervello.

Noi sappiamo che non è così. MC viene impiegato sempre più comunemente come strumento educativo 3D nelle scuole proprio per sviluppare la capacità creativa e di risoluzione di problemi del bambino e adolescente. Ci sono anche molti adulti che lo utilizzano senza problemi senza per questo apparire cerebrolesi. Ricordo che questo stesso genere di critiche viene spesso rivolto esattamente negli stessi toni verso SL e noi sappiamo bene quanto SL non se li meriti. Potremmo evitare di fare a nostra volta un razzismo al contrario trattando con arroganza e sufficienza MC. Certo anch’io ho delle critiche su deficienze non banali di MC, ma non tanto sul gioco, ma sulla socialità che ho verificato in queste settimane entrando nei vari server multiplayer di MC. Nei server stranieri ho trovato una generica geekicità, vale a dire un’attenzione forse troppo mirata agli aspetti ludici /tecnologici astratti e fine a se stessi del gioco, senza incontrare quello spirito di auto-aiuto e di condivisione della conoscenza a cui invece ero abituato in SL e OpenSim (e per alcuni aspetti anche in WoW).

Il griefing

Nei server italiani ho trovato una quantità eccessiva di “griefer” soprattutto verbali, avatar che ti insultavano senza motivo per periodi molto lunghi e che rendevano molto dura la vita ai niubbi. Ed in effetti leggendo le cronache dei vari server di Minecraft si vede che il fenomeno del griefing e dello spamming è avvertito in modo talmente acuto che non è raro vedere nei vari mondi una densità di bannaggio di avatar nell’ordine di 3-4 al minuto, oltre ad alcuni interessanti stimoli per uno studio antropologico: la definizione di vere e proprie prigioni (tipo inferni di Dante) per gli hacker dove gli avatar criminali sono lasciati bruciare nelle fiamme al pubblico ludibrio. Cose di questo genere non capitano in questi termini nei nostri amati mondi SL/OS…

http://www.minecraftwiki.net/wiki/Griefing per la definizione del griefing e dei sistemi antigriefing..

Foto di un castello distrutto da un attacco di Griefing

La demografia di MineCraft

La risposta semplice al perchè di tutti questi attacchi è che molti degli utenti di MC sono bambini, che sono soggetti notoriamente attratti magneticamente dalla possibilità di rompere le balle a qualcuno. Eppure le capacità tecniche necessarie per fare attacchi di Hacking necessitano di competenze che solo un bambino genio può possedere. Sarà che sono tutti 12enni dotati di un genio criminale là fuori? Non necessariamente. MC è talmente diffuso dal 2010 in cui è arrivato sul mercato ad oggi, che l’utenza si è distribuita su fasce di età che escono dai bambini pestiferi, e perfino dai teen agers. Non ci sono ancora statistiche ufficialissime, ma ho rintracciato un questionario sul sito di MC che parrebbe far intendere che l’età media, pur bassa, è comunque più alta di quello che si potrebbe pensare, con una mediana attorno ai 23-25 anni. (http://www.minecraftforum.net/topic/31720-poll-how-old-are-you/).

“Censimento” su un piccolo campione, dal sito di MC

Costruire computer funzionanti DENTRO MineCraft e simulare MC al suo interno

Se andiamo poi a vedere i video YouTube e gli articoli scritti nonchè la qualità dei mod fatti per questo gioco vediamo che ci sono delle menti che dedicano le loro energie a migliorare questo gioco, sia dal punto di vista tecnologico, ma anche artistico ed espressivo. Una cosa sconvolgente che si ritrova in rete è un uomo che ha dapprima dimostrato possibile realizzare la simulazione di un computer dentro MC ed infine ha simulato perfino Minecraft DENTRO Minecraft: un livello di recursione che fa davvero strabuzzare gli occhi e che ha delle interessanti implicazioni filosofiche. A quando SL dentro SL? Il video successivo mi pare quasi una riedizione dei mitici video di Torley in SL, anche se il nostro amico qui pare più “tecnologico”.

Quello che è sconvolgente in questo video è che la realizzazione di questa simulazione è stata fatta con apparecchiature che occupano l’equivalente di una montagna RL. Il Display di questo computer è una parete di montagna che l’autore riesce a nascondere come se fosse un monitor perchè inquadra in modo opportuno una “finestra” sul lato della montagna. Il lavoro di Hans Lemurson è scaricabile come mondo virtuale ricreabile da chiunque qui http://www.planetminecraft.com/project/hans-lemursons-minecraft-in-minecraft/ nella migliore tradizione opensource. Di Hans se siete interessati anche questi altri computer in MC: http://www.minecraftforum.net/topic/1004439-hans-lemurson-is-making-a-computer/

Ho scoperto che ci sono altre implementazioni di MC in MC: ad esempio http://kotaku.com/5908405/play-minecraft-in-minecraft-thanks-to-mineception

La differenza con tutti gli altri videogames

La cosa che a me personalmente ha colpito di più è che mio nipote di 13 anni dopo avere convissuto per almeno 4 anni con video game della levatura di Skyrim, Assassin Creeds, la stessa SL e centinaia di altri di qualità elevatissima, nel momento in cui un mese fa gli ho mostrato MC se ne è totalmente innamorato ed ora lo usa in modi creativi che gli erano sconosciuti ed interdetti prima. Negli altri giochi cercava semplicemente di “arrivare alla fine” uccidendo i mostri ed eseguendo alla lettera gli ordini preimpostati nei vari videogame, dove il livello di creatività lasciato al giocatore era zero. Ora si è invece messo a fare delle costruzioni complesse e studia con avidità tutte le formule e ricette che gli consentono di produrre oggetti e composizioni sempre più sofisticate. A dimostrazione della infinita ricchezza che si nasconde dietro l’apparente povera semplicità di MC.

Pensate che gli ho strappato persino una promessa (che pare stranamente autentica) di studiarsi tutto un corso di inglese, in cambio della rivelazione di “altri trucchi” di MC. E vi garantisco che ce ne sono veramente TANTISSIMI. Uno studente universitario 21 enne scriveva in un post che lui giocava con MC in modo gratificante anche se l’interfaccia era povera e fra le tante cose diceva che era la prima volta dopo anni che si trovava in un gioco dove era possibile “perdersi” nel senso di non sapere più dove ci si trovava nella giungla. Un altro rimando “archetipico” a Lost? (La serie TV del 2006?)

I mod di MineCraft

In questi giorni mi sono dedicato all’approfondimento di Minecraft, soprattutto dal punto di vista dei “mod” del client. I “mod” sono un po’ l’equivalente dei viewer TPV in SL, quelli che aggiungono delle funzionalità al client che consentono di usare il server di MC in modo molto più completo e gratificante.

L’installazione dei mod non è delle più banali. Innanzitutto prima di farlo accertatevi di capire come funziona il sito di scaricamento di file AdFly dove pare che il popolo di MC scarichi tutti i file necessari. Per evitare di avere malware installato sulla vostra macchina dovete aspettare qualche secondo che la pagina di adfly si stabilizzi (cosa che può impiegare anche 30-60 secondi) e poi cliccare in alto a destra dove indica “skip ad”. A questo punto compare il link vero e proprio in modo safe.

Le modalità di “gioco” di MineCraft: Sopravvivenza e Creatività

Prima di andare avanti sul come installare i mod voglio solo spiegarvi alcune basi di MC che probabilmente non sono ovvie a chi non lo ha mai provato.

Le modalità di gioco ci sono una enorma quantità di modi di giocare, che si combinano fra di loro in modo da dare sempre possibilità nuove.

La principale distinzione sta fra la modalità “sopravvivenza” (quella + nota anche dai giornali, per intenderci quella dove dovete costruirvi tutto da zero le risorse sono scarse, si vive nel pericolo e nell’angoscia dell’arrivo della sera quando  escono i mostri che ti uccidono), e la modalità “creativa” in cui non potete morire, avete tutto e le risorse sono completamente disponibili all’atto del click. La modalità creativa (anche a volte chiamata – classica ) è quella più simile a SL in cui i builder possono costruire ogni sorta di architettura dove l’ingegno riesce spesso a sopperire alla rozzezza dei  materiali costruttivi utilizzando proporzioni maggiori in modo da vedere case enormi e comunque esercitare le proprie capacità di immaginazione. Non occorre sottolineare che la modalità creativa è considerata noiosa dalla maggior parte dei giocatori che preferiscono invece usare la modalità detta di “sopravvivenza”, nella quale riescono a raggiungere una serie di obiettivi in maniera gratificante nonostante le avversità e i nemici.

Sopravvivenza: L’isola di Robinson Crusoe oppure Lost (serie TV)

Per capirci, nella modalità di sopravvivenza dobbiamo costruirci tutto come se fossimo naufragati sull’isola di Robinson Crusoè con solo le nostre mani e la nostra intelligenza. Il mito è simile per alcuni versi alla serie TV famosissima “Lost”, dove peraltro creature misteriose e una intera dimensione infernale (il Nether) sono aperte alle nostre esplorazioni e dove costantemente impariamo a fare cose sempre diverse. Nella modalità di sopravvivenza dobbiamo affinare la nostra abilità di fabbricazione (craft) iniziando dal primo obiettivo quello che ci consente di ottenere legno dalle piante (il boscaiolo). Da qui possiamo costruire delle assi e con queste via via oggetti più impegnativi come tavoli di lavoro, asce picconi, spade, fucine, zappe per arare la terra e per seminare ecc ecc ecc. L’elenco degli obiettivi da raggiungere è sterminato, e nel raggiungerli dobbiamo anche tenere conto dell’alimentazione per evitare di essere troppo deboli per correre, sfuggire ai nemici o riprenderci dalle ferite.

La modalità Creativa (come SL?)

Nulla di tutto questo è presente nella modalità Creativa dove tutto è disponibile come vogliamo, la notte non fa paura, la fame non è una preoccupazione, e possiamo anche volare evitando eventuali mostri (che comunque possono anche essere cancellati dalle impostazioni) senza nessun problema. Insomma la modalità creativa è “finta” non è realistica e rimane appunto fine a se stessa. Me ne sono accorto tristemente mentre stavo cercando di raccogliere i semi per zappare l’erba e produrre la farina per produrre il pane. La tecnica sarebbe quella di procurarsi i semi prendendoli nell’erba alta, ma dopo svariati minuti di ricerca nell’erba alta senza risultati ho capito che dovevo entrare in modalità Survival per riuscire ad avere una sensazione di “realtà”.

La differenza visiva sostanziale fra creativo e sopravvivenza è legata quindi alle barrette dei cuori assenti nella modalità creativa e soprattutto nell’aspetto dell’inventory, nel sopravvivenza avete il menù di fabbricazione e un inventory con una ventina di slot dove mettere le vostre cose.

Inventario nel caso di sopravvivenza

Nel creativo avete un inventory infinito senza possibilità di fabbricazione.

Inventario modalità creativa

Il perchè dei MOD

A me personalmente le due modalità mi sono state molto strette. La creativa la trovavo particolarmente finta, mentre quella di sopravvivenza spesso la trovavo ansiogena per via del fatto di dover capire in ogni momento se stia per calare la notte con relativi mostricciattoli in agguato. Manca in sintesi un modo efficace per sapere che ore sono, per sapere dove siamo sulla mappa, per ottenere in modo dignitoso le materie prime che ci sono necessarie. Costruirle veramente tutte da zero può essere veramente tedioso e dopo un po’ non gratificante. Ecco allora come dicevo che ho cercato i mod e alla fine ne ho installati ben 3 che mi consentivano essenzialmente di

  • Avere l’orologio in alto a sx
  • Avere una mappa di dove sono con punti di riferimento WayPoint e possibilità di tornare nei posti di morte
  • Poter volare anche in modalità sopravvivenza
  • Poter cambiare la modalità da sopravvivenza a creativa e viceversa a seconda delle cose che voglio fare
  • Poter far piovere se ne ho voglia 🙂
  • Fare in modo che quando si arriva a sera posso saltare la notte evitando quindi le ansie associate
  • Avere anche in sopravvivenza un inventory potenzialmente illimitato

Per installare qualunque mod occorre però installare un “installatore di mod”, chiamato modloader http://www.minecraftforum.net/topic/75440-v131-risugamis-mods-preliminary-updates/. Ecco un video youtube che illustra come si fa (ricordatevi di fare una copia di minecraft.jar originale!) http://www.youtube.com/watch?v=EfFHFybgJEM (in italiano). Dopo di che potete installare le 3 estensioni che ho scelto: [ facoltativo: mod_zombe (che contiene ben 26 mods) http://www.minecraftforum.net/topic/91055-v131-zombes-modpack-26-mods-v63-upd-2aug/], rei minimap http://www.minecraftdl.com/reis-minimap-mod/ e toomanyitems  http://www.minecraftdl.com/too-many-items-mod-inventory-editor/. L’installazione di una mod consiste di solito nella ricopiatura del contenuto dello zip dentro il .jar originale e nel caso di zombe della ricopiatura di alcuni file di configurazione e di un piccolo lavoro certosino di configurazione degli stessi. Se non ci riuscite, già solo con la minimap e toomanyitems avete già un SACCO di cose e dovreste sopravvivere egregiamente.

Ecco una videata con le minimap + toomanyitems:

La mappa e i segnalini GPS

Ed ecco invece il TooManyItems con le estensioni per cambiare modalità di gioco, passare al giorno ecc..

Inventario infinito 🙂

Il Mondo dei Morti Sotterraneo: Il NETHER

Una cosa che assolutamente eccita la fantasia di tutti, bambini e adulti compresi è come avevamo detto la possibilità di visitare il mondo sotterraneo chiamato Nether. Per farlo occorre costruire un portale, che in realtà è più facile di quello che si pensa: basta avere dei blocchi di Ossidiana che si ottengono a partire dalla lava (non troppo difficile da trovare in MC) dell’acqua e un acciarino. Ecco un video che spiega come fare un portale di questo tipo:

Ed ecco una immagine possibile del Mondo Sotterraneo (Nether):

Una possibile immagine del Mondo di Sotto (NetherWorld)

I mondi multiplayer.

La modalità di gioco che ricorda più da vicino SL è quella denominata MultiPlayer, MP che necessita di avere un server a cui collegarsi (ce ne sono letteralmente infiniti ed un elenco probabilmente incompleto ne cita circa 5000(!) lo trovate qui: http://minecraftservers.org/ mentre una lista di server italiani la trovate qui: http://www.minecraft-italia.it/lista-server-italiani/. Noterete che i server sono distinti in varie categorie: Survival, Classic, Creative, Roleplay in funzione del fatto su cosa il fornitore del server vuole fornire. I server Survival, Roleplay sono tipicamente server di lotta fra i giocatori stessi (PvP player contro player) oppure PvM (player contro mostri). Mentre pochissimi server privilegiano la modalità creativa. Le motivazioni sono ovviamente da ricercare nel fatto che un server creativo dà ai griefer molte più possibilità di griefing, oltre al fatto che pare che il giocatore medio di MC privilegi la modalità survival per gli altri motivi anzidetti.

Entrando in un server MC vi trovate in un universo abbastanza diverso da quello “autistico” da sandbox in cui ci siamo mossi precedentemente. Intanto trovate decine o centinaia di altri giocatori, a quanto pare per lo più impegnati nello sconfiggere mostri, nel fare griefing, nel costruire “fazioni”, equivalenti dei gruppi su SL o delle gilde di WoW.

Le regole nei server sono abbastanza differenti rispetto alla sandbox. E purtroppo non ho trovato in giro NESSUNA GUIDA efficace nè in inglese nè tantomeno in italiano per riuscire a sopravviverci, quindi dovrete basarvi su questo articolo per avere alcuni cenni.

Intanto i server si suddividono ulteriormente in server “standard” di minecraft (è possibile usando il software canonico scaricato per giocare far partire un server adhoc), oppure molto più spesso trovate i cosiddetti server BUKKIT (http://bukkit.org/) che è a tutti gli effetti il vero equivalente di OpenSim (o di MangOS per WoW), che consente di creare dei server molto specializzati. Nei server BUKKIT è quasi obbligatorio che vi registriate una password premendo il tasto “/register pwd pwd”. Il comando “/” sulla mia tastiera italiana non sono riuscito a farglielo digitare per cui l’ho rimappato sul tasto “-” che è in una posizione comoda da raggiungere.

Le altre volte che entrate dovete fare “/login password”.

Geografia dei mondi multiplayer

All’ingresso di solito entrate in una sorta di “Welcome Area” dove ci sono dei cartelli per la verità molto stringati con le regole da seguire per “giocare” che prevedono ad esempio di non fare griefing di non insultare di non fare o realizzare strutture razziste. Oppure di non aggredire gli “op” che sarebbero i gestori del sito con richieste di aiuto o di entrare nei loro ranghi come “super utenti”. A quanto pare in questi server gli op sono visti come divinità che possono dare da mangiare agli affamati, fornire di armi armature chi ne è privo o di soldi infiniti (di solito l’unità di misura di questa economia sono gli smeraldi, ma a volte si usano anche delle valute virtuali come $ o altri, acquistabili con denaro vero tramite paypal o appositi marketplace.

welcome nel server

Tutorial su come si fa a fare una casa

Dopo di che la parte sostanziale si svolge in chat, avete una chat pubblica (chiamata globale), una chat locale che si sente solo nei pressi del vostro avatar e una chat di fazione che si sente in tutto il mondo. Ovviamente dovete scegliervi una fazione adeguata.

In genere alle mie ripetute richieste di parlare verso gli operatori o verso le persone nelle mie vicinanze ho trovato una reattività quasi nulla: nessuno sembrava intenzionato a darmi delle informazioni. La media delle richieste che si sentivano in queste “locande” erano: ho fame datemi da mangiare, guaritemi, datemi delle armi.

Ho provato vari server MP, fra cui anche uno italiano fra i più frequentati che si chiama “Porkcraft” molto ben fatto con diversi monumenti a forma di Maiale, ma sarò stato sfortunato, però ho trovato una densità di griefer e di molestatori perfino più grande dei siti stranieri (ci facciamo sempre riconoscere purtroppo).

Fra i pochissimi server Classic o Creative ne ho trovato invece uno molto interessante che si chiama Golden Apple Craft (http://www.minecraftforum.net/topic/1317853-golden-apple-craft-creative-free-creative-server/)  che invece di guerreggiare è specializzato nella “costruzione”, all’ingresso infatti invece di tante cretinate l’unica informazione efficace è di premere /plotme auto per avere un appezzamento di terreno GRATIS. Se poi pagate circa 10$ veri con paypal vi danno la qualifica VIP e la possibilità di costruire su un terreno veramente molto grosso…

I manifesti di Benvenuto nel server creativo

La casa di salahzar in GAC

Una immagine suggestiva del VIP world sotto la pioggia (comune quaggiù) 🙂

Il problema della socializzazione e dell’effettivo utilizzo culturale

Come dicevo prima la socializzazione nel senso in cui la intendiamo in SL (gruppi di interesse e di amicizia su argomenti di vario genere, culturali e non) non sembra essere il forte di MC. Probabilmente il fatto di avere una chat minimalistica in cui scrivere più di 20 caratteri diventa una impresa obbliga le persone ad essere ancora più concisi rispetto agli sms, quindi chi cerca amicizie o stimoli culturali forse non è qui che li può trovare… Ma come detto ci sono altre possibilità che rendono MineCraft veramente unico e sicuramente una pietra miliare nel suo genere. Se non altro può essere il biglietto di ingresso per i nuovi ragazzi nei mondi virtuali “veri” come quelli che tanto amiamo dove in effetti si entra per amplificare le proprie possibilità di comunicazione, di lavoro e di creatività di alta qualità.

Non credo che sia una buona strada quella di demonizzare questo mondo solo perchè è elementare e pixelato come i giochini che si giocavano 30 anni fa.

Salahzar

SolAria… Un mondo per “sognare a puntate”….

Da pochi mesi (dicembre 2011), è aperta al pubblico una interessantissima sim fatta da Italiani, di nome SolAria http://maps.secondlife.com/secondlife/SOLARIA/66/134/29. Trovate anche la pagina facebook qui: http://www.facebook.com/S0Laria.

Gestita dal duo artistico/creativo composto da Maizon Rayna e Maveryck Breen, due builder di eccezione, lo scopo con cui è stata costituita non è, contrariamente a quanto accade in genere in SL per “cercare di fare soldi”, ma per la genuina volontà di creare cose belle in libertà e senza costrizioni.

Quindi navigazione “a vista” e come spesso accade la mancanza di un progetto invece di essere un limite, può trasformarsi in un motore propulsivo incredibile che consente ora di vedere in SolAria un organismo coerente e armonico, tant’è che la stessa Linden Lab l’ha inserita nell’elenco delle sim più fotogeniche: http://secondlife.com/destinations/photospots apparentemente sembra che la sim venga vista come la ricostruzione organica di un paese di mare italiano.

Intervistando Maizon appare evidente che il meccanismo costruttivo è spontaneo e naturale, in particolare è affascinante la definizione di come è avvenuto il legame fra le varie opere:

“come decidiamo ? hai presente quel gioco che si faceva da bambini …io faccio un segno sul foglio e tu lo continui con un segno tuo e poi ne faccio uno io e poi tu fino ad avere un disegno alla fine ? ecco così gestiamo solAria.”

I risultati sono sorprendenti soprattutto per quanto riguarda la qualità e la minuzia dei dettagli. Tutto pare studiato e ogni luogo è attentamente “personalizzato” in modo da dare una sensazione di iperreale non facilmente rintracciabile su SL. Inoltre l’isola rimane sempre in cantiere, non è mai finita. Di volta in volta nuove aggiunte, variazioni la rendono viva e vera.

Per esempio una ultima aggiunta fatta è stata quella della trasformazione del ponte abbandonato in una serra pensile semi-abbandonata affascinante ed evocativa…

Ecco una mappa dell’isola:

Tecnicamente la maggior parte delle cose costruite su SolAria sono prim normali e sculpted. Molti sculpted sono realizzati in modo sofisticato allo scopo di ridurre l’occupazione in prim. Scarsissimo l’uso delle mesh. Attendiamo che Maizon e Maverick ci aiutino nei nostri corsi di sculpting e building in modo da poter formare anche altre persone e magari aiutare la community opensim a sviluppare contenuti autentici ed originali.

Sull’isola sono presenti anche dei negozi (Maizon è un’ottima creatrice di abiti professionale). Contrariamente a quanto capita in molte parti di SL i negozi sono perfettamente integrati nel paesaggio, non sono intrusivi e in alcuni casi sono quasi nascosti…

Alcuni oggetti dell’isola sono addirittura in vendita (una copia evidentemente). Ad esempio la pergola dell’osteria è in vendita a 500 L$. Queste vendite hanno lo scopo di dare una piccola mano per il pagamento delle tremende tier, ma anche forse per esprimere in modo tangibile un ringraziamento agli sforzi che hanno compiuto questi creativi.

Scrivo volentieri su questa sim per dimostrare che l’eccellenza e la fantasia possono essere ottimamente rappresentate da italiani, e cosa che a me colpisce sempre molto, anche al di fuori della logica del guadagno ad ogni costo… 🙂

NB: Quest’isola è nell’elenco delle Land Italiane  http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/censimento-land-italiane-di-sl/ con questa auto descrizione (semplice ed efficace):

Relax , fotografie, riflessioni
SolAria è una land piena di colori, arte ed emozioni ed è nata dal cuore di
Maveryck Breen e mAizon Rayna. Abbiamo costruito questa terra per vivere i
nostri sogni e per dare a tutti la possibilità di trascorrere momenti di serenità e
di gioia per condividere insieme il piacere di vivere questa seconda vita .
Amiamo molto la nostra terra, perché è una parte di noi e abbiamo deciso di
aprire l’accesso a questa land a tutte le persone che vivono le stesse emozioni
e amano le cose belle.

Datele una leva … solleverà il mondo virtuale: Sniper Siemens.

By Serena Domenici

Tra i personaggi più conosciuti del metaverso, c’è una donna eclettica, geniale e fantasiosa: Snipers Siemens.Una delle poche donne  ad essere nota non solo all’utenza italiana, ma anche straniera, per la sua competenza tecnica, al punto da collaborare persino con la Linden lab. L’ho incontrata su Second Life che ero poco più che una niubba. All’inizio, non mi stava nemmeno molto simpatica. Scambiai, sbagliando, la sua proverbiale riservatezza per scostanza. Col tempo mi resi conto, quanto invece fosse disponibile a risolvere ogni tipo di problema di sua competenza, quanto fosse al servizio degli altri. Disponibile, di poche, ma ben misurate parole. Generosa, ma senza farlo pesare. Riservata, ma ottima osservatrice. Disincatata, ma mai cinica. Fortunati dunque coloro che possono essere annoverati fra i suoi amici. Sto esagerando? No, non credo, e chi la conosce bene  sa, che non ho speso parole a vanvera.

Oltre ad essere un’eccellente builder, è anche una notevole esperta informatica. La rete non ha misteri per lei, Interessantissime le sue lezioni di costruzioni o di sistemi operativi. Tra l’altro gestisce, con la sua compagna Elettra Beardmore, un locale notissimo su Second Life, il ”Solo Donna”, che, a dispetto del nome, è in realtà aperto a tutti. Si organizzano eventi e serate all’insegna del puro divertimento (http://maps.secondlife.com/secondlife/Enoki/224/81/1549). Un ambiente dove colloquiare, ascoltare musica e ballare in tutta serenità. Non sono ammessi solo i maleducati o chi cerca di inquinare un’atmosfera nata solo per trascorrere del tempo in tutta rilassatezza.

Ma chi è realmente Snipers lo capirete attraverso l’intervista che gentilmente mi ha concesso. Al di là delle sue parole, traspare una personalità forte, ma allo stesso tempo dinamica. Una bella  persona, indubbiamente interessante ed al servizio di chi abbia voglia di imparare. Il tutto senza inutile superbia o atteggiamenti saccenti. Buona lettura 🙂

[05:32]  Serena Domenici: allora Sniper, da quanto tempo sei su Second Life?

[05:33]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): da Ottobre 2007

[05:33]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ma sono entrata la prima volta nel gennaio 2005

[05:33]  Serena Domenici: sei una veterana quasi 🙂

[05:33]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): sono stata 2 mesi, non c’era niente

[05:33]  Serena Domenici: ah, allora agli albori più o meno

[05:33]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): lol, nemmeno un italiano, o almeno, io non ho trovato nessuno

[05:34]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): dopo poco ho lasciato stare, cancellato tutto

[05:34]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): cmq mi chiamavo sempre Sniper

[05:34]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): 🙂

[05:35]  Serena Domenici: e poi sei ritornata…

[05:35]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): si

[05:35]  Serena Domenici: avevi già una naturale predisposizione a costruire e creare o è una passione che è nata col tempo?

[05:36]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): il mio primo tavolo era una cosa informe

[05:36]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): eheheh

[05:36]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): non sapevo nemmeno cosa fossero i prims

[05:37]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ho iniziato a leggermi le guide, in inglese

[05:37]  Serena Domenici: quindi è nata col tempo questa tua voglia di cimentarti con il building

[05:37]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): e piano piano ho imparato il building

[05:37]  Serena Domenici: ecco 🙂

[05:37]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): i vari truchetti per risparmiare prims, le texture da mettere, etc. etc.

[05:38]  Serena Domenici: lo eserciti per uso privato o lo fai anche come lavoro su Second Life?

[05:38]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): beh lavoro no, non proprio

[05:38]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): alle volte prendo delle commissioni ma solo per i lavori piu complessi

[05:38]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): tipo Sim intere, o Club particolari

[05:39]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): per tutto il resto lo faccio gratis

[05:39]  Serena Domenici: diciamo per amicizia e simpatia personali

[05:39]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): si anche

[05:39]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ma anche se non conosco la persona

[05:40]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ovvio… se mi chiede di costruire una città… magari qualcosa mi faccio dare 🙂

[05:40]  Serena Domenici: ma non ti occupi solo di building, mi pare tu gestisca con un’amica anche il ”Solo Donna’, vero?

[05:41]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): si, con Elettra, la mia compagna

[05:41]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): il Solodonna Club

[05:41]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): nato da 4 anni e mezzo oramai

[05:41]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): 🙂

[05:41]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): in più, gestisco la Firestorm Help Land italiana

[05:41]  Serena Domenici: si, ci vengo spesso ed è molto frequentata

[05:41]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): è una land sempre del gruppo Solodonna

[05:42]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): che abbiamo destinato prima a corsi di Building

[05:42]  Serena Domenici: ecco, parlami di questo progetto,  che trovo molto interessante…

[05:42]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): e ora l’ho modificata in Help Land per Firestorm

[05:42]  Serena Domenici: di cosa ti occupi nello specifico…

[05:43]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): come Helper

[05:43]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): di tutto

[05:43]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ero una mentor, lo sono anche ora

[05:43]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): nello specifico, del Viewer Phoenix e Firestorm

[05:43]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): sono officer del gruppo ufficiale italiano

[05:43]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): la land che abbiamo fatto è la prima in SL

[05:44]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): è visitata anche da persone straniere

[05:44]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): per questo ho messo la doppia traduzione

[05:44]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): italiano e inglese, di tutti i menu

[05:44]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): è stata visitata anche da Jessica Lion, la creatrice dei viewer

[05:45]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): le è piaciuta molto

[05:45]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): 🙂

[05:45]  Serena Domenici: io non sono  esperta in materia, ma credo sia una sorta di guida e assistenza vero?

[05:45]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): si, per il nuovo viewer

[05:45]  Serena Domenici: è molto utile tutto ciò, ci sono i menù tradotti

[05:45]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): e ora sto creando la pagina wiki ufficiale, in italiano, sempre per Firestorm

[05:46]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): devo solo tradurre centinaia di pagine

[05:46]  Serena Domenici: hai un tuo sito?

[05:46]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): heheheh

[05:46]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): no

[05:46]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): è il sito ufficiale del viewer, americano

[05:46]  Serena Domenici: quindi ti si leggerà lì?

[05:46]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): dove ci sono i Wiki in tutte le lingue

[05:46]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): solo che mancava la lingua italiana, e così ho deciso di farlo io, anche se da sola è un lavoraccio

[05:47]  Serena Domenici: Immagino…

[05:47]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ci sono alcune persone che mi stanno aiutando un po’ a tradurre

[05:47]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ma è cmq un lavoro enorme

[05:48]  Serena Domenici: io non potrei mai per esempio… sono una frana con la lingua inglese 🙂

[05:48]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): io me la cavo un po’, ma non sono una cima

[05:48]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): 🙂

[05:49]  Serena Domenici: Sniper tutto questo è nato con Second Life o nel tuo privato è qualcosa che conosci bene? Se vuoi, puoi non rispondere

[05:49]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): i computer sono la mia vita, gestisco reti internet da quando sono nate, per un’azienda privata

[05:49]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): quindi sono pratica di PC 🙂

[05:50]  Serena Domenici: allora questo è il tuo campo , diciamo che hai allargato sul Metaverso i tuoi orizzonti:)

[05:50]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): si

[05:50]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): e poi, mi piace aiutare, l’ho sempre fatto

[05:50]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): e condividere quello che faccio

[05:51]  Serena Domenici: è una cosa naturale, innata per te.

[05:51]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ho centinaia di cose create… mai venduto nulla

[05:51]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): se servono le metto free

[05:51]  Serena Domenici: sei anche generosa , lo so… ti piace condividere.

[05:52]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): si… non credo che in Second Life si possono fare soldi, non mi interessa

[05:52]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): cioè, si possono fare, ma è un impegno troppo grande per una che lavora e ha 2 figli

[05:52]  Serena Domenici: lo credo, anche io.

[05:54]  Serena Domenici: Sniper, tu hai una compagna, fai parte di una comunità  lesbo , come si vive secondo te sul Metaverso questa condizione?

[05:54]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ottimamente

[05:54]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): cmq il solodonna non è solo per donne

[05:54]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): il gruppo lo è, la land è aperta a tutti

[05:54]  Serena Domenici: si, è vero. Non siete chiuse in un bozzolo.

[05:55]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): la land esiste da tanto, è sempre piaciuta

[05:55]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): e siamo per la compagnia e l’allegria

[05:56]  Serena Domenici: Sniper, secondo te, si vive meglio qui la propria sessualità e appartenenza, rispetto alla vita reale?

[05:57]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): mah… sono due cose diverse secondo me

[05:57]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): forse qui c’è meno pregiudizio

[05:57]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): in un certo senso c’è più libertà

[05:57]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ma io non farei paragoni con la realtà

[05:58]  Serena Domenici: credo di capire, che per te i due mondi, si sfiorino soltanto, vero?

[05:58]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): si, qualche punto di contatto ci può essere, ma solo con alcune persone

[05:59]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ma… mai mischiare troppo, si perde la magia che c’è qui, e la fantasia

[05:59]  Serena Domenici: è un atto di fiducia molto alto, anche …

[05:59]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): si

[06:00]  Serena Domenici: è separare due mondi, che per alcuni versi e per molti, non si potranno mai fondere.

[06:00]  Serena Domenici: credo sia rispettabilissima la scelta di ognuno di noi.

[06:00]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): si, molti non la rispettano

[06:01]  Serena Domenici: comprendo …

[06:01]  Serena Domenici: un’ultima domanda …

[06:01]  Serena Domenici: dove va Second Life, secondo te, e cosa ti aspetti o progetti ancora?

[06:02]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): secondo me dovrebbero cambiare qualcosa

[06:02]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): io partecipo anche alle riunioni con la Linden, e un po’ ho capito la mentalità

[06:02]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): dovrebbero dare più spazio a chi crea, e rende Second Life più bella e abitabile, invece guardano solo al denaro

[06:03]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): esempio fresco fresco

[06:03]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): la Sim di Bryn Oh, è sparita perchè il padrone non so cosa ha fatto

[06:04]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): a un’artista del suo calibro dovrebbero regalarle le sim

[06:05]  Serena Domenici: si, è un peccato…

[06:05]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ci sono tanti creatori in Second Life, e sim stupende, che valorizzano Second Life. Molte le hanno perse, speriamo in futuro

[06:06]  Serena Domenici: tu credi, che Second Life ci sopravviverà?

[06:06]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): a noi no, ehehhe

[06:06]  Serena Domenici: ahahahah

[06:06]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): tutto finisce

[06:06]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): però secondo me qualche altro anno dura

[06:06]  Serena Domenici: magari evolve, chi può dirlo…

[06:07]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): si

[06:07]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ho letto l’articolo di Rodvic, il CEO della Linden Lab

[06:07]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): nel primo trimestre 2012 sono previste nuove funzioni

[06:07]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): Second Life si evolve sempre

[06:08]  Serena Domenici: grazie per l’intervista Sniper, è stata molto molto interessante.

[06:08]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): grazie a te Serena

[06:08]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): 🙂

[06:08]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ah, un’ultima cosa

[06:08]  Serena Domenici: si, dimmi tutto

[06:08]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): sto cercando di fare nuovamente la mostra delle mie macchine di Leonardo

[06:08]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): appena trovo una land

[06:08]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): che mi ospita

[06:09]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): 🙂

[06:09]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): se hanno voglia

[06:09]  Serena Domenici: ah, bene! poi ci farai sapere allora…

Ad intervista finita ho fatto delle foto nella Land…e ho notato una bella statua…

[06:13]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): è la statua che ho dedicato a Chiara

[06:13]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): ecco… questo

[06:13]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): questa è una cosa che avvicina SL e RL

[06:14]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): quando viene a mancare un’amica, Chiara Coba

[06:14]  Serena Domenici: ah scusami, non sapevo

[06:14]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): un’amica che è morta di cancro due mesi fa

[06:14]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): vedere il suo profilo qui

[06:14]  Serena Domenici: molto bella Snip

[06:14]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): che continua a vivere, fa venire i brividi

[06:15]  Serena Domenici: si è questo che ci rende eterni e indimenticabili, in quasiasi luogo

[06:15]  ѕиіρіᶠˢ³ (sniper.siemens): l’identità virtuale è memoria, non si cancella mai

E’ vero ci sono: opere, pensieri, emozioni, che non hanno confini e segnano il nostro passaggio ovunque sostiamo. Grazie Sniper

P.S.: Quando questo pezzo sarà sul Virtual in realtà la bellissima mostra: Le Macchine di Leonardo sarà già operativa e da ammirare. Vi consiglio di visitarla (http://maps. secondlife.com/secondlife /Sanremo%20Imperia/59/157/966).

Lezioni avanzate di Blender al MIC – Musei in Comune Roma

Da inizio novembre (cfr http://museiincomuneroma.wordpress.com/2011/11/09/second-life-corso-avanzato-di-blender-al-mic/), sono organizzati inworld delle lezioni sull’uso di Blender presso la land Musei in Comune (MIC) in SecondLife, grazie a

“Optimo Maximo (aka Alessio Donazza) che lavora in uno studio di grafica ed animazione tridimensionale in produzioni televisive, principalmente a scopo pubblicitario”

L'icona del corso

Ho partecipato alle prime 3 lezioni e per chi non ha potuto partecipare o anche per meglio chiarire alcuni concetti ho costruito alcuni tutorial e video tutorial che chiariscono alcuni dei concetti insegnati.

Per chi fosse interessato ecco i link:

Articolo riepilogativo prima lezione:

Video propedeutico per la generazione di Ambient Occlusion:

Materiali, riflessioni e trasparenza:

Scolpire i materiali con le texture

Usare il node editor per arricchire le immagini

Riprendiamoci…. le nostre risorse creative.. Anche in OpenSim: Craft.

Facile il gioco di parole. In un periodo di crisi SL/RL, la prima tentazione è di arrendersi, di abbandonare la lotta. Riposiamoci un attimo e poi cerchiamo di “riprendere” il possesso delle nostre vite, virtuali e reali.

Impariamo i segreti dello streaming, gratis.

Non c’è bisogno di nessun costosissimo  software particolare  o di capacità incredibili. Chiunque può registrare filmati ed esprimersi. SecondLife è un’ottima palestra per abituarci ad esprimerci. Inoltre se ritenete che farlo su SecondLife sia costoso ed impegnativo, ricordate che SecondLife si può usare tranquillamente con risorse OpenSource, senza dover prosciugare il nostro portafogli, con una comunità italiana vivida e creativa, la comunità OpenSim di craft, che raggiungete a questo indirizzo: http://www.craft-world.org/.

In un periodo in cui siamo affranti dalla crisi … “RIPRENDIAMOCI”

Corso (totalmente gratuito)
di tecniche di VIDEO STREAMING
con strumenti ovviamente free
e/o open source 🙂
    Dopo queste lezioni (anche 1:1) sarai in grado di
trasmettere eventi in diretta,
 registrare filmati nei mondi virtuali
e gestire un canale livestream .

INFO contatta magicflute Oh in Second Life / Craft (Open Sim)
facebook https://www.facebook.com/magicoflute.Oh
email magicfluteoh@gmail.com  skype  magicfluteoh

Per le attività Ottobrine di Craft:

Corrispondenza da Roma: la torre di Asian – di Azzurra Collas

Photo by Asian Lednev

La torre si stagliava come se fosse stata lì da sempre nell’impegnativo panorama romano. Impegnativo per una torre che arrivava dritta dritta da Second Life, attraverso percorsi imprevisti, ma prevedibili, in fondo. Il costruttore della torre, Asian (Asian Lednev aka Fabio Fornasari), e lei, l’ideatrice del romanzo, Azzurra (Azzurra Collas aka Lorenza Colicigno) si erano conosciuti nella grigia, anzi cupa, atmosfera di Post Utopia. L’ebrezza del volo lento e leggero dall’alto della torre, quasi abbandonati nel suo ventre, senza ansia, senza accelerazioni, il suo colore incolore, il suo spessore immateriale avevano generato la parola: lattigine. Parola generatrice, lattigine.

Photo by Susy Dacosta

Da essa si era generato un fiume di immagini, di parole, di storie. Second Life aveva accolto nel suo racconto il racconto di un gruppo di scrittori che ruotavano intorno ad un corso di scrittura creativa, il gruppo, intanto, raccontava Second Life, aggregando avatar e persone, MacEwan (William Nessuno aka Giuseppe Iannicelli), curatore insieme ad Azzurra Collas del romanzo, Susy Decosta, AtmaXenia Ghia, Sunrise Jefferson aka Albamarina Cervino, Margye Ryba aka Carmen Auletta, Piega Tuqiri aka  Piero Gatti, Aldous Writer aka Aldous Reader, sperimentava, intanto, i vuoti e i pieni delle lands, gli spigoli di paesaggio, di cielo, di città, di case, di negozi, saggiava la potenza e l’impotenza della sensorialità, della presenza, della precarietà.

Photo by Asian Lednev

Gli scrittori creativi-collettivi immersi nel loro mondo al confine tra reale e virtuale, viaggiatori per scelta, o forse per necessità, con il loro arrampicarsi per i versanti impervi dell’immaginazione, andavano a caccia di parole, per dire della torre quello che il suo profilo evocava, pur sempre ricondotti, per un imperativo radicato chissà dove, nel giorno stabilito in quel punto di Second Life che era forse più dentro la loro mente che nei prims della land. Un giorno la torre si scoprì, per geniale sintesi di Asian, rivestita di parole in filamenti avvolgenti, così si compì il suo destino di spazio abitato dal racconto abitato da lei.

Photo by Asian Lednev

Dal luogo in cui per la prima volta aveva scalato il cielo di Post Utopia, per la legge perenne del respingimento, migrò, un giorno, portandosi dietro i suoi narratori, sempre alla ricerca di nuove patrie, di nuove emozioni. La torre migrante non avrebbe più avuto un solo spazio, ma molte lands, molte storie in un intreccio fecondo tra spazi e parole. Un giorno il volo oltre Second Life divenne più naturale che necessario. Fu così che Bologna, Firenze, Roma conobbero il profilo della torre, e lasciarono che il paesaggio si rimodellasse in un nuovo skyline, ridefinendo e ridefinendosi in una prospettiva imprevista. Il viaggio della torre di Asian, iniziato sugli attracchi ferrosi di Post Utopia, ha toccato attracchi di ning in ning, di blog in blog, di rivista in rivista… La torre di Asian oggi parla ed è parlata. Racconta ed è raccontata. Scrive ed è scritta.

La torre, infine, proseguendo la sua avventura nel mondo reale, a Roma ha scandito il suo final countdown. Sarà un gioco, sarà un romanzo. Sarà, potrà essere, un luogo privilegiato della memoria del tempo e dello spazio contemporaneo.

by Azzurra Collas

Il giro del Mondo in 800 giorni: decostruire Asian

In qualche modo, giorno più giorno meno, sono 800 i giorni nei quali Asian ha compiuto il suo giro del Mondo. Ovviamente sto parlando di Second Life. Questo se si contano i giorni a partire dal suo ingresso in SL – 18 Marzo 2007 – fino alla sua “uscita” ad Ars in Ara – 6 giugno 2009 – quando delega il suo emissario di portare in giro la valigetta dello spacciatore di mondi.

All’interno di questa valigetta c’erano i Fun To Rez, collectible contenenti il minimo indispensabile per rezzare un mondo virtuale: una land che ti dà il diritto di costruire, una shape e una texture. Tutta qui la magia del fare architettura in Second Life. Quello che manca sono le idee che le aggiunge chi immagina lo spazio.

In che senso “Asian ha compiuto il suo giro”?

Diciamo che ha fatto tutte le cose che aveva in mente di fare. Un poco come Phileas Fogg: ha conosciuto gente, ha incontrato mondi, ha fatto esperienze e ha vinto una scommessa con sé stesso.

Credo che ciascuno abbia diritto di entrare, stare e re-stare in SL indipendentemente dalle mode, dagli hype ma dipendendo da un proprio progetto individuale e dalla costruzione di una propria esperienza.

Questa stessa rivista, voluta da Aquiladellanotte, ha un senso non solo in relazione ad un valore di SL per il  mondo reale ma in una relazione diretta di chi ancora ci trova qualcosa da fare e da dire.

In relazione ai progetti di chi ci scrive.
Avrei dovuto parlare della costruzione di mondi in questo spazio.
Ma trovo che per me è difficile ora parlare con entusiasmo di SL. Non prima di fare un distinguo, una precisazione.
Non mi è possibile usare lo stesso entusiasmo di scoperta che potevo avere nel 23° giorno del mio viaggio o il 363° giorno – la data della mia prima “verifica in SL “ ai Cantieri Lednev.

E’ il tempo della storicizzazione di SL, della messa in ordine di quanto è accaduto al suo interno.
Mario Gerosa in Italia è stato il primo a farlo con il volume Rinascimento Virtuale, che nel titolo ha già il concetto di storia posto in chiave.
In questi 800 giorni ho sentito che il progetto di Asian aveva compiuto tutte le possibili rotte di SL, rotte che contengono strategie di costruzione di spazi di relazione tra avatar. Dal progetto di una semplice forma al progetto di conservazione di una land.
Come nei viaggi straordinari di Verne: tutte le strade erano state battute e lo spazio diventò per lui un insieme di combinazioni di rotte da seguire dove la meta era nota.
Ogni lavoro ora sarebbe una revisione di cose fatte, un lavoro combinatorio di esperienze compiute.
Ciò che resta sono le persone e il piacere di incontrale.
Prevale il desiderio e la necessità di portare fuori l’esperienza.

L’ultimo lavoro di costruzione fatto da Asian Lednev è in qualche modo un “manifesto” che rappresenta il fare le valigie, il cercare strategie per portare fuori il lavoro dell’avatar.
Un fare tesoro di quello che si è imparato facendo.
Che senso ha tutto questo? Perché tutto questo?
La prima architettura è la relazione costruita tra noi e l’avatar. E’ la serie di ponti che ci lega e ci tiene insieme. Col tempo viene voglia di percorrerla nei due sensi.
Non basta più lasciare lì questa esperienza. Ma non è razionale. Razionalmente si può solo smontare il proprio avatar e veder cosa ci restituisce dopo tanto lavoro.
Ed è la cosa che ho fatto e che mostrerò.

AL

http://slurl.com/secondlife/Adder/80/56/65