Cose di un’altro Mondo

by AquilaDellaNotte Kondor

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Stamattina mi hanno detto che Pino se n’è andato. Così, senza dire nulla, senza prepararci. Come Massimo, prima di lui, e come Lucio, Fabrizio, Eduardo. Faccio fatica a pensare che questi vuoti potranno essere colmati. Quanto ci vorrà per vedere un altro Pino, un altro Eduardo? Ce ne saranno altri, ma non saranno come loro, saranno un’altra cosa.

Cosa c’entra questo con i Mondi Virtuali, mi direte voi. C’entra eccome. Per due motivi. Primo, i Mondi Virtuali sono popolati da gente normale, non da “Avatar”. L’avatar è solo la loro rappresentazione, in uno strumento di comunicazione diverso dalla cornetta del telefono, o dalla mail. Non c’è nessuna cultura “avatariana”, ma vite e sentimenti di gente comune, con idee, culture, progetti nella propria testa, e un modo di relazionarsi che non prescinde per nulla dalla propria vita “reale” nè dalla propria esperienza quotidiana che in essa si svolge. Per questo motivo un vuoto è un vuoto, nel mondo “reale” o in quello “virtuale”.

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L’arte virtuale secondo un vero artista: Daco Monday

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by AquilaDellaNotte Kondor

 L’incontro con Daco Monday non è stato affatto un incontro di routine. L’artista che ho conosciuto in questa chiacchierata è assolutamente ad di fuori dei classici esempi, a cui siamo abituati nel Metaverso. Daco vive la sua permanenza in Second Life come un modo di sperimentare, artisticamente, un percorso che parte dalla RL, e sfrutta le enormi potenzialità dell’ambiente immersivo. Ma lasciamo parlare lui, attraverso questa intervista, e vi sarà più chiaro il modo in cui l’artista vive la sua esperienza virtuale.

AquilaDellaNotte Kondor: Daco, tu sei in Second Life da cinque anni, ti sei sempre occupato di arte qui?

Daco Monday: si, sono entrato in Second Life, invitato da Lukia  Maryva, per una mostra di quadri real nella loro galleria, e… mi sono fermato qui 🙂 Lukia e Maryva mi hanno trascinato in Second Life

AquilaDellaNotte Kondor: erano quadri tuoi?

Daco Monday: si certo

AquilaDellaNotte Kondor: ti occupi di arte in RL da molti anni?

Daco Monday: beh… diciamo da sempre

AquilaDellaNotte Kondor: è il tuo lavoro RL quindi

Daco Monday: si, anche se non redditizio. Certo … ho intrapreso anche altre attività parallele

AquilaDellaNotte Kondor: ma tu fai quadri o anche sculture in RL?

Daco Monday: pittura … e altre cose più sperimentali

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Arte e Artisti in Second Life

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by AquilaDellaNotte Kondor

Con frequenza inquietante, si scatenano polemiche intorno ad Arte e mostre artistiche in Second Life. Ovviamente, spesso le polemiche sono frutto di antipatie gratuite e personalistiche, le corrispondenti espressioni virtuali delle “piazzate” di una volta. Ma ormai, si sa, siamo nell’era digitale, per cui anche le piazzate e le parolacce viaggiano via internet, e Facebook ne è il profeta principale. Devo dire che non riesco mai a leggere fino in fondo le sequenze di contumelie che si susseguono, con violenza degna di miglior causa, su alcune pagine. Anche perché, letto il nome dell’autore, si fa presto a cambiare pagina con un click, a volte prima ancora di cominciare …

Tuttavia, il tema riguardante le forme di Arte Virtuale non è privo di interesse, se affrontato seriamente. Devo dire che, per quanto mi riguarda, ho il massimo rispetto per qualsiasi forma di espressione, o di manifestazione “artistica”, che venga prodotta in Second Life, sostanzialmente per due motivi. Innanzitutto, l’innovazione introdotta da questo Mondo Virtuale, è esattamente quella di consentire ai suoi abitanti la costruzione del Mondo stesso. La geniale intuizione di Philip Rosedale si è basata proprio su questo: ognuno può sbizzarrirsi a produrre qualsiasi cosa gli venga in mente, può sentirsi, poco o tanto, “padrone” delle proprie creazioni, qualunque forma esse assumano. E per gente che, magari, nella vita reale ha poco o nulla in termini di soddisfazioni, questo elemento è fondamentale, ed è uno dei motivi principali della popolarità di Second Life. In secondo luogo, ogni “creazione” prodotta in Second Life è frutto di ore e ore di lavoro, sacrificio di tempo, e di impegno personale, spesso sottratto alla famiglia. Ottenere un manufatto che possa poi essere esibito agli altri abitanti del Metaverso è una soddisfazione, credo, impagabile, per questi novelli artisti virtuali. Ad essi, alla loro creatività, e al loro impegno, va tutta la mia stima e la mia ammirazione, anche perché io non avrei mai la pazienza, il tempo e la capacità di fare altrettanto. Complimenti a loro.

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Un tributo ad un genio del Metaverso: Rose Borchovski

Andate a vedere, o a rivedere se l’avete già fatto, l’installazione “The Arrival” di Rose Borchovski al MiC (http://maps.secondlife.com/secondlife/MIC/204/156/40). Vi sembrerà di immergervi in uno di quei quadri di Hieronymus Bosch, il famoso pittore olandese del XV secolo. Ogni dettaglio va osservato con cura, ogni personaggio, ogni oggetto. Ognuna delle componenti dell’installazione è un contributo insostituibile alla visione dell’insieme. Persino gli oggetti più minuti, i fasci di luce, i volti, disegnano uno scenario perfetto da cui non vorreste più allontanarvi. Ogni scena vi porta ad un’altra, ogni dettaglio ad un suo predecessore. Potreste passarci ore, non vi stanchereste mai. Le immagini che ho montato non rendono certo l’idea: dovete camminarci dentro, viverla. Quando si parla di arte nel Metaverso, spesso con troppa superficialità, venite con la mente a questa opera di Rose. Capirete la differenza tra qualcosa che può definirsi arte e i pur fantasiosi manufatti che si vedono in giro per Second Life. Non è corretto fare paragoni. Molti sono gli artisti, i creativi che lavorano nel Metaverso, ognuno con passione e impegno. Ma se qualcuno dovesse chiedermi, in giro per il mondo, o in una galleria d’arte di Roma o Milano, se c’è arte nel Metaverso, gli risponderei mostrandogli queste immagini. Non credo che qualcuno sarebbe in grado di smentirmi … Un tributo a lei, a Rose Borchovski. Buona visione.

 

Le foto le trovate sul mio Flickr:

 

http://www.flickr.com/photos/aquiladellanottekondor/sets/72157633181053794/

 

Poltergeist

by AquilaDellaNotte Kondor

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     Solkide Auer @ tKF

Abbiamo visitato in anteprima la mostra di Solkide Auer, “Poltergeist” allestita a Solaris (http://maps.secondlife.com/secondlife/Solaris Island/172/41/1402), a cura della Torno Kohime Foundation a partire dallo scorso 20 marzo. Una meraviglia di colori e di luce, che avvolgono il visitatore e invadono i sensi in un turbinio di sensazioni visive che non possono lasciare indifferenti. Abbiamo approfittato della disponibilità dell’autore per chiedergli di darci, lui direttamente, gli elementi d’interpretazione di quest’opera.

AquilaDellaNotte Kondor: Solkide, dimmi di quest’opera, davvero notevole.

Solkide Auer: di base, è un lavoro che è tipico delle mie creazioni tradizionali, in cui la geometria fa da linea conduttrice.

AquilaDellaNotte Kondor: stavolta è molto complesso…

Solkide Auer: si, ho voluto incentrare il tutto in uno spazio più ristretto, in cui il visitatore viene completamente assorbito dall’opera. Non a caso il titolo e’ Poltergeist.

AquilaDellaNotte Kondor: ci sono delle linee radiali, molto suggestive, e mi sarei quindi aspettato una sfera per questo, invece hai dato una forma allungata…

Solkide Auer: si delineano delle direzioni ben precise, come se fossero un riferimento nella confusione delle altre forme, che comunque non sono proprio confuse, diciamo probabili vie di fuga da queste presenze, che avvolgono il visitatore.

AquilaDellaNotte Kondor: perchè questo titolo? Richiama una presenza ultraterrena.

Solkide Auer: si, in fondo tante storie raccontano che le presenze sono intorno a noi, ma che non le vediamo. Ho voluto provare a immaginarle, e dare loro una forma.

AquilaDellaNotte Kondor: parlami delle altre tue opere che stai preparando.

Solkide Auer: ho avuto  la possibilità di esporre per la LEA per 5 mesi, in una land intera, tutta per me, e sto preparando una  serie di lavori legati al mito dei Pink Floyd, ma comunque ideati dalla mia fantasia. Penso entro maggio di finire.

AquilaDellaNotte Kondor: sarà molto grande allora, non ci anticipi nulla?

Solkide Auer: posso dirti che comunque ci saranno i simboli che hanno rappresentato la storia dei Pink Floyd, prima tra tutti il prisma di Dark Side of the Moon, che sarà il punto di arrivo.

AquilaDellaNotte Kondor: fantastico!

Solkide Auer: è un pò più grande della piramide di Cheope in Egitto (quella vera!) AquilaDellaNotte Kondor: ci avviserai in anteprima, allora.

Solkide Auer: certo, contaci.

AquilaDellaNotte Kondor: ci vediamo presto allora. Grazie per questa chiacchierata.

Solkide Auer: grazie a te, a presto.

E, come al solito, lasciamo alle immagini il compito di darvi un’anticipazione di quello che vedrete visitando l’opera direttamente. Buona visita!

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Un cenno d’apoteosi artistica di Grazietta Cazenove

by priesthe spiritor

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.Devo porgere un mio inchino personale a codesta eccezionale artista, Grazietta Cazenove, la quale ha saputo cogliere nella sua arte figurativa l’essenziale, pur essendo, i suoi dipinti, intrisi di colori.

Un osservatore che ammira un’opera d’arte non deve né giudicare né criticare un dipinto con la mente, ma ascoltare in sé, cioè nel suo cuore, le emozioni, le quali vengono suscitate da una qualsiasi opera osservata. Sì, è proprio così; ogni opera d’arte suscita in noi emozioni di ogni genere.  E queste ultime, le emozioni, non devono essere filtrate dalla nostra mente razionale, bensì dai nostri sensi e dai nostri istinti, i quali creano in noi un rapporto emozionale-pedagogico; Insomma, per dirla in breve, possiamo gioire per ogni opera d’arte a patto che la nostra razionalità non si insinui tra le nostre emozioni.

Qualche giorno avanti, io personalmente assistetti a una conferenza sul grande regista Federico Fellini. Tale regista trattò, nei suoi appunti illustrati dell’epoca, dei suoi pensieri  sugli occhi che guardano, che osservano e che creano. Fellini fece notare a noi tutti, com’è già noto, che l’occhio sinistro è l’occhio della donna, l’occhio che crea. Un po’ come la mano sinistra, che rappresenta la mano dell’artista e la mano del femminile. Tutti noi siamo sia donne sia uomini, ma di ciò non ne siamo coscienti, e a tal punto subentra una donna come Grazietta Cazenove, la quale ci ricorda che il femminile che c’è in noi è una parte da scorgere e riscoprire.

Senza la nostra donna interiore noi siamo pietre e terra, ma se cerchiamo e troviamo quella parte sensibile, che ci “attanaglia” alla natura del nostro essere, essere sia uomo che donna, allora riscopriremo il fuoco della passione e dell’amore creatori; come nel celebre dipinto qui in foto, in testa all’articolo, che l’artista  ha creato e dal quale ci lascia percepire tutto ciò. “Volando… Flying…” è il titolo di questo straordinario dipinto su cui mi sono appena espresso.

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Anche dal punto di vista tecnico l’artista non è da meno, è un pò restio a denunciare le proprie tecniche pittoriche. Ma, da quello che s’intende nella sua arte pittorica – digitale, è abile nel creare una simbiosi perfetta tra il reale e il surreale, dalla quale trapela la straordinaria volontà alla vita e all’essere se stessi, in ogni momento.

Ma la sua voglia di libertà e d’espressione materico-digitale, nonchè d’espressione sensibile-artistica è presente in tutti i suoi eccellenti dipinti. Difatti possiamo semplicemente notare la sua volontà d’espressione, osservando semplicemente senza alcun giudizio le sue opere, così da rapirci e trasportarci in un mondo del tutto vivo e genuino. Il mondo della nostra benemerita artista… Grazietta Cazenove.

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Sussurri e grida

by AquilaDellaNotte Kondor

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Narra l’artista, che se entri profondamente, con la tua mente, in una commedia di Shakespeare, o in una novella di Dostojevsky, o anche in un quadro di De Chirico o di Dalì, o in ogni altra creazione artistica, allora entri in un regno fantastico, che fu originariamente creato nella mente dell’autore, e che, a distanze abissali di tempo e di spazio, ancora stimola una ricostruzione soggettiva della creazione originaria immaginata, e poi rappresentata, dall’autore. Ma dove si colloca questa realtà? Essa si colloca nella mente di quanti sono stati così fortunati da godere, anche a distanza di secoli, di tale creazione artistica, attraverso la sua rappresentazione, nel tempo e nello spazio, con immagini o con le parole generate dal creatore, come appunto è il caso di Shakespeare, che ha ispirato la mostra che vi illustreremo.

L’artista in questione è Nino Vichan, un artista americano, di New York, che si occupa di arte anche in RL, e che, all’interno del Metaverso, ha voluto creare una progressione di immagini rappresentative di due famosissimi drammi di William Shakespeare: Il Mercante di Venezia, e il Macbeth.

Ho visitato la mostra di Nino, allestita nella land di LEA28, e come sempre, quando mi trovo di fronte ad una rappresentazione artistica di grande impatto, cercherò di far parlare le immagini, più che raccontarle, poi ognuno potrà trarre, dalla visione della mostra stessa, le sensazioni che riuscirà a cogliere. Qui ogni interpretazione è soggettiva, posso solo dirvi, accompagnandovi con le immagini attraverso il percorso della mostra, che ho provato, immerso in queste bellissime scenografie, una sensazione di familiarità storica e di profondità immedesimazione nelle immagini: profondità nello spazio, grazie alla sapiente disposizione delle scene e alla varietà dei soggetti rappresentati, e profondità nel tempo, che a distanza di 450 anni rispetto alla nascita di questi due drammi, rende emozionante ai nostri occhi la rivisitazione di queste due drammatiche storie. Ci riconciliamo così con quanto dichiarato preventivamente dall’artista: entriamo nel regno fantastico di queste storie, immaginato, prima ancora che fossero scritte, nella mente di colui che queste storie ha creato: William Shakespeare.

Vorrei che tutti i nostri lettori visitassero questa mostra, lasciando magari le loro impressioni come commenti a questo post. Sarebbe interessante mettere a confronto le sensazioni più diverse raccolte nella visita a questa ricostruzione virtuale. Grazie, Nino Vichan, per questa ricostruzione fantastica. Buona visita!

La sequenza delle foto rappresenta il percorso da seguire nella visita:

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1.    Sussurri e Grida (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/141/124/1610)

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2.    Ingresso (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/134/131/1610)

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3.    Macbeth – Le streghe sussurranti (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/210/200/22)

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4.    Antonio e Bassanio; i sussurri che si ascoltano ripetono la frase “the end is near” alla rovescia (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/225/80/26)

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5.    Shylock e Antonio: (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/215/48/28)

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6.    Portia e Bassanio (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/156/54/30)

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7.    Lorenzo e Jessica (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/130/33/33)

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8.    Solanio e Salarino (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/101/43/35)

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9.    Fantasmi dei marinai morti (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/210/200/22)

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10. Fantasma del Capitano (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/97/55/5)

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11. Il tesoro di Antonio (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/84/65/1)

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12. Le navi di Antonio naufragate (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/94/20/32)

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13. Portia, Antonio e Shylock (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/61/62/38)

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14. Il Tribunale di Venezia (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/30/76/38)

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15. La foresta intricata (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/165/194/29)

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16. La foresta viva di fantasmi (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/138/189/29)

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17. L’interno del castello di Macbeth: il pugnale che ha assassinato il Re e la mano di Lady Macbeth insanguinata (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/76/182/38)

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18. Il Globe Theatre dopo l’apocalisse (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/225/82/26)

Vorrei che tutti i nostri lettori visitassero questa mostra, lasciando magari le loro impressioni come commenti a questo post. Sarebbe interessante mettere a confronto le sensazioni più diverse raccolte nella visita a questa ricostruzione virtuale. Grazie, Nino Vichan, per questa ricostruzione fantastica. Buona visita!

La creatività di Talullah Winterwolf

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Il tema della creatività è solitamente associato alla possibilità che ognuno ha, nel mondo di Second Life, di costruire oggetti e riprodurre immagini, di metterle poi insieme per “creare” opere più o meno artistiche. Tali opere sono poi definite, solitamente dal creatore, “arte”. Se ripensiamo criticamente a questi modelli di creatività, a cui ci hanno abituato in Second Life, dobbiamo ammettere che la creatività deve necessariamente essere qualcosa di diverso. Partiamo dalle definizioni, largamente condivise, di creatività (http://it.wikipedia.org/wiki/Creatività):

“Tra le moltissime definizioni di creatività che sono state coniate, si segnala per semplicità e precisione quella fornita dal matematico Henri Poincaré: “Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili”. Le categorie di “nuovo” e “utile” radicano l’attività creativa nella società e nella storia. Il “nuovo” è relativo al periodo storico in cui viene concepito; l'”utile” è connesso con la comprensione e il riconoscimento sociale. Nuovo e utile illustrano adeguatamente l’essenza dell’atto creativo: un superamento delle regole esistenti (il nuovo) che istituisca una ulteriore regola condivisa (perché rivelatasi utile). Si individuano anche le due dimensioni del processo creativo che unisce disordine e ordine, paradosso e metodo. Infine, le categorie di nuovo e utile ampliano la sfera delle attività creative a tutto l’agire umano a cui sia riconosciuta un’utilità economicaestetica o etica – e che sviluppi uno dei tre possibili gradi di novità: applicazione nuova di una “regola” esistente, estensione di una regola esistente a un campo nuovo, istituzione di una regola del tutto nuova. Poiché si fonda sulla profonda conoscenza delle regole da superare, la creatività non può svilupparsi in assenza di competenze preliminari. Caratteristiche della personalità creativa sono curiosità, bisogno d’ordine e di successo (ma non inteso in termini economici), indipendenza di giudizio, spirito critico, insoddisfazione, autodisciplina.

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Ho riportato in grassetto quelle che, a mio parere, sono le parole chiave di questa definizione: un processo cioè innovativo che propone idee nuove, o l’utilizzo di idee preesistenti per nuove applicazioni. Per far questo occorre conoscenza delle regole, spirito critico e indipendenza di giudizio. La creatività cioè, è la capacità di creare nuovi modelli, o di applicare in modo completamente nuovo modelli esistenti, che si danno per acquisiti. La capacità quindi di mostrare agli altri nuove idee, nuove strade da percorrere. Un contributo originale all’evoluzione del pensiero e della fantasia, sostanzialmente. Alla luce di queste definizioni, dovremmo analizzare criticamente ogni nuova, presunta “opera d’arte” per capire se si tratti o meno di una manifestazione di creatività.

Questa premessa mi era indispensabile per spiegarvi il motivo per cui, visitando la mostra di Talullah Winterwolf ho avuto la netta sensazione di trovarmi di fronte all’opera di un’artista, un vero “creativo” (http://www.youtube.com/watch?v=TrigD__r3oU&feature=youtu.be). Ho visto le sue opere, la sua maestria nel miscelare immagini e colori a partire da un’idea che si forma nella sua fantasia, e fino ad arrivare a materializzare quello che lei stessa definisce una “storia”, miscelando i suoi disegni con immagini catturate sul web, per dare quindi forma a quanto aveva già intuito e immaginato con la sua fantasia. Una miscela perfetta di immagini per comunicare qualcosa che prima non c’era, una forma mai vista in precedenza, un’espressione di “creatività”, per l’appunto.

Talullah è un caso raro di artista prestata al Metaverso: ha studiato Fashion Design all’istituto d’arte e ha un suo studio personale, per quanto il suo lavoro RL si svolga in una galleria fotografica in Irlanda del Nord, nel Regno Unito.

Vi riporto la sua biografia ufficiale, e aggiungo delle immagini che dovrebbero darvi una minima anticipazione di quanto vedrete nella mostra allestita da Pyramid Cafè, e da Tanalois Art, all’isola di Solaris (http://maps.secondlife.com/secondlife/Solaris Island/22/128/2001).

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Biography  Talullah Winterwolf

From as far back as I remember  I have had a pencil in my hand  making pictures and stories on any kind of surface available about  the  strange  goings  on in my head 🙂 These were  always  almost like a private journal to me and I’d never thought  of exhibiting them before Second Life, even though  I was trained in Art College  in Fashion Design and had  my own studio. At the minute I’m working in photography , and and have a  small  vintage fashion  outlet.

My inspirations come from many sources, but the common thread is that all my creative works be it fashion, a photograph or a painting is that  tells a story in some form or other.
Some of the stories are deeply autobiographical,exploring dreams,childhood memories and feelings, others  could be inspired by a chance  snippet of conversation, an unintentional image caught   in a random photograph, a memory, a  line in a song or book…

I have tried to capture those feelings in the images, and in doing so have realised that the very effect of layering the images and textures  is suggestive of  the way our memories are layered on top of each other and each whole is the sum of many parts.

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The Red House

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Sono stato ieri sera all’inaugurazione di una installazione creata da un noto artista del Metaverso: Aloisio Congrejo. L’installazione è stata da lui denominata “The Red House”, e le foto che ho scattato non danno alcuna idea dell’impatto visivo che avrete quando andrete a visitarla direttamente: (http://maps.secondlife.com/secondlife/Whispering%20Angels/225/165/3006).

Immagini, colore, e, soprattutto, movimento. Sotto i vostri piedi scorrono figure geometriche che si rincorrono, in una moltitudine di colori e di immagini in una corsa frenetica. Due file di edifici composti unicamente da pura luce, scorrono ai lati della Strada. Figure luminose si rincorrono rapidissime in un mosaico di colori. Sul lato della Strada, figure geometriche con vaghe sembianze umane attraversano lo spazio, incamminandosi lentamente, con regolarità, verso il fondo della Strada. La gente che è accorsa a esplorare quest’opera appare dispersa nei suoi vasti spazi, si confonde con la luce, immersa in un turbinio di stimoli visivi dai colori accesi. L’essenza dell’opera è il movimento, il rincorrersi di luce e di colori. Ma, contrariamente a quanto indica l’artista nella nota che allego, non si ha alcuna sensazione di caos. Il movimento, continuo e veloce, risulta sempre ordinato, per linee geometriche, regolare.

Mi incammino lungo la Strada, stamattina non c’è nessuno qui, le sensazioni sono esaltate, non c’è nessuno a distrarmi. Cerco di individuare le correnti di luce, le direzioni di movimento. Gli edifici di luce sono immobili, la sensazione che si prova è di vuoto. Un mondo vuoto, fatto solo di spazio e di luce, che, nonostante gli umani tornino a contaminarlo di tanto in tanto, attraverso le ere, vive una sua vita indipendente, immutabile. Non si può fare a meno di pensare che dietro tutto ciò c’è una logica, una coerenza. Un disegno immutabile, fatto di logica fisica e matematica, che procede da sempre senza di noi, nonostante noi. Ci sarà di certo un motivo per cui dalla logica e dalla luce si creò l’energia, il caos. E dal caos si evolsero gli umani. E quando, di tanto in tanto, attraverso buchi nel tempo, la logica umana entra in contatto con la logica eterna dello spazio, non può che restarne sgomenta, pervasa da una paura ancestrale, da un terrore del vuoto, da un ritorno alle origini, le origini del mondo.

Ritorno indietro lungo la Strada, le luci e il movimento sono le stesse. In fondo … è solo una installazione artistica, creata da un artista originale. Probabilmente nel Metaverso c’è qualcosa che tocca in profondità ed esalta le nostre terminazioni sensoriali. Qualcosa che ci porta lontano nel tempo, nel passato, o nel futuro …

Buon Natale a tutti.

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Nota di Aloisio Congrejo.

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Tanalois Group etorno Kohime Foundation presentano l’installazione “The Red House” di Aloisio Congrejo. Colonna sonora “Ebbets” di Gianluca Govoni  aka  giallo India in SL.

Promo: https://www.youtube.com/watch?v=2zv61nKwr80&list=PL5EBB5743BF73040C

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Una via.
Un frammento di città.
Una metropoli.
La gente cammina.
Mezzi sfrecciano.
Luci.
Colori.
Rumori.
Vitalità.
Caos.

Mentre nasceva pian piano l’idea di città, di via, ho avuto l’impressione di vedere una rete neurale, un flusso di pensieri, informazioni, sensazioni…. e custodite in recessi della mente, immagini, foto, ricordi di amici, artisti, immagini che rimangono in mente, che rappresentano qualcosa nella nostra vita, scelte celate in piccole gallerie, per custodirle; l’arte e la creatività avvicinano le menti e le uniscono dalla creazione alla visione, e sono le cose che restano nel turbinio della vita, celate ma pronte per essere ricordate, e la città raccoglie sensazioni e pensieri e li tiene li, nascosti o no, pronti ad essere vissuti, come il nostro cervello.
The red house è la base, il punto di partenza di questa mia creazione, solo l’ inizio ! Popolato di pensieri e propositi, ma ancora rinchiusi!

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Cherry Manga @ Torno Kohime Foundation

By Tani Thor

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Potete visitare l’installazione di Cherry Manga alla torno Kohime Foundation fino al 28 novembre alla Venus Gallery: http://slurl.com/secondlife/Whispering%20Angels/177/154/1334

Cherry è una artista eclettica e di grande talento, alla quale ho rivolto alcune domande.

Tani Thor: Che cosa ti ha portato in Second Life?

Cherry Manga: Un caro amico di RL mi ha parlato di Second Life e mi sono incuriosita. L’ho provato, e mi sono innamorata… non sono più uscita!

Tani: Che cosa è l’Arte per te in Second Life?

Cherry: L’Arte in Second Life è esattamente ciò che l’Arte è ovunque… la capacità di creare. La differenza più importante con le opere di arte classica, come la pittura, è che in Second Life è possibile immergersi con il proprio avatar per sperimentare l’opera d’arte. L’arte è difficile da definire, per me, l’arte è potente quando mi dà emozioni o, fammi pensare, quando stuzzica i miei sensi.

Tani: Cosa ti ha spinto a fare arte in Second Life?

Cherry: Quando ho iniziato a importare le mie texture in Second Life, ho ricoperto le pareti della mia casa prefabbricata con i miei disegni, è stato il primo approccio. Una signora è venuta alla mia land, e siamo diventate amiche… Un giorno lei mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto costruire una galleria per lei, e l’ho fatto. Abbiamo dovuto riempire questa galleria, lei ha invitato gli amici RL ad esporre i loro dipinti ed io ho esposto i miei. Poi ho iniziato pian piano a costruire, e ho costruito paesaggi, sculture e tutto ciò che era possibile creare.

Tani: Cosa ispira le tue creazioni?

Cherry: L’ispirazione principale per me è la natura, gli elementi, le energie del nostro mondo… Una foglia sospinta dal vento, una bella canzone, un sorriso, una lacrima, il calore del sole sulla pelle, il mare… Principalmente, creo quello che sento, i miei lavori descrivono emozioni.

Tani: Sei un artista in RL?

Cherry: Se la pittura, la scultura e il disegno fanno di me un’artista, sì, lo sono. Non una artista professionista.

Tani: C’è qualche artista da cui trai ispirazione in Second Life o RL?

Cherry: È molto difficile citarne qualcuno, ce ne sono tanti da cui trarre ispirazione, quindi cerco di indicare quelli che mi ispirano in questo momento!

Jérome Bosch, Toulouse-Lautrec, Enki Bilal, Yann Minh, Egon Schiele, Cocorosie, Lou Reed, Mother Nature, Morlita Quan, Anley piers, Nessuno Myoo, Mikati Slade, Claudia222 Jewell, Cica Ghost, Romy Nayar, Ux Hax.

Tani: C’è un sito dove si possono vedere le tue creazioni?

Cherry: Condivido la sim Mysterious Wave con Anley Piers presso The Dark Swamp. Sono anche owner di una sim in opensim Terra-Mater nella Francogrid.

Tani: Quali sono le tecniche creative che utilizzi nel tuo lavoro?

Cherry: La grandezza del building in Second Life è che mi fa lavorare su diverse tecniche, modellare, scolpire, texturing. Photoshop, Blender e Zbrush sono gli strumenti che uso per creare in SL. In RL preferisco acrilico e argilla.

Tani: I progetti per il tuo futuro artistico in Second Life?

Cherry: Mi piacerebbe fare più collaborazioni con builder e musicisti.

Un grazie a Aloisio Congrejo per le traduzioni.

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English Version

You can “enter” inside Cherry Manga’s installation at the torno Kohime Foundation until November 28, Venus Gallery: http://slurl.com/secondlife/Whispering%20Angels/177/154/1334

Eclectic artist of great talent, to which I have a few questions.

Tani Thor: What brought you in Second Life?

Cherry Manga: A very close RL friend spoke to me about Second Life and her curioisity about it. I tried, and felt in love with it, ….she didn’t !

Tani: What is art for you in Second Life?

Cherry: Art in SL is exactly what Art is everywhere… an ability to create. The most important difference with classical art works such as painting is that in Second Life you can immerse yourself via your avatar to experiment the artwork. Art is hard to define, to me, art is powerfull when it gives me emotions, or let me think, or teases my senses.

Tani: What prompted you to make avrt in Second Life?

Cherry: When I started to import my own textures in Second Life, I covered the walls of my prefab house with my drawings, it was the very first biginning. A lady came to my land, and we became friends..A day she asked me if I would like to build a gallery for her, that I made. We had to fill this gallery,she invited RL friends to exhibit their paintings, and I installed mine. Then I started to build slowly, and I built landscapes, sculptures, everything that was possible to make.

Tani: What inspire your creations?

Cherry: The main inspiration to me is Nature, the elements, the energies of our world…A leaf spinning in the wind, a beautiful song, a smile, a tear, the heat of the sun on the skin, the sea….Mostly, I create what I feel, my works speaks about emotions.

Tani: Are you an artist in RL?

Cherry: If painting, sculpting and drawing makes me an artist, so yes I am. Not a professional one.

Tani: Is there any artist that inspires you in SL or RL?

Cherry: It is very hard to name few of them as there are a lot I find inspiring, so let’s give a try for the inspiration of the moment! Jérome Bosch, Toulouse-Lautrec, Enki Bilal, Yann Minh, Egon Schiele, Cocorosie, Lou Reed, Mother Nature. Morlita Quan, Anley piers, Nessuno Myoo, Mikati Slade, Claudia222 Jewell, Cica Ghost, Romy Nayar, Ux Hax.

Tani: There is a site where you can enjoy your creations?

Cherry: I share Mysterious Wave sim with Anley Piers, at The Dark Swamp. I also own a sim in the opensim Francogrid, Terra-Mater.

Tani: What are the creative techniques that you use in your work?

Cherry: The great aspect of building in Second Life is that it makes me work on several technics, modelling, sculpting, texturing. Photoshop, Blender and Zbrush are the tools I use to create in SL. In RL i prefer acrylic and clay.

Tani: Projects for your artistic future in Second Life?

Cherry: I would love to make more collabs, with builders and musicians.

Thanks to Aloisio Congrejo for the translation.

Nota: lo stesso articolo è pubblicato da Tani Thor sul blog di Tanalois: http://tanalois.blogspot.it/2012/11/cherry-manga-tkf.html

Mostra fotografica di Paola Mills a Solaris.


 Si è inaugurata oggi, e rimarrà aperta fino al 18 novembre, presso la Flute Gallery, nella sede di Pyramid Cafè a Solaris, a cura di Tani Thor e Aloisio Congrejo, una straordinaria mostra fotografica di paola Mills, che invito tutti a visitare (http://maps.secondlife.com /secondlife/Solaris Island/24/92/2006). Riporto l’intervista a Paola Mills di Tani Thor.

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By Tani Thor

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Due brevi cenni sull’artista tratti dalla sua biografia. Paola dice: “Sono piombata in Second Life per curiosità lavorativa, perchè il mondo virtuale è la realtà di tutti i giorni, traslata in un luogo dove è permesso personalizzare, gestire a proprio modo, secondo le nostre pulsioni, paranoie, ogni tipo di emozione. Ognuno, a modo suo, è un’artista, l’apertura mentale che si genera, acquisendo questa consapevolezza, ti permette di vivere la vita in modo diverso”.

Di seguito l’intervista all’artista, con le domande lette in voice da Sergej Zarf, l’owner di Pyramid Cafè, con la collaborazione di Fiona Saiman, per la lettura della chat scritta.

Tani Thor: Paola, cosa ti ha portato in Second Life?

Paola Mills: La curiosità, legata alla mia esperienza professionale. Si vedeva Second Life in un modo particolare che pero’ nel tempo e’ cambiata, io sono rimasta svincolata dalla professione
perche’ ho intravisto altri utilizzi prettamente personali.

Tani Thor: Cosa ti ha spinto a fare la tua prima fotografia in Second Life?

Paola Mills: Sicuramente l’idea di catturare istanti di vita sociale da regalare agli altri residenti, come ricordo di un attimo passato insieme. Mi sono accorta che, nel tempo, hanno acquisito un loro significato, memoria dei cambiamenti nel
tempo di Second Life.

Tani Thor: Cosa vuoi rappresentare con le tue opere?

Paola Mills: Utilizzo l’avatar come un semplice mezzo per rappresentare miei stati d’animo del momento.

Tani Thor: Da cosa vieni ispirata per le tue creazioni?

Paola Mills: Io dipendo quasi esclusivamente dalle migliaia di creatori di Second Life, senza di loro avrei difficolta’ a rappresentare qualsiasi cosa. Io ci metto solo l’inventiva, tutto il resto viene dalla collaborazione inconsapevole di tante persone.

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Tani Thor: Cos’è per te l’arte in Second Life?

Paola Mills: Premesso che io non sono artista, ma fermo delle immagini, l’arte e’ la consapevolezza di ognuno di noi di poter trasmettere agli altri il meglio di noi stessi, utilizzando qualsiasi mezzo. Potenzialmente, Second Life puo’ concederti non un momento di popolarita’, ma la possibilita’ di donare agli altri sensazioni che altrimenti non potresti condividere.

Tani Thor: Quali sono i tuoi soggetti preferiti?

Paola Mills: Sicuramente i soggetti che più utilizzo sono avatar femminili, personalmente non ho un’identita’ unica, ma centinaia di soggetti che utilizzo al momento

Tani Thor: Sei un’artista anche in RL?

Paola Mills: In RL svolgo un’attivita’ molto aliena all’arte. Faccio fotografie, che elaboro su siti non virtuali come soggetti, ma non mi ritengo fotografa.

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Tani Thor: Quale tecnica usi?

Paola Mills: Non sono una eccelsa utilizzatrice di Photoshop. Diciamo che smanetto con filtri che trovo in rete, però sto studiando parecchio, purtroppo nel poco tempo libero di cui dispongo.

Tani Thor: Hai qualche artista di Second Life che preferisci?

Paola Mills: Parecchi direi, non vorrei dimenticarne nessuno, per questo invito chi ama l’arte della fotografia virtuale a visitare i siti di Koinup e Flickr: www.koinup.com, www.flickr.com

Tani Thor: Quali sono i tuoi piani per il tuo futuro artistico?

Paola Mills: Azzardando parecchio, mi piacerebbe, unito all’uso piu intensivo di Photoshop, cimentarmi nei soggetti astratti. Mi piace la pittura di De Chirico o Dali’, insomma, vediamo cosa ne verrà fuori. Spero nei creatori di avatar, che escano dal circolo vizioso del soggetto eccessivamente bello per puntare su profili più umani. Non sono mai riuscita a trovare donne con cellulite o grasso, io quelli cerco.

Tani Thor: Paola c’è molta tristezza in alcune tue foto. E’ voluta o è data dal caso?

Paola Mills: No viene dalla vita quotidiana.

Tani Thor: Utilizzi anche molto colori scuri, e il bianco e nero? Questo tuo stile, anche questo è dato dalla vita? O è uno stile artistico tuo preferito?

Paola Mills: Il colore cattura l’immagine per quello che è, il bianco e nero sa cogliere emozioni, sfumature piu’ profonde.

Tani Thor: Usi sempre donne, perchè i maschietti no?

Paola Mills: Perche’ io utilizzo molto il nudo, e il nudo maschile richiede la presenza di un organo tra le gambe, che i siti rifiutano, censurandoli. Un culo rende di meno.

Vulcan’s Secret: Connected Artists. A monthslong mystery in Craft beginning with SL’s Ivory Tower of Primitives creator

Vulcan Project – Connected Artists

In the Craft grid [see below for a reference] GeR Orsini invented and is currently curating an interesting Artistical project, under the umbrella of IMAB [Intergrid Metaverse Art Biennal, see below] named Vulcan – Connected Artists.

A 3D volcano  is meant as a creative cauldron where artists from different backgrounds and nationalities will meld or clash to create a shared creative thread as it is sometimes done with creative tales named “chain novels” (http://en.wikipedia.org/wiki/Chain_novel) where a tale is built up from different people adding a chapter one after the other. Applying the Chain Novels mechanism to multimedial artistical building is quite interesting and is designed to happen following this schema:

In the island GeR sketched out an “initial canvas” (a huge volcano in the middle of the sea) where there is a landing place from where a winding and complex flight of wooden stairs leading to the volcano’s eye. Being there you can “plunge” and… each artist is being given exactly one month to stage an intermediate environment keeping on the work done before them, trying to understand and melt with it. There is no communication among various artists. They must be able to cooperate “blindly” or using a kind of empathycal “passing the baton” [The hollow cylinder that is carried by each member of a relay team in a running race and passed to the next team member] to next author who perceives what has been done and try to understand “aim” and “mood” and keep on it adding their own contribution.

Once or twice for each month (when changing artist), the island is made public so that everybody can perceive work in progress and grasp the creative bubbling entering in an pure immersive way directly in the hearth of the creation labor.

This idea is quite intriguing and will be unveiled in a couple of weeks starting from a historical SL artists: Lumiere Noir. He is quite famous to have built the original mytical Ivory Tower of Primitives in Natoma, one of the oldest and most representative buildings in SecondLife. Then other artists will come, like Tosha TyranRuben Haan and Oberon Onmura.

Let’s talk about Craft:

Craft (http://www.craft-world.org/page/it/home.php?lang=IT) is an OpenSim grid created by Licu Rau and Tao Quan on January 27th 2010) and is often referred to as one of the most friendly OpenSim worlds even for Art. This Grid comes after the “closing” of previous Italian grid Cyberlandia, managed by Carlos Roundel (see http://www.hypergridbusiness.com/2010/03/cyberlandia-switches-to-distributed-model/) where many ex-users did migrate and new International users did arrive. Craft is managed by Licu Rau and Tao Quan, with the cooperation of many volunteers such as GeR Orsini (coordinating a few events), Settima Sideshow (supporting people who need to install opensim on local computers) and others. Craft apparently is inspiring group teamwork and stimulate that kind of cooperation often lacking in SL.

From Craft website:

Welcome to Craft, a virtual 3D world, a metaverse where you can build things, make friends, create groups, organize events but also work on cultural, educational or entertainment projects.

A warm and friendly community will welcome you and will help you to discover Craft in a spirit of sharing things and knowledge, and you will be soon able to discover your own talents giving form to your dreams in your own region.

Craft is a virtual world based on OpenSim simulator, a world in many ways compatible with Second Life®, but different. From Craft your avatar can move to other OpenSim worlds that use the Hypergrid system, bringing with you your inventory and eventually taking things to bring to home.

Craft’s statistics, small but rich in quality

According to access statistics published by Hypergrid Business (even in latest report on November 2nd 2012  http://www.hypergridbusiness.com/2012/11/third-annual-grid-survey/) Craft is in 6th/7th position in the list, associated with outstanding grids like  OsGrid, InWorldz, Avination, Kitely, this is tantalizing it and making it desirable and friendly for occasional visitors. It seems so friendly that some International avatars like  Lumiere Noir (creator of Ivory Tower of Primitives in SL) or the blogger VirtualChristine  (see virtualchristine.com) elected it as their main home in the metaverse. Currently there are more than 2600 residents and can show off a monthly traffic of around  500 which is considered a very good rating for opensim grids (obviously we cannot compare this to SecondLife statistics which are many degrees higher)

We must remind you that Craft is also home of Roxelo Babenco’s “Museo Del Metaverso” http://museodelmetaverso.blogspot.it/ who achieved many important artistical projects in SL and now starting from 2010 moved to Craft  (unluckily it appears inactive in these days).

The IMAB galaxy:  Intergrid Metaverse Art Biennial (IMAB)

Craft is participating as a full actor in the artistical multiverse project  IMAB  http://intergrid-metaverse-art-2012.hypergrid.org/ currently organizing various events and happenings spanning from  SecondLife, Craft, InWorlds, Metropolis, OsGrid, with a 6-month-long calendar.

Among various events organized in Craft we can find

  • A photographic competition organised in collaboration with ParcDesArts Katia. It starts at the end of November and the prize will be a quarter sim for one year. The subject is three photos for each “equality”, “liberty”, and brotherhood for amateurs and professionals after that the best will be exhibited until the end of February
  • Building competition with prizegiving for our birthday in January
  • an exhbition from Lollito and from Pixel Reanimator

Events in Craft, and in other similar OpenSim grids happen regularly and many as we often noted are comparable to similar events happening in SL. To be sure, in OpenSim we don’t see crowds, it’s quite difficult to find 60 or more people crowded in the lag every day in the same island. The event offer and content are really there and sometimes you need to treasure hunt for them. If you want to participate as craftsmen, artists, amateurs or simply to be audience, doors are wide open. Probably it’s better to choose an adequate Virgil or Beatrix guide who can lead on the field to be sure to come in the right place at the right time…

Salahzar Stenvaag