Alta sartoria “virtuale” in SecondLife

L’avevo promesso un tutorial sul cosiddetto “rigging” degli avatar con Blender entro fine agosto e sono leggermente in ritardo… Ma dovete perdonarmi: soltanto da poche ore sono stati risolti (pare) i problemi che impedivano il caricamento dei modelli creati con l’ultima versione di Blender.

Il “rigging”

Ma intanto vediamo di spiegare cosa significhi fare il “rigging” di un avatar o di un abito. Dall’inglese, rigging è una parola complessa che significa molte cose, fra cui il “sartiame”, l’insieme dei cordami che legano le vele agli alberi di una nave:

Sartiame: Immagine di pubblico dominio by-sa http://www.flickr.com/photos/jamesjin/

Quindi con questo termine intendiamo il complesso meccanismo di “fili” un po’ come nelle marionette che consentono all’avatar di muoversi e piegarsi seguendo le articolazioni e giunture di un corpo umano (joint). Gli abiti fatti con i prim attuali non hanno infatti coscienza dei muscoli e delle ossa che dovrebbero farli muovere (unica eccezione la gonna di default dell’avatar) e quindi quando l’avatar si muove gli abiti seguono una fisica distorta.

L’esempio più ovvio che viene in mente è la cravatta che “entra” dentro il petto dell’avatar. Oppure i capelli che entrano dentro il cranio 🙁

Chi ha provato a fare animazioni per SecondLife usando il formato BVH ( http://en.wikipedia.org/wiki/Biovision_Hierarchy) dovrebbe avere un’idea di come funzionano le giunture in un avatar di SL (per un tutorial sull’uso di QAvimator vedete ad esempio questo video):

Quasi come un sarto

Immagine di pubblico dominio by-nc-sa http://www.flickr.com/photos/auntiep/

La cosa curiosa è che costruire un abito diventa molto simile al mestiere del sarto, la procedura è curiosa:

  • Si prende una sorta di manichino (un avatar di partenza)
  • Si costruisce l’abito aderente
  • Si associa l’abito allo “scheletro”
  • Si definisce bene come l’abito si “piega” al muoversi della parte di corpo corrispondente

Ma qual è’ la novità introdotta solo in Agosto con le meravigliose mesh? (cfr: http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2011/07/23/secondlife-luglio-2011-linvasione-delle-meshes/, e magari seguendo queste slide http://alisl.org/penguin/slide.php?file=content-it.txt&page=1 ). Per chi parla inglese c’è un’ottima serie di video tutorial qui: http://community.secondlife.com/t5/Mesh/Second-Life-Rigged-Clothing-Tutorial-Series-Blender/m-p/1027925#M4848 ma è ancora un pochino complicato (e vale solo per le versioni vecchie di Blender).

La guida per confezionare un abito (le basi)

Ecco allora che vi propongo una piccola guida per riuscire a fare una sorta di “tunica” con queste nuove tecnologie.

Ingredienti:

  • Procuratevi Blender 2.59 (dal sito blender.org)
  • Procuratevi questo script  space_view3d_copy_bone_weight_enhanced.py da  http://blog.machinimatrix.org/bone-weight-copy-for-blender-2-59/ ricordatevi di installarlo da User Preferences -> Addon Install addon
  • Procuratevi un “manichino” di avatar già “massaggiato” in modo da essere compatibile con SL. Al momento l’ideale è http://blog.machinimatrix.org/avatar-workbench/ altrimenti per avere manichini alternativi (da taroccare però seguendo le istruzioni del Rigged Clothing Tutorial) definito prima, potete scaricare l’avatar di riferimento http://dominodesigns.info/downloads/blender/avatar.blend  oppure usare il programma (gratuito per avere l’avatar di default, costa circa 2000L$ per poter importare il VOSTRO avatar e fare sartoria ad hoc http://wiz-bg.blogspot.com/ anche da qui si scarica uno script python da installarsi come addon). Se usate questo secondo sistema ricordatevi di fare la pulizia dei gruppi di vertici lasciando solo quelli che iniziano con m e di creare i due gruppi altrimenti assenti mFootLeft mFootRight).

Questa guida userà avatar workbench per render il tutto più veloce:

Ricetta:

  • 101. Lanciate Blender 2.59 ed installate il plugin space_view3d_copy_bone_weight_enhanced.py
  • 102. Importate il file blender workbench dal sito machinimatrix http://streaming.the-machinimatrix.com/pub/downloads/jass/avatar-workbench.blend

Dopo avere importato avatar workbench dal sito machinimatrix

Create una “tunica” usando (per semplicità espositiva, io non sono un sarto e vi faccio vedere le poche cose di creatività di cui sono capace) un semplice cilindro).

103. Andate sul layer 2 e selezionate testa, parte bassa e alta del corpo e fate CTRL-J per unificarle. Fate shift e selezionate il layer 10 per vedere lo scheletro

104. Create un cilindro e sovrapponetelo alla figura (aumentate di molto il numero di edgeloop orizzontali del cilindro in edit con CTRL-R)  in modo da avere il cilindro che incapsula esattamente l’avatar.

La "tunica" che incapsula l'avatar

105. Da object mode imparentate l’abito con lo scheletro (le linee nere) con seleziona cilindro, shift-seleziona scheletro,  ctrl-P  e indica with automatic weight per il momento (piegature automatiche).

Imparentiamo l'abito con lo scheletro

106. Poi dovete selezionare il cilindro (di nuovo) e poi con shift anche  l’avatar originale e quindi selezionare l’operazione di copia dei pesi delle ossa (script che vi ho fatto scaricare dal sito machinimatrix):

Copia dei pesi delle ossa.. Impiega qualche minuto, abbiate pazienza

Cliccando su “copy Bone weights” ci impiega un sacco di tempo anche 5-10 minuti se avete scelto come nell’esempio il livello di interpolazione 4. Per fare delle semplici prove, basta che mettiate 1. Il livello di interpolazione controlla quanto fedelmente associate le mesh del vostro vestito alle mesh dell’avatar base. Più è alto e più è fedele. A questo punto seguirebbero una serie di operazioni da superesperti, ma per beneficio di tutorial, passiamo subito all’export del nostro abito futuristico su SL.

PS. Nel mio esempio ho dovuto mettere il livello di interpolazione a 1 altrimenti non finiva più 🙁 Probabilmente il cilindro è troppo staccato dal corpo e non viene gestito correttamente. Provando con vestiti più attillati dovrebbe funzionare meglio.

107. Con la pazienza dei santi avendo aspettato i vostri 10 minuti (speranzosamente meno) che lo script faccia il miracolo della creazione delle “giunture” giuste. Alla fine potete provare ad esportare selezionando la vostra “tunica” e poi export collada (ricordatevi di esportare ONLY SELECTION) altrimenti vi esporta tutto quello che avete e non andrebbe bene niente…

108. Ok, adesso dovete importare il vostro modello su SL (o su aditi se volete solo provare), usando il viewer 3.0, che se proprio non vi piace potete moddarlo come da me spiegato in questo articolo: http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2011/09/01/un-viewer-3-piu-accettabile-istruzioni-per-abbellirlo-con-le-skin-starlight/

109. Quando caricate l’immagine, oltre a cliccare sul tasto di verifica del prezzo, accertatevi di cliccare sul tab

NB: se non vi compare la possibilità di cliccare su SkinWeights e JointPositions allora avete fatto qualche passaggio sbagliato e il rigging non è riuscito 🙁

110. Ecco la tunica indossata. Notate come la tunica segua i movimenti del corpo. Il risultato in questo caso non è eccezionale (io non sono un sarto), ma vi aiuta sicuramente a capire un pochino il processo con cui si fanno i vestiti con questa nuova modalità. P.es. si può fare una cravatta che segua il profilo del torace e non affondi quando ci muoviamo.

Attenzione

1. Se avete dei problemi per cui la vostra shape proprio bisticcia con l’abito (culi di fuori o altro), capirete il perchè il 99% dei venditori di abiti mesh distribuiscono anche un layer alpha che cancella la vostra shape in modo da evitare antiestetismi fastidiosi e imbarazzanti. 🙂

2. Ovviamente questo è solo l’inizio per fare veramente degli abiti occorre fare molte altre cose fra cui:

  • Texturizzazione (che non è detto che sia banale)
  • Piegatura e controllo dei pesi
  • Creazione dei vari livelli di LOD (visibilità da lontano).
Spero che in questo modo di avere soddisfatto la vostra curiosità su come si fanno rigged clothes.
Salahzar Stenvaag

Uno Status Symbol per riconoscersi dai niubbi: l’AO. Pose e animazioni personalizzate… Ma sappiamo cosa sono?

Una animazione più naturale delle "braccia incrociate"

…. parlando di Niubbi e Papere

Un esempio di AO disponibile sul marketplace a 350L$

Una delle principali cose che consentono di distinguere un niubbo da un oldie di secondlife pare proprio che sia l’uso dell’AO. Infatti non appena entrati in SL la camminata è un po’ da “paperi” e l’animazione dell’avatar fermo è stereotipata.

Ricordo che quando, da niubbo, ho visto una avatar ragazza che da ferma assumeva pose “naturali” ero rimasto ad occhi spalancati, e la prima cosa che le avevo chiesto era: come fai? E lei mi rispose automaticamente “animation override”. All’epoca questa risposta mi sconvolse, perchè non sapevo cosa fossero questi mostri. Ma adesso li mastico tutti i giorni a colazione e per gli amici si chiamano “AO”. Molti avatar per “sniubbarsi” si comprano un AO, che magari è capace di costare anche 1000 o 2000 L$, in modo da assumere pose originali e non condivise con “il volgo”. Esistono degli AO gratuiti, ad esempio sempre dal market place https://marketplace.secondlife.com/p/MRS-FREE-DANDY-male-AO/2190801 oppure degli “scheletri di AO” gratis ma privi di animazioni, come ad esempio https://marketplace.secondlife.com/p/ZHAO-II-MB2-BOX-the-latest-from-the-Open-Source-ZHAO-Project/256352. Ho letto di molti che hanno acquistato un AO trovandoselo “privo di animazioni” o comunque non sapendo come usarle un AO. E’ una frustrazione notevole, per cui vale la pena parlarne un momento.

Ma cosa sono questi AO e come si usano?

Per dirla in poche parole, un AO è un “catalogo” di animazioni (pose, camminate, etc), che vengono associate a quello che fa l’avatar in quel momento.

Un avatar fermo in piedi si dice che è “standing”, gli AO forniscono un bel po’ di animazioni realistiche di quello che farebbe un avatar quando è fermo: si liscia i capelli, si mette le mani conserte, le tiene distese, ecc.

Un avatar seduto “sitting”, può accavallare le gambe, agitarsi in modo nervoso, guardare annoiato la farfalla vicina, sbadigliare ecc.

Un avatar che cammina può camminare da uomo virile oppure da donnina equivoca.

Insomma usando il giusto AO si può sottolineare in modo interessante e pregnante la propria personalità. Il che è uno di quei famosi valori aggiunti che possono essere resi dai mondi virtuali e che li distinguono dalle banali grige chat.

Il cuore di un AO è quindi un elenco di animazioni (spesso costose, non modificabili, non copiabili e non trasferibili) e soprattutto una NOTECARD che contiene l’elenco delle animazioni associate ad ogni stato (standing = in piedi, walking = camminando, running = correndo , flying = volando).

Gli AO poi sono di solito gestiti attraverso un HUD, cioè una plancia di comandi da dove si può controllare quali animazioni si vogliono usare e in quale momento e visto che ci siamo l’AO può controllare anche se ci vogliamo sedere per terra o altre amenità.

Se andate in una terra di roleplaying o di simulazione spesso viene fornito un HUD con un AO in modo che abbiate un “contegno appropriato”. Mi è successo ad esempio entrando in terre “militari” dove potevo muovermi e comportarmi come “soldato”…

Modificare le animazioni di un AO (o riempire un AO vuoto)

Se scegliete di usare lo ZHAO gratuito o comunque volete costruirvi delle animazioni personalizzate magari pescando e miscelando altri AO, ecco che dovete imparare

Qui: http://www.secondlifeitalia.com/community/viewtopic.php?f=14&t=28559&p=274104#p274104 scritta da Vale-AQ moderatore-trice del forum di SecondLife Italia c’è un utile riassunto per utilizzare gli AO gratuiti che ricopiamo per comodità

Lo Zhao e’ un HUD, cioe’, un oggetto che invece di attaccarsi al corpo, si attacca allo schermo.
Dentro questo oggetto ci devi mettere le tue animazioni, e poi gli devi dire come leggerle.
Allora, fai cosi’:
1) vai in un posto dove tu possa rezzare
2) rezza a terra il tuo zhao (occhio, e’ piccolino, quindi rezzalo dove il pavimento e’ neutro e pulito)
3) edita lo zhao a terra, (tasto destro mouse EDIT), e quando ti si apre la finestra di edit, vai nell’ultima tab a destra, “content”)
4) apri la tua inventory, e trascina, una per una, le animazioni che vuoi utilizzare nello zhao
5) riprendi lo zhao in inventory (attenzione, lo zhao e’ copy, quindi adesso avrai due zhao dentro la inventory, e indossalo come hud.
6) quando lo vedi come hud, tasto destro ancora, e rifai EDIT.
7) vai al tab content, e localizza la notecard chiamata Default, che c’e’ dentro, doppio click, e aprila.
8) troverai una lista fatta pressappoco cosi’:
[ standing ]
[ walking ]

eccetera. (occhio che c’e’ uno SPAZIO fra le parentesi quadre e l’azione, se non lo rispetti, avrai un messaggio di errore)
9) aggiungi, dopo l’azione “standing” le tue animazioni RISPETTANDO ESATTAMENTE il nome, maiuscole incluse, e separandole con punto e virgola ;
10) aggiungi anche tutte le animazioni che vuoi per le altre azioni (tipo un bel power walking all’azione walking, e un bel fly all’azione corrispondente. Comunque, il succo di tutto e’ l’azione “standing”, cioe’ cosa fai quando stai fermo)
11) finito di aggiungere i nomi delle animazioni (mi raccomando come sono scritte, mettiti calmo e senza fretta), salva la notecard, ed esci da edit.
12) sullo zhao, localizza il bottone “Load”, (scusa, non ricordo quale e’, adesso). Premilo, e ti si aprira’ la classica finestrella blu col menu’ “load”, scegli il nome della notecard Default (ad essere raffinati, avresti potuto avere tre notecard, con tre corrispondenti profili e animazioni, e caricare quella che volevi al momento..)
13) se tutto e’ andato bene, dopo un po lo zhao ti comunichera’ che ha caricato tutto, e tu te ne accorgerai perche’ comincerai ad assumere le pose che hai messo dentro l’AO.
:D

Se qualche cosa e’ andata storta (classico e’ aver scritto male i nomi, basta una maiuscola o un – invece di _), lo zhao ti dira’ che c’e’ un errore, per esempio, non trova un’animazione. Rivai al punto 6 e ripeti con piu’ attenzione.
Occhio che se manca lo spazio fra la parentesi quadra e il nome dell’animazione, lo zhao ti da un errore non facilmente comprensibile (ora non ricordo quale e’, ma non si capisce subito), controlla la notecard passo passo, magari fa una bella cosa, salvatene una copia vuota in inventory, e usa quella come template.
Occhio anche al fatto che per inserire le animazioni sullo zhao devi per forza toglierlo e rezzarlo a terra, per editare la notecard, non serve, anche se indossato lo puoi fare.
Occhio anche infine che lo zhao con animazioni magari no tranfer, ti diventa anch’esso no transfer, ma te ne rimane una copia vuota sempre nell’inventory. Io parcheggio le copie vuote dello zhao in una directory, e la copia operativa in un’altra, con una sottodirectory contenente le animazioni che sono dentro l’ao, ma io sono un po’ maniaca… :8:
Puoi anche dire allo zhao quanti secondi usare ogni animazione, io ti consiglio una ogni 30 secondi, ma e’ questione di gusti!

Ehi, facci sapere!

Ma quelli commerciali sono più facili 🙂

Come avete visto, usare un AO gratis magari vuoto può essere un pochino complicato, ecco perchè i niubbi comprano ZHAO o AO già caricati con animazioni.

AO, Lag ed estensioni di Firestorm

Usare un AO richiede di solito uno script che rimane in attesa e ogni X secondi verifica cosa fa l’avatar. Quando l’avatar cambia stato, allora lo script modifica l’animazione associata. Questo timer può condurre all’aumento del lag, in quanto in una sim con 70-80 avatar tutti rigorosamente dotati di AO, vi saranno un sacco di timer che continuamente generano un appesantimento delle risorse della sim. In pratica un AO genera LAG.

Phoenix prima e successivamente Firestorm consentono di avere un AO gestito dal viewer, riducendo quindi l’impatto sulla sim e migliorando l’usabilita.

Come si fa ad usare questa caratteristica di firestorm? Occorre usare il tasto in basso dove c’è scritto in grande AO cliccando sulla freccina si apre una maschera che consente di “importare” le animazioni di uno ZHAO e/o di modificarle. La tecnica è la seguente:

  1. Spostate la notecard e le animazioni di un AO che già possedete in una cartella dell’inventory (si può fare rezzando lo ZHAO per terra e poi facendo Open e copiando il contenuto nell’inventory). Attenzione alle animazioni NOCOPY che verranno rimosse dal vostro ZHAO. Usate per questi esperimenti una copia del vostro AO preferito.
  2. Cliccate sul tastone di Firestorm e scegliete l’opzione di modifica (una sorta di chiave inglese tipo il simbolo dei cartelli “lavorativi”). A quel punto dovreste essere in grado di trascinare dall’inventory sulla finestra di AO di firestorm la notecard che descrive le animazioni.
  3. Potete personalizzare l’AO andando sulla tipologia di animazioni (standing, walking etc) e trascinando le animazioni singole dal vostro inventory.
  4. E’ possibile avere caricato N AO e poter passare da un AO all’altro facilmente.
Ecco un video che illustra le basi dell’AO by Valentina…

Interview to Frolic Mills co/CEO of BOSL

Everybody know what is BOSL for Second Life residents. It’s the brand that mean a Magazine, a Radio, and a wonderful organization for important events, like Miss Virtual World, over all.

The soul of this organization, with his partner Giela Delpaso, is Frolic Mills. An avatar name as a symbol of BOSL success. Virtual Worlds Magazine asked to Frolic to answer to some questions for better understand the secrets of this succes.

[6:06]  AquilaDellaNotte Kondor: good evening Frolic, thank you for accepting this interview.

[6:06]  Frolic Mills: hello, welcome to my home 🙂

[6:08]  AquilaDellaNotte Kondor: Frolic, our Magazine is interested in your activities in SL, to let italian readers to know better your initiatives.

[6:09]  Frolic Mills: ok, I’m ready to answer.

[6:09]  AquilaDellaNotte Kondor: we all know you as the CEO of BOSL and the organizer of Miss VW, please may you explain us better all these initiatives, their objectives and scope?

[6:13]  Frolic Mills: Ty Aquila for your question and interest in BOSL 🙂 The best of Second Life magazine started out as my personal diary of beautiful things that I saw around the grid. Back in 2007 there was little, if any, information regarding artists and all I could find were discoes and sex places, so I decided to make the beautiful arts known through my diary, which I named THE BEST OF SL. That was my goal back then and it still is now.

[6:14]  AquilaDellaNotte Kondor: a kind of diary of your life in SL

[6:15]  Frolic Mills: everything else I do, like MISS VIRTUAL WORLD, the radio, my malls etc were a consequence of the Magazine 🙂

[6:16]  AquilaDellaNotte Kondor: so that mean your most important activity is the Magazine, and the other activities, like Miss VW, are secondary, is that right?

[6:17]  Frolic Mills: not really, each acivity has its own importance but they were after the magazine started.

[6:17]  AquilaDellaNotte Kondor: to manage all these activities, I image you need a large team, don’t u?

[6:19]  Frolic Mills: yes – BOSL has over 50 employees and over 300 contributors that make it what it is. I always say that I am just an orchestra director, but I happen to be conducting the BEST orchestra there is, so that makes my work very very easy!

[6:20]  AquilaDellaNotte Kondor: do you mean that BOSL is a company with 50 employees and all this is in SL?

[6:20]  Frolic Mills: yes, it’s in Second Life.

[6:21]  AquilaDellaNotte Kondor: this is a very big team, for the SL standards, how did you create such a team? how much time it required?

[6:24]  Frolic Mills: like any business, I would start an activity, then make sure I understood how it worked and what made it successful, then I would train someone to help me to run it. Then after that position was full and running smoothly, I would open a new activity and so on .. has been quite fun!

[6:24]  AquilaDellaNotte Kondor: How do you manage all these employees?

[6:27]  Frolic Mills: we pay all of our employees – BOSL payroll is in lindens per month

[6:27] AquilaDellaNotte Kondor: that means that you have an economic activity, customers, sponsors, and so on … a real business here.

[6:27]  Frolic Mills: yes it is

[6:28] AquilaDellaNotte Kondor: who are your customers? Is your business based on advertising in the magazine, or you have other kind of business?

[6:31]  Frolic Mills: anyone who runs a business is a potential BOSL customer. My main business is marketing and advertising, but I am also a small landlord and we also represent many designers with boulevard agency.

[6:31]  AquilaDellaNotte Kondor: when did BOSL born, and how?

[6:32]  Frolic Mills: Oct 2007, in a litlle land that I had of 2048 mts.

[6:32]  Frolic Mills: the good old days.

[6:32]  AquilaDellaNotte Kondor: did u manage fashion activities?

[6:33]  Frolic Mills: yes – I was a model back then and quickly fell in love with all aspects of fashion in second life.

[6:34]  AquilaDellaNotte Kondor: Fashion is the engine of Second Life, don’t you think so?

[6:34]  Frolic Mills: yes I do – fashion and land are the biggest Second Life economies for sure.

[6:35]  AquilaDellaNotte Kondor: joined with sex, of course

[6:35]  Frolic Mills: yes, but you only buy a penis once or twice – not more.

[6:35]  AquilaDellaNotte Kondor: I think you’re right Frolic. So, to understand your path: you started with fashion activities, next enlarged the business, create the Magazine with known customer.s, and finally, you arrived at today’s management of the brand. Is this frame work right?

[6:38]  Frolic Mills: not really. When I started my magazine, I didin’t have any customer at all, and I didn’t care of that. This was just a project I wanted to do (with customers or not). It wasn’t always a business, nor did I open it to become one. It turned into a business, but that wasn´t my initial intention.

[6:39]  AquilaDellaNotte Kondor: so, at the beginning you started with a very little team, I image…

[6:39]  Frolic Mills: me and my friend Giela Delpaso, that was it 😛

[6:40]  AquilaDellaNotte Kondor: it’s incredible, what you was able to do Frolic…

 [6:40]  Frolic Mills: Thank you Aquila, I believe that love for what you do, and with passion, anything is possible in Second Life.

[6:40]  AquilaDellaNotte Kondor: so, fashion is not the only activity of BOSL is it?

[6:42]  Frolic Mills: no Aquila. My magazine and radio focuses on anything great happen in Second Life. Architecture, Scripting, Writing, Machinima, and many other types of arts.

[6:43]  AquilaDellaNotte Kondor: do you know the Italian residents? In the Fashion sector, for exemple, or in cultural activities. Do you have contacts with them?

[6:43]  Frolic Mills: yes, of course!

[6:43]  AquilaDellaNotte Kondor: what do u think of Italy in SL?

[6:44]  Frolic Mills: I know Mimmi Boa, my beautiful MISS VIRTUAL WORLD 2009! And I know Soraya Baher, Sissy Pessoa and many other designers.

[6:45]  Frolic Mills: I think Italians have a very strong presence in Second Life and have brought many great contributions to Second Life.

[6:45]  AquilaDellaNotte Kondor: : I followed the last edition of Miss VW, and I remember that two italian girls arrived in the final phase.

[6:46] AquilaDellaNotte Kondor: may I ask you a personal question Frolic? Where do you came from?

[6:46]  Frolic Mills: I am from Venezuela.

[6:46]  AquilaDellaNotte Kondor: 🙂

[6:46]  AquilaDellaNotte Kondor: many Italians there.

[6:47]  Frolic Mills: yes, they are 🙂

[6:47]  AquilaDellaNotte Kondor: do you have other RL Job or you work full time in SL?

[6:47]  Frolic Mills: This is my main work.

[6:48]  AquilaDellaNotte Kondor: what message do you wish to send to our Italian readers? [6:49]  Frolic Mills: I am happy the Italians are here and all the wonderful contributions they have made to improving the quality of our Second Lives. May they flourish and proper 🙂

[6:50]  AquilaDellaNotte Kondor: 🙂

[6:50]  AquilaDellaNotte Kondor: the last thing …

[6:51]  AquilaDellaNotte Kondor: if you don’t mind, may I ask you a suggestion fo my magazine?

[6:52]  Frolic Mills: do it with love! If you do it because you love it and not so much because of money, you will always be fine!

[6:57]  AquilaDellaNotte Kondor: this is exactly what we do Frolic, no money nor sponsors. We all that work in the Magazine are volunteers.

[6:57]  AquilaDellaNotte Kondor: thanks for your time Frolic.

[6:57]  Frolic Mills: multo grazzie 🙂

[6:57]  AquilaDellaNotte Kondor: bye Frolic.

Chanel: per essere modelle occorre unicità ed intelligenza

Chanel Jungsten

Chanel Jungsten

Chanel Jungsten: il nome già racchiude la passione per la moda a 360°.
Modella certificata presso diverse accademie italiane e straniere per modelle, Chanel ha aperto un’accademia tutta sua, la CJ Modeling , per la formazione per la catwalk.

Aliza Karu: Come è iniziata la passione per la moda in sl e quale è stato il tuo viaggio virtuale in questo senso

Chanel Jungsten: Innanzitutto posso dirti che il mio ingresso nel lontano gennaio 2008 è nato per caso. Ma non è nata per caso la mia passione per la moda in SL. A differenza di tante ragazze che svolgono questa attività in SL, la mia è una vera  epropria passione RL che ho riportato in SL. Ed è stato l’unico lavoro che ho svolto in SL sin dal principio senza mai interrompere. La moda in SL è qualcosa di ancora più magico perché a differenza della realtà SL ti permette di giocare ancora di più con forme e colori. Oltre che ripetere le magie della moda presenti nella nostra realtà. Ricordo che già dopo un mese dalla nascita ero riuscita ad entrare in quella che allora era la scuola più famosa nel mondo SL. Dopo 3 mesi ero arrivata terza  ad un concorso di bellezza. Si perché sistemare la mia immagine perfettamente è stata la prima cosa che ho voluto fare in SL. Da lì la mia esperienza, la mia carriera nel mondo della moda è andata avanti con tanto studio nelle varie agenzie presenti nel Metaverso, ma dando priorità a quelle straniere che hanno un modo di lavorare molto completo. Oggi, nel 2011 posso dirti che, dopo molti studi in scuole italiane e straniere, sono riuscita ad aprire la mia Accademia grazie a tutti gli studi completati precedentemente e cerco di formare modelle in modo completo. Mi tengo sempre aggiornata nelle novità RL che influenzano di conseguenza la nostra moda in SL.

Aliza Karu: Cosa significa frequentare un’accademia per modelle, cosa c’è da imparare su sl per sfilare, come si dice “non basta camminare dritte”?

Chanel Jungsten: Frequentare un’accademia significa tante cose.. Significa avere passione vera per la moda in modo viscerale, significa tenersi aggiornati in RL e SL, significa impegno e pazienza, imparare a capire l’unicità e ad usare intelligenza. Significa imparare ad attenersi alle regole, anche se queste non ci piacciono in fatto di moda.
Camminare dritte.. No assolutamente non basta. E non è facile neanche farlo. Poiché anche quello è un qualcosa che si impara con varie tecniche. Non basta tenere schiacciata la freccia in su della nostra tastiera. Frequentare un’accademia significa scoprire tutti i segreti del nostro avatar, del nostro PC e imparare la magia delle sue funzioni. Significa sentirsi emozionate quando si sfila in passerella con new release di abiti che verranno indossati da tutto il Metaverso, significa soprattutto imparare a dare importanza al lavoro dei designer e imparare a valorizzare ciò che si indossa in una sfilata. Ecco queste sono le cose che bisogna portare dentrom poi se la domanda era ad unìinsegnante allora ti posso rispondere che oltre al resto c’è bisogno di pazienza e rispetto, disponibilità ed onestà nei confronti di chi viene da te per imparare. Per il resto, Aliza, ti invito volentieri a scoprire tutto con me nel mondo della moda XD

Aliza Karu: Quanto è importante imparare ad accostare gli accessori, skin e capelli e comunque questa non rimane una cosa soggettiva?

Chanel Jungsten: Aliza direi che accostare significa saper accostare gli accessori, i capelli e una skin ad un outfit è basilare. La moda in SL come prima ti dicevo riporta qui ciò che abbiamo in RL con l’aggiunta di nuove e stravaganti forme che in RL è impossibile avere. A differenza di SL, in RL non possiamo cambiarci la pelle ogni volta che indossiamo un abito diverso, ovvio XD, Ma SL in questo è un mago, per cui possiamo rispettare le regole del colore della moda anche con l’aiuto di una skin. Prima ti parlavo di unicità… i tratti somatici di un viso fanno parte della sfera privata di ongi singola persona quindi è decisamente insidacabile. Ma una skin dettagliata e ben definita è importante se vuoi far parte di questo mondo. Hli accessori vanno abbinati secondo il buon gusto che ci insegna anche la moda RL.
I capelli bhe si, anche lì ci sono regole da rispettare in fatto di moda e tenendo sempre ben presente la vaolrizzazione dell’outfit che indossiamo. La differenza sta anche qui nel fatto che SL ci propone.. ci regala release ben più stravaganti della nostra RL ma pur sempre da abbinare con gusto e buon senso e regole. La scelta di una skin, degli accessori e dei capelli secondo il nostro gusto possiamo farla nella nostra quotidianità, ma il mondo della moda impone regole ben precise anche qui quando dobbiamo invece presentarci in passerella o sponsorizzare uno store.

Aliza Karu: SecondLife come risaputo sta passando un momento di crisi economica, sulla scia della mondiale: quanto si è riflessa nel tuo campo, che cambiamenti ci sono stati negli ultimi anni

Chanel Jungsten: Qui ti rispondo molto secca, Aliza… la crisi economica è una cosa iniziata molto tempo fa e che si sta riperquotendo negli anni e il bello è che non si sa fino a quando e a che punto si spingerà. Penso di aver accusato le conseguenze della crisi come tutti, anche se in SL le cose sono ben diverse dalla nostra realtà poiché in RL bisogna basarsi sul proprio lavoro e quindi sulle proprie risorse, in Sl invece il discorso è un po’ diverso: se in SL un avatar proprietario o no di un’accademia ha incassi sufficenti per pagare le spese bene, altrimenti c’è il proprietario dell’avatar a provvedere alle stesse necessità XD Sarebbe bello avere un tutor in questo senso anche nella nostra real life LOL
Quindi… direi che per questo motivo sarcastico ce ne siano stati pochi di cambiamenti nel mondo di SL… e forse il cambiamento è avvenuto nella carta di credit di tutti noi XD

Aliza Karu: E che cambiamenti invece per quanto riguarda lo stile vero e proprio: gli avatar seguono per lo più la moda rl o preferiscono osare a dispetto della rl

Chanel Jungsten: Come ti dicevo prima, SL rispecchia in modo perfetto la realtà della moda in RL ma sai bene che ormai nel 2011 abbiamo programmi di grafica che ci permettono di fare magie vere e proprie creando tessuti e colori stravaganti che ci permettono di poter osare di più nel nostro mondo. Sono del parere che dietro ogini avatar si nasconde una persona con pensieri e gusti diversi. E questo non può far altro che portare all’interno della propria seconda vita il proprio stile. La maggiorparte degli avatar hanno uno stile molto simile a quello della realtà dei nostri giorni in RL, pochi invece imparano come dicevi tu ad osare e quindi ad indossare la moda SL. La cosa che ho notato è che nel momento in cui qualcuno decide di intraprendere la carriera della moda in Sl partendo da una scuola e/o accademia, ha poi un cambiamento radicale nel modo di vestire ed addirittura indossare ogni singolo prim di capelli, accessori, abiti ecc.. (la skin è la prima cosa a cambiare). Quindi si impara ad osare, si impara a stare al passo con l’evoluzione della moda SL. Per me è meraviglioso assistere a questa evoluzione, qui in SL significa crescita nel mondo della moda. Una vera e propria soddisfazione poi se questo è dovuto al mio lavoro, visto che amo formare ed essere a completa disposizione dei miei studenti.

Commercio italiano in SL: analisi e proposte

Xstreet diventa Marketplace, Second life che si apre ai minori, la cultura degli acquisti e delle vendite che varia in base alla nazionalità, gli affitti che crescono, gli affittuari che scompaiono, questo e molti altri aspetti sono stati discussi da un gruppo di commercianti italiani operanti in vari settori, per cercare di capire se il commercio italiano in SL è in crisi, se si perché, e quali settori ha colpito maggiormente.

L’idea di una “Classe di economia esseliana” è partita dal forum italiano dedicato a SL ed ha visto la partecipazione di diversi commercianti. Questi hanno affrontato diversi temi che, in questi mesi, hanno ragionato sotto ai pixel per cercare di proporre un qualcosa che possa aiutare noi italiani, magari non a sfondare, ma per lo meno a combattere la crisi economica in SL. Second Life infatti, allo stato attuale, non porta agli italiani un guadagno che possa essere tradotto in uno stipendio reale, a meno che non ci sia un impegno di tempo e risorse iniziali che porti alla costruzione di un brand, ed un target, particolari nel mercato virtuale. Attualmente questo modello è applicato soltanto da alcuni gruppi, molto noti ,che hanno alle spalle un intero staff lavorativo professionale nel mondo virtuale, dove ognuno ricopre soltanto il ruolo specifico che gli compete (mentre spesso accade che una sola persona debba realizzare l’oggetto, fare promozione, marketing, vendor, pr ecc..).

Uno dei primi temi trattati è stato quello dei consumatori: secondo alcuni mancano nuovi acquirenti, imputando tutto ciò alla diminuzione di nuove iscrizioni. Il marketplace sembra avere un aumento delle vendite, grazie forse al nuovo tipo di indicizzazione degli oggetti, e per ora non certo per gli advertising, ancora in fase beta, che non sembrano funzionare ad uopo. In linea di massima, i mesi peggiori di crisi per la maggior parte dei commercianti, sono stati agosto e settembre, con una leggera ripresa ad ottobre per alcuni, legato sia al periodo estivo che alla crisi economica RL.

Una nota durante la discussione è andata verso le mesh, ancora non implementate ufficialmente, che porteranno sicuramente maggior qualità e minor peso dei prims, ma, ci si domanda, quale sarà il costo, visto che per realizzare le mesh occorreranno di certo maggiori competenze tecniche che non per fare un semplice sculpt – anche se la linea poi di realizzazione è la stessa – facendo così “scomparire” i builder vecchio stampo, linkati ancora al bacucco prims.

Dopo aver cercato di capire cosa effettivamente voglia la Linden Lab, dove voglia arrivare – sempre trattando di economia – cercando di spostare i servizi tutti sul web piuttosto che utilizzare viewer scaricabili (l’ipotesi è quella che vede la possibilità di vendere banner pubblicitari anche ad aziende esterne – e non solo quelle virtuali), sono stati analizzati i vari fattori utili ad un buon prodotto, come qualità e marketing.

Il problema non è utilizzare programmi professionali che costano un occhio della testa, come Photoshop e Autocad, poiché esistono programmi gratuiti similari che svolgono le stesse funzioni, com Gimp o Blender, quanto riuscire a realizzare un qualcosa che possa ricavarsi una fetta di commercio di nicchia, riuscendo quindi a capire i cambiamenti di mercato, esattamente come in RL.

Per alcuni è necessario seguire le novità della moda ErreElle, per le persone che vogliono riprodurre una RL virtuale, per altri invece l’opposto, ovvero, per coloro che vedono in Sl una rappresentazione completamente opposta alla RL. Di certo si evidenzia come un campo sfiorato poco dalla crisi è quello degli script, anche realizzati su commissione, mentre molto in crisi è il settore del fashion.

I metodi per pubblicizzare i propri prodotti sono diversi. Si parte con le attività basilari, come promuovere il negozio con notecard, cartelloni pubblicitari, aprendo altri negozi satelliti, passando per le lucky chair e midnight mania fino alle cacce al tesoro, parlando di investimenti medio-piccoli. Volendo investire maggiormente è possibile comprare spazi pubblicitari sia IW che sui siti della Linden, aggiungere la propria parcel ai preferiti per aumentare il ranking, e alle inserzioni, dove più alto è il prezzo che si è disposti a pagare, più sale di posizione il nostro negozio nel search.

Tutti metodi che, ovviamente, hanno i pro ed i contro: sedie e MM che danno regali possono attirare persone interessate soltanto al gift, anche se poi effettivamente portano traffico, i cartelloni pubblicitari se posizionati in land non adatte possono risultare un buco nell’acqua pazzesco, ecc..

Altro metodo pubblicitario, soprautto nel campo del fashion, sono i blog, sotto due punti di vista: realizzare un blog con le proprie creazioni e poi pubblicizzare lo stesso blog ai blogger specializzati nel campo, inviando loro le creazioni per una recensione. Ma, al momento, questo  sembra essere un fenomeno poco italiano, arrivando al punto focale: togliersi dalla testa che siamo italiani, ma cittadini virtuali universali.

Il problema principale delle land italiane è risultato essere la struttura: al centro la discoteca, sempre piena e con gesture spammose, ed intorno i negozi. Una land italiana di questo genere può fornire un guadagno – anche se minimo, visto che se non entrano linden ai commercianti, non escono neanche per gli affitti – al proprietario, che può affittare i negozi ad un prezzo alto grazie al traffico che genera con la discoteca, ma nella maggior parte dei casi non agli affittuari, che sono lì come contorno.

Anche qui va adottata una linea di marketing che porti una scelta del tipo di locale – musica, comportamento – da abbinare poi agli shop, come si fa ad esempio in land straniere per  i jazz club.

Dopo aver analizzato vari aspetti, l’idea nata è quella di dare vita ad un consorzio di negozi made in Italy, che possa puntare sulla qualità andando a creare una rete di scambio, promozione ed eventi sotto un unico marchio.

Nasce così il progetto “The italian Taste”, che verrà presentato domenica 9 gennaio alle 23 nella land di Italica. Il gruppo attualmente è formato da sei marchi: Wap Design, Italica interior design, Eternal Dream, Les Petits Dètails, B! Fashion e AD Creations, che si sono adoperati per buttare le basi di un gruppo interamente composto da italiani con lo stesso obbiettivo: un unico logo, particolarità e creazioni diverse, per dimostrare che nel commercio è possibile collaborare.

Domenica sera partirà questa avventura che, si spera, possa cambiare, o almeno smuovere un po’ le acque del commercio italiano.

Nel mondo del fashion: intervista a due protagoniste.

Dopo una difficile trattativa sul giorno e sull’orario per questa doppia intervista, incontro finalmente Tania Tebaldi e Angels Milena, due splendidi personaggi del mondo della moda in Second Life. Tania e Angels sono le due italiane entrate tra le finaliste del concorso Miss Virtual Worlds 2011. Tania (Miss Russia e Miss Azul) tra le prime cinque e Angels (Miss Italia e Miss Photogenic) tra le prime dodici.

AquilaDellaNotte: Tania e Angels, vorrei approfittare dell’evento legato all’edizione di Miss Virtual Worlds 2011, che vi ha visto protagoniste fino alla finale, per gettare uno sguardo su questo mondo della moda in SL, spesso poco conosciuto all’esterno. Comincio con una domanda che faccio a entrambe: che cosa vogliamo esprimere, in un Mondo Virtuale, con tutto questo fervore di attività e di lavoro, tutto incentrato intorno alla figura di un avatar?

Angels Milena: Con la moda qui su SL cerco di esprimere me stessa al 100%, la mia ormai è diventata una passione assodata, che va avanti da tre anni, e, piano piano, migliora sempre di più. Ormai mi sento parte del mondo della moda di SL e cerco di migliorare sempre di più per raggiungere obiettivi sempre migliori.

Tania Tebaldi: Per me, come dice Angels, è un modo di esprimere mi stessa, credo che sia un modo divertente di dimostrare la propria creatività.

Angels Milena: La passerella è come se fosse una seconda casa per me, e posso dire di amare il mio lavoro più di qualsiasi altra cosa.

AquilaDellaNotte: Vediamo quindi cosa vuol dire la moda in Second Life per voi personalmente, cominciamo da Angels: come hai cominciato e che cosa significa per te questo lavoro?

Angels Milena: Ho iniziato per gioco, più che altro per curiosità. Ero ancora una piccola avatarina in cerca di esperienze nuove su SL e devo dire che mi sono trovata subito a mio agio. Ho frequentato numerose agenzie italiane, e per un paio di anni ho proseguito verso la strada della moda nostrana. Da un anno e mezzo a questa parte, invece, ho deciso di espandere i miei orizzonti verso il campo internazionale poichè avevo capito che il mondo della moda ormai mi apparteneva appieno. Ora mi ritrovo a fare l’insegnante presso una prestigiosa agenzia di moda, quale l’EVANE, e a frequentare passerelle tra le più rinomate, un grande traguardo per me.

Tania Tebaldi: Per me è cominciato forse da quando sono nata in SL, credo che ogni donna qui diventi pazza per il fashion. Poi ho visto che potevo combinare blog e fashion e poter dare il mio contributo alle altre ragazze attraverso un blog. Per me il fashion rappresenta una cosa molto importante. Tania senza fashion non è nessuno, mi piace da sempre condividere quello che imparo.

AquilaDellaNotte: Cos’è per voi il successo, quali sono i traguardi che vorreste raggiungere?

Angels Milena: Il successo per me? Diciamo una gratificazione, ed una grande soddisfazione per i miei sforzi nel corso della mia carriera. I traguardi sono sempre tanti, credo che nella vita non si riesca mai a raggiungerli tutti, ma non mi pongo dei limiti. Spero di crescere sempre di più come modella, e divertirmi come ho sempre fatto. Il successo è una cosa secondaria, a mio parere, finchè c’è passione, divertimento e tanta buona volontà, hai tutte le carte per raggiungere qualsiasi meta senza porti limiti.

Tania Tebaldi: Credo che il successo in SL è qualcosa di molto appagante. Sempre, da quando è nata, SL corre evolve in modo molto veloce, e credo che l’esito possibile sia poter diventare una icona in qualsiasi ambiente dentro SL: dall’architettura, al fashion, poter contribuire con un granello di sabbia alla community di SL. Il mio traguardo è proprio questo, poter arrivare a più persone, aiutando in un modo o nell’altro, in quello che faccio.

AquilaDellaNotte: C’è molta concorrenza in questo ambiente?

Tania Tebaldi: Questo ancora non lo so, io da sempre mi sono considerata una blogger solitaria, so che ci sono tante bravissime modelle in SL. Immagino che si sia concorrenza visto che siamo tante.  Adesso che comincio ad entrare in questo mondo, mi sono trovata con fantastiche donne che mi hanno dato sempre una mano.

Angels Milena: Direi tantissima. Ricordo che quando ho iniziato io la mia carriera come modella, essendo anche un campo abbastanza nuovo, la concorrenza era poca. Ora mi rendo conto, essendo appunto a stretto contatto con scuole che aiutano le ragazze a raggiungere il ruolo tanto agognato di modelle, che il numero di modelle sta aumentando vertiginosamente! Moltissime raggiungono livelli abbastanza alti in poco tempo e riescono a farsi anche un nome riconosciuto. Penso comunque che alla fine si arriverà ad un ciclo naturale delle cose, dove le nuove generazioni di modelle renderanno onore a quelle che sono state le prime Top Model.

AquilaDellaNotte: A vostro parere contano più le doti individuali, la bellezza dell’avatar, o le “amicizie” che si riescono a fare, come in Real Life?

Tania Tebaldi: Per quanto riguarda le amicizie, posso dire che valgono di più le doti che hai come avatar. Io non conosco nessuno, e non sono amica di nessuno (parlando di business ovviamente). Ma non conta solo la bellezza, anche quello che hai fatto prima farti il tuo curriculum è importante.

Angels Milena: Penso che entrambi i fattori abbiano un ruolo fondamentale. Ma penso che prima di tutto contino le doti riguardanti la personalità del singolo individuo che si affaccia al mondo della moda. Ormai chiunque può essere in grado di realizzare un avatar dalle fattezze eccellenti, adatte soprattutto al campo della moda. Ciò che lo rende un vero modello o addirittura un Top Model sono le sue abilità (o skills nel gergo del business) nel saper renderlo unico e personale. Un altro fattore che contribuisce molto a far si che la carriera di modello si allarghi ad una cerchia più vasta è quello di essere un buon PR di se stessi.

AquilaDellaNotte: Quest’ultima considerazione di Angels mi sembra molto importante, ma torniamo agli skill che deve possedere un avatar, quali sono queste abilità secondo voi?

Angels Milena: Inanzitutto deve avere tanta pazienza e tanta buona volontà, ma soprattutto PASSIONE. Ci sono tante persone che entrano nel mondo della moda solo per guadagnare qualcosina e poi, alle prime difficoltà, abbandonano tutto. La carriera di un modello non è sempre facile, può succedere di tutto: molti possono rifiutarti, molti ti criticano, porte che si chiudono, e potrei andare avanti per ore. Penso che la stragrande maggioranza dei Top Model di successo dei nostri tempi abbiano affrontato queste situazioni (me compresa) . Molti hanno abbandonato, altri invece hanno tenuto duro e a testa alta hanno proseguito verso il loro successo. Determinazione, questa è, tra le tante, la parola chiave. Bisogna crederci veramente, e mai arrendersi. Ed un vero professionista lo si riconosce anche da questo. Se hai la passione dentro di te, niente e nessuno potrà mai spegnerla, nemmeno lo sconforto più profondo. Altra caratteristica deve essere l’originalità: non bisogna mai copiare qualcuno ma, come diceva la mia insegnante nonchè cara amica Mimmi Boa: “non copiate gli altri, lasciate che siano gli altri a copiare voi”. Io consiglio sempre ai miei alunni di mettere un pò del loro essere, e della loro personalità, in ogni outfit o sfilata che fanno.

Tania Tebaldi: Innanzitutto credo che uno deve essere intelligente, come ha detto Angels, uno deve farsi da PR personale. Credo si debba possedere carisma, simpatia, ma allo stesso tempo, avere la propria personalità. Non basta essere “carina” con tutto il mondo, credo più importante essere onesti con se stessi. Se ti comporti bene e sei professionale in quello che fai, nessuno può impedirti di raggiungere i tuoi obiettivi.

AquilaDellaNotte: Affrontare una carriera così impegnativa non vuol dire sacrificare completamente la vostra Second Life? Rinunciare a tutto il resto che potreste avere qui?

Tania Tebaldi: Credo che se tu vedi SL come tuo hobby personale, e fare la modella ti piace, non rinunci a niente, perche appena ti collegi online fai quello che ti piace fare. Tante persone dicono che c’è tanto altro da fare e sono completamente d’accordo con loro, ma far la modella, se ti piace, ed essere sempre impegnata con shows e casting, è al mio parere la cosa più bella del tuo tempo libero.

Angels Milena: Posso dirti una cosa: nei miei tre anni qui dentro ho fatto di tutto, dal PR, alla Manager, fino all’ Owner di un centro commerciale, ma non ho mai abbandonato la mia carriera di modella. Certo essere modelle significa stare sempre aggiornate, tenere sempre un occhio aperto per scovare le ultime novità, programmare show e tutto ciò che ne concerne ma posso garantirti che lascia anche abbastanza spazio allo svago e al divertimento al di fuori del mondo lavorativo. E poi, Tania concorderà con me, fare shopping su SL è la cosa più bella che una donna possa fare, in SL o in RL, quindi non pesa affatto.

AquilaDellaNotte: Come vedete il fashion italiano nell’ambito del panorama internazionale in Second Life?

Angels Milena: Molti stilisti italiani si sono fatti strada nel mondo della moda internazionale, ed io personalmente vado fiera di questo (pattriottismo? assolutamente si). Per quanto riguarda invece le agenzie italiane darei un punto negativo a loro svantaggio. Poca organizzazione, ed una cerchia sia di modelle sia di stilisti troppo stretta. Sotto questo aspetto, credo che il mondo della moda italiana venga penalizzato di molto, ed è un vero peccato.

Tania Tebaldi: Credo che, oggi come oggi, molti brand italiani stiano facendo un bel lavoro, sono ormai diversi i negozi che sono preferiti da molte di noi. Non voglio fare nomi, per non lasciare fuori nessuno, ma sono molto contenta quando nel mio blog posso mostrare la loro creatività alla comunità ispanica (Tania è di madre lingua spagnola) di Second Life. E come sempre ho detto, mi piace poter aiutare in qualche modo a fare pubblicità a questi stilisti Italiani, che sono sempre pieni di creatività e originalità.

AquilaDellaNotte: Rivolgetevi ora all’avatar qualsiasi, ad una modella inesperta che aspiri a ripercorrere i vostri passi. Che consigli gli dareste?

Angels Milena: Il mio consiglio è quello di non perdersi mai d’animo, bisogna essere consapevoli che la carriera di una modella, come ho detto prima, non è facile, e ci vuole tanta forza e determinazione per raggiungere gli obiettivi desiderati, come per qualsiasi altra cosa. Non copiate, cercate di rendervi uniche e date il meglio di voi in passerella e fuori.

Tania Tebaldi: Credo sia importante cercare il proprio stile e non copiare nessuna, essere onesta ed intelligente, e avere molta, ma molta pazienza. Non tutto arriva in fretta, bisogna saper aspettare.

AquilaDellaNotte: Alla fine di questa intervista, mi resta una impressione: che la bellezza dell’avatar è un concetto molto relativo,  molto più che in RL.  Qui un avatar bello lo può fare chiunque.

Angels Milena: Si scelgono i posti migliori dove fare shopping, e… tac. Ma se noti, in passerella ci sono molte modelle, che a giudicarle solo dall’aspetto fisico, non sembrerebbero granchè, ma sono comunque delle OTTIME modelle, perchè hanno personalità e stile da vendere.

Tania Tebaldi: Questo è sicuramente vero.

AquilaDellaNotte: Queste considerazioni sono comuni anche a RL ovviamente.

Angels Milena: Anzi, ti dirò di più, alle volte le imperfezioni rendono ancora più affascinanti.

AquilaDellaNotte: Ho imparato qualcosa di nuovo su Second Life, stasera. Grazie a entrambe per questa intervista e per la vostra pazienza. E in bocca al lupo per la vostra carriera.

Moda virtuale: c’è business? II parte

Continua la ricerca nel campo della moda, se non della “verità assoluta”, di un barlume di speranza per chi vorrebbe trarre un ragno dal buco dagli affari di Second life.
Nella prima parte dell’inchiesta, abbiamo sentito quattro stiliste (Dadina Dosei di DD style, Viola Jolles di Lhuminal, Anubis Hartunian di Anubis style e Katiuscia Vollmar di Red Passion), tutte italiane.. Eh si, continuano a non rispondermi per nulla le straniere.

Questo mese a raccontare la loro esperienza sono altri due grandi marchi, Ginevra Lancaster dell’omonimo marchio e Barbarella Cioc della B! Fashion.

Appare comunque evidente, per lo meno fino ad ora, che non sia possibile guadagnare con Second Life nel campo della moda, a meno che non si decida di fare un investimento iniziale consistente o a meno che non siano le grandi agenzie reali a buttarsi in questo campo, utilizzando SL come un vero e proprio lavoro.

 

Ginevra Lancaster

Ginevra Lancaster

Ginevra Lancaster presenta un’analisi di marketing e ci racconta: «Allora, nella mia esperienza, guadagno abbastanza da ripagarmi le spese di marketing e promozione, l’account premium  e tutti gli sfizi che mi va di togliermi in sl… ma finisce lì, e non ci vivo certo!
Ho conosciuto persone che sostengono che questo sia invece possibile se fai del mestiere di stilista SL il tuo primo lavoro – cosa che non è il mio caso. Mi hanno detto che dedicandoci 8-10 ore al giorno  (da suddiversi fra la creazione vera e propria e poi le tante attivita’ di PR, marketing, promozione) puoi riuscire a portare a casa   fra i 1000 e i 2000 euro… insomma di che pagarci l’affitto di casa… anche se non si diventa certo ricchi!
Ma questi ragionamenti non mi convincono. Perché il problema di fondo è che, per quanto uno stilista venda, i prezzi di vendita delle sue creazioni sono pochi euro. Diciamo per semplicità di calcolo che ogni vendita corrisponda a 2 euro, questo vuol dire che ogni mese per guadagnare  2000 euro  deve fare 1000 vendite. Ammettendo, sempre per semplicità di calcolo, che ogni vendita sia fatta ad un persona diversa e che il tasso di conversione sia 1/10 ( sono ottimista), per fare 1000 vendite dovrà aver portato davanti ai suoi vendor 10.000 persone. E sempre mantenendo lo stesso tasso di conversione 1/10, per portarne 10.000 davanti ai suoi vendor dovrà averne contattate 100.000…. mi sembra che i numeri non stiano in piedi!
Insomma, credo che il business non ci sia. C’è il gioco, che è la cosa bella. E anche guadagnare di che andare a pari con i tuoi investimenti fa parte del gioco. Niente di ripagherà invece delle ore dedicate, che però  sono – appunto – il gioco».

 

Barbarella Cioc

Barbarella Cioc

Sulla stessa linea l’idea e l’esperienza di Barbarella Cioc: «Dipende dai casi… Conosco diversi designers, sopratutto stranieri, che riescono a guadagnare con SL delle cifre che sono paragonabili  a guadagni lavorativi RL, ed in alcuni casi, anche cifre che in RL si riescono a guadagnare solo con lavori un certo livello.

Va anche detto che però sono in pochi, in percentuale, a riuscire a raggiungere queste cifre.
Personalmente ho sempre vissuto SL come uno svago, e la mia attività nel campo della moda è nata perchè ho subito trovato divertente e stimolante creare contenuti in SL, in particolare creare vestiti.
Sinceramente non ho mai avuto la pretesa di essere una stilista, io mi diverto a creare quello che mi viene in mente, ed ovviamente mi diverto a venderlo, perchè è molto gratificante sapere che qualcuno ha apprezzato quello che hai creato.
Il campo della moda in SL, però, è molto competitivo, quindi, per ottenere sempre maggiore gratificazione, mi sono anche divertita a “giocare” con un po’ di marketing e di strategia, e devo dire che, pian piano, sono riuscita ad ottenere anche dei discreti risultati economici.
Però, continuando a vedere SL come uno svago, non mi sono mai preoccupata del guadagno reale, ma ho spesso utilizzato i proventi della mia attività per raggiungere e mantenere altri obiettivi nella mia SL.
Forse, ad un certo punto della mia attività, se avessi fatto delle scelte diverse da quelle del “gioco”, e mi fossi impegnata come in un lavoro vero, avrei potuto ottenere dei discreti guadagni reali.
Non so però quanto questi guadagni sarebbero potuti durare, perchè ultimamente mi sembra che in SL molte cose stiano cambiando, e personalmente sono abbastanza pessimista sul futuro.
Infine, personalmente, sconsiglierei chiunque di lasciare un lavoro RL per far diventare SL la propria fonte di reddito, perchè non bisogna dimenticare che SL è una piattaforma di un’azienda privata, che non offre nessun tipo di garanzia, e che un bel giorno potrebbe decidere di vendere, o chiudere, o qualsiasi altra cosa… ».

La linea è quindi la stessa: se si considera SL un gioco o comunque uno svago, si può arrivare a coprire le spese e ad avere abbastanza linden per divertirsi e spendere, ma per guadagnarci davvero, dovrebbe essere considerato un vero e proprio lavoro.

Sul futuro economico della Liden, i nostri “capi” ci portano a conoscenza dell’economia di SL con un articolo del 28 ottobre scorso, dove si legge che “L’economia di Second life continua ad essere costante”, che la media di login mensile è scesa del 2,1% ma che è salita quella annuale del 5,3%.

C’è quindi crisi? O c’è crisi solo per alcuni?

Nel frattempo, un altro gruppo di italiani, sia nel campo della moda, ma anche di altri bussines, ha deciso di incontrarsi per scambiare le proprie esperienze, parlare della crisi economica di SL,  del nuovo Marketplace e di come sembra che la Linden Labs stia puntando al web piuttosto che al mondo virtuale vero e proprio.
Prossimamente ulteriori informazioni sul dibattito.

Moda virtuale: c’è business?

Il primo giorno di Aliza Karu, maggio 2008

Il primo giorno di Aliza Karu, maggio 2008

Mi registro, entro in Second Life. Dopo il primo impatto, fortemente emozionale, dove ti rendi conto che puoi volare, teletrasportarti, visitare le magnificenze che non riusciresti a visitare altrimenti, mi rendo conto che il mio avatar non è un granchè, rispetto ad altri.
Superato il problema dei Linden (faccio qualche lavoretto o mi rassegno e li carico), mi fiondo nei negozi, skin, capelli, vestiti, scarpe, accessori, gioielli.. c’è di tutto.
Di certo noi non siamo di quelle persone che spendono tantissimo (forse…) ma chiedendo in giro, secondo una media italiana una donna in Second Life spende in media dai 30 ai 50 euro al mese soltanto per trucco e parrucco. Forse non una cifra spropositata, se si considera quanto spende l’italiano medio nella RL, ma pur sempre una cifra che moltiplicata per almeno la metà del numero degli accessi giornalieri diventa un bel numero.

In molti si sono chiesti, si chiedono e si continueranno a chiedere se è possibile guadagnare in Second Life nel campo della moda, molti profili di designer su Second Life recitano frasi del tipo “Sl è il mio lavoro RL” o “Non sono qui per giocare ma per lavorare”: la domanda è quindi lecita.

D’altronde realizzare vestiti su Second Life non è faticoso, basta imparare le basi di un programma di grafica e l’utilizzo dei prims, se poi si vuole proprio completare l’opera, anche la costruzione di sculpt e di script. E tutto è reso fattibile anche grazie a texture, sculpt, template già pronti e full perms, oggetti che non si esauriscono come nella vita vera e che, se proprio non ci sentiamo creativi, ci permettono un primo abbozzo di vita commerciale nel campo della moda.

Anche se, piccola parentesi, utilizzare materiali già pronti potrebbe far scenedere il valore commerciale del nostro prodotto, proprio perché non ha quell’aurea di estro e originalità che avrebbe se fosse ideato completamente da noi.

I prezzi in Second Life sono di certo più bassi che nella vita vera: se un vestito ha un costo ad esempio di 500 L$ spendo circa 2 dollari. E spendo decisamente meno rispetto ai vestiti, sempre virtuali, realizzati per The Sims o altri giochi 3D (che oltretutto non hanno una piattaforma on-line simile a Second Life): si viaggia dai 20 ai 60 dollari di media a vestito. È come dire che per un bell’abito da sposa completo in Second Life invece di spendere, che so, 2 mila L$ ne spendessi 15 mila. Per ogni vestito.
Tornando a Second Life, è possibile guadagnare uno stipendio nel campo della moda? È la domanda che abbiamo posto ad alcuni conosciuti brand italiani del mondo virtuale.

Ecco chi ci ha risposto, che ovviamente ringraziamo.

DD Style / Anubis Style

DD Style / Anubis Style

Dadina Dosei di DD style ci dice che «In base alla mia esperienza posso dire si, un’attività in SL può fruttare quanto un lavoro RL. Non perchè un negozio in SL può sostituire un negozio in RL ma perchè ci sono svariate attività “virtuali” che consentono buoni guadagni.
Tra le tante, sempre secondo la mia esperienza, ed essendo una stilista anche nella RL, posso dire che quello della “Moda” (intesa come vestiti, accessori e calzature e non di certo skin e capelli ) è il campo che più si avvicina al mondo reale.
Il problema fondamentale nell’intraprendere una attività in SL è che nessuno può sapere se Second life durerà a lungo e ammesso che duri se l’economia in esso continuerà su questa linea».

Viola Jolles di Lhuminal è un po’ meno ottimista «Non è il mestiere ideale per pensare di mantenersi… Diciamo che puoi toglierti qualche piccola soddisfazione ecco».

Anubis Hartunian di Anubis style impronta un discorso più articolato e approfondito per quanto riguarda l’idea di business in Second Life «Bisognerebbe fare questa domanda ai gruppi di lavoro chee hanno impiantato in SL un vero business. IO in RL nn sono nè stilista nè disegnatrice, anzi, neanche conoscevo photoshop quando ho iniziatonel 2007. Sono una piccola creativa, però in RL sono sempre stata a capo di un’azienda, quindi la parte manageriale (che è quella che meno mi piace) la conosco.Ho così messo insieme le mie conoscenze RL in campo manageriale e la cretività in SL ed è nata Anubis Style. Non guadagno sicuramente per vivere anche perché non sono costante con i nuovi prodotti, impiego parecchio tempo a realizzare un abito, dal disegno alla texture. E poi sono una persona precisa, ci perdo parecchio tempo, cosa controproducente per il business. A mio avviso solo chi ha alle spalle un team di lavoro, disegnatori fuori e creatori qui dentroe si dedica al business può guadagnare bene. Un singolo piccolo come me no, troppo lavoro e troppo poco guadagno».

Red passion / Lhuminal

Red passion / Lhuminal

Katiuscia Vollmar di Red Passion invece ci dice che «Personalmente utilizzo la moda in Second Life come divertimento, quindi non mi sono mai impegnata a conservare i linden guadagnati per convertirli in euro e portarli nella vita reale, ma conosco persone che hanno fatto di SL un lavoro RL fisso e guadagnano tranquillamente circa 2000 euro al mese. Per poter guadagnare cifre elevate in SL bisogna avere un capitale iniziale da investire per la pubblicità, di modo che il marchio venga conosciuto, perchè come in RL il nome di un prodotto conta e spesso si acquista più il nome che il prodotto stesso. Il guadagno nel campo della moda c’è, basta pensare che senza un’eccessiva pubblicità si può tranquillamente arrivare a guadagnare circa dai 100 ai 300 euro al mese, se ci si mette l’impegno a trasformarla in un’attività lavorativa vera e propria, quindi con pubblicità e francising, si direi che si può tranquillamente vivere con la moda in SL anche in RL. Il punto è: vale la pena chiudersi a creare e lavorare in un gioco? La risposta direi che è senza ombra di dubbio affermativa se si pensa al livello disoccupazionale nella RL e al fatto che molte persone non trovano lavoro o semplicemente sono in pensione e spesso con pensioni non esorbitanti. Personalmente rispondo in modo negativo perchè non è il campo in cui voglio sviluppare le mie qualità e perchè ritengo Second Life un gioco, un divertimento, uno svago nel tempo libero dalla mia RL».

In conclusione, un’altra piccola considerazione: se la moda vera e propria, intesa come realizzazione di vestiti, skin ecc.. può non portare uno stipendio reale se affrontato come hobby, forse però può portare soldini in maniera trasversale. Stavo giusto leggendo il costo dei banner sul famoso ning per la moda, Pixelook: un banner a lato della pagina costa 7 mila L$ per un mese (circa 28 dollari), di certo poco rispetto a quanto può costare un banner in un sito “normale” con questa tipologia specifica (la moda in SL) e quantità di visite (dichiarate sono “234.000 hits – 8500 unique visitors – 1870 subscribers subscribers”). Vedo che proprio in questa pagina, quella dell’advertising, ci sono ben 13 banner che per 7 mila L$ fanno al mese 91 mila L$. In home al centro ci sono 9 banner, quindi altri 63 mila L$, e di lato 2 che sono altri 10 mila per un totale al mese di 164 mila L$, circa 656 dollari, solo per i banner pubblicitari.

Buono. In attesa di diventare una stilista affermata, quasi quasi mi apro un ning.

FASHION: espressione artistica e dintorni…

Da circa 3 anni mi imbatto in quesiti riguardanti un eventuale guadagno che l’avvio di un’attività inerente l’ambito della moda porterebbe su sl…  Dopo aver frequentato due scuole per modelle,  aver sfilato per tanto tempo e tenuto due corsi per aspiranti modelle, ho iniziato ad organizzare sfilate per la “Darna dream fashion”. Un anno di lavoro in quest’ambito seguendo tutti i dettagli, mi ha fatto toccare con mano dalle scalette, alle descrizioni abiti, dalle  presentazioni per lo speaker , alle prove ed organizzazione delle uscite delle modelle, dalla scelta della musica ai rapporti con gli stilisti e le stiliste. Pian piano è maturata in me la voglia di usare il pc per fare ciò che amo in rl: disegnare. Ho creato così il marchio SJ Fantasy. La curiosità mi ha spinto quindi ad intraprendere anche questa strada e   tra le tante cose con pazienza imparate, mi sono resa conto col tempo che ci sono dettagli che sfuggono ai più, proprio perché non si conosce il percorso attraverso il quale si creano abiti. Pasticciando con i programmi di grafica da perfetta analfabeta, da sempre ho considerato la creazione di capi un modo differente per esprimere se stessi attraverso Sl… In pratica questo mondo mi è servito più o meno come un foglio di carta ad un pittore o un quaderno con una penna ad uno scrittore…. Girovagando per atelier, fortunatamente non è difficile imbattersi in artisti che provano ancora il gusto per l’uso delle linee, la pignoleria maniacale per le ombre e la voglia di rendere le creazioni sempre più realistiche, in una perenne sfida con se stessi! Da subito appare chiaro come in questo tipo di approccio la previsione di un eventuale guadagno resti una condizione non necessaria o comunque secondaria rispetto all’espressione artistica di sè.  Di solito però la partenza e l’obiettivo ambito dai più, oltre ad una sfida con se stessi,  è quello del business. La logica è quella di produrre tanti capi sempre diversi, disperdendo la minor quantità di tempo ed energia, riciclando spesso le textures (stoffe digitali), o gli sculpties (tutto ciò che si attacca all’abito e che ha uno “spessore” utile a rendere un disegno molto più realistico) già posseduti, camuffandoli o variandoli il meno possibile.  Qualche mese fa parlando con un’amica critico d’arte e professoressa di pianoforte, mi si è delineato un quadro più preciso della situazione: chiamata a criticare un’opera moderna, che voleva rappresentare il vuoto di valori interno all’uomo, con una sedia di legno vuota all’interno di un vuoto spazio, la mia amica ha  definito, non senza provocazione, quella  creazione una sedia di legno!… Ha aggiunto poi che un artista deve saper dimostrare tecniche  di base talentuose e in continua evoluzione, su cui far poggiare poi i suoi lavori.  Perché vi ho annoiato con questo esempio?  Beh semplicemente per affermare che qualsiasi persona che un minimo si barcameni all’interno di un programma di grafica quale GIMP ad esempio (free scaricabile on line), può prendere una foto di una sfilata reale, tagliare tutto ciò che non c’entri con l’abito, adattare quell’immagine ai TEMPLATES (i modelli sui quali viene disegnato un abito perché possa essere importato su sl) e venderlo a cifre esorbitanti perché STRAORDINARIAMENTE realistico!!! Questa operazione richiede pochissimi minuti, sinceramente però non sono state messe in campo capacità espressive o artistiche o creative apprezzabili che giustifichino costi dai 1000 LINDEN in su. Altro discorso  è invece afferrare una penna grafica e disegnare su una texture rielaborata o addirittura creata dall’artista, un abito da zero, arricchendolo con dettagli, studiando le ombreggiature necessarie, pensando a come far combaciare il fronte col retro, a come fare eventuali strappi o applicazioni di differenti stoffe…. Questa operazione può richiedere ore, a volte è necessario lasciar “decantare” un abito perché non soddisfa e riprenderlo in mano giorni dopo, modificandolo di volta in volta, sulla strada della propria perfezione mentale mai raggiunta. In questo caso eventuali prezzi alti sarebbero maggiormente giustificati! La cosa strana però è che mi capita spesso di imbattermi in abiti DISEGNATI che costano molto meno rispetto ad abiti RITAGLIATI da capi reali!!! Pensate a Bare Rose che disegna tutte le sue creazioni che non costano tra l’altro mai più di 200 linden !! Ognuno ovviamente acquisterà secondo il gusto personale, ma trovo che sia corretto avere gli strumenti per poter scegliere ciò che si compra: da cosa riconosciamo un vestito preso da una foto real?  Importando una foto spesso i tagli di un corpino o di una camicia devono sottostare ai movimenti e piegature di un’eventuale modella che li indossa, perciò sono meno precisi. Per lo stesso motivo le plissettature frontali non continuano esattamente sulla parte posteriore dell’abito… Fondamentale la zona quindi sotto le braccia dell’avatar e quella del collo! Inoltre i contorni, le cuciture, sembrano sì più reali, ma vengono sfumate, un po’ “sgranate”. Nelle creazioni “A MANO” invece le linee sono meno “realistiche” ma definite, combaciano e non ci sono “tagli” strani nella stoffa…. Giocate ad allenarvi in questo riconoscimento… Chiunque importi qualcosa di suo su sl, ha diritto indubbiamente ad avere una dignità , ma chi compra deve avere gli strumenti per  scegliere ciò che mette in inventario e gli stilisti poco parlano di questi argomenti, ecco perché lo faccio io 😉

by SILVIAX JOHIN

The (Second) Style Hunting

“Oh my God, look at her…she is soooo 2005!”
*commento colto per caso,  su un avatar, di una magrezza abnorme e gambe chilometriche, scarsamente coperte da minigonna flexi, febbraio 2010.

Cogliere i segnali di stile, in un melting pot così vivace come Second Life, potrebbe suonare alle orecchie di molti come la ricerca del proverbiale ago nel pagliaio. E’ un mondo virtuale, dentro il quale noi possiamo sentirci liberi di saccheggiare l’immaginario collettivo delle nostre culture, per trasformare e per trasformarci. Non c’è etichetta, nessuno ci vieta di indossare l’abito rosso Valentino-inspired , in qualsiasi momento del giorno – già, perchè forse, da qualche parte, è già notte. E’ così: non ci sono limiti, di spazio o di tempo, e così, mai come in questo universo, comprendere la storia della moda e riuscire persino a giocarci , risulta naturale come infilarsi un cappotto di cachemire. Vita dura per le trendsetters di Second Life, insomma…aver ragione di migliaia di segni, di tendenze, saperli mixare, cercando di scansarne l’ovvietà, scardinando l’anonimato in cui spesso certi avatar precipitano, risucchiati dal vortice del massificato, del normale, o semplicemente, del brutto a vedersi. Sienna Miller, al confronto, è una dilettante. Continue reading  

Fashion Life Style

Patrizia Blessed

Immagine avatar Patrizia Blessed

Il Trand della moda fa da “pendant” a processi evolutivi che non possono prescindere dalle molteplici attività parallele legate al fashion quali l’ambiente, gli scenari, gli stili di vita, la ricerca ecc.
L’ idea che personalmente mi sono fatta nel coordinare questa rubrica è dunque quella di non “sezionare” gli articoli di questa rivista on line ma di immergerci invece in un fantastico Viaggio alla scoperta del Fashion quale parte integrante ed imprescindibile per qualsiasi altra attività,  sia essa virtuale o reale.

Virtual World Magazine nasce con l’intento di trasferire ai lettori il vissuto degli avatar partendo dall’interno di  Second Life (uno dei più famosi e discussi mondi virtuali) ma non è escluso che cercheremo di scoprire altre piattaforme e conseguenti potenzialità di interazione tra i mondi interessandoci a quanto siano coinvolte persone che svolgono queste attività per passione e/o interesse economico. Continue reading