ART&POETRY, un “Gran Tour” virtuale.

Attraverso intriganti percorsi artistici, siamo giunti alla terza tappa di “ART&POETRY”, il progetto ideato da Roxelo Babenco, curatrice del Museo del Metaverso. All’appello dell’ideatrice hanno risposto gli owner di ventidue land di Second Life, un numero considerevole  che dimostra ancora una volta la grande sensibilità per l’arte dei residenti. Ad affiancare Roxelo in questa bellissima avventura ci sono numerosi collaboratori, che hanno dato il loro apporto prezioso per una riuscita ottimale della manifestazione. Sono previsti, inoltre, anche collegamenti con l’Open Sim Craft, nonchè con  RL.

Le poesie dell’autrice napoletana Carmen Auletta sono state l’ispirazione per la creazione di multiformi opere, da parte di artisti provenienti dai posti più diversi del mondo, i quali hanno sfruttato  a tale scopo le potenzialità offerte dai Mondi Virtuali e soprattutto da Second Life. Essi sono stati trascinati, grazie alle immagini evocate dalle poesie di Carmen, in un viaggio creativo che giunge “a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti, date dalle arti e dai sentimenti appassionati”, per usare le parole di Stendhal.

Certamente i tempi cambiano, i mezzi a disposizione anche, ma forse si può azzardare un paragone tra quello che si sta svolgendo in Second Life e il “Grand Tour”, il viaggio di formazione che i giovani aristocratici, e soprattutto gli artisti, intraprendevano nelle principali città europee, soprattutto italiane. E tra queste, un posto di primo piano tocca a Napoli, città diversa da tutte le altre, densa di sentimenti profondi, di passioni nascoste, e di evidenti contraddizioni. In questa occasione Napoli diventa, ancora una volta, anche se solo virtualmente, una fucina e un crogiolo di creazioni. Le poesie di Carmen sono tante finestre che aprono lo sguardo verso nuovi orizzonti, ricchi di tormenti, di dolori ma anche di amori e di allegria.

Attraverso il Mondo Virtuale gli spazi si dilatano, e sia il forte legame della poetessa, verso “chesta lengua chiena ‘e sentimento” perché “ o core trova pace sentennese leggero”,  sia la sua amarezza , nel vedere Napoli così malridotta, acquistano ancora più forza  e più sfumature attraverso la personale interpretazione dei vari artisti.

Naturalmente in queste prime tre tappe del percorso abbiamo avuto solo un assaggio, ma già pienamente esemplificativo, della validità della produzione artistica. Nelle prossime settimane il “Tour” continuerà per le altre land, regalandoci sicuramente altri momenti di emozione.

 by Giovanna Cerise

MargyeDreams e Realtà Aumentata: da RL a SL e ritorno.

Normalmente il concetto di realtà aumentata è una cosa molto differente (http://it.wikipedia.org/wiki/Realt%C3%A0_aumentata)  e rappresenta come si possano integrare attivamente elementi virtuali nel mondo di tutti i giorni. Nel caso di Carmen Auletta il mondo virtuale è invece diventato una modalità di espressione e di contatto con gli altri che ha arricchito la sua già importante esperienza di poetessa e pittrice, aggiungendo un elemento di aggregazione di un gruppo nutrito di creatori di contenuti che si sono messi alla regia di quel piccolo spettacolo che è diventata la mostra “Margye Dreams”.

La “notorietà” all’ONU e nella Comunità Europea

L’elemento curioso è che come si vede dall’articolo qui sotto, la mostra “virtuale” è stata oggetto di articoli di giornale (Il Mattino del 15 Febbraio 2011) e che le opere di Carmen sono state lette addirittura di fronte all’assemblea delle Nazioni Unite e il progetto SL è stato sottoposto alla Comunità Europea come strumento di emancipazione e di espressione per persone con disabilità.

 

SANT’ANTIMO. Cresce la popolarità dell’artista Carmen Auletta che la città di Sant’Antimo ha scoperto grazie ad una mostra organizzata a dicembre dalla Pro-Loco ma le cui poesie erano già state pubblicate in diverse raccolte. La poetessa e pittrice che da qualche anno è costretta a vivere a letto per problemi di salute, racconta la sua storia ed esorcizza il suo dolore attraverso versi che lei stessa traduce in quadri, le <<poesie dipinte>>. La sua bravura è arrivata fino al palazzo delle Nazioni Unite; Carmen è ora protagonista di un progetto che è stato presentato a Bruxelles, alla Comunità Europea.

Al centro del progetto, denominato Margye Dreams ed ideato nel 2009 da Carmen Auletta, l’importanza del web per consentire alle persone forzatamente relegate a casa di rimanere in contatto con il mondo ed aprire i propri orizzonti. Margye Dreams è la virta virtuale di Carmen Auletta che, con l’avatar Margye Riba, vive la sua esperienza parallela in SecondLife nella regione di Vulcano. La vita parallela di Carmen ha come ambientazione un letto di ospedale dove una donna vive semisdraiata con un macigno sulle gambe che rappresenta la sua forzata immobilità, ma con un grosso PC portatile. Ai piedi del letto un altro avatar, una donna che volteggia con un’ampia gonna e che rappresenta la libertà che l’utilizzo del web le consente di conquistare. Nella stanza diverse porte che rappresentano l’accesso al web attraverso i blog ed i social network. Alla realizzazione del progetto ha partecipato il gruppo PyramidCafè, nato nel 2007 che attraverso un locale virtuale promuove scambi di opinioni, circolazione di informazioni e numerose potenzialità dei mondi virtuali”.

La preparazione

http://www.youtube.com/view_play_list?p=81C5130F7A057A1F

Un piccolo stuolo di truccatori/estetiste (per vestire gli avatar “bot”), di builder (le persone che costruiscono palazzi ed oggetti in SL), di scripter (persone che danno vita agli oggetti), di organizzatori di eventi e semplici curiosi si sono aggregati quasi spontaneamente per dare la possibilità a Margye di mostrare le proprie opere in SecondLife e più precisamente a Vulcano (ricordiamo che nel maggio 2009 questa stessa mostra era stata organizzata nell’isola di Imparafacile ed aveva ottenuto un riconoscimento. La “preparazione” dell’opera è stata forse la parte più incredibile dell’esperienza ed è stata filmata da Carmen che è stata sempre molto presente ed attiva (le abilità di Carmen come “camerawoman” sono note da tempo nella comunità Italiana). Il progetto è diventato inoltre una parte essenziale della comunità Vulcano trovate la pagina descrittiva del progetto qui:

Confronta anche il progetto di Vulcano:

 

La serata di presentazione in SL

Serata di presentazione vivida e ricca a Febbraio. Ecco un estratto della serata:

La Nave scuola che porta la mostra itinerante ed esposizione presso la presidenza del consiglio.

Per i festeggiamenti del 150esimo dalla nascita di Italia, alcuni dei dipinti saranno esposti nella nave scuola Amerigo Vespucci con il sottotitolo: “La Solidarietà prende il largo” (http://blog.libero.it/Carmelandia/9926564.html)

 

 

E inoltre i dipinti saranno presentati a maggio nella Presidenza del Consiglio Italiano.

Anche da parte mia, auguri Carmen per ulteriori successi Mondiali.

E questa è una occasione che credo possa essere replicabile per altre menti creative che provengano dalle infinite minoranze Italiane, ancora una volta, il Mondo Virtuale di SecondLife offre una discreta possibilità di espressione per chiunque abbia genio e voglia di creare. Un esempio di come la virtualità possa essere di sostegno e di sprone per la vita reale 🙂

Salahzar Stenvaag

 

Aggiornamento… Mi dice ora Carmen che una sua poesia verrà resa permanente dipinta in pirografia sul Maschio Angioino a Napoli…. Il testo della poesia è:

‘E PICCERILLE ‘E NAPULE
Criature che hanno perzo  ll’innocenza
se ‘ncontrano a migliare int’ ‘a città,
che campano cu tanta sofferenzae
nuje facimmo finta ‘e nun guardà.

S’ha dda curà sta Napule malataca
dint’ a ll’uocchie ‘e chisti piccerille,
se vede comme ll’hanno scurtecati,
pure ‘a miseria ‘e piglie pe’ capille.

‘A vera scola ‘a fanno ‘mmiezz’  ’a via,
faticano o se mettono arrubbà,
‘e truove pure int’ ‘e periferìe,
addò ‘a Camorra vene p’ ‘e sfruttà.

‘O munno ‘e vvede dint’ ‘a cartulinaca
sti criature so’  bellelle assaje,
ma ‘nziem’ ‘a pizza e pure ‘o mandulino
‘e Napule nun parlano d’ ‘e guaje.

Traduzione in Italiano:

(TRADUZIONE IN ITALIANO) I BAMBINI DI NAPOLI

Bambini che hanno perso l’innocenza
Se ne incontrano a migliaia per la città,
vivono in una grande sofferenza,
e noi facciamo finta di non guardare.

Si deve curare questa Napoli malata,
che dentro gli occhi di questi bambini,
si vede come li hanno scorticati,
anche la miseria li prende per i capelli.

La vera scuola la fanno per la strada,
lavorano o vanno a rubare,
li trovi anche nelle periferie,
dove la Camorra viene per sfruttarli.

Il mondo li vede in cartolina,
perché sono il folklore, sono belli,
ma insieme alla pizza e al mandolino,
non parlano della sofferenza di Napoli.

Gioia Lomasti, la “Femina-Faber”

Gioia Lomasti è una poetessa di Ravenna. Le sue opere hanno già ricevuto numerosi riconoscimenti da parte della critica in eventi culturali. La sua poetica è decisamente originale, in quanto unisce la modernità dell’espressione ad una metrica molto vicina al classicismo. I suoi versi catturano ed emozionano per il tocco sempre delicato e pieno di sentimento e sono lo specchio della sua personalità e della sua vena poetica. Lei si descrive così: “Sono una persona sensibile. La scrittura e quindi la poesia mi accompagnano sin dalla giovane età e mi hanno permesso di dar libero sfogo a tutte quelle situazioni o sentimenti che rimanevano bloccati dentro, esternandoli”. Conoscendo Gioia, ho scoperto una persona alla quale il nome calza a pennello, sempre così allegra e positiva, con un grande cuore ed una grande sensibilità, che ha scelto di convogliare, umilmente ma con passione, verso l’impegno sociale ed umanitario. Gioia Lomasti ha creato, nel 2009, la collana “Poesia e Vita“,  edita da Rupe Mutevole, che lei cura personalmente e con successo, ottenendo l’adesione di numerosi autori, molti dei quali condividono  lo scopo primario di questa iniziativa, che è  la raccolta di fondi destinati a  progetti benefici. La motivazione?  “Come autrice, le mie pubblicazioni sono stati sogni che si sono avverati e, di conseguenza, desidero aiutare gli autori emergenti a dare concretezza alle loro opere, realizzando il loro sogno di una pubblicazione”.

“A voi nobili anime che sapete donare saggezze nei vostri attimi

lasciando indelebile disegno di ciò che arte accomuna, addolcisce

il cuore, raccoglie sogni e lascia fluire ciò che scandirne a

righe… d’inchiostri neri.. lega e rivive…”

Anche l’opera “Dolce al Soffio di De Andrè”, l’ultima pubblicazione di Gioia Lomasti, fa parte di questa collana, e credo che questo sia un motivo in più per sentire la voglia di sfogliare quelle pagine, che a me danno la sensazione di essere avvolta  dalla musica di Faber, dalle canzoni che ho amato e cantato tante volte,  da quelle parole che resteranno sempre attuali nel tempo, perchè hanno come protagonista l’uomo, con i suoi pregi e difetti, ma  soprattutto con il suo eterno bisogno di amore e di speranza.

“Dolce al soffio di De Andrè” è un accorato omaggio al grande cantautore. Una poesia-prosa, a volte rimata, a volte musicale, altre volte complicata ed ermetica, ma sempre delicata ed armoniosa , con la quale Gioia Lomasti  ripercorre  il viaggio musicale di Fabrizio De Andrè, cogliendone l’essenza dei messaggi ed identificandosi in lui e nei suoi ideali, tanto da essere definita la “Femina-Faber”

“Non ho ricchezza d’illusione…

ho solo il verso che da padrone…

potra’ lasciarne sovente al cuore…

la via che a traccia cantarne amore..

se del poeta..rima ne intaglia …

e del suo canto ne fa battaglia…

della sua scia ne resta sole..

sentir d’ascolto al suo calore…

Gioia!”

 


In occasione dell’evento “Dolce al Soffio di Andrè- Ascolto di un viaggio, in un Soffio di…Poesia”, Secondo Tempo (dopo ilsuccesso del Primo Tempo, che è stato presentato circa un anno fa), programmato per il prossimo 24 Marzo a Vulcano, sono finalmente riuscita a convincere Gioia ad entrare nel mondo di Second Life.  Dopo il primo impatto, mentre lei tentava di bloccare inutilmente una gesture di ballo che aveva attivato, le ho chiesto le sue impressioni su questo mondo virtuale: “Amo ogni cosa che e’ realizzata in rete, partendo dalle chat , social network  ecc. sono mondi dei quali faccio parte da molti anni. Ma sinceramente non e’ che avessi un’idea ben precisa di SL. A differenza di altri mondi virtuali con un impatto visivo piatto, SL  e’ sicuramente una piattaforma che rispecchia in buona parte la vita reale in un mondo fantastico, nel quale sto scoprendo una mia dimensione che, associata alla fantasia, dà modo, attraverso un’anima virtuale, di esserci realmente, interagire ed anche collaborare a progetti comuni, come fate qui a Vulcano…Mi piace!”

 

by Viola Tatham

“Noi, che viviamo la poesia ” – Volando Amat, la figlia di Caino

di Viola Tatham

..

..

Volando Amat, sindaco della “Libera Repubblica di Porto Cervo”, è tra i personaggi di Second Life che si distinguono, per aver scelto di dare risalto all’arte ed  alla cultura, ma anche per essere in prima fila negli eventi a carattere sociale.

Nel 2008 ha dato vita,  insieme a Rockerduck Bogdanovich,  ad un’iniziativa editoriale di successo, la “Stamperia Il Faro” che, con i mezzi  offerti dal web e da SL, si occupa della pubblicazione e  della divulgazione in world di opere di avatar-scrittori emergenti, con librerie e punti vendita in diverse land italiane: “La Stamperia mi emoziona come null’altro in Sl” racconta con entusiasmo “Amo i libri che stampiamo, gli autori che scrivono, amo che in qualsiasi forma di vita ci siano dei libri che testimoniano che l’uomo é esistito, ed esiste ancora. Non va lontano, ma i libri sono li a testimoniare ed è già sufficiente.” Tra i libri esposti nelle librerie, ritrovo  il racconto “La figlia di Caino”, con il quale Volando ha meritatamente vinto il concorso della “Volver”. Chiedo a Volando di dirci qualcosa sul libro:  “La figlia di Caino è una storia quasi autobiografica, anche se é una metafora della libertà e del suo impossibile viaggio tra gli esseri umani. Bisogna inseguirla, ma mai raggiungerla, perche sarebbe suicida.”

Quando ho incontrato Volando, per conoscere qualcosa in più di lei, mi ha parlato della sua caratteristica di saper perdere: “…di non volere mai vincere, da quando bambina osservavo la faccia  dei bambini che perdevano a qualsiasi gioco: si scomponevano, temevo si rompessero, non erano strutturati per la perdita. Il loro non saper perdere come si deve, mi sconvolgeva. Posso dire che possiedo la forza di perdere con una certa grazia e dignità, e questo mi sembra un mio  pregio.”

.

.

Se la mia capacità di angoscia

non arriva alla dimensione dei fatti

se non ho forza sufficiente per odiarli

né tempra per fermarli

come oggi

morta ad occhi sbarrati dalla sorpresa

intravedo soluzioni fuori del mio tempo

e vorrei annullarmi

e vorrei oscurare i miei capelli

e dipingere di bianco le mie pupille

e queste mie mani fermarle

e piangere per il tuo desiderio di vivere

e se io, fatta senza misura

e di cuore duro!

uccisa e ancora balbuziente voglio imparare

e ricomincio sempre

e i primi passi ritorno a fare

e ripeto le mosse delle labbra di chi sa

per perdere il mio mutismo

e anche se nell’ultimo istante

esca da questo mio cuore secco,

il vagito del neonato!

Volando scrive racconti e poesie. Cresciuta in una famiglia di scrittori, fin da bambina scriveva di getto, per istinto naturale e per il bisogno intimo di sfogarsi: “Amo la poesia con la pancia e con il cuore e mi può colpire come nessun’altra arma”. Tra i suoi prossimi progetti c’è il racconto della prima tribù di Avatar che smise di essere nomade e si fermò a Porto Cervo SL.  Una storia di fantasia, ma che rispecchierà gli ostacoli e le ansie che si vivono ,e il coraggio che è necessario per realizzare un sogno, anche se soltanto in una vita virtuale. Sarà anche un libro denuncia, contro chi tenta di uccidere quei sogni  usando qualsiasi arma: “Il coraggio per me é essere pronti  a rispondere francamente e pagare le proprie azioni. La scultura di Kicca Igaly che ho messo in piazza a Porto Cervo,  “Un uomo vola dal mondo reale al modo virtuale”, rappresenta molto bene la mia idea di cosa facciamo qui e continueremo a fare, per continuare l’evoluzione, e per   rendere le cose più vicine al nostro stare qui: un po’ a sognare, un po’ a condividere esperienze e a conoscerci  in modo intelligente e piacevole.”

E’ più facile , io credo,

invece  di nascondere il lupo

sotto il mantello ,

strapparselo di dosso

e combatterlo apertamente

tra polvere e urla di dolore.

Volando Amat è una donna libera e consapevole, pronta a combattere per difendere un sogno o un ideale. Una persona intelligente e sensibile, diplomatica e cordiale, ma anche schietta e combattiva, dalla quale traspare tutta la passione riconosciuta agli spagnoli e tutta la forza interiore insita nelle grandi donne: “Il mio sogno é diventare  un vero Avatar, riuscire a trovare per lei un suo linguaggio, un suo sentire  che riesca a renderlo indipendente dalla persona reale  che gli sta dietro e che lo renda, piano piano, giorno dopo giorno, sempre più Volando e sempre meno Sofia.”

E’ tardi

mi addormentai quando era il tempo buono

per cogliere le pere

così , ho visto soltanto i contadini

allontanarsi coi frutti nelle ceste

Il tuo seno sussulta quando lui ti guarda

ed io mi perdo in lontane nostalgie…

e se mai sentissi l’amore

ancora nascermi dentro?

Un Fiume in piena: Rosanna Zabelin

articolo di Viola Tatham

Immaginiamo una donna matura, realizzata pienamente nella famiglia e nel  lavoro, circondata dall’affetto di  amici  e sempre piena di impegni,  un caldo giorno d’estate,  un po’ per riempire l’attesa delle meritate vacanze  e un po’ per curiosità, sfida la sua poca competenza  nell’uso del  computer  ed entra in un gioco… si muove goffa dentro un mondo sconosciuto,  tra avatars bellissimi,  eccentrici, a volte inquietanti… legge una chat di discorsi vuoti,  parole “pesanti”,  risate sguaiate…  reagisce male e sta per abbandonare quel metaverso che, anche se attrae e stimola, le provoca disagio e quindi non fa per lei… ma accade l’incredibile, l’incontro con un paio di artisti, una pittrice e un quadro… risvegliano in lei la vena poetica sepolta ormai dai tempi dell’adolescenza e inizia a scrivere versi, belli, intensi, veri…

E’ a questo punto della sua “seconda vita” che ho conosciuto Rosanna Zabelin, quando un amico comune me la presentò come un “fiume in piena”,  un’inesauribile fonte di ispirazione… uno dei suoi incontri fortunati,  dice lei,  per me una delle prime amicizie con le quali condividere la passione per la poesia e tanti momenti indimenticabili.

Rosanna, affermato avvocato in rl, è riuscita a ritrovare in Second Life il suo lato romantico e sognante, quella fantasia che troppo spesso dimentichiamo in un angolo,  presi  dal comune senso pratico che la vita ci impone. Lei  vive Second Life con gioia e sincerità, pienamente consapevole che questo  mondo  può essere “Uno specchio, un pozzo, un baratro, un nido, una casa, un muro, una rete? Tutto questo ed altro ancora, tutto ciò che ci mettiamo noi, di buono e meno buono, una illusione di vita “altra”, virtuale, dove ritroviamo intatti i nostri problemi  e con l’aiuto degli altri cerchiamo una evasione che, come è accaduto a me, migliori la vita reale”.

VIRTUALE

Lo so, lo sento, noi ci apparteniamo,

forse perché ci unisce un sentimento

travalicante monti ed altipiani,

spontaneo ed intrigante, immaginato……

Pensa: noi due una sera, sogno strano,

tu sigaro toscano e limoncello,

io sul divano mirto e caramella,

scambio di occhiate tenendoci la mano.

Tesoro mio, quel sogno ci consola

di un quotidiano poco entusiasmante,

allevia una giornata faticosa,

la nostra vita troppo impegnativa.

Resta così sospesa e illuminata

una realtà virtuale sorprendente,

che lega due destini sconosciuti

e splende su di noi senza timori.

Non accadrà che lo dimentichiamo,

malinconie, sorrisi, nostalgia,

tutto nel sogno è giusto e accarezzante,

tutto rimane in cuore, a te, a me.

Tommaso Zimmermann è un pittore e ritrattista, che ogni tanto espone qualche sua opera in Second Life,  per poi sparire nuovamente nell’ombra… si sa poco della sua vita e della sua arte, ma si avverte facilmente che i suoi dipinti hanno il sapore della terra siciliana e rispecchiano i suoi abitanti e la sua storia. In questi giorni Tommaso Zimmermann espone a  l’Isola della Creatività (Emeral Resort 4, 87, 163, 22), insieme ad altri artisti.

E, qualche tempo fa,  ammirando questa notevole espressione d’arte decadente e malinconica,  l’ispirazione di Rosanna Zabelin è stata quasi immediata

LUCIA

Solleva adagio lo sguardo,

occhi, buccia di castagna,

ciglia, ombra azzurra su pelle d’alabastro.

Ha lungamente atteso il momento,

raccontando a se stessa ogni parola,

e in un abbraccio, in un soffio hai capito.

Ora l’inespresso vive sul suo volto,

pallida maschera sulla carne viva,

e passa dalla mente agli occhi, traslucente.

Nessuna lacrima, nessun addio, soltanto

il ricordo di te che l’hai amata

accompagna il cammino.

Rosanna Zabelin davanti al quadro “Lucia” (olio su tela, 50×60)

Mani

E’ immobile, scolpita nella pietra,

lo sguardo perso verso l’infinito,

viva solo una lacrima splendente,

testimone di un dolore senza nome.

Mani pervase da dolore muto,

per non aver saputo trattenere

l’urto dell’onda sorda e devastante,

che ha trascinato tutto nell’abisso.

E’ condannata a vivere ugualmente,

solo le mani ad affrontare il cielo,

negli occhi l’acqua grigia impietosa,

negli orecchi il tumulto spaventoso.

Mani giunte in preghiera silenziosa,

grido impotente, desolato, vano,

contro il mare impazzito di tsunami:

nessuno torna a raccontare il viaggio.

Mani (olio su tela)

Noi che viviamo la Poesia

by Viola Tatham

Da questo numero il nostro giornale si arricchirà di una nuova pagina, dedicata alla poesia in Second Life. Autori, poesie, iniziative interessanti, tutto ciò che rappresenta l’arte poetica in Second Life e, forse, anche qualche piccola divagazione dal tema.

Si inizia, come sempre, pieni di aspettative e di entusiasmo, con tante idee da realizzare, ma anche con i consueti timori di non raggiungere l’obiettivo principale, quello di creare interesse nei lettori e, magari, far amare la poesia a qualcuno che non l’hai mai considerata.

Negli ultimi tempi ho notato, con grande piacere, un discreto aumento di eventi dedicati alla poesia, anche nelle lands italiane, prima poco interessate a questa materia e alla cultura in genere. Quando, con il mio gruppo, pensammo di proporre un modo diverso di usare il voice, appena inserito in SL, organizzando serate di lettura poesie,  fu una land libanese ad accoglierci e la partecipazione alle serate in  italiano era molto inferiore rispetto a quella in altre lingue. Ora, dopo quasi tre anni, sono felice di non aver ceduto allo sconforto, che mi spingeva ad abbandonare quell’idea non abbastanza condivisa.

Dal prossimo mese, inizieremo con il conoscere meglio qualcuno dei poeti che si aggirano per Second Life, forse alla ricerca di un’ispirazione per nuovi versi. Spesso sono timidi e schivi, anche in questa seconda vita. Si  sentono fuori posto, in mezzo alla confusione delle disco, e appaiono davvero assorti quando li vedi camminare in land semideserte, o seduti in riva al mare, come se un’immaginaria brezza marina potesse cullarli in un sogno.

Sognatori che riempiono pagine bianche con i propri pensieri, i sentimenti e gli stati d’animo, facendosi trasportare dalla fantasia, e quale posto migliore per sognare, di una Seconda Vita, dove tutto è possibile? Volare, camminare sotto il mare, o godere di un tramonto, mentre fuori dalla finestra di casa infuria un temporale?

“Noi, che il caffè della mattina

ce lo porta la malinconia

per togliere il torpore

delle notti insonni.

Noi, tra gli anni migliori

vissuti solo di illusioni

tra crocevia di contraddizioni

restiamo appesi ai ganci della vita

o funamboli tra fili di cotone

ma voliamo ad un palmo dalla luna

e sogniamo solo con il sole.

Noi, che abbiamo lacrime per tutti

ed un’offesa ci ferisce a morte

non abbiamo mai creduto nella sorte

perchè comprende anche la fortuna.

Noi, che viviamo la poesia

come una febbre, come una malattia,

in esilio volontario tra la gente…

Noi, se ci incontriamo non servono parole

c’è una scintilla che accende la simbiosi

e va oltre l’affetto e l’amicizia

in uno scambio di battiti del cuore

ed una volta accesa, più non muore.”

(Noi che viviamo la poesia, Viola Tatham)


La poesia è il mio principale interesse, che ho trasferito in SL, facendo venire a galla la parte migliore di me, quella che ancora sogna, si perde dietro un bel panorama, anche se di pixels, e si emoziona leggendo  parole, parole vere, intime, musicali…che si chiamano poesie.

Ma cos’è davvero la poesia? E’ una finzione, come recitava Pessoa o la “limpida meraviglia di un delirante fermento”, nella definizione di Ungaretti? Forse è solo un modo di comunicare, spesso più a sè stessi che al prossimo, di scoprire altri sè stessi, usando le sensazioni come veicolo e l’anima come punti di partenza e di arrivo. E’ davvero difficile dare una definizione certa. Se per poesia intendiamo qualsiasi manifestazione che provochi emozioni, anche un quadro, una musica, un cielo stellato sarebbero poesia, la bellezza in genere sarebbe poesia…

[…]La poesia

ma cos’è mai la poesia?

Più d’una risposta incerta

è stata già data in proposito.

Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo

come alla salvezza di un corrimano.

(“Ad alcuni piace la poesia” – W.Szymborska)

Io, come la poetessa polacca Wislawa Szymborska, non so bene cosa sia, e non mi interessa saperlo, preferisco goderne il respiro e il ritmo, quando diventano tutt’uno con i battiti del cuore. E se volete farvi trascinare come me dalle emozioni, se, per qualche minuto,  volete accantonare i problemi quotidiani e volare con la fantasia,  ci ritroveremo tra un mese qui, in quest’angolo di poesia .