La parola “Comunità”

MIC_Immaginarium_005

La comunità italiana di Second Life non si è mai distinta per integrazione, affiatamento e capacità di lavorare uniti intorno ad obiettivi riconosciuti come “comuni”. E’ tuttavia anche vero che, quando ci sono amici in difficoltà, o si è chiamati a dimostrare la propria solidarietà, la comunità italiana ha sempre risposto all’appello, con dignità e con orgoglio. E’ un limite, o una caratteristica se volete, di noi italiani: solo quando ci troviamo di fronte a delle difficoltà siamo capaci di dare il meglio di noi stessi. Immaginate che paese sarebbe l’Italia se avessimo metodo di lavoro e capacità organizzative simili a quelle degli americani. Non ci sarebbe un paese al mondo in grado di competere. Ma a quel punto, forse, non saremmo più italiani, saremmo un’altra cosa…

MIC_Immaginarium_008

Quando ho letto la nota di Mexi Lane su Facebook, sulla possibilità che la land MIC – Imagin@rium possa essere costretta a chiudere, per l’aumento delle fee dovute al sempre più sfavorevole cambio del dollaro, ho ripercorso in sequenza, nel mio ricordo, tutte le iniziative, le manifestazioni, i progetti, nati dall’impegno quotidiano di Mexi, e aventi come riferimento quella land che ora rischia di scomparire. E’ semplicemente impensabile poter perdere un punto di riferimento così importante, nel panorama italiano di Second Life. Per questo motivo è necessario partecipare in massa al concerto che terrà Viviana Houston lunedì al MIC, per aiutare a raccogliere dei fondi per poter mantenere attiva la land, almeno un altro mese, in attesa che la situazione evolva positivamente.

MIC_Immaginarium_009

Certo è una soluzione tampone, ma nel frattempo Mexi verificherà le varie possibilità che si possono considerare. Si tratta quindi di guadagnare un po’ di tempo. Sono certo che la comunità italiana risponderà compatta a questo appello: da quelli che hanno partecipato agli innumerevoli eventi organizzati da Mexi, a quelli che leggono il suo blog, da quelli che l’hanno conosciuta in RL, nelle molteplici iniziative che è stata capace di organizzare, a quelli che magari ne hanno solo sentito parlare, anche su questo Magazine.

E’ un appello alla partecipazione, alla solidarietà, e anche all’orgoglio di una comunità. Sono certo che il risultato supererà le attese. E terrà ancora attiva MIC – Imagin@rium, per un altro mese. Un caro saluto a tutti.

One thought on “La parola “Comunità”

  1. Eva ha detto:

    Ciao. Ho sorriso leggendo la tua ipotesi he culmina con l’affermazione che l’italiano “solo quando ci troviamo di fronte a delle difficoltà siamo capaci di dare il meglio di noi stessi” caratteristica che, secondo me, hanno in molti, persino nelle lontane terre bagnate dal Mare di Barents. Pensandoci, questa storia, l’ho spesso sentita nei racconti attorno alla battaglia di El Alamein e, forse, su discorsi attorno allo sfacelo della campagna di Russia, sempre della seconda guerra mondiale o WW2, per dirla con gli anglosassoni che chi programmò quella gran fesseria considerava delle pappemolli pensando che il fatto che di guerra non ne hanno mai persa una -se non con se stessi- era forse solo fortuna.
    Al di là di questa personale ironia, sono d’accordo e mi risulta riconosciuto che possiamo avere delle ottime individualità e che a queste, con troppa sciatteria si concede ai filofascisti di appropriarsene come “caratteri attinenti”, il che è una leggenda e, da un altra parte, un inettitudine “politico-sociale” delle nostre ineffabili “sinistre” che considerano architettura fascista il razionalismo e, così procedendo, dalla fine della guerra fredda non ne hanno imbroccata una. Voglio dire, quindi, che dire destra sia uguale fascismo & smaliziatezza e che dire sinistra sia dire burocrazia & buonismo, si tratta di pietre fondanti della nostra inettitudine o, meglio, della nostra confusione mentale collettiva che ci porta a miscelare maldestramente concetti come “business” e “aiuto pubblico” e così partendo non può condurre allo sfacelo dove si combatte nello spirito di “ogniuno per se e Dio per tutti”. In proposito faccio un altro esempio -per il puro gusto della provocazione- delle nostre premesse sbagliate: in Italia non mancano personaggi che considerano un costo morto il servizio dell’anagrafe mentre magari pensano che la propria gelateria sia degna delle agevolazioni che si favoleggia si concedano a mani basse agli zingari 🙂
    E via discorrendo.
    Con simpatia.

    Eva

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.