Il Clan

Una delle cose più interessanti del Metaverso è senza dubbio il senso di appartenza. Appartenenza che si esplicita nel bisogno di formare piccoli o grandi Clan, meglio identificati come Gruppo. Appartenenza  che può nascere per diversi motivi: commerciali, interessi  di vario genere o per condividere insieme varie  passioni che vanno dalla birra alle frustate. Ma qualunque ne sia il motivo è indubbio che con il tempo vengano poi a formarsi all’interno delle vere e proprie gerarchie e ruoli. A capo c’è sempre un leader, che di solito è l’Owner di qualche Land;  ho notato che al contario della vita reale c’è  una certa predominanza femminile nel ruolo di capo anche quando sembra camuffato da un ruolo di sottoposto. Ma potrebbe essere solo una mia impressione fallace. Molti gruppi nascono e muoiono con una certa rapidità, altri sembrano resistere al tempo, ma con un ricambio frequente all’interno dei membri. Ho fatto parte di alcuni Gruppi, alcuni molto noti  all’interno di SL e ho compreso di non potercela fare. Personalmente preferisco andare e venire e prendere autonomamente decisioni. Essere libera di frequentare chi voglio e non assistere al terzo grado della malcapitata o malcapitato di turno. Si, in alcuni Gruppi si vive col sospetto che i nuovi arrivati siano Alter di chi, per un motivo o per un altro, è andato via o è stato estromesso dal gruppo. Ho assistito a interrogatori degni delle migliori sceneggiate napoletane. Divertente all’inizio, ma poi per chi come me vive Sl come momento di svago, motivo di fuga a gambe levate. Gelosie, ripicche e invidia, in alcuni casi sono i motivi della discordia. Per non parlare dei tempi di pausa di alcuni di essi. Mi sono ritrovata in gruppi, dove il gioco preferito era il gioco del silenzio. Dù palle megagalattiche signori e signore! Già, perché alcuni parcheggiano l’avatar mentre con l’alter vanno a divertisi, o magari seguono un film in RL.  Mentre  tu stai lì come un broccoletto orfano  a fare numero per la Land. Preferisco i Gruppi liberi quelli che ti invitano per mostre di quadri, fotografie o letture, o anche quelli che ti invitano alle varie feste in discoteca e non. Se vai  è bene  o pazienza, nessuno si offende e amici come prima. Mi piacciono anche i gruppi di chi ha la passione per i cavalli o che forniscono particolari corsi anche di  Photoshop. Ne aveva organizzato uno molto interessante il Sunset Stars. Una Land giovane che si dà molto da fare per organizzare pomeriggi e serate di intrattenimento. O il Garden of the lovers una land pensata e costruita per gli innamorati di SL, da Grigio e Kristall, la sua compagna. Oppure la Land Legenda , un posto che favorisce i giochi di gruppo e intrattenimenti vari, tra l’altro molto bella da visitare. Ma perché un Clan regga al tempo e all’usura, ha bisogno in primis di un leader carismatico e democratico che non se la tiri poi tanto. Ho purtroppo constatato che il fuggi fuggi spesso è causato da un’attitudine al comando che in SL diventa quasi esaltante per alcuni, e si rischia di passare per Master e Mistress improvvisati. Si, amo i gruppi più free e non invasivi, e ce ne sono tanti per fortuna  che offrono serate di intrattenimento vario ed eventuale; nulla è lasciato al caso per divertirsi e divertire. Vorrei solo consigliare loro, meno martellamento con gli script (ho spesso cancellato molti gruppi per questo motivo), e di usare le Chat del gruppo per motivi meno frivoli, o si finisce per stressarci un po’ tutti o far sospettare se si è in voice i propri compagni (sforzatevi di pensare perché). Insomma, ancora due facce di una stessa medaglia sul Metaverso. Si c’è nè davvero per tutti i gusti!

 

By Serena Domenici

One thought on “Il Clan

  1. ha detto:

    Molto interessante questa analisi fatta da Serena. La ringrazio per avermi consentito la lettura e spero anche un dibattito su questo tema. Penso che il “senso di appartenenza” sia un fattore comune, non solo su “Second life”, ma su tutti i Social network (ad es., Facebook). Ma credo che esista anche nella real life l’esigenza di appartenere ad un clan o ad un gruppo (ad es., tifoserie calcistiche, partiti, associazioni, ecc.). E’ nel DNA umano (ed anche del mondo animale) far parte di un gruppo. Da quando l’uomo primitivo è uscito dalle caverne e da una forma di vita isolata e solitaria esiste la “civitas”. La stessa nascita delle società civile in forma organizzata è una forma di aggregazione umana. La cosa strana è proprio quello che sottolineava Serena in questo post: una volta creato un gruppo, non sempre il leader riesce a mantenerlo coeso. Vuoi perchè la “convivenza” non è mai facile, vuoi perchè siamo tutti così diversi gli uni dagli altri e diversi sono i nostri modi di pensare e di stare assieme. Ma, come dice i proverbio: la vita è bella perchè varia (anche se avariata). Sai che noia se fossimo tutti uguali e con gli stessi gusti? L’importante è il rispetto della libertà e della diversità altrui, il non essere invadenti o intrusivi, amare la condivisione dei momenti. Poi, il resto viene da sè, perchè, per usare un altro luogo comune: “chi si assomiglia si piglia”. 😉

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