Il lungo viaggio: da Second Life a Oculus

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E così, Facebook si avvia a sviluppare, intorno all’innovativo visore Oculus, inventato da Palmer Luckey, la nuova generazione dei Mondi Virtuali. E, con la potenza economica che ha, e con la platea più ampia del mondo di aderenti, possiamo star certi che gli sviluppi si vedranno a breve, forse già a partire da quest’anno. E fin qui, direte voi, ci troviamo di fronte ad una notizia già in parte “digerita” dal popolo dei Cybernauti, tra cui, naturalmente, grande è l’attesa.

Era evidente che, prima o poi, qualcuno, con i mezzi adeguati, si sarebbe presentato alle porte del futuro dei Mondi Virtuali. Con tanti ringraziamenti a Philip Rosedale e all’attuale Second Life, per aver schiuso quelle porte che qualcun altro attraverserà a vele spiegate.

Ma per me la buona notizia è un’altra. E’ cioè quella che altre grandi Corporation, come Sony e Microsoft, stanno lavorando alle loro versioni di Realtà Virtuale. Questo prefigura fin d’ora una profonda evoluzione tecnologica, e una diffusione dei nuovi modelli, estesa ad una platea enorme, praticamente coincidente con l’intera umanità in rete. Altro che il milione di resident di Second Life. E quando le varie Corporation avranno diffuso i loro Games, e creato i propri Mondi Virtuali, si porrà, prima o poi, il tema della “portabilità” di questo pronipote degli attuali software. Vorremo sicuramente poter cambiare piattaforma, portandoci dietro i nostri patrimoni di oggetti, e di reputazione sociale, così come oggi cambiamo software applicativo mantenendo intatti i Data Base installati. Si giungerà in tal modo, per naturale evoluzione, all’integrazione dei diversi Mondi, fino a renderli complementari e mutuamente connessi.

Durante questo tragitto, a mio parere non breve, dell’ordine di un paio di decenni, gli sviluppi tecnologici continueranno a svilupparsi a velocità crescenti, con risorse infinitamente superiori alle attuali, fino a completare gli elementi di interfaccia sensoriale che al momento ancora mancano, essendo per ora limitati alla vista e all’udito.

Sarà solo a questo livello di evoluzione che il Metaverso assumerà una valenza globale, e persistente, affiancandosi al mondo reale completandolo e integrandolo. La vita virtuale sarà completamente integrata con quella reale, con tutte le enormi possibilità che si creeranno, e con gli altrettanto enormi problemi sociali, che ne potranno scaturire. C’è un grande lavoro da fare, per quanti vorranno aiutare l’umanità a prepararsi a questi eventi futuri. E non parlo di ingegneri e progettisti, ma parlo di filosofi, medici e psicologi.

Ricordiamoci che la scienza non è mai colpevole. Sono gli uomini che ne fanno a volte un uso sbagliato. Spero che per questo futuro, non troppo remoto, l’umanità si attrezzi in tempo. Questo cronometro è partito, sta a noi correre insieme a lui, risolvendo i problemi che ci aspettano, o preparandoci a una decadenza sociale inevitabile se ci faremo sorpassare dalla tecnologia. Ovviamente io sono ottimista, poiché vedo le potenzialità che ci si offrono molto superiori ai possibili rischi. Spero di non sbagliarmi …

 

IMAGE: ROBYN BECK/AFP/GETTY IMAGES

IMAGE: ROBYN BECK/AFP/GETTY IMAGES

2 thoughts on “Il lungo viaggio: da Second Life a Oculus

  1. AquilaDellaNotte Kondor ha detto:

    Oltre a Microsoft e a Sony, già impegnati da tempo nel mondo dei videogiochi interattivi, c’è un nuovo protagonista che si sta affacciando al sempre più affollato mondo della Realtà Virtuale. E non parlo di Facebook col suo Oculus Rift di recente acquisizione, parlo del gigante coreano Samsung ). La corsa dei canestoga verso le verdi vallate virtuali è in pieno svolgimento …

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