Il pensiero dell’Avatar

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by AquilaDellaNotte Kondor

Lo scorso giovedì 20 febbraio si è tenuto, presso la land “Italian Mood” una serata molto interessante, dedicata alla premiazione di opere letterarie “inworlds”, che hanno partecipato al “Premio Edizioni Volando”. Il concorso intende premiare quelle opere letterarie scritte da Avatar, sulla base delle proprie esperienze di vita virtuale, vissuta all’interno del Metaverso. Il premio è dovuto all’impegno, e allo sforzo organizzativo, di Volando Amat (3Elena No in Facebook), da sempre interessata, oltre che alla pubblicazione di testi all’interno di Second Life, anche alla valorizzazione del cosiddetto “pensiero” Avatariano., su cui torneremo più avanti. Il vincitore della manifestazione è stato William Nessuno (alias MacEwan Writer), con l’opera “Experimenting minimal death”. Secondo classificato Lukemary Slade, con “Rigenerazione”, terzi ex equo Juliette Ghothly, con “Sogno nel sogno” e Stefano Eleonara (alias Tarallo Diggei), con “Whish you were here”. Potete trovare le opere, e leggerle, presso la sede di Edizioni Volando in Second Life (http://maps.secondlife.com/secondlife/Volando%20Island/35/242/24). Qui il cofanetto completo, di tutte le opere partecipanti al concorso, costa solo 450 L$, e i libri vanno “indossati” per leggerli in Second Life, nel più tradizionale stile immersivo e avatariano.

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Più volte abbiamo scritto su Volando Amat e la sua instancabile opera di diffusione editoriale in Second Life (https://www.virtualworldsmagazine.com/la-donna-dei-libri-volando-amat/), cito anche un bell’articolo di Serena Domenici su questo Magazine (https://www.virtualworldsmagazine.com/pensiero-avatariano-o-pensiero-umano), e un altro ancora di Viola Tatham, sempre su Virtual Worlds Magazine (https://www.virtualworldsmagazine.com/noi-che-viviamo-la-poesia-volando-amat-la-figlia-di-caino). Ho sempre apprezzato il modo in cui Volando persegue questo suo progetto, per la diffusione dell’editoria nel Metaverso, e per come organizza eventi culturali come quello cui abbiamo assistito giovedì scorso. E c’è da dire che, anche grazie a lei, il tema della diffusione editoriale è uno dei principali per cui si animano anche altre importanti iniziative, come quella del gruppo Imparafacile “Bookmania”.

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Quello che invece non comprendo, ma è questione di punti di vista ovviamente, e pur con tutta la stima per Volando e per i molti che la pensano come lei, è la concezione di una personalità “avatariana”, distinta da quella “umana”. Quasi che l’Avatar acquistasse un suo pensiero, indipendente dalla persona che c’è dietro. Io credo che, vivendo molte ore al giorno un ambiente come Second Life, si arrivi a sviluppare, per davvero, una “seconda vita”, con abitudini, relazioni, passatempi, ecc. Una vita vissuta in un ambiente che esiste solo dietro un monitor, ma la vita è pur sempre la nostra, le emozioni sono le nostre, non c’è nessuna distinzione tra noi e l’Avatar, se non nell’aspetto fisico che, come nella vita al di là dello specchio di Alice, è fatto di un’entità incorporea, in una dimensione di fantasia. Ma i pensieri sono sempre i nostri, e la personalità pure. Sarebbe interessante raccogliere diversi punti di vista, perché l’argomento è di un certo interesse per chi lavora e vive nel Metaverso.

 

18 thoughts on “Il pensiero dell’Avatar

  1. ha detto:

    Finalmente o come al solito per primi, gli americani prendono atto e si mettono a riflettere sulle multiplicità che esistono in noi e che si manifestano più palesemente in persone che non hanno come me,una lingua madre. Ho sempre sentito e sono stata sempre percepita in maniera diversa a secondo la lingua con cui parlavo , non soltanto, percepita dagli altri, ma dentro di me prendeva forza un lato di me che forse era tenuto da parte, sommerso. Nascendo come avatar, avverti che ancora qualcosa di me non nato, nasceva e prendeva vitalità ogni volta che entravo in Sl. Non so se a voi succeda, ma l’avere dovuto cambiare avi, da Volando a 3elena ancora una maniera diversa di essere e di comportarmi e sopra tutto di sentire. Ogni tanto, riprendo Volando,e risento lo stesso smarrimento davanti ai fatti della sua storia. Riprendo 3elena/vola/ e l’equilibrio perduto ritorna. Affermo che l’avatar possiede un’identità tocca a noi prenderne atto o ignorarla.

  2. ha detto:

    Non credo che l’avatar sia distaccato dall’umano penso si, che aggiunga qualcosa all’umano .Ho molta cura di quando accade al mio avatar e mi/la seguo con attenzione perche sa di me cose che io non sapevo , mi insegna e aiuta ad essere anche quello che non sapevo di essere, è. piu me di quanto io riesca ancora a sapere e anche molto di piu su tutti voi lol.

  3. flora piratessa ha detto:

    Un mio parere da comune resident: Io nella vita reale faccio la promoter, anzi , coordino un gruppo di promoters, e nel nostro lavoro capita spesso di dover indossare una maschera per promuovere un determinato prodotto, sia nell’abbigliamento che nell’espressione del viso. A volte la vita reale ci impone delle maschere, ma sta a noi, al nostro carattere, alle nostre esperienze di vita e alla nostra età, si anche quella conta, sta a noi affrontare le persone e le situazioni a secondo di come si presentano e di come ci sentiamo in quel preciso momento. Bhè tutto questo, almeno per me, avviene anche in sl. Esattamente allo stesso modo. Adoro il Metaverso e tutte le cose e le persone di cui ha arricchito la mia vita reale e cerco di viverlo con allegria, che non vuol dire leggerezza, ma nemmeno pesantezza!!! I problemi da affrontare sono già tanti, ce n’è per tutti…quello che mi chiedo io è come si fa a far diventare una cosa così bella e divertente come second life, che se si è capaci offre infinite possibilità, per forza qualcosa brutto e pesante. Ognuno faccia quello che è, perché ogni avatar è una persona reale che sta vivendo in una ora della sua vita reale in una zona colorata, esattamente come va in ufficio la mattina e vive quella parte della sua vita in una zona quasi grigia, io non posso vivere in sl se non mentre nella mia vita reale non decido che per qualche ora sto in sl. Ovvio togliendo tempo alla tv, al cane, a un libro…e quando sono in ufficio? Non faccio esattamente la stessa cosa? C’è molto da discutere, proprio come si fa comunemente nella vita reale…….ma a volte se ne ha voglia, a volte si sceglie di ascoltare musica, a volte le cose sono talmente ovvie che è inutile discuterne.

  4. ha detto:

    E’ una iniziativa molto interessante quella che ci descrivi. Apprezzo molto anche l’input al confronto e alla discussione sul tema identitario di cui mi sono occupata in una ricerca in Second Life che è durata circa 3 anni e che ha messo in evidenza aspetti legati alla “corporeità”. Se sei/siete interessati qui c’è un anteprima della ricerca pubblicata nel testo “Embodiment e mondi virtuali.Implicazioni didattiche” : )/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=21739&Tipo=Libro&titolo=Embodiment+e+mondi+virtuali.+Implicazioni+didattiche. Buon lavoro a tutti 🙂

  5. ha detto:

    Posto che, naturalmente, ci fa sempre molto piacere l’apprezzamento del nostro lavoro e che quindi ti ringraziamo di averci citati tra gli esempi di coloro che organizzano importanti iniziative in SL, vorremmo però dire che l’obiettivo delle iniziative del gruppo Libriamo Tutti, che ha sede nell’isola Imparafacile ma ha una sua identità e persegue precipue finalità, non è quello della diffusione editoriale bensì quello dell’invito alla lettura. Tutte le iniziative di Libriamo Tutti, cominciando con il BookMania, sono infatti volte a incentivare lettori appassionati e consapevoli, sia che si parli di singoli libri, sia che si parli con autori ed editori che, in tutti i casi, vengono dal mondo fisico e non da quello virtuale.
    Un caro saluto
    lo staff LibriamoTutti

    1. AquilaDellaNotte Kondor ha detto:

      Grazie delle precisazioni Mary, ma che differenza fa il fatto che uno venga “dal mondo fisico” piuttosto che dal “mondo virtuale”? Siamo già alla nascita autoctona degli avatar?

      1. ha detto:

        😀 LOL no no, per fortuna no, ci manca solo la genesi autoctona degli avatar! 🙂 Era solo una nota per chiarire che Libriamo e Imparafacile non sono la stessa cosa e che il nostro obiettivo è invitare le persone a leggere e lo facciamo prendendo spunto da libri editi da case editrici “vere”, diciamo così. Vi lascio continuare la vostra discussione 🙂 Grazie per l’ospitalità

  6. AquilaDellaNotte Kondor ha detto:

    Quello che stiamo dicendo, è che l’aspetto “esteriore” e l’ambiente condizionano non solo il comportamento, ma anche il modo di vedere le cose. Vi sembra mai possibile??

  7. ha detto:

    l’avatar non si muove da solo, c’è un umano che muove un attrezzo, detto mouse, per far si che l’avatar si possa spostare. L’avatar non ha cervello e neanche cuore. Il cuore e il cervello dell’avatar è quello di chi lo muove. Scusate ma questi non sono punti di vista ma la realtà delle cose.

    1. ha detto:

      Sì verissimo, ma sono punti di vista il modo di usare l’avatar, nel senso di inventare un personaggio e interpretarlo, piuttosto che interpretare se stessi esponendo dati anagrafici, geografici e fisici reali.. Sai, come si scrive nei profili: NO RL.. eheh in quel senso. Comunque se già uno usa la propria voce reale ha già sconfinato dal virtuale al reale.

      1. La Morgh ha detto:

        ma anche quando inventi il personaggio, è il tuo cervello reale che costruisce un volto, una storia ect ect.. ma quello trattasi di gioco di ruolo.. second life a parer mio non è un gioco di ruolo

  8. ha detto:

    No, io la capisco.
    Anche io sono convinto che gli Avatar non si comportino come gli umani che li controllano
    a) perché l’aspetto che ci scegliamo è spesso distante da quello nostro in RL, e già questo influenza il nostro modo di proporci.
    b) perché muoversi in un ambiente virtuale non è come muoversi in RL (io per esempio non ero più abituato e l’altra sera non riuscivo a muovermi per bene, senza contare che il programma non rispondeva e sono dovuto uscire e rientrare più volte: In RL non puoi uscire e rientrare dalle situazioni se sei in difficoltà).
    c) perché l’aspetto degli altri avatar, presumubilmente molto diverso dalle persone che ci stanno dietro, ti condiziona nel relazionartici, anche se non lo sai o non vuoi.
    d) perché in sostanza quella dell’avatar è una maschera e se andiamo a pescare nel signigicato e nella modalità della maschera si aprono universi di considerazioni sociologiche, psicologiche e storiche.
    Penso che questi punti siano tutti stati toccati, anche se superficialmente, nel mio racconto.
    Ciao Aquila!

    1. ha detto:

      per come la vedo…
      a) “l’aspetto che ci scegliamo è spesso distante da quello nostro in RL, e già questo influenza il nostro modo di proporci”. cosa cambia se il mio avatar è biondo oppure ha gli occhi azzurri? Per me è già errato il concetto del “proporsi”… a mio avviso in SL non ci si propone attraverso l’aspetto “fisico” ma attraverso quello che si fa.
      b) “muoversi in un ambiente virtuale non è come muoversi in RL.. In RL non puoi uscire e rientrare dalle situazioni se sei in difficoltà” … come no… basta dire “cara/o, ho mal di testa” 🙂
      c) l’aspetto degli altri avatar, presumubilmente molto diverso dalle persone che ci stanno dietro, ti condiziona nel relazionartici, anche se non lo sai o non vuoi.” a me mai accudato… anzi tutto il contrario.. cerco di “conoscere” con quel che l’indivduo porta nel metaverso.
      d) “perché in sostanza quella dell’avatar è una maschera”, secondo me è proprio tutto il contrario, la maschera è quella rl.

  9. ha detto:

    Anch’io non condivido del tutto il pensiero dell’avatar completamente distaccato dall’umano che lo governa…lo amministrerà sempre col cuore e la mente dell’umano che c’è dietro al monitr, quindi l’influenza c’è sempre. Ma..sono punti di vista credo.

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