In memoria dei caduti in Afganistan


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Photoes by Flurry Flargis

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Si è tenuta questa sera, alle ore 22,30 GMT+1, presso la land  Plush River, (http://slurl.com/secondlife/Plush%20River%20XVII/162/46/21), che ospita un sacrario dedicato ai caduti italiani all’estero per le missioni di pace, una commemorazione dei quattro alpini morti in Afganistan: Marco, Gianmarco, Francesco e Sebastiano.

La commemorazione è stata molto sobria e solo alcune parole sono state dette dai presenti per testimoniare la propria partecipazione al dolore delle famiglie. In Second Life, come in ogni altro posto, gli Italiani si sono stretti intorno a questi caduti e ai loro cari, e espressioni di cordoglio e di solidarietà sono state condivise dai presenti. Nel sacrario, non ancora completato, figurano decine di lapidi. Per il giorno 11 novembre, giorno della memoria di tutti i caduti italiani nelle missioni di peacekeeping, il sacrario sarà completato con le ultime tombe. I caduti qui rappresentati ricordano i nomi delle missioni di pace italiane: Antica Babilonia, isaf, unosom,  ibis2, libano2, ecc. Le tombe raccolgono sia le vittime militari che civili. Cliccando sulle targhe si riceve una Note Card con le informazioni sulla missione. Mentre il ricordo e la commozione univa i presenti, nel sottofondo le note del silenzio.

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One thought on “In memoria dei caduti in Afganistan

  1. alejandra balhaus ha detto:

    MEMORIA Agli ITALIANI MILITARI DEFUNTI
    Sono qui seduta d’avanti al duomo di Siena c’è un bel tramonto .
    Da due giorni provo ad andare nel posto dove una semplice donna con il nome di Asia Connell ha creato, per ricordare e per dare a chi è lontano dall’ Italia nella sua vita real la possibilita in SL di dimostrare la partecipazione al dolore , per chi ha perso un figlio , i genitori o una persona cara.
    In questo posto si ricorda di quattro giovani uomini,
    Marco, Gianmarco, Francesco, Sebastiano, sono uomini che per la loro terra natale, per convinzione, per nazionalismo per dovere sono andati a combattere.
    Non voglio nominare il nome di quel luogo, non ha importanza
    ma alla guerra e a morire nessuno è preparato e nessuno è pronto
    Questi giovani uomini hanno perso la loro vita solo per un ideale
    Come questi ragazzi ci sono molti su questo mondo, molti che stanno per partire, molti che hanno perso la loro vita che credono in quello che fanno. L’importante è, che per chi non condivide le loro decisioni ,
    di portare comunque rispetto ,per la loro giovane vita persa per un ideale ,per dovere o per convizione , loro ci credevano!
    Qui nessuno si deve domandare se e’ giusto o no.
    A questo punto mi sono chiesta se è importante essere italiani per andare in quel luogo, un posto Nominato ” il Memorial per i Caduti Italiani nelle Missioni Internazionali di Pace ”
    Non fateci caso alle ultime due parole ” Missioni Internazionali di Pace ” sembrerebbe un controsenso,
    non è un posto per criticare questo titolo o questa guerra ma un posto e ripeto un posto dove nessuno si deve domandare se è giusto o no per cosa sono morti, ma un posto per ” NON DIMENTICARE QUESTI RAGAZZI “vi racconto una mia esperienza di quando ero infermiera:
    ricordo che durante il mio lavoro accompagnando una donna di 98 anni nei suoi ultimi giorni di vita mi disse ” Alejandra ascoltami e non dimenticare mai, Io morirò quando l’ ultima persona che mi ha amata si dimenticherà di me, quando piu nessuno parlerà di me, allora io moriro. ”
    Io vi invito a cercare questo posto dove non solo questi quattro ragazzi hanno su una pietra vituale, scritto il loro nome ,ma dove si pensa a tutti loro, dove si legge il loro nome,e ci fa riflettere e parlare di loro anche se sono di nazionalità diverse in situazioni come quella di Marco Pedone, Gianmarco Manca, Francesco Vannozzi e Sebastiano Ville.
    Questo posto è aperto a tutti coloro che porteranno rispetto alla memoria di chi riposa lì, perche’ non si deve avere un corpo vero per fare una preghiera ,di portare rispetto o ,semplicemente un attimo di silenzio ,in memoria di questi uomini.
    Alejandra Balhaus.

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