Mondi Virtuali e Social Networks

La scorsa settimana, nel Mondo Virtuale di Facebook, si è chiusa una stagione di intense discussioni, di accesi dibattiti, e di amicizie di lunga data cancellate, di fronte a uno dei pochi argomenti seri, su cui ci si è cimentati negli ultimi anni: il referendum del 4 dicembre. E’ stato un fatto molto positivo, perché la gente si è trovata a discutere su un tema di cui sapeva poco all’inizio, e lo ha fatto nello stile acceso dei Guelfi contro i Ghibellini, che sempre contraddistingue noi italiani. Con in più, un accanimento derivante dalla consapevolezza che il tema affrontato non era di quelli soliti, ma che si trattava di un tema davvero rilevante per tutta la comunità. Si sono accesi dibattiti, scontri all’ultimo sangue, esposizione di teorie approssimative ma appassionate, accesi scambi con post chilometrici. I più agguerriti poi, hanno spesso superato i limiti della buona educazione e del fair play, sempre necessario in un confronto tra idee diverse. E’ stato tuttavia un bel momento, si è parlato di Costituzione invece che di gattini, di Parlamento invece dei soliti amorazzi, di Senato invece che di vignette e indovinelli insulsi. Un passo avanti notevole. E’ questa la parte migliore, che può essere sfruttata di un Mondo Virtuale: il confronto tra le persone, la crescita culturale, la conoscenza. E Facebook, per la tribù di Second Life, è diventato un vero e proprio Mondo Virtuale, complementare al mondo della Linden Lab. Questo perché ci si è ritagliati una fetta (abusiva, viste le regole di Facebook) dal social network generalista, adattandolo alle necessità degli avatar, e alle regole di Second Life. E infatti, iscrivendo gli Avatar, ne è diventato il complemento, un mezzo che copre l’intero arco della giornata. La Second Life sullo smatphone, quella che ancora la Linden Lab non ha sviluppato, in attesa poi di collegarsi poi la sera col proprio Avatar ufficiale al mondo virtuale su desktop.

Tutto ciò stride con quello che è diventata Second Life negli ultimi mesi: un mondo in cui le occasioni di confronto, e i progetti interessanti, sono andati diminuendo progressivamente. Eppure l’episodio del referendum, e la scelta, facile e comoda, di Facebook, dimostra che la gente, quando c’è qualcosa di interessante da discutere, ancora è capace di appassionarsi e di partecipare. Ed è un tema non solo da Second Life, ma che riguarda molti settori della nostra vita culturale nazionale. La lezione è severa, per quanti hanno dato per moribonda la società virtuale di Second Life. E’ per mancanza di idee che la sera si va in disco, o alla stanca mostra fotografica? E’ per mancanza della volontà di impegnarsi dei singoli? Qual è quindi il motivo vero dell’esaurirsi della spinta propulsiva di Second Life?

Spesso ho scritto della ghettizzazione in cui ci si è trovati in questo Mondo Virtuale. Di un gruppo di frequentatori sempre più ristretto, preda di contrasti, e spesso di rancori personali sedimentati negli anni, dell’arroccamento delle varie “tribù” in loro stesse, il rifiuto di costruire una compagine nazionale più coesa e organizzata. Non ritornerò su questi argomenti, ho già detto in passato come la vedo. Quello che voglio porre in evidenza ora, è che, probabilmente, è ancora possibile costruire qualcosa di nuovo, è ancora possibile cimentarsi su temi concreti, che trovino l’interesse dei residenti, è ancora possibile svolgere un ruolo di confronto tra le persone e di crescita culturale collettiva. La missione dei Mondi Virtuali è sempre lì, in attesa di essere perseguita.

Ovviamente qualunque progetto ambizioso, o di ampie dimensioni, non credo sia più perseguibile, non nelle condizioni attuali, e con gli attuali residenti. Ma la rinascita di iniziative di piccoli gruppi, su temi specifici, con l’impegno di pochi, credo che sia l’unica strada su cui si potrebbe ripartire. Sarebbe bello non disperdere l’energia che si è liberata nelle settimane scorse, tornando a discutere di gattini in Facebook, e limitandosi alle disco in Second Life. Un saluto.

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