Stalking … e dintorni

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by AquilaDellaNotte Kondor

 

Prendo spunto da un articolo della mia amica Serena Domenici sul suo blog (blog), rispondendo in qualche modo anche a un invito, per dire la mia sul fenomeno in questione. Intanto, condivido molte delle osservazioni di Serena, ma soprattutto una, ribadita anche da Sniper Siemens nel suo commento: non dare mai informazioni personali a persone che non siano tuoi amici diretti e da te conosciuti con certezza. Si tratta di una norma elementare, la prima che insegniamo anche ai giovani che si avvicinano a Facebook e a quant’altro in rete. Non ci troviamo in un ambiente in cui i diritti sono paritari. Purtroppo il diritto dei violenti e degli stolti è molto più forte del nostro, poiché questa gente si serve solitamente di mezzi che a noi ripugnerebbero, quindi i più deboli sono gli onesti, le persone perbene. Quindi nessuna debolezza o indulgenza, nel farsi trascinare e dare informazioni personali a sconosciuti. Se lo fate, ve la siete cercata! Se invece conoscete la persona in questione, o create con lei un rapporto che poi viene alimentato in RL, allora la questione cambia, e qui il terreno è noto, per quanto altrettanto accidentato, come sappiamo dalla cronaca. Ma è la vita…

Nel Metaverso sappiamo che c’è di tutto, siate preparati a trattare con gente di ogni tipo, dietro un avatar simpatico e piacevole potrebbe nascondersi chiunque, o qualunque cosa. Detto questo, è altrettanto vero che molte amicizie e molte collaborazioni nascono qui, persino molti amori, quindi non occorre abbassare completamente le saracinesche, ma essere molto prudenti si, è d’obbligo. Sulla base di tali precauzioni, i rapporti virtuali si sviluppano poi secondo i caratteri e le intelligenze dei protagonisti. Anche nel Metaverso ci troveremo di fronte a grandi rapporti di stima e d’affetto, ma anche a liti da cortile e atteggiamenti di immaturità di vario genere. Tra l’altro, ricordiamoci che una delle componenti maggiori, della presenza nel Metaverso, è il gioco. E non parlo solo del GDR, del tizio che impersonifica un drago o un mago, un guerriero o un elfo, e così via. Parlo del gioco dei sentimenti, dell’innamoramento facile (con scadenza a 24 ore o a una settimana), del gioco del corteggiamento, della strumentalizzazione, quasi sempre consapevole. Chi non l’ha mai fatto? (per tali casi aspetto sempre la proverbiale prima pietra…!). Quindi, quando si gioca, occorre conoscere le regole, e non contestarle quando poi ci va male…

Definito il contesto, vorrei che fosse chiaro che, gioco o non gioco, strumentalizzazione o meno, un reato è reato, dovunque sia commesso, e come tale va denunciato e perseguito. Lo stalking è un reato grave, che ha conseguenze sulla vita privata delle persone e spesso rovina loro la vita per settimane o mesi, il tempo perché lo/a stalker ci rinunci, o venga messa in condizioni di non nuocere da una denuncia. Descriviamo meglio il fenomeno, prendendo la spiegazione a prestito da Wikipedia :

Stalking: è un termine inglese, qui inteso per indicare una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Questo tipo di condotta è penalmente rilevante in molti ordinamenti; in quello italiano la fattispecie è rubricata come atti persecutori (articolo 612 bis del Codice penale), riprendendo una delle diverse locuzioni con le quali è tradotto il termine stalking. Il fenomeno è anche chiamato sindrome del molestatore assillante.

Ci troviamo quindi di fronte ad un reato penale, introdotto dal D.L. 23 febbraio 2009, n. 11 (decreto Maroni), con una pena prevista da sei mesi a quattro anni. Stiamo parlando di una cosa molto seria, quindi invito anche quanti gridano allo stalking ad ogni piè sospinto, ad ogni complimento ambiguo o messaggio provocatorio, ad essere molto prudenti e a non abusare, per moda o per superficialità, di questo termine.

Allo stesso tempo, i delinquenti vanno denunciati. Le forze di Polizia sono ormai molto attrezzate nel perseguire i reati commessi in rete, quindi dobbiamo avere fiducia, e rivolgerci a loro nei casi in cui è necessario, per far fronte a comportamenti delinquenziali. C’è anche una pagina Facebook della Polizia Postale: , e, in ogni caso, il sito della Polizia Postale, con addirittura un commissariato online: .

Ci sono, in conclusione, tutti gli strumenti per difendersi, nei casi gravi naturalmente, mentre spesso basta un mute o una cancellazione dalla lista di amici per scoraggiare un/a stalker. Teniamo poi conto che esiste anche il reato di diffamazione, e non si può procedere con superficialità nell’accusare una persona additandola a stalker. Ripeto, il gioco è gioco, ma la responsabilità è compito di ognuno di noi, e dobbiamo sempre esercitarla, in rete o meno.

10 thoughts on “Stalking … e dintorni

  1. Sniper ha detto:

    Lol credo di sapere bene come funzionano ste cose visto che ci lavoro quasi da 20 anni. Puoi tracciare tutto quello che vuoi ma sempre ai loro server arrivi quindi o li bypassi (violando la legge) o chiedi a loro.
    Io non oh detto che è imposibile ho solo parlato di soluzioni legali.
    Una connessione se vuoi te la traccio pure io non serve un super genio e non ho capito a che indirizzo ti riferisci perchè quello IP casomai è pubblico e ci fai ben poco dentro a SL.
    Su altri programmi come FB o altro non ci metto bocca io sto parlando esclusivamente di Second Life.

    1. Serena Domenici ha detto:

      Sniper, ci stiammo avvitando e abbiamo tutti ragione.

      Mi spiego meglio:

      Io non denuncio un avatar, ma l’eventuale possessore di quel numero di telefonino, che mi fa stalking non solo su sl.
      E se second life tutela l’avatar , la legge tutela la persona vessata. Ovviamente non parlo di cazzate, ma di cose serie. Anche se sono in California per reati seri si muovono.

      E poi una cosa;i tos servono a cosa? Guarda che non parlano solo di copybot, ma anche di altro. Diciamolo perché altrimenti molta gente pensa di poter farsi i cavoli propri e degli altri, restando impuniti.

      1. Sniper ha detto:

        …e molte volte è proprio cosi. L’ho visto succedere per anni purtroppo proprio perchè alla fine la LL non divulga i dati personali di una persona a nessuno nemmeno alla Postale. Se il caso dovesse poi risultare particolarmente grave ok ma di certo non si muovono per 2 foto RL postate su FB o su Second Life o per qualche chat di Second life. Che poi molti fanno copia incolla della chat o degli IM e non serve assolutamente a nulla perchè chiunque può manipolarla. L’unica è fare screen shoot delel eventuali frasi con minacce ma cmq ho forti dubbbi che la LL si muova per queste cose. (Mai visto succedere)

  2. Serena Domenici ha detto:

    Sono d’accordo con Aquila…in parte hai ragione Sniper, in parte no. Dipende dalla gravita del caso, anche. E se vuole la polizia postale sa come fare. Poi tieni presente che in alcuni casi vittima e carnefice si conoscono. Basta un numero di telefonino…ed ecco che la Linden non serve più per reperire informazioni.;)

    1. Sniper ha detto:

      No..lol..è qui che sbagliate. Nessuno nè io nè te o Aquila o chiunque altro può dire con certezza quell’avatar appartiene a quella persona. OLtretutto è vietato dalle leggi di Second Life.
      Questo un estratto dal T.O.S. – Community Standard :

      ” I residenti hanno diritto ad un ragionevole livello di privacy per quanto riguarda la loro Second Life. Condivisione di informazioni personali sui tuoi compagni, sui residenti senza il loro consenso – tra cui sesso, religione, età, stato civile, razza, orientamento sessuale, nomi di account alternativi, e la posizione del mondo reale al di là di quanto previsto da loro nel loro profilo residente non è permesso ”

      Quindi io posso anche darti il numero del mio cellulare , dirti dove abito etc etc ma in nessun caso puoi rivelare queste informazioni nè tantomeno dire che quell’avatar sono io e nè poterlo dire con assoluta certezza tanto da denunciarmi. Serve sempre e comunque un riscontro con i miei dati reali eventualmente immessi nel mio account e quindi sui server Linden LAb.
      La Polizia Postale non può presentarsi a casa mia dicendo che siccome io sono proprietaria di tale avatar sono indagata. Questo è assolutamente impossibile nonchè fuori dalle regole. Se fosse cosi facile molti “disturbatori” italiani ma anche stranieri sarebbero gia agli arresti invece continuano tranquillamente a fare i cazzi loro anche dopo anni di denunce proprio per questo motivo.
      Sulla gravità del reato ti posso dare ragione ma anche quella dipende dalla Linden Lab.
      Purtroppo è cosi…poi ogni caso andrebbe studiato a parte.

  3. AquilaDellaNotte Kondor ha detto:

    Snip, ci sono cose che si chiamano “indagini”, ci sono informazioni che possono essere reperite, ci sono degli sniffers che tracciano le connessioni, e così via, non sempre serve l’indirizzo …

  4. Sniper ha detto:

    Si e secondo te la Postale dove li trova i dati reali della persona ? Sono solo sui server della Linden LAb quindi o viola i server o li chiede a loro e la Linden come sopra citato non sempre condivide questi dati anzi quasi mai. Non ci sono altri mezzi “legali” per sapere a chi appartiene un determinato avatar. Il mio non è pessimismo e la realtà prima di tutto basata su esperienza visto che ho chiesto ad amici che lavorano alla Postale come funzionano certe procedure che mi sono state confermate anche da alcuni dipendenti Linden.
    Io ho ricordato anche altre violazioni per meglio spiegare il discorso ma ti ricordo che anche copybottare è segnalato come Truffa L$ quindi di soldi e si va sul penale anche li ma il discorso non cambia.
    Purtroppo è cosi.

  5. AquilaDellaNotte Kondor ha detto:

    Non sono molto d’accordo, Sniper, su questo pessimismo rigardante le possibilità di intervento della Polizia Postale. Ricordo a tutti che non parliamo di un copybottaggio o di altre amenità del genere, ma di un reato penale. La Polizia ha possibilità e mezzi per intervenire, anche senza richiedere dati ad una società estera. Ci sono molti modi per accertare i fatti, a partire dalla denuncia della vittima. Chi avesse dei dubbi non ha che da approfondire…

  6. Sniper ha detto:

    Tutto giusto però per quanto concerne la Polizia Postale su Second Life vorrei precisare come funziona.
    Sono informazioni che mi sono state date da alcuni lavoratori della Linden LAb quindi le prendo per vere.
    Quando viene fatto un Report dove in teoria si richiederebbe l’intervento della Polizia Postale italiana bisogna ricordarsi con in Second Life vige la legge dello Stato della California quindi molto spesso la “denuncia” non arriva mai e si ferma negli uffici preposti della LL che non può far altro una volta constatato l’abuso qualunque esso sia (griefer che fanno crashare sim, stalking , furto di avatar etc ). Questo perchè la LL è molto restia a dare i dati personali del “delinquente” alla Polizia di qualunque paese. Stessa cosa con il procedimento contrario cioè rivolgendosi direttamente alla Postale la quale non fa altro che mandare una richiesta alla sede della Linden Labs.
    Il discorso è diverso per la pedofilia dove la Linden è molto più severa o nei casi accertati di copybottaggio dove esiste uno strumento come il DMCA che in pratica “esce” dalla sfera di competenza della Linden.
    In tanti anni di SL ho visto veramente poche persone passare dei guai seri per fatti accaduti in Second Life (uno di questi fu a suo tempo Neil creatore del viewer illegale NeilLife oppure quel bischero che creò il RedZone).
    Recentemente c’è stato un caso in cui la Postale italiana è riuscita a intervenire su un noto disturbatore italiano ma son casi veramente rari.
    Molte volte sento dire da personaggi in SL “se non la smetti ti denuncio alla Postale”…molti lo dicono per fare i grandi oppure per sperare di intimorire altri per ignoranza non sapendo che è più facile che torni Philip Linden in SL e ti regali 100.000 linden che intervenga la Postale.
    Quindi come dicevo nell’articolo di Serena meglio evitare alla base queste cose e poi fare report (per sfizio),mutare e ignorare lo scemo di turno.

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