La creatività di Talullah Winterwolf

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Il tema della creatività è solitamente associato alla possibilità che ognuno ha, nel mondo di Second Life, di costruire oggetti e riprodurre immagini, di metterle poi insieme per “creare” opere più o meno artistiche. Tali opere sono poi definite, solitamente dal creatore, “arte”. Se ripensiamo criticamente a questi modelli di creatività, a cui ci hanno abituato in Second Life, dobbiamo ammettere che la creatività deve necessariamente essere qualcosa di diverso. Partiamo dalle definizioni, largamente condivise, di creatività (http://it.wikipedia.org/wiki/Creatività):

“Tra le moltissime definizioni di creatività che sono state coniate, si segnala per semplicità e precisione quella fornita dal matematico Henri Poincaré: “Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili”. Le categorie di “nuovo” e “utile” radicano l’attività creativa nella società e nella storia. Il “nuovo” è relativo al periodo storico in cui viene concepito; l'”utile” è connesso con la comprensione e il riconoscimento sociale. Nuovo e utile illustrano adeguatamente l’essenza dell’atto creativo: un superamento delle regole esistenti (il nuovo) che istituisca una ulteriore regola condivisa (perché rivelatasi utile). Si individuano anche le due dimensioni del processo creativo che unisce disordine e ordine, paradosso e metodo. Infine, le categorie di nuovo e utile ampliano la sfera delle attività creative a tutto l’agire umano a cui sia riconosciuta un’utilità economicaestetica o etica – e che sviluppi uno dei tre possibili gradi di novità: applicazione nuova di una “regola” esistente, estensione di una regola esistente a un campo nuovo, istituzione di una regola del tutto nuova. Poiché si fonda sulla profonda conoscenza delle regole da superare, la creatività non può svilupparsi in assenza di competenze preliminari. Caratteristiche della personalità creativa sono curiosità, bisogno d’ordine e di successo (ma non inteso in termini economici), indipendenza di giudizio, spirito critico, insoddisfazione, autodisciplina.

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Ho riportato in grassetto quelle che, a mio parere, sono le parole chiave di questa definizione: un processo cioè innovativo che propone idee nuove, o l’utilizzo di idee preesistenti per nuove applicazioni. Per far questo occorre conoscenza delle regole, spirito critico e indipendenza di giudizio. La creatività cioè, è la capacità di creare nuovi modelli, o di applicare in modo completamente nuovo modelli esistenti, che si danno per acquisiti. La capacità quindi di mostrare agli altri nuove idee, nuove strade da percorrere. Un contributo originale all’evoluzione del pensiero e della fantasia, sostanzialmente. Alla luce di queste definizioni, dovremmo analizzare criticamente ogni nuova, presunta “opera d’arte” per capire se si tratti o meno di una manifestazione di creatività.

Questa premessa mi era indispensabile per spiegarvi il motivo per cui, visitando la mostra di Talullah Winterwolf ho avuto la netta sensazione di trovarmi di fronte all’opera di un’artista, un vero “creativo” (http://www.youtube.com/watch?v=TrigD__r3oU&feature=youtu.be). Ho visto le sue opere, la sua maestria nel miscelare immagini e colori a partire da un’idea che si forma nella sua fantasia, e fino ad arrivare a materializzare quello che lei stessa definisce una “storia”, miscelando i suoi disegni con immagini catturate sul web, per dare quindi forma a quanto aveva già intuito e immaginato con la sua fantasia. Una miscela perfetta di immagini per comunicare qualcosa che prima non c’era, una forma mai vista in precedenza, un’espressione di “creatività”, per l’appunto.

Talullah è un caso raro di artista prestata al Metaverso: ha studiato Fashion Design all’istituto d’arte e ha un suo studio personale, per quanto il suo lavoro RL si svolga in una galleria fotografica in Irlanda del Nord, nel Regno Unito.

Vi riporto la sua biografia ufficiale, e aggiungo delle immagini che dovrebbero darvi una minima anticipazione di quanto vedrete nella mostra allestita da Pyramid Cafè, e da Tanalois Art, all’isola di Solaris (http://maps.secondlife.com/secondlife/Solaris Island/22/128/2001).

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Biography  Talullah Winterwolf

From as far back as I remember  I have had a pencil in my hand  making pictures and stories on any kind of surface available about  the  strange  goings  on in my head 🙂 These were  always  almost like a private journal to me and I’d never thought  of exhibiting them before Second Life, even though  I was trained in Art College  in Fashion Design and had  my own studio. At the minute I’m working in photography , and and have a  small  vintage fashion  outlet.

My inspirations come from many sources, but the common thread is that all my creative works be it fashion, a photograph or a painting is that  tells a story in some form or other.
Some of the stories are deeply autobiographical,exploring dreams,childhood memories and feelings, others  could be inspired by a chance  snippet of conversation, an unintentional image caught   in a random photograph, a memory, a  line in a song or book…

I have tried to capture those feelings in the images, and in doing so have realised that the very effect of layering the images and textures  is suggestive of  the way our memories are layered on top of each other and each whole is the sum of many parts.

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