La politica utilizza i Mondi Virtuali

Domenica scorsa abbiamo assistito, in Second Life, ad una insolita manifestazione politica a sostegno di Emergency, i cui operatori sanitari rapiti in Afganistan, erano stati appena liberati. Insolita non per il fatto che la politica utilizzasse, ancora una volta, l’ambiente virtuale di Second Life, ma per le modalità con cui tale manifestazione, organizzata da Papper Papp e da Viola Tatham,   è stata realizzata.

La manifestazione è consistita in una sorta di “marcia per la pace” che ha coinvolto una sessantina di avatar attraverso 17 land, partendo alle ore 22,00 del 18 aprile da Porto Cervo e terminando, all’1,00 di notte del 19 aprile, nella land di Stregatti-Nonsense.

E’ stata una bella serata, in cui l’impegno civico e la testimonianza per la libertà e la pace hanno creato un clima di cameratismo e di gioioso impegno politico, un “ritorno al sociale” per così dire.

Come dicevo, la politica era sbarcata in Second Life sull’onda del successo ottenuto dalla nuova piattaforma nel 2007 , quando si pensava che gli ambienti virtuali avrebbero rapidamente sostituito il web. Su quest’onda mediatica, molti politici, come pure molte imprese, a loro volta,  hanno fatto a gara per sbandierare il proprio ingresso nel nuovo mondo.

In Italia il primo è stato Antonio Di Pietro, allora Ministro delle Infrastrutture del governo Prodi, che si fece costruire una sim ispirata all’Agorà ateniese, e,  nel luglio 2007, fece un interessante intervento,  in cui sembrava che avesse pienamente colto il potenziale offerto dai Mondi Virtuali, parlando di contatto diretto con la gente, con l’uso di SL, e impegnandosi a instituire nelle sedi dell’IDV, il suo partito, delle postazioni fisse con la connessione ad SL, con dei supporters che utilizzassero gli avatar, per tenere i contatti. E’ superfluo dire che nulla di tutto ciò è in seguito avvenuto

(http://www.youtube.com/watch?v=UhA9xJvinvk&feature=player_embedded – !).

Un altro attivista politico a marcare presenza in SL è stato Beppe Grillo, che il 12 aprile 2008 promosse qui il suo V-Day

(http://www.youtube.com/watch?v=b14FT8M7Xpk&feature=related). Successivamente i supporters di Grillo animarono una land molto frequentata per diversi mesi, fino alla sua scomparsa dal metaverso.

Un intervento molto apprezzato fu, il 13 aprile 2008, quello della senatrice Anna Finocchiaro, che sembrava prefigurare, anche questo, un’evoluzione nell’uso di SL da parte dei nostri politici (http://www.youtube.com/watch?v=BG1O3-Hq9hg&feature=related). La senatrice parlò di politica, mettendo in evidenza argomenti riguardanti il mondo femminile, e rispondendo alle domande del pubblico.

Diverse le manifestazioni organizzate in SL in Italia, dal primo sciopero virtuale, organizzato dai dipendenti di una nota multinazionale americana, alla manifestazione inscenata il 12 settembre 2008, sotto la sede del giornale “La Stampa” nella land di Italia Vera, per protestare contro un articolo che trattava di SL, ritenuto dai residenti molto superficiale, e che dette poi dato luogo, sulla rete, ad un interessante dibattito con il giornalista stesso che l’aveva scritto, che accettò, con grande lealtà, l’acceso dibattito che ne seguì. La manifestazione, con tanto di cartelli e di avatar offesi che sfilavano, si svolse con la parola d’ordine “non siamo zombie” riferendosi ad alcune considerazioni svolte dal giornalista nell’articolo (http://www.youtube.com/watch?v=Pzoz4BT-Wu4).

La politica italiana ha poi cercato poi di recuperare terreno, sull’onda della campagna elettorale di Obama, con dei convegni organizzati un po’ ovunque, e, in particolare, presso la Camera dei Deputati.

Il primo convegno, su “Internet e Politica” organizzato da Codice Internet il 4 dicembre 2008, vide la partecipazione di alcuni parlamentari, come Palmieri e Gentiloni, da sempre pionieri nell’uso della rete. Ma, per quanto riguarda i mondi virtuali il ritardo apparve evidente, tanto che David Orban, uno dei pionieri in SL (fondatore della land di Vulcano) si produsse in una feroce critica nei confronti dei ritardi della politica italiana nell’uso dei nuovi strumenti di comunicazione ).

Il secondo convegno si tenne il 15 gennaio 2009, organizzato da Assodigitale e dall’Istituto per le politiche dell’Innovazione, con una interessante tavola rotonda, moderata da Guido Scorza, con i parlamentari Palmieri, Vita Lorenzin, Belisario, Cassinelli e Peluffo ).

Ed infine, è di queste settimane il convegno tenutosi l’11 marzo 2010, con l’intervento del presidente Fini e con una lectio magistralis di Lawrence Lessing, che ha avuto una grande rilevanza sui media (http://nexa.polito.it/node/138).

Ai ritardi che si tenta affannosamente di recuperare in Italia, fa da sfondo un panorama internazionale dominato dagli USA e dalla figura di Barak Obama. Se mettiamo da parte l’episodica esperienza della campagna elettorale francese, con l’uso di SL fatto da Segolene Royal, con un’apparizione il 17 giugno 2007,

(http://www.youtube.com/watch?v=mHcIygFL5tg),

arriviamo alla prima apparizione come avatar di Barack Obama  il 31 marzo 2007 (http://www.youtube.com/watch?v=gBHikzs7DWM&feature=related).

Il team di Obama ha, da allora in poi, sapientemente sfruttato tutti i mezzi dei Social Network (Facebook e Twitter) e anche SL, sia nella corsa delle primarie contro Hillary Clinton (http://www.youtube.com/watch?v=63cU8TgMe7Q), che poi nella campagna per le presidenziali (http://www.youtube.com/watch?v=j60zdhPSKcM&NR=1) con l’istituzione di gruppi di supporters virtuali e sedi di permanente dibattito in SL.

Quello che colpisce, nel team di Obama, è la continuità nell’utilizzo degli ambienti virtuali, fino alla grande campagna in sostegno della proposta di riforma sanitaria, successivamente votata dal congresso (http://www.youtube.com/watch?v=FuiSfA9BDo4).

Stride il contrasto con le apparizioni sporadiche e con le grandi dichiarazioni di intenti fatte da Di Pietro e dagli altri politici nostrani, e mai mantenute, sull’uso dei Mondi Virtuali.

In conclusione, qual è il motivo che impedisce in Italia l’uso politico degli ambienti virtuali? Non è, che per fare politica, tutti i dibattiti vengono dirottati sul mezzo televisivo, dove è più facile, diciamo così, “indirizzarlo”.

Clamorosa, e di grande successo nella scorsa campagna elettorale, è stata la manifestazione su web “Rai per una notte”,  il 25 marzo scorso, serata organizzata da Michele Santoro per contrastare lo strapotere ed il controllo politico sulla televisione, che aveva imposto una contestata censura sull’informazione (http://news.tecnozoom.it/internet-e-reti/santoro-rai-per-una-notte-piu-di-120-000-accessi-unici-contemporanei-post-16087.html).

E’ tempo di allargare il dibattito sull’uso della rete e farne il centro delle rivendicazioni sulla libertà di informazione nel nostro paese.