Lunga Vita ai mondi virtuali. Ma quando decolleranno veramente?

Stando alla mappa pubblicata da Gartner a ottobre 2010 )

Ciclo "hype" delle tecnologie a fine 2010

I mondi virtuali sono al loro “minimo” e hanno bisogno ancora di un periodo da 5 a 10 anni prima di diventare tecnologie consolidate.

Siamo in pratica ad un “passo” dall’averle come tecnologie acquisite. Seguendo questo modello applicato ai Mondi Virtuali, nel 2007 eravamo nel “Picco delle aspettative esagerate”, ed ora siamo ancora nel “baratro della disillusione” e ci rimarremo probabilmente ancora per almeno un anno.

le disfunzioni di skype ormai producono seri danni alle imprese

Tanto per dare qualche nome a tecnologie che ormai ce l’hanno fatta ad esempio “Internet Micropayment Systems” (pensiamo a PayPal) oppure Mobile Application Stores (chi non conosce l’AppStore o a breve AndroidMarket?), o “Consumer Generated Media” (Youtube, Wikipedia) oppure ancora a Skype (che quando non ha funzionato negli ultimi giorni ha prodotto notevoli problemi anche nelle aziende (cfr: . Ognuna di queste applicazioni è ormai diventata un elemento vivo e pulsante della nostra vita quotidiana ma se avessimo detto questo 10 anni fa saremmo stati ridicolizzati.
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Verso altri mondi: Craft.

 

Guardando al panorama attuale dello sviluppo dei Mondi Virtuali bisogna partire obbligatoriamente da quello che è stato il fenomeno Second Life. Da quanto è riuscita a creare la Linden Lab, in questi sette anni di evoluzione di questa piattaforma, ma anche dai suoi limiti e da quello che, per molti osservatori, è l’attuale momento di “crisi” di questa esperienza.

Il merito della Linden Lab è stato, senza alcun dubbio, quello di aver creato e sviluppato (lasciato sviluppare…) il Mondo Virtuale “sociale” di Second Life portandolo al livello attuale. Il limite di questa esperienza, è quello di non essere più in grado, almeno fino ad oggi, di proporre una linea di sviluppo per il futuro, che renda tale modello appetibile per quelle applicazioni che continuano a svilupparsi ad opera dei molti che continuano a sperimentare in Second Life: artisti, enti, università, organizzazioni volontarie e governative, ecc.

Second Life non è stato il primo dei Mondi Virtuali, i cosiddetti MMORPG, Massively Multiplayers Online Role Playing Game(vedi http://www.mmorpgitalia.it/), ad essere creato. Basti ricordare i più famosi in assoluto: da Ultima On line (1997) a Ever Quest (1999), da Dark Age of Camelot (2001), The Sims3ol (2003), Star War Galaxies (2003) e World of Warcraft (2004), per quanto riguarda i mondi di Role Playing, ma anche IMVU, Bluemars, Kaneva, Active Worlds, There, Google Lively (nato e chiuso nel giro di pochi mesi) per i mondi cosiddetti “sociali”. Second Life non è stato nemmeno il Mondo Virtuale con il maggior numero di iscritti, basti pensare ai 6 milioni di abbonati World of Warcraft e tanti altri ma è stato sicuramente quello a maggiore impatto mediatico.

 

Nessuno può mettere in dubbio il fatto che Second Life è il modello che maggiormente rappresenta una società virtuale organizzata, con delle regole sociali, un’economia, e un territorio abitato stabilmente. Per questo motivo Second Life rappresenta tuttora, pur nel mezzo della sua “crisi”, un formidabile laboratorio per quello che potranno essere, nel futuro, i Mondi Virtuali abitati.

La seconda considerazione da fare, a questo stadio di sviluppo dei Mondi Virtuali, riguarda la maturità che stanno ormai raggiungendo le piattaforme basate su Open Sim. Queste piattaforme utilizzano il software reso free, a suo tempo, dalla Linden Lab, e ormai sviluppatosi indipendente, grazie alle comunità Open Source che lo utilizzano. Il livello di stabilità raggiunto da questo software Open è ormai molto elevato, e continui sono i miglioramenti che vi apportano centinaia di sviluppatori e le comunità che si sono formate. Ovviamente, non essendoci alle spalle alcuna grande azienda, i progressi sono legati allo sforzo, alla passione e al volontariato di queste comunità, ma il numero gioca a loro favore. Dovremo quindi attenderci, ed in parte già lo vediamo disponibile, un software gratuito con quasi lo stesso livello di affidabilità di quello che gestisce la Linden Lab. Ovviamente, a favore dell’azienda Californiana, gioca la struttura organizzativa di una azienda ormai matura, dal punto di vista tecnologico, anche se, a mio parere, con molti limiti dal punto di vista gestionale e delle capacità di Marketing.

Il software Open si installa su server “privati” installati presso gestori di servizi di Hosting, su cui può essere installata una, o più sim, collegate ad una Grid coordinata dal server centrale che eroga i servizi.

Ci sono ormai in giro numerose Grid di Open Sim: Inworldz, OSgrid, Sciencesim, Roleplayworlds, Cyberlandia (se ancora la lasceranno in vita), ecc. Alcune di queste Grid sono specializzate, altre “generiche”, alcune ad uso aziendale o di università, altre libere per sperimentare e creare opere artistiche. Una delle ultime nate è Craft (http://www.craft-world.org), attualmente in fase di vertiginosa crescita, dovuta anche alla scelta del Museo del Metaverso ) di migrare da Second Life al nuovo mondo di Craft. Gli animatori di Craft sono Nicola Reinermar e Licu Rau, con un gruppo ormai numeroso di supporters. Attualmente la Grid conta circa 80 sim. Basti pensare che il solo Museo del Metaverso ne occupa 4, con altre 4 collegate, con circa 70 persone aderenti al gruppo. Attorno al Museo, ricreato in Craft dopo l’abbandono di Second Life da parte della sua fondatrice Roxelo Babenco, si stanno raccogliendo artisti come Luce Laval, Shellina Winkler, e molti altri.

 

Il MdM, che da sempre ha una impostazione Cross Universe, sfrutta appieno, con il suo Ning, il gruppo su Facebook, l’uso di Flickr, l’adesione a Koinup, i Mondi Virtuali (prima Second Life ed ora Craft), la Communication Chain, un modello a catena integrata, e complementare, di strumenti di comunicazione diversi. Indipendentemente dall’applicazione in se, relativa al progetto MdM, questo modello è sicuramente un punto di riferimento per quanti vogliono sfruttare, nella pratica, tutti gli strumenti di comunicazione che abbiamo a disposizione, dal Web 2.0 ai Social Network, ai Mondi Virtuali.

Un elemento importantissimo, sia dal punto di vista tecnologico, che dal punto di vista “sociale”, è rappresentato dal fatto che le molteplici Grid possono essere interconnesse tra loro, utilizzando l’ormai maturo codice dell’Hypergrid (http://opensimulator.org/wiki/ Hypergrid). Questo software consente di creare un “ponte” tra le varie Grid, permettendo così all’Avatar di teletrasportarsi da sim a sim, su diverse Grid, creando in tal modo una rete potenzialmente illimitata, dal punto di vista territoriale.

Già oggi è possibile ammirare, presso diverse sim di Craft, alcuni “Stargate” attraverso i quali consentire il passaggio dell’Avatar da una griglia ad altre. Ci sono, allo stato, ancora alcuni limiti tecnici, come il fatto che è possibile teletrasportarsi solo a quelle griglie che utilizzano la stessa versione del software, ma queste soluzioni si vanno man mano consolidando.

Con l’Hypergrid, e con altre soluzioni analoghe che certamente nasceranno, il più grande Mondo Virtuale mai visto si andrà via via realizzando, aggregando mondi e territori diversi.  Si arriverà quindi a prefigurare un futuro alla Snow Crash, il futuristico  romanzo di Neal Stephenson del 1992 (http://it.wikipedia.org/wiki/Snow_Crash), in cui miliardi di persone popoleranno il Metaverso (la prima volta in cui questo termine comparve fu effettivamente in Snow Crash) creando un continuum virtuale sempre più integrato con le nostre realtà quotidiane.

Se il futuro sarà questo, quello in cui i Mondi Virtuali affiancheranno quello reale, ed in cui le esperienze che si andranno a vivere non avranno confini tra il Reale ed il Sintetico, dovremo essere pronti ad elaborare le nostre capacità di interrelazione, senza paure di contrapposizione, sia con gli “umani” che con gli Avatar. Dovremo salvaguardare la nostra vita reale, ma consentire anche lo sviluppo di forme sempre più evolute di comunicazione. C’è materiale a sufficienza per aprire settori completamente nuovi della sociologia e della psicologia, se solo queste due scienze cominciassero a misurarsi con queste nuove realtà, non approcciandole con il classico lettino da psicanalista e vedendoci fenomeni “estremi”, ma trattandoli come una frontiera nuova che ci consente di guardare, attraverso questi pochi spiragli oggi aperti, un mondo completamente nuovo che ci aspetta in un prossimo futuro.

Il Cirque de la Folie

Le Cirque de la Folie ed Empire of Nod presentano “Alice nel Paese della Vaporità”, spettacolo di improvvisazione teatrale in tre serate ispirato all’omonimo romanzo di Francesco Dimitri.

 

DOVE E QUANDO
Empire of Nod,
13, 15 e 16 dicembre, ore 22:00

TRAILER (di Marco Rejkus): http://www.youtube.com/watch?v=RaU5HJobm1Y
LOCANDINA (di Neve Laville)
FOTO (di Neve Laville)

DRESS CODE
Per limitare il lag, gli spettatori sono invitati a contenere l’Avatar Rendering Cost (ARC) sotto i 2.000. L’ARC indica il “peso” dell’avatar in termini di prim e texture e si visualizza seguendo il percorso Advanced > Rendering > Info Displays > Avatar Rendering Cost (il menu Advanced si attiva con Ctrl+Alt+d). Attivata questa funzione, vedrete comparire sulla vostra testa e su quella degli altri un numeretto, il cui colore può essere verde, giallo, arancione o rosso. E’ rosso quando quel numero supera il valore di 2.000. Spesso il peso maggiore è dato da capelli molto elaborati e prim flexy.

IL CIRQUE DE LA FOLIE
Si definisce “compagnia stabile di attori instabili”. Nasce ad Empire of Nod da un’idea di Pauline Tunwarm, appassionata di giochi di ruolo (in gergo GdR) in tutti i mondi conosciuti, che periodicamente coinvolge il gruppo in momenti di improvvisazione teatrale a tema vario. Gli attori sono giocatori di ruolo, più o meno esperti, che per una sera escono dal proprio personaggio abituale (vampiri, angeli, demoni, cavalieri, dame di corte…) per improvvisare ruoli di fantasia, sotto la regia di Pauline Tunwarm e Kain Sibilant. Poco prima della messa in scena, vengono informati a grandi linee dell’aspetto del proprio personaggio e del contesto d’azione, per poi essere buttati sul palco allo sbaraglio ad interagire con personaggi che conoscono ancora meno del proprio. Più o meno come accade in GdR quando si incontra qualcuno per la prima volta. Nate come un modo per mettersi alla prova e divertirsi, le serate hanno suscitato sempre più curiosità e attirato sempre più pubblico, tanto da costringere il Cirque alla definizione di “spettacoli”. Alice è il primo che viene gestito in maniera “professionale” (mentre gli attori restano assolutamente NON professionisti), con scene buildate appositamente e costumi curati.

L’AMBIENTAZIONE DI ALICE
Siamo nella Londra del 1862 e l’impero britannico è immerso nella vaporità, un gas simile al vapore che è anche il più potente allucinogeno mai sintetizzato. Più pesante dell’aria, più leggero dell’acqua, è il prodotto di scarico che Londra getta nelle Steamland, ovvero tutto ciò che circonda Londra, oltre il Muro delle Ventole. Qui piove spesso e il paesaggio è disseminato di rifiuti tecnologici. Chi respira la vaporità si muove in un mondo che cambia ad ogni passo, riformandosi alla velocità del pensiero, sperimentando allucinazioni e confusione nelle percezioni sensoriali. Sinestesie che inducono ad annusare i colori ed assaporare le voci, mentre tutto si mescola alle illusioni, agli odori fantasma, ai suoni senza corpi. Alice è un’antropologa di 29 anni che lascia Londra per inoltrarsi nelle Steamland.

REGIA: Pauline Tunwarm, Kain Sibilant
SCENOGRAFIE: Marco Rejkus, Mnemonica Carter
CAST (in ordine di apparizione): Neve Laville, Thor Hamelin, Estia Caliera, Celeste Godric, Ailin Sheppard, Camilla Limondi, Akira Belgar, Ginn Actor, Artemisia Braham, Magnolia Laryukov, Mnemonica Carter, Dodo Lavecchia, Miss Queenstown, Lilla Martinek, Mircalla Lacombe, Arwen Moyet

Empire of Nod è una land GdR dedicata al gioco di ruolo medieval fantasy.

Web:
Facebook:
Flickr: http://www.flickr.com/groups/empireofnod

Neve Laville

Parole in Second Life

Più Libri Più Liberi – IX Fiera nazionale della piccola e media editoria – Le parole prendono vita in Second Life

Come è ormai noto, si è appena conclusa la IX Fiera della piccola e media editoria, tenutasi a Roma, al Palazzo dei congressi. Molto è già stato detto su questa manifestazione e sul suo successo, in costante ascesa negli anni e soprattutto in controtendenza rispetto alla crisi generale che affligge molti settori.
Grande attenzione è stata dedicata alle nuove tecnologie e alle avanguardie digitali, con una serie di eventi curati da Marina Bellini (aka Mexi Lane) che si sono svolti presso il Digital Cafè. In particolare, nel pomeriggio di lunedì 6, Giovanni Dalla Bona (aka Imparafacile Runo) ha presentato “Le parole prendono vita in Second Life”, dimostrazione di come Second Life sia un mezzo efficace per la promozione culturale. In diretta nel sito della Rai e su Second Life, dall’Isola Imparafacile e dal MiC (Musei in Comune di Roma) e in streaming sul web, sono stati presentati 4 libri, molto diversi tra loro, ciascuno in una location appositamente creata, su misura e in tema rispetto all’argomento del libro.
Così Elena Tamborrino (aka Helenita Arriaga) ha presentato il libro “La cucina mediterranea moderna” conversando piacevolmente con l’autrice Giuliana Lomazzi (aka Teide Alphaville), sedendo insieme a lei a al pubblico attorno a una tavola imbandita, in un cortile campagnolo creato e addobbato a festa per l’occasione.
Gli spettatori presenti all’evento si sono poi trasferiti all’auditorium dell’isola Imparafacile, dove è stato presentato il romanzo di Raffaello Bovo “Nessuna terra al mondo”, immerso in una serie di immagini riferite alla storia narrata nel libro, di cui ha diffusamente parlato l’autore.
Di seguito Giovanni Dalla Bona ha chiamato il pubblico a partecipare all’esperienza successiva, in un altra ambientazione dell’isola Imparafacile, all’interno di un’opera dell’artista Merlino Mayo. Si tratta di un’opera d’arte che riproduce un modello di testa umana attraversata da due treni della metropolitana e alla cui sommità è stato allestito l’Auditorium della sede dell’Accademia di Belle Arti di Brera, di cui già si è scritto su VWM. In questa prestigiosa location è avvenuto l’incontro con Cristian Contini (aka Grocon Emoto) che, a partire dalla copertina del libro “Brera Academy Virtual Lab” (citando lo stesso Contini: “Forse il primo libro italiano con una copertina augmented reality”), ha parlato di Realtà Aumentata, uno strumento di implementazione della realtà attraverso l’ausilio delle nuove tecnologie, in particolare la visualizzazione di foto e video scaturite a partire da un marker inquadrato da una webcam.
L’ultima presentazione si è svolta in un ambiente progettato e realizzato interamente da Livio Mondini (aka Livio Korobase) che, prendendo spunto dal catalogo della mostra dell’artista Ida Gerosa “Il tempio dell’uomo”, in corso presso la Sala Santa Rita a Roma, ha ricreato l’esposizione virtuale delle opere d’arte, rendendole interattive e immersive, per permettere al pubblico di “partecipare” a ciascuna di esse, in un’atmosfera che aiuta la concentrazione e permette di apprezzare appieno forme e colori, trasformando così un catalogo d’arte in una installazione artistica in Second Life.
L’intero evento è stato seguito dal pubblico virtuale e reale con grande interesse e si inserisce perfettamente nel quadro delle attività del gruppo Imparafacile, impegnato da tempo nella promozione artistica e culturale in Second Life con ottimi risultati. L’intento è quello di proporre iniziative a vari livelli ma sempre di alta qualità, diversificando l’offerta che va dalla letteratura, all’arte, alla scienza per il raggiungimento e il coinvolgimento di un vasto pubblico.

Maryhola McMillan

 


Una finestra sul mondo gitano

Non potrebbe che essere una chiassosa festa zingaresca lo sfondo ideale per lanciare il numero di dicembre della rivista EsseElle Movie Magazine ), dedicato appunto al mondo gitano e non stupirà che ad ospitarla sia una land nota nel mondo dell’arte ma anche molto vicina all’immaginario gitano: Arte Libera. Ed è proprio per questa mia passione personale per il mito nomade, che Aquiladellanotte mi ha chiesto di essere proprio io a scrivere questo articolo (laddove generalmente non amo parlare in questa sede di cose che mi coinvolgano più o meno direttamente).


Ma come mai il mondo gitano attira tanta curiosità nella comunità virtuale? Da un lato sinonimo di libertà e seduzione dall’altro di parassitismo e sporcizia… c’è chi lo vede in un modo chi nell’altro… Proprio questa dicotomia deve aver spinto Kameo Haller, direttore della rivista, a dedicare interamente il numero di dicembre di EsseElle Movie Magazine a questo mito, avvalendosi del prezioso aiuto di Klara Nagy, autentica zingara della redazione. Ne è nato un insieme di articoli interessanti, a partire da quello appunto di Klara, che traccia un po’ la storia del popolo nomade, seguito da una carellata sulla Carmen, la gitana più nota dell’arte mondiale, a cura di Kameo, mentre Isadora Mirror traccia un curioso parallelo tra il nomadismo gitano e il classico nomadismo dei “niubbi” nel Metaverso. Non poteva mancare una finestra sul fashon, grazie all’articolo di Melusina Parkin ed una sull’arte gitana, dove sono stata assolutamente onorata di essere intervistata a proposito della galleria gitana Arte Libera, nientemeno che da Lion Igaly.


“La nostra è una vita semplice, primitiva,

ci basta avere per tetto il cielo,

un fuoco per scaldarci

e le nostre canzoni, quando siamo tristi”

Chiude con questi versi del poeta zingaro Spatzo l’editoriale di Kameo, gli stessi che saranno certamente la cornice ideale anche della festa di questa sera.

Editoria digitale e Mondi Virtuali

All’annuale fiera Più Libri, che si tiene a Roma, nella prestigiosa sede del palazzo dei congressi all’Eur, è ormai consuetudine per gli avatar romani, e per altri interessati all’evoluzione dei Mondi Virtuali, ritrovarsi nella sala del DigITAL Cafè, con il coordinamento di Marina Bellini, a confrontarsi con i protagonisti del cambiamento culturale in atto, dovuto ai nuovi paradigmi di comunicazione in rete, e a quanto i Mondi Virtuali possono supportare in termini di innovazione. I risvolti dell’innovazione sul mondo dell’editoria sono stati quest’anno particolarmente analizzati per affrontare le tematiche dell’editoria elettronica e degli eBook, in sempre maggiore espansione, ormai anche su iniziativa dei grandi editori. La fiera è partita il 4 dicembre scorso, con un appuntamento al DigITAL Cafè con Derrick de Kerckhove, intervistato da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico. Derrick non ha bisogno di presentazioni, ma riporto sinteticamente il suo identikit da Wikipedia: È il direttore del Programma McLuhan in Cultura e Tecnologia ed autore di La pelle della Cultura e dell’Intelligenza Connessa (“The Skin of Culture and Connected Intelligence”) e Professore Universitario nel Dipartimento di lingua francese all’Università di Toronto. Attualmente è docente presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dove è titolare degli insegnamenti di “Metodi e analisi delle fonti in rete”, “Sociologia della cultura digitale” e di “Sociologia dell’arte digitale” (http://it.wikipedia.org/wiki/Derrick_de_Kerckhove).


Gli appuntamenti con de Kerkhove hanno sempre un tema di fondo, in questo caso “La reinventazione del reale: spazi, identità e corpi”, ma sono sempre l’occasione per spaziare con lui sui diversi temi dell’innovazione e sui fatti di immediata attualità come l’editoria digitale e il fenomeno di cronaca Wikileaks. Mi ha particolarmente colpito la sua distinzione tra libri classici, di carta, e libri elettronici. Mentre i primi esprimono una materializzazione di una “identità” con cui puoi confrontarti, interagire, usarla, gli altri sono un mezzo di consultazione, archiviazione e portabilità. L’idea che mi viene in mente seguendo tali ragionamenti è che il libro di carta avrà ancora vita lunga, almeno fino a quando la parola scritta rappresenterà uno dei mezzi principali di comunicazione. Allo stesso tempo, trovo utilissimo sfruttare un iPad per portarci dietro un’intera biblioteca, articoli, documenti, presentazioni, ecc.

 

Gli appuntamenti al DigITAL Cafè sono proseguiti il giorno successivo, 5 dicembre, con un incontro sul tema “Virtual Worlds: le nuove avanguardie artistiche e culturale”, a cui hanno preso parte F.B.Marinetti (nipote del maggior rappresentate del futurismo, negli anni 30), Marco Cadioli, Franco Fabbri, Maryva Mayo, Patrizia Nofi e Bryn Oh. Nella giornata di ieri, 6 dicembre, con il coordinamento di Imparafacile Runo (Giovanni della Bona) si è discusso su: “Le parole prendono vita in Second Life”, un tema che si sta portando avanti, presso la land di Imparafacile, con presentazione di libri e dibattiti culturali. Ha coadiuvato Imparafacile Helenita Arriaga, in collegamento cross-world da Second Life. Nel corso del dibattito particolare interesse hanno sollevato gli esempi rapportati all’editoria di Realtà Aumentata, in cui le tecniche messe a disposizione dalla modellazione 3D, ampliando le capacità visive e di illustrazione di temi culturali, forniscono strumenti integrati di parole e immagini, per dare al libro una completezza, anche visiva, di informazione.

 

Un nuovo appuntamento coinvolgerà oggi, sul tema: “Le opinioni degli innovatori italiani in un e-book”, A.Battista, R.Chibarro, E.Durante, M.Longo, N.Mattina, M.Melica, S.Mizzi, M.Montemagno, E.Pantò, G.Petrini e R.Sabbadini.

 

La fiera si concluderà il giorno 8 dicembre con un intervento del sindaco di Roma in un dibattito su “Politica e Social Network”.

 

Una storia antica: Atlantide.

L’idea di Atlantide nasce di conseguenza alle esperienze di gioco di ruolo del nostro Re, Join75 Paine; quest’isola nasce dal fascino che ha suscitato in lui la mitologia greca. Dopo aver esaminato le tante leggende che circondano il mito di Atlantide si è arrivati ad una fase di progettazione e realizzazione di una land che il più possibile rispettasse la topografia descritta nelle leggende.

Già nel 2008 erano stati fatti da Join i primi tentativi di realizzare una riproduzione di Atlantide in SL, ma in piccole land in cui i dettagli erano irrealizzabili.
Nel frattempo continuavano le ricerche in internet allo scopo di reperire  più dettagli possibili perchè  si voleva realizzare qualcosa di più grande e simile  a quello descritto in bibliografia: si è giunti così alla realizzazione di un plastico, e a partire da questo, alla costruzione della sim attuale.

L’isola come è oggi, è molto simile al gennaio 2009, quando nacque, e si presenta come una serie di anelli di terra concentrici collegati tra loro da ponti ed attraversati da canali navigabili, così come vogliono le leggende; ogni tanto si migliora qualcosa, si aggiunge o si leva a seconda delle esigenze di gioco (http://www.youtube.com/watch?v=dNkXnNhfqS8).

Atlantide, nel metaverso di SL, è sopravvissuta alla distruzione insieme a tutti i suoi abitanti fantastici che continuano su questa isola immaginaria, la loro vita e le loro vicissitudini, personaggi diversi, creature diverse tra loro che interagiscono e creano la storia della land.

Join è il re di Atlantide, fin dagli albori della land, ed insieme ai suoi sudditi, ama e tiene vivo il mito della città perduta.
Nella land operano dei Game Master che con fantasia scrivono delle storie sempre nuove che hanno per protagonisti i personaggi presenti nei vari gruppi della land; non vengono stilati dei veri e propri copioni ma delle tracce che vengono passate ai protagonisti in modo che abbiano una vaga indicazione di come muoversi all’interno della storia, proprio questa mancanza di copione e la libertà di recitare a soggetto che si da agli “attori”, che la storia è in divenire; a questo punto è dato all’abilità dei GM, adattare quello che viene giocato alla continuazione del racconto.

Le regole del Gioco di Ruolo, come sappiamo, esistono, ma non sono tante e neanche complicate, e non ci piace che la gente creda che lo siano, sentendosi insicuri e titubanti nell’ approccio al roling. Si impara piano piano, acquisendo lentamente quello che è il tipico modo di esprimersi in un GDR: solo sbagliando e riprovando si riesce a fare esprimere il proprio personaggio nel migliore dei modi.

A tal scopo in land vengono tenute con regolarità lezioni di roleplay, in cui alla teoria si affianca la pratica, si fanno tanti esempi ed esercitazioni, allo scopo di rafforzare quanto appreso nel corso delle lezioni. Ma lo scopo delle lezioni va anche oltre l’intento didattico, e diventa un momento aggregativo per i ruolatori della land, che imparano a conoscersi e, attraverso le esercitazioni, a ruolare insieme. Il Gm team si adopera perchè le regole del GdR non siano una gabbia in cui il PG fatichi a muoversi, soprattutto se alle prime armi, si cerca di dare interpretazione alle norme ascoltando il buon senso, cercando di instillare in tutti i ruolatori uno spirito di gruppo in cui il più bravo aiuta quello che si approccia al roling titubante.

Ma la land non è solo fatta di roling, ma anche di aspetti legati al combattimento; è presente infatti un gruppo armate, curato da uno degli owner, che si occupa di organizzare allenamenti, raid e tornei tra i giocatori delle land ed anche sfidando quelli altre sim: a tal scopo avvengono spesso alleanze strategiche al fine di sconfiggere un “nemico” comune.

Non tutti i ruolatori sono interessati ad entrambi gli aspetti del GDR, a volte si hanno pg solo ruolatori ed a volte solo combattenti; la politica della land è quella di lasciare il pg esprimersi come crede.

We have a dream…abbiamo un sogno…più piccino di quello di john Lennon, quello di creare un gruppo di amici con un hobby in comune, a tal scopo al gdr  affianchiamo serate disco, durante le quali ascoltiamo musica e scherziamo insieme, alimentando la vita della comunità e creando sempre nuovi momenti di aggregazione.

 

Morgana Macchi.

Dalla mente allo spazio: intervista a Solkide Auer

Incontro Solkide Auer nella land di “Musei in Comune”, gestita da Mexi Lane (aka Marina Bellini) per conto di Zetema e del Comune di Roma, il cui assessorato alla cultura è da sempre interessato alle nuove forme di comunicazione in rete (http://slurl.com/secondlife/MiC/ 117/113/2103).

Conosco Solk da un paio di anni, e devo dire che ho sempre avuto una grande stima del suo lavoro e dell’impegno che egli mette nella realizzazione delle sue opere, nonostante io sia, personalmente,  pervaso da un grande scetticismo nei confronti degli innumerevoli “artisti” in SL.

Solkide, ma anche altri come lui ovviamente, a cominciare dalla sua collega e compagna di lavoro Shellina Winkler, si distingue nel panorama degli artisti che nascono in questo mondo virtuale. E’ uno di quelli che, avendo a disposizione nuovi strumenti, e la possibilità di usarli al meglio, ha scoperto la sua vena artistica e ha avuto modo di sviluppare qui la sua inventiva. E’ un esempio di quello che si può fare per l’arte a partire da un ambiente sintetico, aprendo nuovi filoni culturali e di sviluppo artistico prima inimmaginabili.

La costruzione da lui creata nella land “Musei in Comune”, una sfera nello spazio circondata da ammassi di stelle, è di una bellezza e di una profondità inusuali, anche rapportata ad un ambiente virtuale. Partiamo da questa struttura, e sentiamo come Solkide Auer narra la sua esperienza.

AquilaDellaNotte Kondor: Solk, cosa hai voluto rappresentare con questa installazione?

Solkide Auer: mi è venuta in mente la grande astronave di  2001 Odissea nello Spazio, anche se con essa c’entra poco. Rappresenta una struttura nello spazio che potrebbe essere abitabile, e tutta collegata nelle sue varie componenti, con una visione estremizzata del futuro.

Aquila: devo confessarti una cosa Solk.

Solkide: dimmi

Aquila: ho sempre guardato con un certo scetticismo all’arte in SL, a tutti questi artisti improvvisati, alla scarsa qualità delle produzioni, ma il tuo lavoro merita di uscire da SL. Avevo già visto il filmato su Youtube (http://www.youtube.com/watch?v=Ys29-584NgQ) e mi aveva molto incuriosito, per questo sono qui ad ammirare questa tua opera. Credo che questi spazi possano produrre arte, davvero.

Solkide: prova a metterti in mouselook per qualche secondo, fa un certo effetto, almeno a me.

Aquila: sai che in RL il mondo artistico è molto variegato, c’è quello ufficiale e quello commerciale, e sarebbe bello invitare qualcuno appartenente a quei mondi qui dentro.

Solkide: piu che altro a vedere di persona quello che si fa qui.

Aquila: per far incontrare finalmente la RL con l’arte di SL. Certo, potremmo uscirne malconci….

Solkide: in questo caso io risponderei loro: allora entrate qui dentro e vediamo cosa sapete fare.

Aquila: usare un ambiente 3D per realizzazioni artistiche è una cosa che molti non concepiscono, l’associano ai computer, non all’arte.

Solkide: Il computer e’ un mezzo, come il pennello, come lo scalpello.

Aquila: quelli lo usano per la posta, c’è una distanza abissale con le esperienze che si stanno qui realizzando, ma il contatto va tentato.

Solkide: io sono daccordo, come dici tu, ci sono tanti artisti improvvisati, ma i pittori sono tutti Van Gogh li fuori?

Aquila: certo che no… Poi ci sono gli accademici e i critici, e questo è un altro fronte.

Solkide: fanno il loro lavoro di dissacrare cio’ che non e’ canonico, ma non sanno che questo e’ il futuro.

Aquila: ma dimmi una cosa, qual’è il tuo progetto, cosa vuoi fare con il tuo lavoro in SL ?

Solkide: io qui ho avuto modo di sviluppare una passione, prima di SL non pensavo che potessi fare certe cose, ma a prescindere che piacciano o meno alle persone, esse comunque piacciono a me. Il mezzo lo permette ampiamente. Per il resto, di mio ci ho messo la voglia e la fantasia di creare. Prima di SL seguivo l’arte come turista, visitare musei mi e’ sempre piaciuto, l’ho fatto e continuo a farlo. Qui ho avuto modo, come dicevo prima, di poter sviluppare una parte di me stesso. Ho una mia espressione creativa, mi piace la geometria, la precisione della forma. Come dico spesso, cio’ che faccio e’ esattamente cio’ che vedi, magari non si sa cosa sia, ma ha un inizio e una fine, concretezza al massimo grado. Di sogni ne ho diversi, alcuni si sono materializzati ma e’ stata una cosa consequenziale rispetto a cio’ che ho fatto qui.

Aquila: hai fatto molte cose, anche all’estero.

Solkide: si, ho anche esposto in RL, all’estero, oltre che in Italia. Una esperienza diretta la vissi  a Nizza, dove una giornalista, oltre ad essere rimasta colpita dal fatto che esistessero i mondi virtuali, rimase colpita dal fatto stesso che gli abitanti potessero fare certe cose e che quindi esisteva questa forma di arte digitale, virtuale, chiamala come vuoi.

Aquila: quali esposizioni hai fatto in RL?

Solkide: a Firenze, al festival della creativita’ nel 2008, e poi a Roma, in occasione di Futuroma, al Tempio di Adriano a piazza di Pietra, una mostra di arte digitale ambientata in una struttura di 2000 anni, al centro di Roma con allestimenti e monitor  digitali (http://solkideauer.blogspot.com/2009/02/domenica-15-febbraio-2009-arena.html).

Solkide: a Nizza, in una piccola galleria, in cui con la collega Shellina Winkler fummo invitati a creare un lavoro in occasione del Virtual Looking Glass. Ci fu una grande cooperazione tra land di SL e gallerie in RL, dove esponemmo, con l’aiuto di un monitor, il nostro lavoro. Poi la comunita’ australiana di Caerleon: anch’essi esposero sia in RL che in SL. E ancora, in Olanda, con Diabolus, di Velasquez e Josina, in una piccola galleria, tutto in contemporanea.

Aquila: ma come sono stati accolti questi lavori da chi non conosce i mondi virtuali? Che reazioni hanno avuto di fronte a queste forme d’arte?

Solkide: io posso parlare per quanto ho visto, e mi hanno detto, i miei referenti a Nizza. La gente era molto colpita, attratta da questo genere di realizzazioni, per certi versi sconosciuto, almeno al grosso pubbblico.

Aquila: sono usciti servizi su qualche giornale?

Solkide: si, uscì un servizio su un giornale locale di Nizza, e fu la stessa giornalista che mi intervisto’, in collegamento SL/RL. Altra esperienza pochi mesi fa, in Olanda, in occasione del GOGBOT, un festival di arte digitale in cui sono stati proiettati su monitor le riprese di una galleria qui su SL, in cui c’erano anche le mie sculture

Aquila: che tipo di rapporto c’è tra i vari artisti di SL? C’è competizione, invidia?

Solkide: si creano rapporti di stima reciproca tra noi, magari anche invidia, forse, ma credo che, se  questa c’e’, viene celata.

Aquila: hai mai collaborato con qualcuno? a parte Shellina, ovviamente.

Solkide: io per carattere sono un solitario quando creo, ma ho avuto collaborazioni indirette, ad esempio Art Kahos, in cui un gruppo di artisti creò un lavoro collettivo con l’apporto di ognuno di noi, ma non ci fu collaborazione diretta.

Aquila: come nasce una tua idea? Fai un progetto su carta prima, degli schizzi, come fanno gli architetti?

Solkide: io ho due modi di lavorare: o capita il flash, in cui ho già in testa il lavoro finito, lo metabolizzo, me lo creo mentalmente, e poi qui lo butto giù lavorando sui prims, finche’ non assumono la forma desiderata nel complesso, che deve corrispondere a cio’ che avevo io in testa. Oppure parto da forme semplici, e man mano le elaboro, e mentre vedo che delle forme si creano,  lavorandole mi vengono nuove idee che modifico, rivedo e riformo. Quindi l’idea nasce in quel momento lì.

Aquila: non ti è mai capitato di partire con un’idea precisa, che poi tenti di realizzare?

Solkide: si, questa installazione, per esempio, dove siamo ora. Questa era tutta in testa.

Aquila: com’è nata questa idea allora?

Solkide: a volte spiegare come nasce una idea non e’ facile. Questa mi venne in mente in un giorno di lavoro. Andavo in giro in macchina ed ebbi questa immagine che si formò in testa, forse non esattamente cosi, ma per il 90 % era già cosi. Le altre cose le aggiunsi in fase di elaborazione.

Aquila: pensavi a qualcosa, a un film, ad un libro, in particolare?

Solkide: si, mi venne in mente l’astronave di 2001 Odissea nello Spazio, come struttura a se, nella galassia. Ma con essa, alla fine, c’entra poco, la cosa in comune e’ che questa costruzione costituisce una struttura a se, autosufficiente.

Aquila: capisco, è stata solo un’ispirazione quindi.

Solkide: qui è vista con una visione estrema di come si potrebbe vivere, una ispirazione. Volendola elaborare, immagina tutti i quadrati  come zone di vita, come una serie di stanze. Ripeto, e’ una visione estrema, di come pero’ potrebbe essere creata nello spazio, essendo in cielo, senza basi su cui poggiare, deve poggiare unicamente su se stessa, e quindi è tutta collegata.

Aquila: è una bella immagine, magari da questa realizzazione svilupperai altre idee.

Solkide: si o no, non lo so ancora. A volte da un’ idea ne nasce un’altra, a volte nasce da zero

Aquila: pare che l’arte sia così…

Solkide: pare di si.

Aquila: grazie Solk, sei stato gentilissimo. In bocca al lupo per nuovi successi. Continueremo a seguirti con attenzione, visto le emozioni che ci trasmetti con opere come questa. A presto.

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Pop Art Display

Il 23 novembre alle ore 22 ( at 1 pm sl)  vi sarà l’inaugurazione e l’apertura del Pop Art Display saremmo molti onorati della tua partecipazione.
Quello che abbiamo voluto ricreare non è una semplice esposizione di opere d’arte, ma proprio una loro “messa in scena”, una visione dell’arte insieme approfondita, godibile e divertente, convinti, che questo sia il modo più corretto per rendere fruibili gli oggetti d’arte in Sl.
La visita consente di incontrare e conoscere più di venti artisti Pop, da Andy Warhol a Tom Wesselmann, da Roy Lichtenstein a Jasper Johns e Richard Hamilton, solo per citare i più noti, oltre a mettere a disposizione  una raccolta di 176  opere, organizzate in un percorso che accompagna il pubblico lungo una linea ideale dell’evoluzione e delle sfaccettature della POP.
Di grande impatto le oltre quaranta ricostruzioni 3D che si presentano come veri e propri set con opere ricostruite in ogni singolo dettaglio, consentendo ad ogni avatar di divenire egli stesso protagonista ed entrare letteralmente all’interno dell’opera d’arte per assumere uno sguardo completamente nuovo dell’opera stessa.
Questo ed altro è confluito nella ricostruzione di alcuni ambienti immersivi tesi a rendere più diretta la partecipazione allo spirito delle rappresentazioni artistiche, così come i numerosi video che allargano gli orizzonti delle opere esposte.
Inoltre un notevole apparato informativo, composto dalle biografie degli artisti, dalle schede tecniche e dal commento delle opere consente di godere al meglio la visione, soddisfacendo le necessarie conoscenze e curiosità.
Per finire, Merlino Mayo ha ricostruito la Silver Factory, il mitico studio di Andy Warhol, che completa la struttura e fornisce un ambiente adatto sia al ritrovo che alla possibilità di manifestazioni artistiche e culturali  varie che si svolgono in sl.

Eros Boa: installazioni 3d, animazioni ed allestimento ambienti immersivi

Matteus Taurog: ideazione, selezione opere, apparati informativi

Zorro Hirvi: costruzione e allestimento

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2Lei: vari gruppi per un unico progetto

Dieci gruppi/gallerie italiane uniti nell’arte in un unico progetto di solidarietà. Il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Metaverso vedrà per la prima volta collaborare braccio a braccio diverse land, artisti e gruppi italiani sotto il patrocinio di Pangea, Associazione che lavora per la tutela dei diritti delle donne nei Paesi dove più ce n’è bisogno.


2Lei – La passione delle donne, questo il nome scelto per la manifestazione, è dunque un progetto nato per iniziativa di 2LifePhotos, Arte Libera, Merkaba Arts, PAD, SL Art, Tanalois, SaliMar,  WDT Planet, The Knot, CSW Island, che giovedi 25 novembre, attraverso un itinerario unico che offrirà dei veri e propri “ponti” da una land all’altra, presenteranno una serie di mostre (personali o collettive), performance, letture, ecc. quale omaggio comune alla figura della donna, vista nella sua totalità (madre, moglie, amante, amata o oltraggiata). All’interno di ogni land sarà possibile trovare informazioni su Pangea e ci sarà la possibilità di offrire donazioni alla Onlus. Molti gli artisti coinvolti nel progetto, nomi noti e meno noti del Metaverso che promettono tutti istallazioni di gran qualità, come ci si aspetta dalla levatura delle realtà promotrici.

Il progetto si avvarrà inoltre del sussidio, al di fuori del Metaverso, di un Blog dedicato (http://secondlife2lei.blogspot.com/), una sorta di diario di bordo in cui ciascuna delle persone coinvolte potrà lasciare le proprie riflessioni e la propria testimonianza sugli eventi organizzati.

Nel panorama di una Second Life italiana spesso chiusa e divisa da interessi e obiettivi diversi, siamo lieti di testimoniare come lavorare insieme per un obiettivo alto comune sia davvero possibile.

BOOKCROSSING

di Helenita Arriaga

Il Bookcrossing è, secondo la definizione del Concise Oxford English Dictionary « the practice of leaving a book in a public place to be picked up and read by others, who then do likewise. », ossia la pratica di rilasciare libri dovunque una persona preferisca, affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altri. L’idea iniziale di proporre un luogo virtuale in cui parlare di libri, mi è venuta qualche anno fa, all’interno di un forum di insegnanti sulla piattaforma di Indire (ora Agenzia Scuola) che frequentavo assiduamente per obbligo di formazione in servizio, come neoassunta nella scuola. Si trattava di un luogo non accessibile a tutti, frequentato da un gruppo abbastanza ristretto di persone, accomunate dalla stessa professione, ma molto eterogenee tra loro. Bookcrossing era il nome che assegnai ad un thread di discussione, con lo scopo di ‘abbandonare’ titoli di libri, affidandoli alla curiosità dei colleghi. Credo che SL possa rappresentare l’evoluzione di quell’esperimento, arricchita dalla tridimensionalità e dalla possibilità di aggiungere elementi nuovi quali la modularità tematica e la sistematicità degli incontri in presenza, con l’interazione sincrona dei partecipanti.

Il motivo per cui noi di Imparafacile crediamo possibile la realizzazione di una simile iniziativa, risiede nella convinzione che sia utile un luogo di confronto in cui si possano incontrare i lettori che apparentemente sembrerebbero una razza ad alto rischio estinzione. Tuttavia, a nostro parere, rappresentano ancora una buona fetta degli utenti della cultura, che è fatta oggi più che mai di immagini e di informazione che viaggia a velocità di bit, ma che non disdegna la ‘lentezza’ della lettura solitaria e non. Le occasioni di confronto, concretizzate in incontri in presenza nell’Isola Imparafacile ma anche altrove -ovunque vogliano ospitarci-, si configurano come semplici possibilità di scambiarsi, alla pari, delle opinioni sulle letture fatte, non al fine di condizionarsi vicendevolmente, né di orientarsi nella lettura, ma solo come opportunità di conoscenza. Il nostro pubblico ideale non esiste. Ci rivolgiamo ai lettori cosiddetti ‘forti’ e a quelli meno forti, ma interessati e magari destinati a diventare anche loro ‘forti’. Unico requisito indispensabile, la curiosità verso le novità editoriali, ma anche verso i classici di sempre, quelli da cui non si può prescindere, e il desiderio di sapere cosa si legge e perché.

Partecipare al Bookcrossing di Imparafacile è molto semplice: si fisseranno volta per volta temi e/o autori; nel corso del mese si raccoglieranno le adesioni per gli interventi del pubblico, che avrà modo di parlare del suo libro preferito durante l’appuntamento successivo a quello in cui si sarà fissato l’argomento. Basterà prenotarsi presso Helenita Arriaga o Imparafacile Runo, tramite IM o notecard, indicando il libro di cui si intende parlare e i motivi per cui quel libro è piaciuto. Nel corso dell’intervento, durante la serata per cui ci si è prenotati, sarà possibile anche dire perché si considera un titolo da consigliare. Durante gli incontri, chi presenta il libro avrà l’opportunità di leggerne in breve brano (o farlo leggere ad altri). L’intervento non necessariamente deve avvenire in voice, per quanto sia preferibile. Nel caso in cui si scelga di non utilizzare il voice, i partecipanti dovranno predisporre in anticipo il loro breve intervento scritto, in modo da copiarlo nella chat pubblica.

Appuntamento dunque a martedì 16 novembre alle 22, presso l’isola Imparafacile per il primo degli incontri, che si sperano numerosi, in compagnia delle nostre letture preferite.

 

IN MEMORY OF NASSIRIYA

Nel settimo anno dalla strage di Nassiriya, dove 19 italiani rimasero uccisi in un vile attentato terroristico alla base Maestrale di Nassiriya, in Iraq, in Second Life si vuole ricordare quei 19 Italiani e tutti i Caduti Italiani nelle missioni internazionali di peacekeeping. Due sobrie cerimonie si svolgeranno presso il memoriale dei Caduti di Nassiriya, ed il memoriale di tutti gli italiani Caduti nelle missioni internazionali di peacekeeping.

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Una storia di GDR: Siena

Mi è stato chiesto di raccontare come il GDR è arrivato a siena, per chi non sa cosa è il GDR , “GDR” vuole dire gioco di ruolo. Il gioco di ruolo è una forma di gioco, cioè giocare e vivere un personaggio diverso da quello che si vive in SL. Ad esempio, se una persona volesse ruolare come cavaliere medioevale, questo comporta avere la skin, la shape, i vestiti, le armature , spade cavallo e altro. Siena fu una delle prime SIM ad adottare il GDR. Ci vestivano e avevano spade ma il ruolo ancora non si giocava, non si sapeva bene cosa fosse un gioco di ruolo e così ci vedevano a Legenda come in altre SIM Medioevali, si facevano tornei di spada, ci si allenava ma non si ruolava. Io dopo Parioli (prima sim italiana di arrivo di sl) ero andata a Legenda e li mi incontrai con il primo vero gruppo di cavalieri i mitici ” FALCHI”.

La conchiglia (Il Campo) a Siena non era ancora finita così come la fonte Gaia. Io ero già generale dei Falchi e li portai a Siena come primo gruppo mediovale di cavalieri. Si allenavano nella piazza del campo intanto che quel povero di Lupo Hian la costruiva, sotto il rumore assordante delle frecce e della Laura (prima spada GDR). Allo stesso tempo iniziai a conoscere il GDR nelle sim tedesche, e altre straniere e cosi lo portai Siena. Nell’aprile/maggio 2007 ci fu l’ inaugurazione, c’erano i Falchi come gli Uthar che erano un gruppo tedesco che giocava da un anno il vero GDR così com’è conosciuto oggi. Ricordo che una volta ruolai con uno dei generali del gruppo Uthar, un ruolo di cattura in Siena e i senesi non sapendo cosa era il GDR, si spaventarono a vedermi legata in corde e trascinata per tutta la piazza del campo: ci fu uno scandalo. In quel periodo a Siena vivevano gruppi come i Fenice, i Crociati e i Teutonici che fecero la richiesta a Lupo Hian di portare il GDR a Siena. Lupo sapendo che io ero l’unica, insieme a PJ, in quel tempo a capire cosa era il gioco di ruolo, mi chiese di prendere questo compito, dal momento che PJ non si era reso disponibile.  Cominciarono i raduni con le sim stranire che ospitavano pochissimi italiani e li invitai a dare lezioni di GDR a Siena. Ci furono 4 maestri che si resero di disponibili a dare lezioni una volta alla settimana.

In quel tempo a Siena si preparava un evento grandioso e come prima Sim italiana coordinavo e organizzavo insieme al primo officer Matthia Burt, il torneo internazionale di spada nella arena che fu costruita apposta per i gruppi. Fu un grandioso successo per una settimana di tornei di spade con guerrieri stranieri e gruppi che vivevano a Siena come anche a legenda. Questo avvenne tutto nel 2007. Dopo quel successo, la voglia di GDR fu ancor più grande e mi misi in contatto con legenda che era la seconda sim italiana che provava di portare il GDR nelle sim italiane. Per una settimana mi toccò di andare ai raduni, che non erano pochi,. Per i mesi seguenti cominciarono i raduni per decidere le regole e il tipo di GDR a cui si voleva giocare. L’interesse fu per la Fantasy che io personalmente non condividevo per il semplice fatto che era già difficile ruolare l’umano, per la complessità che ne conseguiva.

Il fantasy portò molti problemi fin dall’inizio del GDR a Siena. Era una discussione ed una litigata continua per problemi di ruolo e di potere per le differenti razze coesistenti nel GDR. Il meter fece il resto, si cercò un meter adatto per Siena per cui si decise di farne uno ad hoc, ma questo lavoro si realizzò solo due anni dopo con la nascita, grazie ai creatori Elia Tenk e Neo Komparu, del meter Diabolo, che si rivelò un autentico successo nelle sim americane e straniere, utilizzato ancor oggi. Nel frattempo, prima del Diablo, a Siena si usava il DCS, che fin dall’inizio si rivelò una disfatta.. Dovete infatti sapere che il DCS è un meter facilmente manipolabile: c’era chi dava più potere a chi era amico, e venivano utilizzate armi proibite nel gioco di ruolo, ma a quel tempo nessuno le conosceva, e una volta scoperte a Siena si inizio a farci caso e nacque un altro problema tra i giocatori per poteri delle razze …. ognuno voleva essere il più forte il più sanguinoso e furbo.

Dopo molti tentativi di portare un buon GDR a Siena, conosciuta come una sim giusta e severa nelle regole (a mio avviso non lo erano affatto). Si giocava un pseudo GDR ma in fondo era solo un giocare insieme a uccidersi a spadate, a catturarsi e invadere i castelli: ci si divertiva tanto non lo si può negare ma era ben lontano dal vero gioco di ruolo. Verso la fine ormai c’erano molti personaggi che avevano fatto esperienza altrove e capivano cosa significava ruolare. Il confronto tra i giocatori nei combattimenti di spade, con quelli che sapevano realmente ruolare portò, come era prevedibile una serie di problemi. Il carattere pioneristico di Siena che si realizza nel cercare sempre il meglio e imparare dal meglio, non riuscì a frenare completamente questo GDR anomalo. Per cui Lupo Hian decise di riportare Siena alle sue origini, dopo due anni di tentativi, abbandonò l’idea del GDR. Siena tornò ai suoi scopi, quello di vivere pacificamente, realizzare eventi culturali, musicali, etnici e sociali, così come lo è tutt’ora. Non posso nascondere che sono sempre stata un personaggio critico e duro davanti al GDR che si voleva creare a Siena che in realtà GDR non era. Il fatto di avere sempre ripetuto che il gioco di ruolo in Siena era solo ospite e non aveva mai preso casa , a molti non è mai piaciuto.

Dopo aver visto nascere Siena in qualità di co-owner , accudita e amata, insieme all’owner Lupo Hian, non potevo vederla cosi immersa in litigate inutili, guidata da persone capaci di pensare solo ai propri interessi e a quelli dei loro amici. Oramai Siena difatti era 8 mesi ferma, nonostante si insisteva a sostenere che a siena si continuava a ruolare il gdr, con l’intenzione di portare l’urban (GDR moderno) pur nell’evidenza che Siena è città medioevale. Vedendo l’owner preoccupato, deluso dalle persone, iniziai a ribellarmi, assicurandomi così l’odio di tutti quelli che non volevano accettare che il GDR a Siena ormai era morto. Siamo in SL si provano le cose, si da del tempo e forza in quello che si crede, ma si deve anche capire quando i progetti non hanno più ragione e senso di esistere. I ricordi del gioco di ruolo a Siena sono belli avventurosi ma anche tristi e portatori di grandi delusioni.

Qui vorrei ringraziare tutti quanti che hanno vissuto quei tempi di GDR nel bene e nel male. Siena ha chiuso questo capitolo e come dice Lupo Hian: ” IL GDR A SIENA è BANNATO MAI PIU SARA’ OSPITE DI SIENA”

 

di Alejandra Balhaus

Apertura di una nuova land: il Club Pascià

Il Club Pascià nasce dalla mente e dalla genialità artistica di Seregon Breil, un builder d’eccezione in Second Life, che ha realizzato questa splendida land in soli 3 giorni mettendoci tutto il suo estro e la sua fantasia.
I nostri primi visitatori sono già rimasti a bocca aperta affascinati dalle architetture arabegianti e dagli spazi sconfinati di puro relax e di delizioso divertimento.
Come intuirete già dal nome è tutto un programma, un luogo di ritrovo dove scambiare idee, opinioni, gusti, dove fare amicizia e perchè no.. far nascere un amore in uno splendido scenario… e dove giocare maliziosamente fra passioni e fantasie
Il Cub Pascià, organizzerà presto sfilate, concerti, serate con Dj internazionali, e inoltre sarà tutti i giorni in diretta con la radio “amiciradio” con la possibilità di dediche che potrete sentire direttamente in streaming nella nostra Land… e per chi è in vena di acquisti potrà passaggiare comodamente visitando negozi sempre ben forniti in cui scegliere abbigliamento, accessori e outfit di tutti i generi.
Vi aspettiamo venerdì 12 novembre ore 22 per l’inizio del vostro sensuale sogno …

http://slurl.com/secondlife/La%20Liberte/62/13/23

AULA VIRTUALE, IL VANTAGGIO DELLA SEMPLICITÀ (seconda parte)

Il kit base per il docente virtuale

La lezione è pronta, il docente è preparato, l’argomento interessante e la gente è attenta.
Con queste 4 componenti ci sono già ottimi presupposti per ottenere un buon risultato.
Restano da decidere gli strumenti da utilizzare per stimolare e facilitare l’attenzione e l’interazione (che, lo ricordiamo, sono i punti forti della formazione in SL).
Ecco allora alcuni oggetti, che io chiamerei “gli indispensabili”, che ho scelto di elencare in base soprattutto all’utilità e alla semplicità d’utilizzo.

Il monitor (ma cercatelo con il nome viewer, che in sl se ne trovano di più)

Come in Real Life il monitor, con cui mostrare diapositive o immagini, è fra i primi strumenti a cui si deve provvedere.
Si sa che un’immagine vale di più di mille parole (se è scelta bene, aggiungo io…) e quindi le famose diapositive/slide di power point restano ancora un ausilio importante per ogni relatore.

Il più semplice dei monitor: pochi pulsanti per spostarsi fra le slide


I monitor migliori sono proprio i più semplici, come quello della foto, che si utilizza in poche mosse: si inseriscono le immagini nella scheda “contenuto” dell’oggetto e poi si mostrano cliccando sui comandi “avanti” “indietro”, come in ogni altro comunissimo visualizzatore di immagini.
Ma non fatevi ingannare dalla banalità dell’oggetto, perché, se ben usato, offre davvero molti vantaggi:
1) è semplice da usare e non richiede competenze tecniche né per il relatore, né per i partecipanti
2) se ne trovano moltissimi di gratuiti, sia in SL, che nel famoso marketplace https://www.xstreetsl.com/
3) funzionano con tutti i client, non hanno bisogno dei media prim e neanche di una connessione particolarmente potente
4) se il monitor è full perms potete regalarlo completo di diapositive direttamente ai partecipanti come materiale didattico

Mexi Lane mostra un video da Youtube, durante un evento al MIC


Dopo aver imparato ad usare al meglio i monitor più semplici potete sbizzarrirvi con strumenti più evoluti e sofisticati (ma anche complessi) che permettono con un unico oggetto di visualizzare immagini, mostrare video prendendoli dai più noti social network dedicati (youtube, livestream, ecc.), ascoltare radio in streaming ecc.
Girando per le diverse land mi pare che in questo periodo i più gettonati siano:
> Damani MediaViewer: che potete acquistare anche qui: https://marketplace.secondlife.com/p/Damani-MediaViewer-youtube-working-Dailymotion-XXX-ShoutCast-Videos-Music-Movies-Go/42726
> NHC MEDIA: che potete acquistare anche qui : https://marketplace.secondlife.com/p/NHC-MEDIA-Megavideo-Justin-Youtube-RedTube-Dailymotion-Ustream-Livestream-Radio/513331

E’ sufficiente dare un’occhiata alla loro descrizione per capire quali siano le potenzialità di questi strumenti. Sicuramente per poter essere utilizzati al meglio richiedono un po’ di tempo per la lettura delle istruzioni e la predisposizione di tutto ciò che serve, ma un tempo che poi viene ripagato dalle tantissime possibilità offerte.

I distributori di materiale didattico

Un’aula ben progettata deve mettere a disposizione del docente degli oggetti che gli permettano di fornire ai partecipanti il materiale didattico predisposto a sostegno della lezione.
Non dovrebbero mai mancare:
> un distributore di notecard (o biglietti, come si chiamano con la versione italiana del Viewer 2). Lo segnalo per primo perché le notecard, grazie alla loro flessibilità, posso contenere testi, ma possono anche incorporare qualsiasi altro tipo di oggetto presente nel vostro inventario: landmark utili, immagini e locandine, oggetti da rezzare ecc.
> un oggetto che attivi un link su web, perché l’integrazione fra Second Life e internet può davvero dare risultati straordinari in termini di efficacia. Basti pensare all’utilità di un forum in cui gli allievi possano fare domande o aiutarsi a vicenda in momenti diversi da quelli della lezione. Inoltre su web abbiamo a disposizione le tante possibilità offerte dal web 2.0 e dai social network: la possibilità di caricare la registrazione delle lezioni, mettere a disposizione materiali di ogni tipo nei social network dedicati (www.scribd.com per i documenti; www.slideshare.net per le dipositive, solo per citarne due fra i più conosciuti)
> un media prim, che visualizzi pagine web. Metto alla fine questa possibilità perché le sue potenzialità sono ancora tutte da scoprire. Ricordo che i media prim permettono di visualizzare direttamente nella facciata di un oggetto delle pagine web. Usando questa possibilità in combinazione con strumenti web di condivisione del desktop (ad esempio: www.teamviewer.com oppure www.dimdim.com) posso mostrare agli altri quello che io faccio nel mio computer. Una risorsa davvero interessante, soprattutto per chi insegna temi legati all’informatica, ma che presenta anche qualche limite, come la necessità di usare il Viewer 2, la necessità per il docente di saper usare anche le piattaforme web per la condivisione del desktop e il molto lag che questi prim creano in second life.

Prenotino: basta un clic per prenotarsi ad intervenire

Per chiudere questa rassegna di strumenti utili a chiunque voglia provare a tenere una lezione o a gestire un evento pubblico in Second Life cito il (magico) prenotino, un oggetto che permette alle persone presenti di prenotarsi per fare delle domande. Tanto semplice quanto utile, nel caso si voglia mettere ordine in un gruppo di persone piuttosto attivo e partecipe.
Ecco come funziona: quando qualcuno clicca sull’oggetto, il suo nome compare sopra l’oggetto stesso. Finito l’intervento la persona che si era prenotata può cancellare il proprio nome ricliccando sull’oggetto. Inoltre il proprietario dell’oggetto ha la possibilità in ogni momento di cancellare chiunque o di ripulire tutta la lista. Purtroppo non l’ho ancora visto in vendita in nessun posto. Il mio è un regalo di Magicflute Oh (gruppo Pyramid), poi riadattato dall’amico Alby Uggla, ma se me lo chiedete sarò contento di regalarvelo full perms.

Come dicevo nel titolo: il vantaggio della semplicità. Prendete confidenza con questi oggetti e dedicate un po’ di tempo a predisporre i materiali per sfruttarli al meglio. Ogni evento diventerà una passeggiata.

CIAO e buon divertimento a tutti.

Impa