E se poi arrivano i fantasmi…

Questo luogo non è il Paradiso. Questo luogo non è l’Inferno. Questo luogo non è niente che tu possa aver immaginato. La Morte non è stata la Fine. La Morte non è stata la Risposta. La Morte è stata solo l’Inizio”. E’ con questa premessa che ad Empire of Nod ha avuto inizio Wraith – The Oblivion, ambientazione ispirata all’omonimo gioco di ruolo targato White Wolf, come il ben più noto Vampire the Masquerade, il GdR a tema vampirico più famoso del mondo e del metamondo. Wraith (Presenze, in italiano), è qualcosa di completamente diverso da qualunque esperimento di ruolo mai tentato. A partire dall’ambientazione, che è quella della Shadowland, una sorta di terra di mezzo dove finiscono le anime – o meglio, le essenze ectoplasmiche – di coloro che non sono riusciti a “trapassare” dopo la morte. Fantasmi quindi, di ogni epoca e provenienza, intrappolati in una dimensione parallela al mondo dei vivi, alle prese con il problema di capire cosa li trattenga in questa zona d’ombra, quali rimpianti li tengano ancora caparbiamente legati alla vita, impedendo loro di trovare pace. Uno scenario inedito, diverso sia dal GdR medieval fantasy, che da sempre va per la maggiore nelle land italiane, sia dalle episodiche e fallimentari incursioni nell’era post-atomica.

L’idea è di Pauline Tunwarm, vulcanica game master di Empire of Nod e fondatrice del Cirque de la Folie (gruppo teatrale che periodicamente porta in scena opere di autori emergenti, interpretate da “giocattori” che improvvisano sul palcoscenico la loro parte).

Pauline
Nelle intenzioni degli organizzatori, Wraith doveva durare tre settimane al massimo. Voleva essere un esperimento, un saggio di come si svolge il GdR in contesti più tradizionali, dove non ci sono meter, il game master segue da vicino lo sviluppo della storia e, soprattutto, è previsto che le avventure abbiano un compimento e non ambiscano a durare in eterno, come normalmente avviene in Second Life (per ovvi motivi: i costi di un restyling ciclico e totale del building sono proibitivi).  Ma sono ormai due mesi che Empire of Nod si è convertita spontaneamente e quasi interamente a Wraith: iniziato in skybox per non interferire col medieval del “piano di sotto”, il nuovo gioco ha riscosso sempre più consensi e da qualche giorno si è trasferito in uno dei castelli più suggestivi della sim, riadattato per l’occasione ad hotel della Scozia del XXI secolo infestato da queste inquietanti presenze. Fantasmi duri a morire… o meglio, a trapassare: i giocatori si sono talmente affezionati al proprio personaggio da rinviare il più possibile la soluzione dei loro rimpianti e godersi la Shadowland fino all’ultima ombra.

Shadowland

Gran parte del merito di tanto entusiasmo va ai player stessi, che hanno redatto i loro background autonomamente e dato vita a personaggi intensi, carismatici, commoventi. Star indiscussa di Wraith e mascotte della Shadowland è Julia, sei anni, morta nell’incendio della sua casa per l’incuria di una ragazza madre depressa e distratta. Una scelta impegnativa da parte di Jeliel Melune, la giocatrice che anima Julia, che ha messo in crisi più di un player esperto; sia perchè raramente i regolamenti di land ammettono la presenza di avatar bambini, sia perchè Jeliel interpreta talmente bene il suo personaggio da creare l’illusione – perfetta, drammatica e toccante – di interagire con una bambina dal vissuto così tragico. In un modo come nell’altro, nessuno era preparato ad affrontare una bambina in game e le ruolate con la piccola Julia sono sempre momenti ad altissimo tasso di emotività (e di liquidità, per chi ha la lacrima facile).

Julia e Lillie

Vaga nella Shadowland dagli anni trenta anche Cocò Sugarlips (alias Qatesh Denja), astro nascente del jazz, uccisa dalla famiglia benestante del suo fidanzato, che non riusciva a tollerare l’onta di una di un figlio innamorato di una “soubrette”, peraltro incinta.

Cocò Sugarlips

Interpretazione magistrale per Dodo Lavecchia e Lilla Martinek, che si sono cimentati con il difficile compito di incarnare nientemeno che Jim Morrison e Pamela (per tutti, Jim e Pam). Sono gli unici “vip” della terra delle ombre: ai giocatori era stata data la possibilità di interpretare anche personaggi storici o famosi, ma ci si è accorti molto in fretta che non sarebbe stato poi così semplice rispondere a domande del tipo: “Cosa avrebbe fatto Cleopatra al posto mio?”. Una sfida raccolta e vinta da Dodo e Lilla, espressione delle intelligenze migliori della comunità GdR italiana.

Jim e Pam

Molto commovente la figura di Kevin (dib Parx), che ha sorpreso tutti scegliendo di interpretare una delle vittime dell’11 settembre, mentre potrebbe essere cronaca dei giorni nostri la vicenda di James (Angelus Ansar), giornalista fatto internare in manicomio perchè sapeva troppo di un caso di corruzione politica. Nel cast anche una nutrita componente militare, fra anarchici, terroristi e soldati che, con i loro eccessi di rabbia, i proclami isterici e rari momenti di straordinaria umanità, offrono un’occasione per riflettere sull’insensatezza di tutte le guerre.

James

Fra colpi di scena, sedute spiritiche e tempeste magnetiche, Wraith si avvia alla conclusione nelle prossime settimane. Perchè, come ricorda Pauline, deus ex machina di tutto ciò che di più innovativo si è visto nel mondo italiano del GdR degli ultimi anni, “tutte le cose belle devono avere una fine”, per non cadere nella trappola della ripetitività e per essere ricordate degnamente.

Al castello di Glamis

Nuove ambientazioni sono già in fase avanzata di progettazione. In programma per il mese prossimo (fantasmi permettendo) c’è Cyberpunk 2020, che vedrà la rinascita di un pezzo di storia di SL: il Kranio Kafè, storico punto di ritrovo delle menti migliori del metaverso, rivivrà a Nod per tutto il periodo della nuova avventura GdR. Un omaggio a Post Utopia e a Junikiro Jun (al secolo, Giuseppe Granieri), rimasti nel cuore di molti e certamente molto cari allo staff di Nod, che proprio a Post Utopia si è formato e ha sviluppato maturità e consapevolezza. Valori che si sono poi trasmessi alla land, che, a due anni dalla sua fondazione, è oggi un laboratorio sperimentale di GdR, alla ricerca dei significati più alti del gioco e dell’interpretazione.

Il cast di Wraith
La cronaca delle ruolate
Il trailer (a cura di Marco Rejkus)

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