Verso un nuovo Mondo (virtuale)

by AquilaDellaNotte Kondor

 

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L’estate si avvia al termine, e molti hanno terminato le vacanze proprio in questi giorni, mentre la vita, nel Mondo Virtuale di Second Life, procede stancamente, come al solito, tra pochi eventi, vista anche la stagione, e ancor meno novità. Parlando in generale, non ci sono state, almeno nell’ultimo anno, novità di rilievo nelle attività svolte all’interno di Second Life, e tutto lascia pensare che sarà così anche per i prossimi mesi. Lodevoli le iniziative di coinvolgere Second Life in manifestazioni, di carattere diverso, organizzate in RL, ma non saranno certo queste comparsate, pur meritorie, per mantenere almeno un presidio attivo nella RL, a risvegliare l’interesse per i Mondi Virtuali. Ho espresso altre volte il mio pensiero su questo tema, e lo riassumo, per segnare una specie di linea di partenza, per una possibile evoluzione in positivo, almeno nelle intenzioni di questo Magazine.

Perché la gente dovrebbe frequentare un Mondo Virtuale? Per trovare stimoli e iniziative che la arricchiscano e la facciano stare bene, nelle poche ore che dedicano a questo “hobby”. E parliamo di quanti vedono nelle ore passate nel Metaverso un apporto “integrativo” e non “sostitutivo” della propria vita reale. Per gli altri, quelli che si chiudono in questo ambiente per sfuggire alla propria vita reale, per scelta o per necessità, le cose vanno in modo un po’ diverso, ma non intendo qui affrontare questo tema, ci porterebbe fuori strada.

Sappiamo tutti quali potenzialità offra il Metaverso, ma la mancanza di attrattive ha creato un ambiente chiuso e autoreferenziale, negli ultimi anni, per cui una ripartenza deve necessariamente prevedere una discontinuità, almeno nei frequentatori e nelle modalità di utilizzo. Questo implica il coinvolgimento di nuovi protagonisti, di nuovi ingressi apportatori di idee ed energie nuove. Necessita un allargamento della base di utenza, anche per ingaggiare nuove competenze ed energie creative. Importante l’iniziativa di quanti continuano a produrre progetti e iniziative che coinvolgono la RL, ma non basta questo a dare un segno di discontinuità. Occorre rimettere in campo nuovi progetti e un impegno concreto, finalizzando maggiormente le iniziative all’allargamento della base sociale di Second Life.

Un secondo punto riguarda la staticità sofferta negli ultimi anni dalla “coding authority”, la Linden Lab. Al di là dei meriti tecnici, e dei demeriti commerciali e di marketing, la presenza di una “coding authority” prevalente (la Linden Lab), per quanto riguarda il Metaverso “sociale” rappresentato da Second Life, rischia di creare un’appiattimento, piuttosto che uno stimolo al miglioramento. I problemi di fondo della proprietà intellettuale, e dei limiti ad investire per progetti sotto il controllo altrui, limitano di molto le possibilità espansive e di business di Second Life. Per tale motivo, l’espansione di realizzazioni di Open Grids rappresentano una concreta prospettiva per il futuro, e a questo argomento dedicheremo sempre più spazio su questo Magazine. Il futuro del Metaverso sarà, molto probabilmente, rappresentato da una molteplicità di Universi Sintetici, connessi tra loro da tecnologia Hypergrid, basati su piattaforme “peer to peer”. Con questo tipo di piattaforme semiproprietarie e indipendenti, il rischio di investimento sarà prossimo allo zero, sia dal punto di vista della proprietà intellettuale che materiale, e le possibilità di crescita e di competitività si amplieranno notevolmente.

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Tornando al presente, credo che una stretta collaborazione fra diverse realtà operanti in Second Life, specialmente tra quelle italiane con presenza ormai consolidata, sia da appoggiare e promuovere, rispetto a un proliferare di microiniziative, poco efficaci, che durano lo spazio di una serata. Un grande progetto, con le migliori energie italiane, avrebbe sicuramente un effetto trainante, anche a livello internazionale, per l’evoluzione del Metaverso. Tentativi e proposte sono stati fatti più volte in passato, dall’arcaico progetto “Prometeo” in poi, ma tutti senza successo. Io stesso ho fatto più volte proposte in tal senso. Ma gli italiani non amano molto collaborare, preferiscono primeggiare nel paesello, piuttosto che competere nel mondo. Siamo fatti così.  Tuttavia, prima o poi, i tempi torneranno ad essere maturi, e molto probabilmente non sarà da Second Life che nasceranno i Mondi Virtuali del futuro. Il nostro sguardo va in quella direzione, ma, nel frattempo, continuiamo a lavorare per mettere in evidenza gli aspetti migliori di ciò che esiste oggi, poiché è da queste esperienze che si vanno accumulando, e da alcuni di questi protagonisti, che verranno gli sviluppi futuri.

Il merito enorme degli ideatori di Second Life è stato quello di mettere a disposizione degli utenti gli strumenti per costruire un mondo nuovo e per cominciare a costruire una società all’interno di questo mondo. Il presupposto è stato quindi la protezione della proprietà dei manufatti, che si costruivano in world, e la possibilità di scambiarseli utilizzando una moneta virtuale, sviluppando in tal modo un’economia interna al Mondo Virtuale. Nella prima fase di espansione, tale meccanismo ha funzionato, determinando una rapida crescita e l’hype di popolarità e di visibilità di Second Life. Molto importante, ovviamente, l’attenzione della stampa e dei media tradizionali, che contribuirono ad alimentare il fenomeno, così come pure l’attenzione di diversi centri di ricerca e di marketing, che, alimentandone la popolarità, attirarono aziende RL nella convinzione che i Mondi Virtuali sarebbero stati la nuova frontiera, e col miraggio quindi di nuovi business e successi commerciali.

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Sappiamo com’è andata: come tutte le bolle, c’è stata una fine. Quello che invece non era prevedibile, è stata l’assoluta carenza commerciale, e di Marketing, dei gestori di Second Life che si sono succeduti al fondatore. Un’esempio per tutti: la creazione del SL Marketplace sul web, all’esterno del Mondo Virtuale. Quando si svuota una società delle proprie possibilità di commerciare, e di far proliferare iniziative manifatturiere al suo interno, si minano le basi stesse della crescita di questa società, si mina alla base la sua struttura economica. Se al negozio, al contatto diretto con il vendor, ai rapporti tra produttori e commercianti, si sostituisce un sito web, allora il traffico commerciale, e l’evoluzione delle stesse infrastrutture immobiliari inworld, subisce un duro colpo. Qualsiasi sociologo o economista darebbe tale giudizio, eppure, la Linden Lab è andata nel verso contrario, danneggiando la sua stessa natura. Forse il funzionamento di un Mondo Virtuale “sociale” non è molto chiaro al nuovo CEO della Linden Lab (così come al precedente, per la verità), provenendo lui stesso dal mondo dei “giochi” virtuali multiplayers. Second Life non è, in prevalenza, un gioco, ma è l’embrione di una nuova società, in un nuovo mondo.

Questa incomprensione dei meccanismi sociali del Metaverso è quello che ha bloccato l’evoluzione di Second Life. Per tale motivo credo che l’evoluzione futura del Metaverso verrà da altre piattaforme, con tanti saluti e ringraziamenti alla fase meritoria, e pioneristica, della prima Second Life di Philip Rosedale. 

 

One thought on “Verso un nuovo Mondo (virtuale)

  1. serena domenici ha detto:

    Bell’articolo che condivido in buona parte.
    Purtroppo vi è un problema generale, causato dalla LLB…e poi un problema di comunità. In questo caso italiana. Le iniziative ci sono. Ma in molti casi , manca l’umiltà, l’accoglienza. Si creano condizioni di nicchia, e se non fai parte del ‘branco’ ti senti un pesce fuori dall’acqua. Non lo vogliono capire, non ci sentono. Cultura è divulgazione , non una riunione tra i soliti che si complimentano tra di loro. E’ vincere facile. Invitare professori superbi , che ti fanno sentire un idiota , non avvicina la gente, l’allontana. Si crede erroneamente che determinati argomenti non possano interessare a molta gente. Non è vero, la gente va stimolata, incuriosita e soprattutto( lo sottolineo) messa a proprio agio. Sai quanta gente mi dice: Non vado in quel determinato posto, perché mi fanno sentire inferiore? E poi troppi artisti, troppi…è un termine abusato. Bisogna farli i distinguo.

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