The Next Generation

   EbbeLinden

by AquilaDellaNotte Kondor

L’associazione “Virtual Worlds Best Practice in Education”, attiva fin dal 2007, ha organizzato anche quest’anno l’annuale conferenza, partita lo scorso Mercoledì 18 e terminata ieri, che è stata di grande interesse, per il numero di partecipanti e per gli argomenti affrontati. Vi rimando al sito di questa organizzazione, benemerita, per acquisire materiale sulla sua organizzazione e sulle conferenze tenute in questi anni. Lo scopo dell’organizzazione è quello di diffondere le “Best Practices” sui progetti di formazione, negli ambienti immersivi in 3D.

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La conferenza è organizzata da docenti, e per i docenti, ma gli interventi che si susseguono, nei quattro giorni della conferenza annuale, sono di grande interesse per tutti gli abitanti e le Communities del Metaverso. Parliamo di una partecipazione di oltre 2000 persone, provenienti da 90 paesi, con più di 150 presentazioni in world. Gli speech sono tutti di alto livello. Lo scorso anno, ad esempio, c’è stato l’intervento di Philip Rosedale, che trovate qui integralmente, mentre quest’anno è stato il turno di Ebbe Altberg, aka Ebbe Linden, il CEO della Linden Lab da poco più di un anno.

Il suo intervento ha spaziato sui vari argomenti riguardanti l’evoluzione di Second Life, rispondendo a tutte le domande fatte dalla platea dei partecipanti. Trovate qui il documentato resoconto di Daniel Voyager. I temi trattati da Ebbe sono stati diversi, ma voglio appuntare la mia attenzione sui due a mio parere più importanti. Il primo riguarda il supporto della Linden Lab alle land di tipo “Educational”, che continuerà e potrà intensificarsi, con un riposizionamento delle entrate della Linden Lab verso diversi tipi di tassazione. “We do not intend to increase prices or remove the discount”, ha testualmente dichiarato Ebbe, e possiamo dargli credito, poiché questo CEO della Linden Lab ha un’autorevolezza, e una credibilità, che non vedevamo da tempo su questi schermi. Il secondo punto importante è il grande lavoro, che ferve in Linden Lab, per preparare la Second Life del futuro, non la SL 2.0 ma, addirittura, la “Next Generation”. Più di 30 ingegneri sono al lavoro su questo progetto, ma dovremo aspettare la fine del 2016 o l’inizio del 2017 per averne la disponibilità aperta a tutti. Le caratteristiche saranno molto innovative. Il mobile, prima di tutto, e poi l’utilizzo nativo dei visori 3D come Oculus, con cui Second Life è già integrata, avendone reso le API (Application Programming Interface) disponibili ai programmatori esterni. Parliamo quindi di un Mondo Virtuale aperto alle nuove evoluzioni, esteso a una platea sempre crescente di utenti, e utilizzabile, con il mobile, in ogni momento della giornata e in qualunque luogo.

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Abbiamo più volte sostenuto, su questo Magazine, che la disponibilità di nuove interfacce aprirà l’accesso a Second Life da parte di nuove categorie di utenti. Da qui ad un anno, molte di queste previsioni, con la Next Generation, cominceranno a materializzarsi. Credo quindi che i residenti attuali del Metaverso debbano prepararsi ad accogliere, nel migliore dei modi, questi nuovi abitanti, fornendo loro un contributo concreto per aiutarli nell’inserimento nel Mondo Virtuale, predisponendo quindi dei servizi che possano ampliarne la base di utilizzo, e per favorire la nascita di nuovi progetti in Second Life. Ci faremo promotori, nelle prossime settimane, di un gruppo di supporto costituito da Residenti Senior di Second Life, gli daremo un nome, e formeremo un gruppo. Ci prepareremo a fare, né più né meno, quello che altri fecero con noi, come Mentor e come Helper, negli anni dal 2006 al 2009. Occorrerà poi predisporre dei banner sui nostri siti e blog, per dare le informazioni utili all’accesso a Second Life, e impegnare dei volontari per l’accoglienza sulla Help Island. Potrebbe essere anche solo un’ora a settimana, a seconda del numero e della disponibilità dei volontari. L’Italia potrà essere in prima linea, grazie all’esperienza acquisita in questi anni e alla partecipazione a molti progetti internazionali.

Perché fare tutto questo? Già sento la domanda sorgere da molte parti: da quelli che in Second Life amano trascorrere ore di divertimento e di spensieratezza, a quelli che sostengono che i niubbi fanno solo perdere tempo. Ma, come dice il saggio, ognuno vive Second Life a modo suo, secondo le proprie inclinazioni e i propri interessi, e continuerà a farlo. Quella che invece è scomparsa, in Second Life, soprattutto in Italia, è la presenza, di organizzazioni del Mondo Reale, con le loro aspettative, e con le loro esperienze educative ed imprenditoriali, da poter sviluppare in un’ambiente immersivo. Un paio di settimane fa, abbiamo inaugurato il Museo del Metaverso in Craft, e l’aria che si respirava, al di là della lodevole iniziativa e delle prospettive future, era quella dei “reduci”. Gente che ha vissuto un’esperienza gloriosa, coinvolgente, facendo partire progetti e business reali, e che ha poi abbandonato il Metaverso, non vedendone le prospettive a breve, e i risvolti di business reali. Ebbene, il punto di svolta in questa storia di delusioni, sarà rappresentato dall’ampliamento progressivo dell’utenza, e dall’interesse per i Mondi Virtuali, che necessariamente tornerà a manifestarsi con la Next Generation. E’ questo il motivo per cui molti di noi sono rimasti in Second Life, frequentatori e osservatori interessati, della sua evoluzione. Invito tutti a non sottovalutare il bagaglio di esperienza, e di professionalità, accumulato in questi anni, che in Italia, ripeto, è particolarmente significativo. E’ molto probabile che questa sarà “#lavoltabuona”, cerchiamo di non sprecarla. Un caro saluto a tutti.

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