The day after

by Serena Domenici

Qualche parolina di inglese la conosco anche io… Chi ha voglia di leggermi, si metta comodo. Cercherò di essere fluida e scorrevole. L’argomento merita. Premessa: ieri (8 marzo) era impossibile per me intervenire in voice, ho provato a scrivere qualcosa in local, ma nel marasma generale non ha attecchito. Vorrei spendere due parole per Aquila. Non credo abbia volutamente cercato di offendere qualcuno, piuttosto provocare, stimolare. E’ una persona curiosa, gira il Metaverso da cima a fondo. A dirla tutta, spesso la pensiamo in modo diverso e discutiamo animatamente. Però, devo ammettere che, alla fine, mi ha sempre dato carta bianca per i miei reportage. Scrivo per puro piacere personale, non certo per fama e denaro. Nessuno mai, mi ha pagato per un articolo. Fino a che ne avrò voglia, e Aquila mi ospiterà, continuerò a scrivere. Ho un mio personale blog, tra l’altro molto seguito, e mi sarebbe più facile, e anche più pratico, far convergere tutto lì. Ma per motivi personali non voglio fondere due mondi così diversi. Insomma, la strada, se si ama scrivere, la si trova comunque. Qualcuno ha pensato, a mio avviso erroneamente, che l’articolo e la successiva serata organizzata da Aquila fossero altrettanti escamotages pubblicitari. Sarò ingenua, ma non penso sia così, e se lo è stato, credo abbia giovato più agli amici dei ‘bassifondi’.

Ho apprezzato alcuni interventi, come quello della pasionaria Lele :), anche se non l’ho condiviso totalmente. Certi toni potevano evitarsi. Mi è sembrato uno (Aquila) contro tutti. Non doveva trasformarsi in un processo su di lui, ma in un dibattito. Ho trovato l’intervento di Stregavento offensivo ed eccessivo, soprattutto perché sembrava un discorso letto al parlamento. Eravamo lì per discutere, non per offendere… Di cattivo gusto poi terminare la pappardella preparata in casa dicendo: “Non leggero più te, Aquila e chi scrive per te!” Ho toccato ferro, non avendo altro da toccare! 🙂 Sembrava un anatema… Un conto è confrontarsi con ardore e passione , un conto esagerare nel modo in cui ha fatto Stregavento. Ho notato che i c.d. intellettuali hanno preso le distanze dalla serata (come fanno alcuni meridionali che, trapiantati al nord, diventano i più accaniti razzisti dei loro simili), all’improvviso nessuno più si definiva tale, e la democrazia e il “volemose tutti bene” regnava sovrano. Aquila è diventato un usurpatore di titoli e io sono stata allusivamente etichettata come una che fa la morale. Tutti al rogo! Se c’è una cosa che non ho mai sopportato è l’ipocrisia, il dire e non dire, il parlare alle spalle. Non faccio parte di nessuna casta, vivo la mia SL con pochissimi ed intimi amici che ormai conosco persino in RL. Scrivo quel che osservo e sento, non scrivo cose di fantasia. Mi limito a mettere in evidenza un mondo che racchiude cose negative e cose positive. Mi stupisce che se parlo di Stalking, e di atteggiamenti verbali violenti e di cattivi comportamenti, ad attaccarmi siano soprattutto le donne. Le ‘intellettuali’ perdono tempo a contare quanti punti e virgole io abbia omesso o usato in eccesso. Le “gelose” invece stanno lì acquattate, pronte a scagliare le loro frecce al curaro. Vi comunico che non mi interessano le polemiche sterili finalizzate solo a colpire me, come persona, e non a confrontare le  mie idee senza pregiudizi.  Scrivo quello che gli altri non osano dire in faccia, ma dicono solo alle spalle! Scrivo semplicemente articoli e accetto le critiche, non quelle personalistiche, ma quelle costruttive ed attinenti all’argomento trattato. Intervisto persone che hanno davvero qualche cosa da trametterci, in diversi ambiti. Perché non è vero non ci siano persone capaci di espressioni artistiche e anche pochissimi veri artisti. Sono pochi, ma ci sono e di solito sono poco noti ai più. Se c’è una cosa che davvero latita su SL è soprattutto la buona educazione. Chi determina un ‘titolo’ o una appartenenza? L’articolo di Aquila ha scoperchiato il malcontento che covava nel fondo del Metaverso.  E’ stato un bene ridimensionare un mondo di presunta ‘elite intellettuale’ e sollevare un po’ il mondo che secondo alcuni starebbe più in basso.  Quante volte sono andata a mostre, eventi e concorsi, dove nessuno rispondeva al mio saluto o a quelli di gente andata lì perché semplicemente tippata a caso. Quante volte alle stesse mostre ho sentito un tripudio di: bello, bellissimo, complimenti , divinooooooo … e poi alle spalle le peggiori critiche. Si, l’arte c’è sul Metaverso, ma quante ciofeche di poesie e mostre ho dovuto digerire … Perché, vedete… non solo voi giudicate me, anche io giudico i vostri lavori. Voi sapete in realtà di cosa mi occupo in RL? Potrei essere una dignitosa e onesta fruttivendola, con l’hobby della scrittura, come potrei essere tante altre persone. Sia chiaro un concetto: ognuno scrive, o dà il suo contributo come meglio sa fare, e ritiene opportuno. Rileggetevi l’articolo che dedicai a Swina Allen: un vero artista scappato e, ahimè, perso da SL. Perchè riportare nel Metaverso le stesse dinamiche di frustrazione della vita reale?

Gabriele D’annunzio ”Il Vate”, Pasolini, Charles Bukowski, Henry Miller, e potrei citarne tanti altri… sono stati indubbiamente dei personaggi di rilievo della letteratura italiana e non. Erano degli asessuati? Per nulla! D’Annunzio era un vero godereccio e non ha mai fatto mistero del suo lato sessuale estremo, enfatizzato dalle sue varie amanti. Cosa c’entrano vi domanderete… C’entran, per spiegare a chi crede di essere un intellettuale, che il sesso in certi ambienti è anche più porco e ricercato. Senza contare tra l’altro che certe pulsioni sono legittime. Ormai tutti sappiamo che sul Metaverso , gli Alter  in alcuni casi, servono allo scopo di divertirsi in ‘anonimato’.  Quindi basta con queste ipocrisie. Pasolini diceva: “Gli intellettuali si chiudono in caste dove la libertà, la creatività muore tra quattro mura insieme a loro”. Ma criticava anche chi, dall’altra parte creava inconsapevolmente una chiusura per partito preso e rifiutava il dialogo con chi si gli poneva di fronte. Darsi un atteggiamento di superiorità intellettuale nel Metaverso è semplicemente ridicolo, visto che non sappiamo con chi abbiamo a che fare. In passato ho parlato male del “That’s Amore”, non perché ho la puzza sotto il naso, ma solo perché viene vissuto da alcuni come un porto franco, mancando di educazione verso il prossimo.  Se vado al Suspiria e dico: Buona sera. Al mio saluto risponderanno la maggior parte delle persone presenti. Il bene e il male non stanno tutti da una parte. Quello che stona, sono proprio queste trincee.

Confini che in un mondo virtuale non avrebbero ragione di esistere. Abbiamo tutti un lato oscuro da soddisfare. C’è chi riesce a farlo senza fare troppi danni e chi invece ha bisogno di emozioni sempre più forti. Ma nessuno è giudicabile nei comportamenti, se non nuoce al suo prossimo. In Conclusione… Ben vengano le polemiche se servono per capirsi e scambiare opinioni. Il dialogo arricchisce tutti.  Il Metaverso, per non morire e per alimentarsi, ha bisogno anche di queste cose. Sana critica ed autocritica. Con educazione , sempre e solo con educazione. Il Metaverso è un’opportunità per volare sopra le cose, non dentro alle cose, che fanno stare solo male.  Non fottiamoci pure i sogni.

Sex addiction

by Serena Domenici

Ho letto di recente, su una nota rivista, un bell’articolo che parlava della cosiddetta “dipendenza da sesso”. L’articolo traeva spunto dalla recente uscita nelle sale cinematografiche del film: ‘SHAME’. Il protagonista del film è Sex Addicted. Totalmente ‘divorato’ da questa ossessione, si farà coinvolgere da ogni forma di perversione. Tutto questo non è solo fantasia o sceneggiatura da film, la dipendenza sessuale soprattutto oltre oceano è riconosciuta come una vera e propria malattia. Celebri i casi di personaggi famosi da Michael Douglas a Warren Betty e Joan Collins fino ai più recenti Tiger Woods e Arnold Schwarzenegger. Il sesso, da parte di queste soggetti, viene vissuto in forma ossessiva, compulsiva. Durante l’arco di una giornata chi è afflitto da questa patologia deve ‘consumare’ più rapporti sessuali o dedicarsi ripetutamente alla  masturbazione per placare il proprio irrefrenabile impulso.

Le cause possono essere tante, ma spesso sono di natura psicologica: frustrazione, stress, evasione da una realtà spesso insoddisfacente, ma in alcuni casi, quello che comincia come un gioco, si rivela col tempo una vera e propria dipendenza. Ora vi domanderete, cosa c’entri tutto questo con il Metaverso, vero? A parer mio, c’entra, e anche parecchio … Chi frequenta da tempo Second Life, avrà sicuramente notato che in materia di sesso c’è un proliferare continuo di lands a tema sessuale. C’è di tutto, e per tutti i gusti. Purtroppo nessuno da me interpellato ha accettato di rilasciare interviste. Non parlo e non scrivo in lingua inglese e non ho potuto intervistare avatar inglesi o americani, che spesso affollano queste lands. Ma ho potuto però seguire alcuni italiani. Bivaccano ogni volta che la loro RL glielo consente in posti dove consumare sesso random, con escort o partner disponibili, spesso affetti da analoga patologia, più volte al giorno, tutti i giorni. L’avatar è munito di organi genitali, molto simili alla realtà. Pussies e penis sono ricercati e nelle imitazioni più originali e simili al mondo  reale. Tra l’altro, alcuni negozi forniscono persino effetti speciali per rendere il rapporto sessuale virtuale più vario e realistico possibile.

Secondo l’articolo del giornale, su dieci persone affette da questa patologia, otto sono uomini. Frequentando il mondo virtuale credo che non sia così. Tralasciando le finte donne, io credo che siano molte le donne che non solo praticano il sesso virtuale, ma siano definibili sex addicted. Tra l’altro, per ovviare ormai al fatto che ci siano molte finte donne, spesso è richiesto l’uso del voice, per evitare sorprese (anche se recenti programmi  software permettono di falsificare al meglio  il proprio timbro vocale). In materia di sex addiction non vedo motivazioni diverse tra uomini/avatar e donne/avatar. Entrambi cercano paradisi  con date di scadenza. Cercano di colmare,  metaforicamente parlando, falle che generano altre falle, vuoti che generano altri vuoti, con soddisfazioni momentanee che li lasciano sempre più malati e insoddisfatti, trascurando e mettendo a rischio affetti, soldi e concentrazione sul lavoro. Ho parlato con due di loro: un uomo e una donna. Entrambi erano dominati da una smania, una voracità nervosa palpapile oltre lo schermo. Dei collezionisti di partner, escort e gigolò. Hanno partner ufficiali, e in più alter con i quali vanno in giro a procacciarsi sesso. Di volta in volta rivestono il ruolo di dominatori o sub, di masters/mistress  o slaves. Sanno tutto in materia sessuale, sono delle enciclopedie del sesso viventi. Mi hanno tra l’altro fornito nel corso del tempo di indirizzi dove il sesso viene vissuto in modo diciamo non “canonico” 🙂 ,che mai avrei pensato esistessero, in un crescendo di mordi e fuggi: sesso di coppia, sesso promiscuo, sesso a colori e in bianco e nero 🙂 Sedie, poltrone, letti, muri ai quali manca giusto, l’uso della parola. Ogni mezzo è buono per variare e consumare questo impulso irrefrenabile. Un po’ come iniziare un pacco di biscotti e non riuscire a fermarsi, se non dopo averne finito l’intera confezione (citazione). Una vera e propria bulimia sessuale. Le cause, come dicevo prima, sono molteplici. La ipersessualità è spesso paragonata al disturbo da dipendenze da droga o alcool. Una volta giunti ad un livello di saturazione elevata, la ricerca del piacere può portare i soggetti descritti alla ricerca di intrattenimenti  perversi, volgari e osceni.

 Il Metaverso tutto questo può offrirlo. Attraverso la masturbazione compulsiva, Second Life rappresenta, per chi la frequenta ed è affetto da questa patalogia, la mecca del piacere estremo. Non ci sono ovviamente controindicazioni, il tutto viene vissuto con partner consenzienti. La violenza fisica non esiste su Second Life, diversamente da quella psicologica che trova terreno fertile ovunque. Ma questo è un altro discorso. I danni avvengono al di là dello schermo, cioè nel mondo reale. I malati in questione sono spesso persone depresse, ossessive, ansiose, aggressive, con scarsa capacità di concentrazione e perdita  di senso tangibile della realtà. Forse il Metaverso riesce, in qualche modo, a frenare danni più irreparabili e a fungere da valvola di sfogo. Ma il problema resta, e per quanto un mondo virtuale possa funzionare come catalizzatore o effetto placebo, bisogna curarsi, affidarsi a medici capaci di far convergere questi impulsi verso altre direzioni. Fare finta che certe cose non esistano o peggio far finta di essere ‘normali’ non porta lontano. Tutto ciò che ci divora e consuma non è mai sano.

SL e RL: sono poi così distanti?

Anche solo venti anni fa nessuno avrebbe mai immaginato che il computer sarebbe diventato un mezzo per comunicare col mondo. In Italia, a differenza del resto del mondo, il PC rimane ancora per molti un mezzo diabolico, pieno di trappole virtuali capaci di sconfinare anche nel mondo reale. Sicuramente l’uso della rete da parte di minorenni o persone ingenue può comportare rischi, anche seri. Ma con i dovuti accorgimenti credo che la rete offra quello che in realtà si cerca. Quindi, libero arbitrio, a proprio rischio e pericolo. In rete si trova anche l’amore, ma nello specifico parlerò del Metaverso come filo conduttore sospeso tra “due mondi” che si camminano a fianco. Può una storia d”amore nata in SL valicare i confini del mondo virtuale e vivere nel mondo concreto e reale? Penso sia possibile, purché si sia fondamentalmente onesti. Onestà nel non mentire sul proprio aspetto fisico e sulla propria condizione … un domani nel mondo reale eventuali menzogne o esagerazioni potrebbero avere un effetto devastante sul nostro partner una volta divenuti di carne ed ossa. Tanto più che ci ‘costruiamo’ avatar esteticamente perfetti, capaci di creare straordinarie aspettative nei nostri interlocutori in un processo di reciproca identificazione della nostra persona con la fisicità dell’avatar. Da qui cocenti delusioni! A volte però non è solo questione di migliorare il proprio aspetto, ma anche il carattere e la personalità vengono mistificati per soddisfare desideri o creare modelli comportamentali ambiti. Sono davvero in pochi coloro i quali riescono a mantenere il giusto distacco dal proprio avatar ed a presentarsi con semplicità e come realmente sono, con i propri pregi e difetti. Ebbene, ho pensato di presentarvi una simpatica galleria di personaggi che, come avatar, tentano, più o meno abilmente, di presentarsi diversamente da quello che sono nella realtà, ci tengo a precisare che chi mente, se mente, non appartiene solo al genere maschile, gli esempi che leggerete si rivolgono ad entrambi i sessi, senza sconti per nessuno:  1) Mi è capitato il tipo che mi parlava in voice con un tono così basso che tentare di capirlo era un’impresa. Alla mia richiesta di alzare il tono della voce mi son sentita dire: ”Scusa, parlo piano perché ho il cane che dorme e non vorrei disturbarlo!” Ho riso per almeno un quarto d’ora 🙂 Pensate, insisteva per vedermi nel mondo reale… Non oso pensare che fine avrebbe fatto fare al suo “cane”! Ma, dico, ci fate così sceme!? Tra l’altro definire la propria ignara compagna un cane, è proprio di cattivo gusto. Quindi “ragazze e ragazzi” se qualcuno vi dice che ha un cane che dorme e non puo’ parlare come si deve, non abbiate tentennamenti, eliminatelo dai contatti subito!  2) Il finto separato…Si presenta come tale, in realtà è sposatissimo in RL. Dovreste accorgervene subito. Sparisce nei fine settimana e di sera difficilmente lo beccate. Chiude all’improvviso la comunicazione e torna come se nulla fosse nella propria finta rl. Ormai poveretto/a non distingue più la realtà dalla finzione. E’ disponibilissimo ad incontrarvi in RL , salvo sparire dopo aver consumato.  3) C’è poi l’uomo che si traveste da donna, e si finge lesbica, ed in questo alcuni sono diventati molto bravi , così bravi che sgamarli diventa sempre piu’ difficile. In genere sbagliano le proporzioni dell’avatar femminile che vanno a crearsi e il modo di porsi, usando spesso  esclamazioni non proprio da gentil sesso. Circolano persino programmini per modificare la voce, ma se possono evitano il voice come la peste adducendo scuse del tipo: Sono sposata, ho le cuffie che non funzionano, preferisco lasciare un alone di mistero … Ah! dimenticavo. Se riuscite a sentirne la voce, vi accorgerete se non siete già cotti che è totalmente diversa da una voce naturale, ma è piuttosto metallica e simile al verso di un tacchino che fuma troppe sigarette.  Se si innamorano di voi (caso rarissimo), pur di incontrarvi in RL si uccideranno come avatar donna e si ripresenteranno a voi con un avatar maschile nuovo di zecca capitato lì per caso.   4) Poi ci sono i pupazzi e le pupazze, che come ti immano chiedeno subito: Quanti anni hai? Sei fidanzata/o o sposato/a? Che lavoro fai e dove vivi. Sono tra quelli piu’ pericolosi, se te li metti addosso, sono peggio delle sanguisughe. Cercano disperatamente fidanzato o fidanzata da impalmare in RL . In realtà non gli frega una cippa di chi sei o cosa pensi. Vogliono solo sistemarsi e togliersi dallo status sociale di zitelli.  5) L’adulatore … Quello che ti dice che sei unica, talmente unica, che usa le stesse identiche frasi per conquistare la pupazza che ti sta accanto, ignorando sia la tua migliore amica 🙂 Questa categoria in realtà non pensa ad una RL , gli basta fare il conquistatore in SL, fuori da S L non avrebbe nessuna chance , nemmeno col lampione di fronte casa.  6) Il collezionista… Uomini, ma anche donne, che vivono il Metaverso e non solo quello come se andassero in macelleria. Cercano solo sesso. Hanno i ferormoni a mille e cercano emozioni forti. In SL come in RL … ma prosperano soprattutto nel virtuale. Se gli piaci si fingono interessati alla tua personalità, pur di averti. Disponibilissimi a incontrarti in RL per una toccata e fuga. Non li conquisterete mai. Sono così cinici che al posto del cuore hanno la foresta amazzonica. Al massimo li potete destabilizzare…  7) Attenti anche alle coppie sposate in RL, che vivono il metaverso o la realtà virtuale sempre in coppia, ma pascolando ognuno per i fatti propri. In realtà sono complici. Compensano la noia coniugale così. Ognuno si fà le proprie storie qui e altrove. Come i collezionisti, sono cinici e disposti ad inventarsi di tutto. Cercano solo evasione e gli va bene così… Raramente perdono realmente la testa. Se non state attenti potreste ritrovarvi in RL a letto in tre 😉  8) Gli Incompresi. Sono coloro che hanno coniugi o fidanzati in rl che li vessano e cercano tanta, tanta comprensione … Mi hanno raccontato alcune persone intervistate, che una volta conosciuti fuori dal Metaverso, si sono rivelati delle iene, salvo scoprire, persino, in alcuni casi fossero single.  9) L’uomo CAM. Ti cerca, ti sta col fiato sul collo, ti riempie di attenzioni, ma ha come scopo ultimo di convincerti ad aprire Messenger o Skype per far sesso. Ama le emozioni forti … Attenti! Potreste vedervi sputtanati su un qualsiasi sito di Video nostrani e casalinghi.  Ma esiste anche l’altra faccia del Metaverso. Non tutti gli avatar in giro sono così, fortunatamente. Ma non si può negare che simili personaggi siano piuttosto numerosi.  Il mondo virtuale è frequentato anche da tante persone per bene che non fingono nei propri sentimenti. Persone che ti parlano chiaro, che amano, soffrono e desiderano come te. Disposte a incontrarti e tentare di costruire. O anime che seppur affini per ragioni contingenti e reali non possono trasferire i propri sogni altrove. Gente che comunque non si nasconde e si presenta per quel che è e può offrire.  Ecco l’onestà di cui parlavo. Ho avuto l’impressione che le persone desiderose di costruire un rapporto oltre SL siano quelle che alla fine hanno più timore. Timore di soffrire o far soffrire. Timore di non piacere o di rimanere delusi … e anche paura. Solo chi cerca evasione e avventure in realtà si butta senza pensarci due volte, perché sa già cosa vuole in realtà. Chi ama o pensa di amare porta con sè la sensibilità propria di chi mette in conto tutto, compreso dover soffrire.

by Serena Domenici