Ho chiesto persone di cuore, un pò di colore e internet

by Trisha Abbot

 Oggi riflettevo su come sia facile per il nostro avatar avere l’aspetto, l’immagine che desideriamo abbia. Voglio essere una “strafiga” da paura: e che ci vuole? Qualche linden, un po’ di gusto, pazienza nel giocare con i numeri della nostra shape, e il gioco è fatto! Niente pelle a buccia d’arancia, maledetta cellulite: il nostro avatar non ne soffrirà mai; niente brufoli: la nostra bambolina ha una pelle perfetta!! Magari qualche ombra di troppo, ma nulla che un bel facelight non possa risolvere e mi illumino d’immenso! In RL siamo piatte come una tavola da surf? Non abbiamo migliaia di euro da spendere in chirurgia estetica? Su Second Life è gratis: basta aumentare i valori della shape et voilà!! Si diventa maggiorate in un nanosecondo!!

Che vita meravigliosa quella in Second Life! Detta così, sembra il trionfo della banalità… Ma se invece i problemi fossero altri, molto più seri e gravi, e se il nostro alter ci servisse per vivere la vita che, purtroppo, non è più quella che avevamo? Qualche mese fa ho conosciuto Micol…

Ho riflettuto molto sulla possibilità di usare il suo “vero” nome oppure un nome di fantasia, per proteggerla. Ma proteggerla da cosa? Dalla curiosità delle persone? Ma ben venga questa curiosità!

Che se ne parli di questi problemi, di queste malattie che ti cambiano la vita in un attimo, che ti dicono sono rare… ma poi colpiscono te o i tuoi cari, e allora capisci che tanto rare non sono.

Approfitto di questo spazio anche per chiedere scusa a Micol, vorrei domandarle scusa per essere fuggita dopo il nostro primo incontro: mi sono ritrovata ancora una volta ad avere a che fare con la SLA, la sclerosi laterale amiotrofica, la “bestia”, e tutto quello che chiamavo passato è tornato ad essere presente, e ho avuto paura.

Era così che chiamava la sua malattia Stefano Borgonovo: la bestia. E io pensavo di essermela lasciata alle spalle, pensavo che dopo il 2007, l’anno in cui persi mia madre, la bestia appartenesse al mio passato. Invece l’ho ritrovata anche in questo fantastico Mondo Virtuale, che, in fondo, di virtuale ha ben poco: i luoghi, i posti, le situazioni, gli amori; ma siamo comunque e sempre noi, persone vere e imperfette. Così sono tornata a parlare con Micol ed è di lei che voglio raccontare.

Micol, con il suo graziosissimo avatar dai lunghi capelli corvini. Micol che ama conoscere la gente, Micol che è amata da tutti per la sua simpatia, la sua cordialità e la sua voglia di divertirsi e divertire gli altri… Micol che non usa il voice, perché la bestia non glielo permette, ma che, anche solo scrivendo, ti fa “sentire” l’allegria della sua voce… Micol, che può brindare, bere una birra o champagne solo in Second Life, perché alla bestia i liquidi non piacciono, sono una minaccia sempre in agguato… Per Micol, Second Life è la vita che aveva, è il luogo dove incontra i suoi amici, dove può indossare i tacchi alti e un vestito da sera per andare a ballare, dove può correre e volare: è dove si sente ancora una donna desiderabile, dove l’amore le è ancora permesso…

La sua fiducia nel futuro, nei ricercatori che studiano e ricercano la causa e la soluzione per questa malattia è incrollabile: mai una volta ho sentito nelle sue parole rassegnazione o amarezza, mai. Lei cerca sempre un motivo per sorridere e per far sì che ogni giorno sia un giorno nuovo, conquistato alla malattia. “Non mollo per nessuna ragione. Sto combattendo, non trovi?!”

Sì, stai combattendo… Combatti in silenzio, noi non ci accorgiamo di quanta fatica fai, quanto ti stanchi questa battaglia, tu così piccola di fronte alla bestia, eppure non ti arrendi… “So già cosa mi aspetta, ma l’importante è che io combatta!!! Non mi devo arrendere per nessun motivo.”

Per la società, Micol è sola al mondo, ma lei dice: “Ho tutti voi!!! E, onestamente, non mi poteva capitare famiglia migliore: intelligenti, svegli, aperti, belli come il sole!” Per lei gli amici sono una famiglia; e, fortunatamente, ne ha di sinceri, di veri; amici che non si limitano ad un abbraccio virtuale, ma che, quando i loro impegni lo permettono, spengono il computer per andare da Micol o che si interessano per risolverle qualcuno dei tanti problemi che la quotidianità le riserva.

Cara dolce, indifesa e forte Micol, a cui serve così poco per sorridere – un computer e un avatar – e che, parlando del futuro che l’aspetta, dice: “Ho chiesto persone di cuore, un po’ di colore e internet…”

Ho conosciuto Micol, e ci tenevo a farla conoscere a tutti voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

One thought on “Ho chiesto persone di cuore, un pò di colore e internet

  1. Checco87 ha detto:

    Bell’articolo Trisha, complimenti..ma permettimi di fare doppi complimenti a Micol..che con la sua forza combatte ogni giorno la sua “bestia” purtroppo anche io ho perso..parenti per la SLA..e le sono molto vicino, con la speranza che si possano trovare cure immediate per risolvere e annientare la maledetta bestiaccia, faccio un caloroso in bocca al lupo e un forte Abbraccio a Micol ed un caro saluto a te Trisha, ed allo staff di virtualworldsmagazine.
    Checco87

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