La provocazione virtuale

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Abbiamo spesso parlato di Fashion Virtuale su questo Magazine: abbiamo fatto interviste ai protagonisti, pubblicato foto, seguito eventi. E’ uno dei settori di maggior fermento nel Metaverso, fonte di idee spesso originali, che potrebbero benissimo essere riportate nel Mondo Reale. L’inventiva delle protagoniste (in gran parte donne, oggettivamente…) è senza limiti, ma ogni creazione ha come riferimento o dei modelli che potrebbero benissimo figurare in Real Life, o, all’opposto, realizzazioni puramente fantastiche, fatte per creature immaginarie.

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E’ questo il motivo per cui il paradigma imperante, e quindi anche la nostra attenzione di osservatori, è focalizzato su una tipologia di fashion che si colloca, anche se con spunti di estrema fantasia, a cavallo tra la Real Life e il Metaverso. Ed è per questo stesso motivo che siamo portati a sottovalutare modelli estremi, che, come modello provocatorio, possono trovare applicazione solo nel Metaverso. E’ questo il caso di un brand molto noto in Second Life, “Babele Fashion”, che voglio qui raccontare poiché ci dà uno spunto interessante per l’analisi di un tipo di cultura specifica del Metaverso. Ho avuto, personalmente, sempre una certa diffidenza verso brand di questo genere, poiché ho sempre ragionato, e con me tutti gli osservatori interessati, in termini di paradigma reale. Modelli estremamente provocatori, al confine tra il sexy ed il nude-look, li ho sempre trovati, appunto, “estremi”, e non meritevoli di una attenzione particolare sul fenomeno. Ebbene, mi sbagliavo alla grande. Ragionare in termini di Fashion nel Metaverso, avendo a riferimento la moda nel mondo reale, è estremamente fuorviante, o, perlomeno, parziale. Come dimostra il successo di questi brand, c’è un intero mercato di residenti che vogliono vivere la propria Second Life nei termini in cui è possibile sfruttarla al massimo. Non scimmiottando la vita reale, ma adottando modelli di comportamento pieni di provocazione, fantasiosi, e, appunto, “estremi”. Non hanno alcun riferimento in quello che farebbero nella vita reale e vivono l’esperienza virtuale in maniera completamente diversa, adottando stili e modelli, anche nella moda, lontanissimi dal loro comportamento reale.

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E’ stata questa l’intuizione di Pinco Janus, l’owner, e la creatrice di moda, che sta dietro il brand “Babele Fashion”. Dietro questo biondo avatar, che lei stessa definisce enfaticamente (ma anche questo fa parte della sua strategia di Marketing) “La donna più bella del mondo” si cela un’esperta di web marketing, e di sviluppo web, che svolge la sua attività professionale nella vita reale in Lombardia, spaziando però, con le sue attività, in tutto il Nord Italia.

Quando le ho esposto, a più riprese, la mia perplessità verso i suoi modelli, suggerendole anche di esplorare i settori collaudati delle creazioni “classiche”, che il suo talento avrebbe sicuramente padroneggiato, mi ha sempre risposto in termini di numeri e modelli di marketing. Oltre che, naturalmente, esponendomi i risultati, indubbiamente straordinari, raggiunti dal suo brand. Aveva ragione ovviamente, c’è un intero mondo là fuori, desideroso di trasgredire e di far colpo, in ogni modo, sui frequentatori del Metaverso. Persino il tatoo “fuck me!”, che accompagnava alcuni dei suoi modelli più imbarazzanti, per noi bacchettoni intellettuali, ha avuto un successo enorme, dimostrando l’efficacia della sua strategia di mercato.

Quando guardiamo con attenzione a quello che il mondo virtuale esprime, dobbiamo quindi liberarci da certi modelli di comportamento e da preconcetti che sono tipici della vita reale. Dobbiamo imparare ad accettare il fatto che ci sono interi nuovi percorsi evolutivi che possono essere esplorati, partendo da esperienze ed esigenze tipiche del Metaverso, che non hanno nulla a che fare con la vita reale. Forse è questa la rivoluzione intellettuale da compiere, per fare un ulteriore passo in avanti nella storia dei Mondi Virtuali. Altrimenti, come nell’architettura, continueremo a costruire edifici in Second Life con scale e porte scorrevoli, incuranti del fatto che il Metaverso ci offre opportunità straordinarie, e ci libera dai vincoli tipici del mondo reale. Ci apre possibilità inesplorate, nell’Architettura come nella moda. Impariamo a guardare con occhi e mente aperta a questi nuovi sviluppi, senza preconcetti.

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